Trouble
“Once
upon time,
A few mistakes ago
I was in your sights
You got me alone
You found me
You found me
You bound me”
-“I
knew you
were trouble” Taylor Swift-
Si osservò
allo specchio e stentò a riconoscersi, quella ragazza non poteva
veramente
essere lei. Alzò una mano e la agitò avanti e indietro, la ragazza allo
specchio fece lo stesso.
-Felicity
sei splendida!-
La biondina
si voltò verso Thea Queen e le sorrise incerta, si era lasciata
convincere da
quel tornado a sottoporsi ad un restyling completo ed ora, quando
mancavano
solamente una manciata di minuti alla festa in maschera a cui era stata
costretta a partecipare, non riusciva a credere di aver ceduto a quella
pazzia.
-Non sembro
nemmeno io…- borbottò, voltandosi nuovamente a guardare la sua immagine
riflessa nello specchio.
-Ma cosa
dici Fel, certo che sembri tu, sei soltanto più… Appetitosa.-
-Thea!-
sbottò Felicity imbarazzata. La mora ridacchiò divertita, quella
ragazza era un
vero spasso. Continuò ad osservarla con un gigantesco sorriso che le
illuminava
il volto e si complimentò mentalmente con se stessa per l’ottimo lavoro
svolto.
Dopo aver visionato decine e decine di vestiti alla fine aveva optato
per farle
indossare un abito lungo. Il corpino era bianco con uno scollo a cuore,
la
gonna di una seta impalpabile color ghiaccio le arrivava fino ai piedi,
mentre
la vita era circondata da una fascia bianca come il corpino ma
tempestata di
piccoli cristalli. Per completare il tutto, l’aveva obbligata ad
indossare un
paio di sandali dal tacco notevole che contribuivano a slanciare
ulteriormente
la sua figura.
-Non
riuscirò mai a camminare su questi tacchi senza slogarmi qualcosa.. E
poi
davvero, non posso farmi una coda?- mugugnò Felicity attorcigliandosi
una
ciocca di capelli biondi intorno ad un dito. Non era abituata a
lasciarli
sciolti e nemmeno ad averli così lisci e lucidi, sembravano oro liquido.
-Neanche per
sogno, da quando in qua un angelo porta i capelli legati?- borbottò
Thea con un
certo disappunto.
-Bè, ma che
razza di angelo si vestirebbe come la sottoscritta?-
-Forse un
angelo che vuole fare colpo su qualcuno
Felicity, ed ora girati dai, devo sistemarti le ali.- la bionda ruotò
su se stessa
fino a dare le spalle a Thea che cominciò subito ad armeggiare con le
piccole
ali candide che aveva in mano per cercare di agganciarle al vestito.
-Ecco fatto.-
esclamò ad un certo punto la piccola Queen su di giri, subito dopo
porse a
Felicity la machera argento che avrebbe dovuto indossare.
-E questa?-
domandò la bionda fissando perplessa prima la maschera poi la ragazza.
Thea
sbuffò.
-E’ una
festa in maschera Fel, si presuppone che le persone non debbano
riconoscersi
tra di loro.- le spiegò aiutandola ad indossare la maschera. Felicity
si voltò
nuovamente verso lo specchio per osservarsi un’ultima volta, se nemmeno
lei
riusciva a riconoscersi come avrebbero potuto farlo altre persone?
-Forza,
andiamo, vedrai che sarà una serata che non dimenticherai facilmente.-
+
Felicity
rimase senza parole per la seconda volta quella sera, l’ambientazione
della festa
era da togliere il fiato, sembrava di trovarsi nel paese di Alice in
Wonderland.
Fece scorrere lo sguardo per tutto il Locale ed ammirò a bocca aperta
decine di
costumi diversi e coloratissimi, per la prima volta in vita sua non si
sentì
una nerd fuori posto e questo le piacque.
-Fel, ti
dispiace se ballo un po’ con il mio meraviglioso pirata?- le domandò
Thea
stringendosi al braccio di Roy che ridacchiò divertito e le fece
l’occhiolino.
