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Autore: Mania    14/02/2014    5 recensioni
{ Hook/Emma ● AU!Ambientata in un futuro senza pericoli mortali (?) o quasi ● Un po' spoiler! }
{ SOSPESA - Un giorno forse la riprendo, ma non presto }
Killian Jones aveva un problema.
Non era un comune problema, come ne aveva avuti spesso nella vita – e lui ne aveva avuti decisamente parecchi –, perché per quanto avesse rischiato di morire e per quanti nemici avesse accumulato nel corso dei suoi lunghi anni di vita, nessuno era così insidioso e particolarmente ostile. Chiedere a Charming la sua benedizione per sposare sua figlia Emma era palesemente quanto di più ostico si potesse delineare nella mente del pirata, perché dubitava fortemente avrebbe semplicemente risposto con un caloroso abbraccio mentre acconsentiva. [...]
Era arrivato alla conclusione che necessitasse di un alleato, uno veramente in gamba. Sapeva già a chi chiedere, la scelta più ovvia dato che era la persona di gran lunga più furba e con un’accortezza che superava quella di tutti gli altri – qualcuno in grado di vedere le collezioni di dettagli passati in sordina agli altri.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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PROLOGO

C A P I T O L O   1
Come chiedere al Principe Azzurro di sposare sua figlia e sopravvivere ( forse ) 





O1 • Gli alleati

Killian Jones aveva un problema.
Non era un comune problema, come ne aveva avuti spesso nella vita – e lui ne aveva avuti decisamente parecchi –, perché per quanto avesse rischiato di morire e per quanti nemici avesse accumulato nel corso dei suoi lunghi anni di vita, nessuno era così insidioso e particolarmente ostile. Chiedere a Charming la sua benedizione per sposare sua figlia Emma era palesemente quanto di più ostico si potesse delineare nella mente del pirata, perché dubitava fortemente avrebbe semplicemente risposto con un caloroso abbraccio mentre acconsentiva. Certo, aveva aiutato la sua famiglia per tanto tempo, in mezzo a svariate brutte faccende e non si era mai tirato indietro quando si trattava di salvare qualcuno di loro, tuttavia Killian non riusciva proprio a non pensare che non sarebbe servito ad alcunché tutto ciò che aveva compiuto di buono – il proprio cambiamento forse lo percepiva solo lui e agli occhi altrui rimaneva quello di sempre.
Perché lui era cambiato, questo sì, non poteva negarlo e in teoria credeva che nemmeno chi l’aveva conosciuto prima e dopo avrebbe potuto farlo, però se uno chiede in sposa la figlia a un principe forse le cose non erano così semplici e lineari.
Era arrivato alla conclusione che necessitasse di un alleato, uno veramente in gamba. Sapeva già a chi chiedere, la scelta più ovvia dato che era la persona di gran lunga più furba e con un’accortezza che superava quella di tutti gli altri – qualcuno in grado di vedere le collezioni di dettagli passati in sordina agli altri. Quindi, quando quella domenica pomeriggio arrivò con una vaschetta di gelato e frittelle appena sfornate, Henry aveva già intuito che il pirata gli avrebbe chiesto qualcosa entro la fine della sua visita a casa sua, quando probabilmente nessuno avrebbe potuto sentire.
«Che ne dici, Henry, di darmi una mano a sistemare le cose al porto? Dopo la tempesta c’è molto lavoro e volevi imparare qualcosa sulle navi» domandò tra un cucchiaino di gelato e l’altro, con tono sovrappensiero, gettando le parole con poca rilevanza per farle passare inosservate agli ascoltatori.
«Certo! Posso andare, vero?»
Emma spostò lo sguardo da suo figlio a Killian con espressione indecifrabile, solo un lieve corrugamento delle sopracciglia a fare da unico indicatore dei pensieri con i quali stava soppesando la questione. Non c’erano problemi di alcuna sorta, in realtà, perché sapere che Henry andasse d’accordo con l’uomo che stava frequentando più o meno di nascosto era un segno positivo per valutare la loro stessa relazione. Per quanti sentimenti avesse potuto provare, non avrebbe mai potuto fondare una storia con qualcuno che non era in grado di legare con lui, perché era sua priorità essere una buona madre a qualsivoglia capriccio personale – e l’amore era uno di questi.
«Oh, ma certo, tanto se ti succede qualcosa è con lui che me la prendo» dichiarò infine sorridendo.
«Non lo sto mica portando ad affrontare un Kraken!» replicò piccato, come se fosse lui la causa maggiore di pericoli e guai che incombevano a intervalli irregolari su Storybrooke – non che non ne fosse stato almeno di qualche d'uno, ma gli pareva di poter essere ascritto a un ben misero elenco in confronto di molti altri.
