Il musetto tenero con gli occhi nocciola,
la pelliccia soffice chiazzata di rosa
con contorni sfumati come un batuffolo,
lo sguardo indifeso come ogni cucciolo.
E' la piccola micia trovata nel prato
da sola, che Barbara a casa ha portato
tenendola avvolta nel maglione
e da allor è centro d'ogni sua attenzione.
L'accarezza, la coccola con tanta cura,
ma la piccolina ci mostra ancora paura,
appena libera nell'angolo s'acquatta,
miagola disperata, cerca mamma gatta.
Ci guarda tremando con le pupille fisse,
pulendosi cauta il musetto e le vibrisse
sporchi con il latte messo in un piattino,
posto accanto alla cuccia, un vecchio cestino.
Gli occhietti son pieni di piccoli grani,
come al mattino han molti tra gli umani,
quello sguardo tenero mira dritto al cuore,
par una preghiera, una richiesta d'amore.
Quante volte, figlia, in quello stesso modo
mi hai guardato, nella tua gola in nodo
ti stringeva, non ti faceva parlare,
bisognosa ti venivi a rifugiare.
Tanti problemi insieme abbiamo risolto,
stando vicine a parlare, finchè il volto
si rischiarava ed, asciugato il pianto,
ti dicevi felice d'avermi accanto.
Tu sei il mio cucciolo, non ci sarà età,
e ti ringrazio, Amore, dell'intimità,
della salda fiducia, della confidenza,
del tesoro che fai della mia esperienza.
Ed ancor più di sentirmi sempre vicino,
poter rivivere con te il mio cammino,
perchè con te bambina sono tornata,
adolescente, giovane innamorata.
Sii certa che se i tuoi occhioni belli,
contornati dai folti e biondi capelli,
anche se adulti, ma sull'orlo del pianto
così mi guarderanno, mi avrai accanto.
la pelliccia soffice chiazzata di rosa
con contorni sfumati come un batuffolo,
lo sguardo indifeso come ogni cucciolo.
E' la piccola micia trovata nel prato
da sola, che Barbara a casa ha portato
tenendola avvolta nel maglione
e da allor è centro d'ogni sua attenzione.
L'accarezza, la coccola con tanta cura,
ma la piccolina ci mostra ancora paura,
appena libera nell'angolo s'acquatta,
miagola disperata, cerca mamma gatta.
Ci guarda tremando con le pupille fisse,
pulendosi cauta il musetto e le vibrisse
sporchi con il latte messo in un piattino,
posto accanto alla cuccia, un vecchio cestino.
Gli occhietti son pieni di piccoli grani,
come al mattino han molti tra gli umani,
quello sguardo tenero mira dritto al cuore,
par una preghiera, una richiesta d'amore.
Quante volte, figlia, in quello stesso modo
mi hai guardato, nella tua gola in nodo
ti stringeva, non ti faceva parlare,
bisognosa ti venivi a rifugiare.
Tanti problemi insieme abbiamo risolto,
stando vicine a parlare, finchè il volto
si rischiarava ed, asciugato il pianto,
ti dicevi felice d'avermi accanto.
Tu sei il mio cucciolo, non ci sarà età,
e ti ringrazio, Amore, dell'intimità,
della salda fiducia, della confidenza,
del tesoro che fai della mia esperienza.
Ed ancor più di sentirmi sempre vicino,
poter rivivere con te il mio cammino,
perchè con te bambina sono tornata,
adolescente, giovane innamorata.
Sii certa che se i tuoi occhioni belli,
contornati dai folti e biondi capelli,
anche se adulti, ma sull'orlo del pianto
così mi guarderanno, mi avrai accanto.