La bionda si affrettò a scrollare la testa e li osservò allontanarsi
con un
pizzico di invidia, quei due insieme erano bellissimi c’era poco da
dire,
vestiti entrambi da sexy pirati poi erano uno spettacolo per gli occhi.
Continuò a
guardarsi attorno per cercare di riconoscere qualcuno ma ovviamente non
ci
riuscì, le maschere che tutti indossavano unite alle luci soffuse
rendevano
l’imprese praticamente impossibile. Convinta a fare a tappezzeria
finché Thea e
Roy non fossero tornati, accettò con un sorriso il calice di vino
bianco che un
cameriere con la maschera le stava porgendo e si diresse verso uno dei
divanetti che costeggiavano la sala.
Lei non era
propriamente una ragazza festaiola, fin da quando era piccola la sua
passione
per l’informatica l’aveva tenuta lontana dagli eccessi e aveva
contribuito a
renderla lievemente associale. Poco male, si sarebbe goduta la festa
anche stando
seduta a sorseggiare dell’ottimo vino bianco.
-Mi ha fatto
molto piacere rivederla sig. Richardson, ora se non le dispiace vado a
salutare
un paio di persone.-
Felicity
sussultò, conosceva fin troppo bene quella voce profonda e lievemente
roca. Alzò
lo sguardo e, dietro ad una maschera di velluto nera, riconobbe due
occhi
cristallini che le fecero tremare le ginocchia. Ringraziò mentalmente
il cielo
di essere seduta e si concesse un istante per ammirarlo. Oliver Queen
era bello
come un Dio vestito da Dandy e lei rimase ancora una volta sconvolta da
tutta
quella perfezione e da come il vestito scuro che indossava sembrava
essergli
stato cucito addosso. Continuò ad osservarlo, incapace di distogliere
lo
sguardo, quel fascino da poeta maledetto e tormentato gli si addiceva
fin
troppo per i suoi gusti. Lo vide stringere la mano all’uomo grassoccio
che
aveva appena salutato per poi voltarsi e sparire tra gli altri ospiti.
Improvvisamente il bisogno di non perderlo di vista si fece urgente
così, da
brava stalker qual era, si alzò dal divano e si affrettò a seguirlo.
Con la testa
che le girava lievemente a causa del vino che aveva bevuto finì
comunque per
lasciarselo sfuggire. Sbuffò, frustrata dalla sua stessa sbadataggine.
Stava
per abbandonare la sua ricerca quando lo individuò appoggiato
languidamente al
bancone del bar, notò almeno quattro ragazze fissarlo estasiate. La
voglia di
andare da lui era tanta ma alla fine abbassò lo sguardo e si costrinse
a
rimanere in disparte, non avrebbe saputo che dirgli e avrebbe rischiato
di fare
una delle sue solite figuracce. Quando rialzò lo sguardo per poco non
le venne
un infarto, Oliver Queen la stava fissando. Quando lo vide sorriderle
sornione
e incamminarsi verso di lei la bocca le divenne improvvisamente secca e
il
cuore iniziò a batterle più velocemente.
-Mi hai
seguito.- quella di Oliver era un’affermazione che la fece arrossire
colpevole.
-Sì…- pigolò
imbarazzata. Bella figura che aveva appena
fatto.
-Sei un angelo
veramente incantevole lo sai?-
Felicity
spalancò la bocca, Oliver le aveva appena fatto un
complimento! Possibile che…
-Mi chiamo
Oliver..- le disse lui, sempre con un meraviglioso
che gli distendeva quelle labbra assolutamente sensuali. Diamine, non
l’aveva
riconosciuta!
***
Ok, ormai mi
sono lanciata con le Olicity… Perciò beccatevi
questa XD
In realtà questa
fic era nata per essere una one-shot, ma poi
una cosa tira l’altra e… Le cose si sono un po’ allungate.
Sia Oliver che
Felicity probabilmente saranno un po’ OOC,
spero mi perdonerete!
Un bacio
Ali