«Per ora» chiosò Emma sbuffando per mascherare un sottile divertimento. Era incontestabile che per quante battute taglienti si scambiassero, per quanta irritazione Killian Jones le provocasse, per quante notti insonne le facesse passare per variegati motivi – alcuni non dicibili davanti a minori – e per quante fossero le buone ragioni per stargli lontano, lo amava. Sicuramente i suoi genitori avrebbero voluto altro per lei, ma non è che il loro volere il meglio per lei avesse mai portati a ottimi risultati per quanto riguardava la qualità della sua vita, quindi aveva chiarito in modo incontestabile quanto poco avrebbe evitato di seguire consigli di ogni sorta sull’argomento – anzi, non aveva alcuna intenzione di ascoltarli.
«Andiamo Henry, vediamo di divertirci senza uccidere mitologiche creature, almeno per oggi
Con due frittelle raccolte in un tovagliolo e lo zucchero filato sulle labbra, Henry salutò velocemente la madre per seguire il pirata e scoprire che cosa avesse davvero in mente per la giornata. Killian Jones aveva sempre ottime idee per trascorrere pomeriggi all’insegna del divertimento, anche se era solo per insegnargli ogni più minuziosa regola che servisse alla navigazione, riusciva a farlo in modo del tutto scevro di tedio. Tuttavia, le uniche vote in cui gli portava in abbondanza dolciumi di vario genere era quando gli occorreva qualcosa, e di solito aveva a che vedere con Emma – cosa regalare a Emma, come farsi perdonare da Emma, che sorpresa fare a Emma.
«Allora, per quale motivo mi hai comprato tutti quei dolci?» chiese addentando una delle due frittelle ripiene di nutella.
«Perché mi andava di essere gentile» cercò di fingersi quasi offeso dall’insinuazione, ma più che una smorfia di risentimento gli uscì uno sbuffo divertito nel vedere la punta del naso di Henry completamente bianca.
«Questo lo sei sempre con me.»
«Va bene, non ti avrei scelto se non fossi così acuto» osservò Killian alzando un sopracciglio rassegnato all’evidenza. «È un argomento che so che dovresti affrontare con Emma e non con me, però mi serve il tuo aiuto, quindi dato che sei un ragazzo intelligente, credo che possa anche essere io a mettertene al corrente.»
«Se si tratta del fatto che frequenti mia mamma, lo so già. Sarebbe abbastanza impossibile non saperlo, in realtà», lo disse alzando lo sguardo con fare compassionevole quasi, come se non comprendesse davvero la difficoltà di rivelare qualcosa di talmente ovvio da risultare scontato come non mai. E Hook si sentì lui il ragazzino davanti a tale espressione, nemmeno fosse stato un adolescente alle prese con problemi di cuore per la prima volta e non un uomo che di donne ne aveva avute più di quante ne potesse ricordare.
«Eviterò di chiedere il motivo e passerò oltre» borbottò Killian, passandogli un fazzoletto con il sottointeso messaggio di pulirsi il volto – vi era zucchero a velo a mischiarsi a crema di nocciola a macchiargli gli angoli della bocca tirati in un sorriso soddisfatto.
«Okay» annuì, continuando ad aspettare di scoprire quale tipo di avventura si stesse imbarcando. «Quindi?»
Roteò gli occhi, perché essere messo sotto pressione da un bambino di dodici anni era veramente il colmo, soprattutto per qualcosa per cui non c’era nulla di cui vergognarsi. Così, abbozzando un sorriso tirato, si decise a rivelare il fulcro del problema. «Vorrei chiederle di sposarmi, ma non è Emma a preoccuparmi.»
«È il nonno Charming, vero?»
«Ottima intuizione.»
Osservò Henry annuire con convinzione mentre procedevano per le vie di Storybrooke con passo moderato, ma senza alcuna meta. Si sarebbero dovuti dirigere verso il porto, ma chissà poi per quale ragione, avevano totalmente virato dal progetto originale, ritrovandosi maggiormente vicini ai margini della foresta che alla spiaggia. Non aleggiarono parole tra loro per qualche minuto, entrambi affossati nei rispettivi problemi e alla ricerca di una risoluzione che potesse funzionare. Ogni secondo tagliato via era uno in cui a Hook pareva di aver sbagliato approccio alla situazione, ma d’altronde non si sarebbe mai potuto dirigere immediatamente da Charming sperando che lo lasciasse anche solo vivo dopo essersi proposto marito della sua figlia maggiore.
