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Autore: VivaElPresidente    15/02/2014    0 recensioni
[Tropico]
A nord est di cuba, si trova La gloriosa repubblica popolare di Tropico, un arcipelago a 500 miglia dalla costa della florida.
L'isola situata in una posizione strategica si troverà presto contesa tra le due superpotenze durante il periodo della guerra fredda.
L'isola ha quindi bisogno di un leader forte, tenace, che riesca a proteggere il suo stato in questo periodo buio. O una leader?
Marina Volkova, divenuta El Presidente della Repubblica, si ritroverà presto a difendere il potere dalle spie delle superpotenze, dagli intrighi della fazione religiosa, le incursioni dei ribelli, La corruzione divagante e dagli astuti generali pronti a voltarle le spalle.
Ma lei ci riuscirà, perché ella è El Presidente
Viva El Presidente!
Nota: La storia parlerà in modo satirico di vicende simili a contesti reali e potrebbe urtare la sensibilità di certe persone.
Genere: Azione, Satirico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A nord est di Cuba, nel mar dei Sargassi, si trova un' arcipelago governato dalla Repubblica Popolare di Tropico, che ha come capitale l'isola più vicina alla costa statunitense (500 miglia a est dalla Florida): Santa Clara. Patria del Tropicano Club, il Ron di Tropico, l'isola è la meta più ambita da tutti i turisti. Basta guardarla per capire il perché: Splendide spiagge, graziosi giardini, una foresta ricca di vegetazione e di ogni specie animale esotica. Ma chi preferisce la vita di cittadina, insieme ad una città immersa nella modernità, abbiamo un ottimo quartiere storico, decorata con l'eleganza degli edifici stile coloniale spagnolo, inglese e francese che caratterizzano molto la storia dell'isola, tormentata dalle continue lotte per il controllo di quest'ultima nel XVI secolo.
Nella grande piazza della città vi si trova l'ottava meraviglia del mondo! Sei metri di altezza, coperta interamente d'oro da 24 carati: La Statua della rivoluzione, a segnare l'inizio dello sviluppo economico, politico e sociale del paese. 
Ma non è sempre stato così...
Torniamo indietro di 60 anni, l'isola non era di bell'aspetto, anzi, era simile a qualunque altro paese del terzo mondo sud-centro americano di quegli anni. 
I quartieri moderni erano formati da 4 baracche in croce, sprovviste di qualunque igiene e servizio statale.
Allora Tropico era sotto il dominio di Flegias: un presidente fondamentalista religioso, che credeva fermamente nella sua missione di portare il popolo (o meglio, le sue pecore) alla grazia del signore, usando anche mezzi poco ortodossi. Per un lungo periodo, la routine di un tropicano era, soffrire di malaria, cercare un lavoro che non c'è, assistere ad un rogo di libri, andare in chiesa  e tornare, dopo il rogo della strega ovviamente, a "casa" per dormire su un amaca di pelle di lama sotto un bellissimo tetto di lamiera e amianto. 
Una tranquilla vita da senza tetto senza ovviamente i mezzi del peccato come l'alcol e contraccettivi, sola alla preghiera verso una vita migliore nell'aldilà, era la splendida visuale di Flegias dalla finestra del palazzo di Santa Clara, nessuno di certo penserebbe a qualcosa di subdolo e peccaminoso come...

" VIVA LA REVOLUTION "

 Un urlo proveniva dalla foresta, era il loro grido di battaglia. Le forze governative lo sapevano bene, idee sovversive e attacchi di guerriglia erano all'ordine del giorno.
Ma quel 2 ottobre del 1954 era diverso, era il giorno decisivo, il destino di quel paese poteva essere cambiato.
All'alba la foresta era costellata di luci provenienti dai kalashnikov dei ribelli. L'esercito era impotente, il sole nascente oscurava i ribelli ma metteva in piena luce le forze governative che venivano abbattute come bottiglie su un muretto. I soldati accecati dovettero ripiegare lasciando come ultimo baluardo la città vecchia.
Ogni ora i ribelli conquistarono un quartiere, alle 10 restava solo la piazza e il palazzo.
La piazza era ben fortificata, nidi di mitragliatrici, reti di filo spinato e le ultime truppe difendevano gli accessi alla piazza sotto l'ombra della statua di Gesù in pietra, proprio nel luogo dove verrà sorretta l'altra statua.
Ed ecco Josè Escobar, giovane ventenne, pieno di ideali sull'amicizia e l'onore e abile combattente, ha fatto fuori 13 di quei cani governativi, ma adesso era davanti alla sfida che lo avrebbe osannato nei libri di scuola: Affrontare a pieno petto la mitragliatrice.
Con un urlo eroico si lanciò all'assalto sparando all'impazzata contro il bunker davanti a lui fregandosene dei proiettili che lo trapassavano e che lo resero un colabrodo finché il trentatreesimo proiettile lo colpì al addome... 
Ops, non una bella storia da raccontare...
Ma ecco  Pablo Contrades, ventitreenne di una famiglia povera, il suo sogno è di aprire un pub, pur ossuto, era comunque astuto, sapeva benissimo che andare contro alla mitragliatrice era un suicidio, quindi entrò in una casa si appostò su una finestra sulla piazza e prese la mira sul mitragliere...
Ma proprio in quel momento un gatto sicuramente governativo, assaltò il nostro eroe. La lotta per la libertà era agguerrita, il gatto non lasciava la testa e Pablo pur ceco cercò di scrollarselo dalla faccia . Alla fine, anche se gli storici pensano che sia stato un incidente, a cuor mio credo che Pablo si sacrificò buttandosi dalla finestra insieme al gatto fallendo nell'impresa.
Accidenti un altra storia tragica... eam... che ne dite di Francisco Menghini? No, colpito alla fronte... eam... Marco Valentia? eliminato dalla mitragliatrice... Carlos Gonzales? macché è un governativo... Gosuè Cadorna? in lotta contro il gatto, eh che cavolo qualcuno lo sopprimi!*
*(per ordine del presidente, in relazione con l'atto contro la violenza felina, la direzione si scusa con il pensiero del narratore, chiediamo umilmente scusa anche al nostro leader... VIVA EL PRESIDENTE!)
Sembra proprio che non riesco a trovare nessuno per raccontare il giorno della rivoluzione? Ora come faccio, la storia non può non avere un protagonista... altrimenti sarebbe una normale documentario! SAREBBE UN DISASTRO!
Ma aspettate non sentite questo rumore di cingoli?
Si, sempre più vicino, ecco in quella traversa si riesce a intravedere il cannone da 76,2 millimetri di calibro
Ora la torretta e lo scafo, i cingoli larghi e la sua corazza inclinata, era impossibile non riconoscerlo... Un T-34/75
Il carro si girò in direzione della piazza. Il mitragliere in preda al panico sparò tutti i colpi della mitragliatrice contro la corazza che sembrava indistruttibile.
Incredulo e terrorizzato da un mostro del genere sino ad ora mai visto a Tropico, non accorgendosi di aver finito i proiettili, continuava a premere il grilletto, sentendo solo il suono del "click".
Soddisfatto della dimostrazione di supremazia il carro sparò un colpo dal cannone facendo saltare la postazione.
La mitragliatrice sulla corazza frontale sparò a raffica contro i soldati dietro le barricate, mentre quella postata sulla torretta eliminò gli altri appostati sulla statua e sulle finestre del palazzo. I soldati in preda alla disperazione si divisero: alcuni fuggirono direttamente nella foresta, altri si rifugiarono dentro la reggia chiudendo le spesse porte di metallo.
Dalla torretta del carro si aprì la botola, ne uscì una donna all'apparenza giovane, lunghi capelli castani, tratti europei,  in una divisa militare sovietica con in mano una pistola NagantM1895 e una spada nel fodero.

In piedi alla torretta urlò:
<< COMPAÑEROS, il nemico è caduto! La nostra rivoluzione sta trionfando, non arrendiamoci adesso! Pensate che sia un portone a poterci fermare?>>
Un "No" fu urlato in coro dai ribelli.
<< Insieme al nostro carro e allo spirito della rivoluzione, Noi faremo breccia e distruggeremo per sempre questo regime tirannico...>> ,pausa drammatica, << IN NOME DEL POPOLO!>>
Un urlo di approvazione riempì la piazza.
La donna rientrò nel carro e con una forte accelerazione si schiantò contro la porta.
Tutti sapevano che nulla Poteva resistere a 31 tonnellate lanciate a 50 km/h, la porta crollò come una pedina del domino. Nessuno però pensò che le porte spazzate da 31 tonnellate a 50 km/h potessero incastrare i cingoli...
Il carro rimase quindi incastrato davanti alla porta, impedendo ai ribelli di entrare.
La donna uscì dal carro innervosita, l'intera rivoluzione progettata sin da quando giocava con i soldatini fingendo di sedare rivolte immaginarie, era andata in malora per "dei cingoli fuori posto". 
Urlò qualcosa in lingua russa, nessuno capì cosa disse ma probabilmente era meglio non saperlo...