«Hai fatto bene a chiedere a me. In fatto di missioni segrete ho una certa esperienza, ma ci servono altri alleati» spezzò infine il vuoto costruito di tensione crescente, bloccando improvvisamente anche l’avanzata priva di destinazione, perché improvvisamente Henry una ne aveva di meta e serviva tornare un po’ sui loro passi.
«Alleati per far cosa?»
«Per predisporre il nonno ad acconsentire!» chiosò con estrema ovvietà Henry alzando le spalle a sottolineare la propria frase.
«Perché ho un pessimo presentimento?» mormorò a fiori di labbra, forse nemmeno le mosse e quella frase rimbombò unicamente nelle proprie orecchie tastando sulle corde di irrequietezza che la situazione tendeva maggiormente – scricchiolavano, cigolavano nella tensione a cui erano sottoposte e si domandava se mai si fossero rotte quanto male avrebbero provocato.
«Belle, ci serve Belle. Lei è la migliore quando si parla di sentimenti» asserì Henry con già il passo diretto verso la libreria, assolutamente certo che lei sarebbe stata il tassello principale per poter costruire una buona strategia – perché a lui Killian Jones piaceva e soprattutto rendeva felice sua madre, dunque lo avrebbe aiutato al massimo delle sue possibilità.
«Mi odia» osservò con ironia sfumata dall’ovvietà della propria coincisa sottolineatura.
«Non è vero, soltanto non sei particolarmente simpatico ai suoi occhi. Ma per superare questo problema ci sono io! Mi hai chiesto aiuto per una ragione.»
Hook fu grato a Henry per avergli ricordato il motivo per il quale aveva imbastito tutta quella tragicomica situazione – perché era assolutamente certo che niente di quello che avrebbero potuto prevedere di compiere sarebbe andato a buon fine e il tutto si sarebbe concluso in un grande caos di cui sarebbe stato solo lui l’imputato. Non aggiunse altro, tuttavia, perché almeno Henry sembrava starsi divertendo e a lui poteva bastare così, non pretendeva davvero di riuscire in un’impresa che già in partenza gli era parsa la più folle e impossibile di tutta la sua lunga esistenza. Però, poteva trasformarla in un pretesto per rendere almeno a lui qualche briciolo di spensieratezza, giusto per fargli assaporare giornate scanzonate e felici prima della prossima catastrofe – perché ci sarebbe stata, oh, sicuro come l’oro, loro attiravano calamità in modo impressionante.
Spinse le porte della libreria con decisione, Henry, con il passo di marcia e l’espressione piena di aspettative. Alzò la mano per salutare la donna che si stava occupando di dividere libri in parecchie pile a seconda del nome dell’autore, per poi sistemarli con più semplicità tra gli scaffali.
Belle rivolse loro uno sguardo incuriosito, perché era chiaro dalla piega di furbizia che si scorgeva negli occhi scuri di Henry che stavano per combinare qualcosa. Alzò lievemente un sopracciglio e inclinò le labbra in un tenue sorriso, ricambiando così il saluto dei due visitatori, attendendo che la mettessero a parte di qualsiasi cosa stessero macchinando – ma mai avrebbe potuto immaginare che cosa, oh, se solo lo avesse potuto intuire.
«Abbiamo una missione per te», furono queste le parole con le quali Henry risposte alla semplice e implicita domanda, ovvero per quale motivo si trovassero in libreria, rivolta dall’espressione gentile a entrambi dalla sempre meravigliosa Belle – includendo nel sorriso anche Killian, il quale non seppe dire se fosse un gesto di accortezza verso il giovane accompagnatore o uno genuino.
«Ma davvero? Qualcosa tipo l’Operazione Cobra?»
«Una specie» rispose Henry sottolineando le parole con un movimento delle mani a chiosare meglio il concetto, prima di spiegarlo in modo più approfondito. «Killian vuole sposare mamma, Emma, non Regina ovviamente, ma deve chiedere la sua mano a nonno Charming come vuole la traduzione e le buone regole di cavalleria, e quindi dobbiamo trovare un modo per convincerlo che lui è il vero amore di Emma e che devono sposarsi», il tutto fu detto incollando una parola all’altra, una valanga di concetti spiattellati senza lasciare spazi e con la naturalezza ingenua di chi trova l’insieme assolutamente logico, coerente e non necessario di ulteriori approfondimenti per chiarificare eventuali zone d’ombra.
«Ah
Era effettivamente difficile commentare in maniera compiuta una notizia riferita con tanta decisione, repentinamente. Quella monosillaba sottolineava non solo la sorpresa alla notizia – chiosata dal levare gli occhi di lapislazzuli sul pirata per cercare conferme, trovandole in un annuire tiepido, forse un po’ sconcertato da quanto riuscisse a parlare Henry senza riprendere aria -, ma anche l’implicita domanda di che cosa mai potessero volere da lei.
«Ci aiuterai?»
«Ehm. Henry-» provò a dire qualcosa, ma a Belle non veniva in realtà nulla da pronunciare – anzi, nemmeno riusciva ancora a inquadrare Killian Jones a fare una proposta di matrimonio, figuriamoci riuscire a dare una qualunque risposta sul fatto di aiutarlo a compierla. «Non ho assolutamente idea di come poterlo fare» asserì infine, semplicemente, perché alla fine era tutto quello il suo problema, il come – lo stesso di Killian a ben vedere.
«Sei un’eroina, Belle, hai affrontato di tutto. Questo dovrebbe essere una passeggiata» osservò con enfasi Henry, assolutamente deciso a non demordere nella sua decisione di averla nella squadra.
A Hook pareva sensata la decisione di rivolgersi proprio a lei, se non fosse stato per il lieve particolare dei loro trascorsi, si sarebbe probabilmente rivolto direttamente alla donna – perché chi meglio poteva essere il suo sostegno, se non la persona che aveva ritrovato il cuore di Rumplestiltskin? «Ha ragione lui, insomma, siete riuscita a rendere un cuore al Signore Oscuro.»
«Che voi volevate uccidere!» esclamò improvvisamente irritata Belle, accigliando le sopracciglia in un’espressione risentita.
«Il passato è il giusto tempo» fece notare Killian Jones, unendo la finta mano e quella vera in un gesto di preghiera a sottostare a un sorriso tirato, una supplica sincera. E Belle la notò la piega di richiesta d’aiuto onesta nelle iridi d’oceano dell’uomo, non vi erano nubi a offuscare in alcun modo le parole e davanti a tale costatazione non le rimase altro che arrendersi.
«Vi aiuterò, ma continuo a non sapere come.»
«Al come ci ho già pensato io» asserì allegramento Henry, sedendosi su uno degli sgabelli attorno al tavolo di lavoro di Belle.
«Davvero?» domandarono in coro gli altri due, scambiandosi uno sguardo interrogativo – e forse un po’, ma giusto un po’, preoccupato – attendendo di essere messi a parte di ciò il ragazzino aveva pianificato e che a loro sarebbe toccato mettere in pratica.






M A N I A’ s  W O R D S
Allora, se siete arrivati fino a qui, fatevi spiegare due cose e prendetevi i ringraziamenti per esservi sorbiti tale mio sclero. Questa è una piccolissima long - tre capitoli - che parte da un'idea stupida che è racchiusa nel titolo stesso della storia. Il tutto è fatto poco seriamente, per essere divertente e non ha alcuna pretesa di serietà - anche se spero di rendere il maggior possibile logico il tutto, non ho la pretesa che lo sia.
Ho affiancato a Killian proprio Henry perché nei miei - e solo miei, purtroppo - headcancon questi due sono un'associazione a delinquere ai danni di Emma - e di tutta la Foresta Incantate e degli altri mondi. A loro ho affiancato Belle perché non credo potrebbe esserci qualcuno meglio di lei per le faccende di cuore, quindi era naturale che la scelta di Henry ricadesse su di lei.
Non so a voi, ma a me Charming mi è parso un po' gelosino di sua figlia e non è che l'idea che potrebbe fidanzarsi con un pirata lo solletichi molto - nonostante alla fine della prima metà della terza stagione comunque i rapporti tra i due non siano terribili come prima. Quindi, bho, dai miei rimuginamenti è nata questa storia e come ho detto - ma preciso - non ha pretese di serietà e vorrebbe essere divertente.
Sintesi: non aspettatevi alcunché di serio, gente!
Ah, sì, io sto pubblicando dopo una giornata particolarmente faticosa, quindi anche se ho riletto due volte, non assicuro la piena assenza di errori, ricontrollerò sabato - perché domani non ci sono tutto il giorno, e sì, in effetti questa dovrebbe essere una shot per San Valentino, ma shhhhhht.
Come al solito vi ringrazio e vi chiedo di lasciarmi una recensione, che sia anche piccola, perché le mie storie le pubblico per sapere cosa ne pensano chi le legge e quindi non sapete quanto mi faccia felice ricevere i vostri commenti.
Al prossimo capitolo - che arriverà non so bene quando, ma non troppo tardi -,

Mania■


  
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