Rassegnata dal fatto che non si può avere tutto dalla vita , la nostra eroina disse:
<< Non importa! Se sarò l'unica in questo palazzo allora sarò la prima che avrà ucciso Flegias!>>
Estratta la spada con la destra e l'arma con la sinistra urlò Una frase in russo che potrebbe significare "all'attacco!"
Ed eccola salire per le scale sparando contro i soldati che si trova davanti, ora contro quello sul candelabro, lì dietro il tavolo, attenta da dietro, ora su! Che tensione, che ansia, non puoi tenermi sul filo del rasoio, poi tu devi diventare El...
<< NO SPOILER!>>
Ma tanto lo sanno tutti che alla fine diventerai...
<< NO SPOILER LO STESSO!>>
Uff... che permalosa, ahimè non ci sono più i vecchi personaggi di una volta.
Comunque, dicevamo: Dopo aver fatto fuori gli ultimi soldati, salendo l'ultimo piano, scoprendo di aver sbagliato, tornato al pian terreno per la mappa, salendo fino al terzo per banco informazioni, e tornando al 4 finalmente si trovò davanti alla porta dell'ufficio del Presidente...
ma doveva affrontare un ultimo nemico... Il gatto era comparso davanti alla porta... I due si guardarono con sguardo assassino, di certo nessuno dei due era intenzionato a mollare. Ad un tratto i due si avvicinano, e mentre il gatto le fa le fusa la donna gli grattava amorevolmente la pancia e... oh che diavolo! Ma qui stiamo cadendo nel ridicolo! Stiamo raccontando la scena della rivoluzione e tu ti metti a coccolare i gatti? Ma dai ma scherziamo?
<< Uff, che noia, fammi divertire...>>
Se ti attieni alla storia ti divertirai alla grande, ora riprendiamo:
Dopo... l'incontro indesiderato... La nostra grande eroina finalmente poté entrare dentro la porta, e lì trovò Flegias un uomo avvolto da una tunica nera, simile ad un Sith di guerre stellari.
Saltandogli davanti la ragazza gli puntò la spada dicendo: << è finita, la giustizia del popolo ti attente...>>
E dopo un prodigioso discorso sul popolo, sui valori socialisti, sulla fraternità e sui biscotti della nonna Giuseppa, gli diede l'ultimo colpo.
Ma prima di giungere dal creatore, esageratamente il tiranno gli chiese << Chi sei?>>
e lei rispose: << Io sono Marina Volkova, e prenderò il tuo posto!>>
Girandosi per fare l'uscita di scena epica vide qualcosa che la stupì, in una credenza vi erano 6 bottiglie di ottimo Rum tropicano, sotto una scritta " fate come il pastore dice, non come il pastore fa".
Degna della vittoria e assetata dalla faticosa giornata si degustò il premio.
Ma nella stanza entrò Diego Segunda, capo effettivo dei ribelli, il quale, nonostante la sua determinazione, non partecipò attivamente all'assalto insieme alla sua compagna che organizzò tutto. Ancora oggi gli studiosi si stanno chiedendo il ruolo effettivo di Segunda durante la rivoluzione...
<< Mi ero stancato di spingere il carro così ho fatto il giro e sono venuto a dare una mano ma vedo che hai fatto tutto da sola>> disse;
<< Così sembra>> rispose Marina;
<< Ottimo, era da una vita che aspettavo questo momento, ora io governerò Tropico, e tu sarai la mia sposa>>;
<< Interessante...>> disse Marina distrattamente mentre "ispezionava quella credenza";
<< Faremo di Tropico il vero Sogno del comunismo, costruiremo strade, scuole, ordineremo esecuzioni dei nemici della rivoluzione...>>
Marina annuiva in continuazione rimanendo sempre concentrata sul suo lavoro finché nel suo lungo discorso Diego aggiunse:
<< E distruggeremo ogni goccia alcolica, La Tropico dei proletari non ne ha bisogno>>
<< si...No aspetta cosa?>>
<< Ho detto distruggeremo l'alcol e tropico non vedrà nemmeno una goccia di...>>
La storia rimane ancora poco chiara riguardo alla morte di Diego, ma difficilmente crediamo che sia stato coinvolto il nostro leader, l'unico testimone lì presente era Edoardo Rodriguez, futuro consigliere della difesa, quale sentì uno sparo provenire dalla stanza.
In ogni caso, la donna che ha portato la libertà a Tropico uscì da quella stanza, camminando a passo fiero come per congratularsi del suo risultato appena raggiunto.
Il generale Rodriguez gli chiese << è finita?>>
Lei girandosi con un sorriso verso di lui gli ripose << No, è appena cominciata...>>

  
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