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Autore: Xenja    15/02/2014    15 recensioni
Courtney, Gwen ed Heather sono tre ragazze che frequentano lo stesso College. Vengono invitate ad una festa di compleanno, organizzata dalla compagna Lindsay, che si preannuncia disastrosa e incredibilmente noiosa, ma due modelli apparentemente innocui ribaltano la situazione...
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Dal testo:
Ci cadono le braccia e ci si spalanca la bocca nel vedere due ragazzi vestiti con dei costumi rossi, con le orecchie e la coda pomposa, costumi da volpe, che salgono sul tavolo e fanno partire un motivetto cantato al quanto insolito…
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Enjoy it ♪
Genere: Commedia, Demenziale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Gwen, Heather, Sorpresa
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Nota: prima di leggere questo brano ascoltare la canzone “What does the fox say?” con il video originale: https://www.youtube.com/watch?v=jofNR_WkoCE
Se già la conoscete, ben venga ;D
 
What does the fox say?
 
“Sì, dai! Vedrete che sarà divertente!”
“No, Lindsay…”
“Vi prego, vi prego! Prometto che non vi annoierete come gli anni scorsi!”
“No, Lindsay…”
“Perché? E’ una promessa, giurin girello!”
“Noooo!”
“Ma ho fatto pure mignolino!”
“Eh va bene! Verremmo alla tua stupida festa! Ma se ci annoieremo, ce ne andremo!”
Concluse Gwen portandosi le mani alle tempie e tirandosi energicamente i capelli per la disperazione. E come non capirla? Erano più di due settimane che Lindsay ci chiedeva di partecipare alla sua stupida festa di compleanno che, come tutti i santi anni, si sarebbe tenuta nella sua stupida casa, con le sue stupide amiche e i soliti stupidi giochetti del tipo “Riempiamoci di trucco e giochiamo alle top model!”
Patetico!
Non la sopportavamo, né io né Gwen, ma alla fine accettavamo quegli inviti di compleanno con riluttanza e l’entusiasmo di chi partecipa a un funerale.
“Perché hai detto di sì?” chiedo a Gwen mentre lei mi passa il casco nero del suo scooter.
“E che cosa le dovevo dire? Di no?” mi domanda lei montando sopra il mezzo e prendendo le chiavi “Mi avrebbe pedinata fino a quando non acconsentivo e con te avrebbe fatto lo stesso. Credimi, è meglio così!”
Gira la chiave nella toppa e il magnifico scooter blu notte ricco di adesivi raffiguranti ali nere dalle tetre sfumature bianche vola sulla strada scompigliandoci i capelli.
“Verrai stasera?” mi chiede Gwen guardandomi dallo specchietto retrovisore.
Io abbozzo una smorfia “Solo se verrai anche tu!”
“Allora ci vediamo alle otto” parcheggia lo scooter davanti al mio condominio “Ciao, Court!” mi dice prima di abbracciarmi.
Certo, sembra un addio, ma io e Gwen siamo amiche dalla nascita. Abbiamo sempre frequentato le stesse scuole e, anche se dapprima non ci sopportavamo, alla fine abbiamo imparato a rispettarci e siamo capitate pure nella stessa sezione di college. Sì, senza dubbio il destino voleva farci incontrare e legarci per sempre a un patto d’amicizia indissolubile e così è stato.
Tutte le volete che ci incontriamo prima dell’inizio delle lezioni o al supermercato o in qualsiasi altro luogo pubblico ci saltiamo letteralmente addosso, abbracciandoci, ma non urliamo come delle bambinette, per fortuna. A quello ci pensano già Sadie e Katie o Lindsay e Beth. Queste persone citate saranno tutte presenti alla festa e, come ogni anno, ci saranno da portare i tappi per le orecchie se una persona tiene ai suoi preziosi timpani e non vuole che vengano disintegrati da tre ore ininterrotte di urli, urletti, strilli, vocine stridule e grasse risate stupide piene di cioccolatini, pasticcini, brioches e altri dolci e dolciumi vari.
Mi guardo allo specchio “Ma chi me l’ha fatto fare?” urlo portandomi le mani alla testa.
Guardo l’ora. Sono le sei di sera… forse è il caso di prepararsi al peggio.
“Non vedo l’ora ce questa festa finisca” dico all’aria mentre entro in doccia.
-Non è nemmeno incominciata- mi risponde la vocina dentro la mia testa.
L’acqua tiepida mi corre lungo la schiena.
Le bolle profumate mi invadono il corpo e i lunghi capelli castani.
Decido di indossare una semplice camicetta a quadrettini bianchi e neri abbinata a una gonnellina di jeans, un paio di ballerine con qualche centimetro di tacco, una spolverata di trucco e via, giù per le scale.
L’aria pungente della sera sembra tranquillizzarmi, ma quando vedo arrivare lo scooter di Gwen a una velocità troppo elevata e noto che non è sola, mi viene un forte dubbio.
“Come facciamo a stare in tre su uno scooter?” urlo avvicinandomi.
Cerco di scorgere chi è l’altra persona in compagnia di Gwen. Prima guardo la mia amica, noto il suo bel vestito nero con la gonna punteggiata di arabeschi azzurrini, noto il suo smalto nero con l’aggiunta dell’effetto crack, noto il suo sguardo funebre…
-Sarà per l’imminente festa- mi dico.
Noto… “Heather?” chiedo.
Heather. Quella Heather. La simpaticona che non fa altro che infastidire Gwen e fare comunella con Lindsay e Beth per copiare le verifiche e farsi fare i compiti per casa… naturalmente fa tutto Beth, Lindsay sa a malapena che si trova a scuola e non in una prigione piena di bei ragazzi.
“Sì, perfettina!” mi risponde lei, meno acida del solito “Non avevo un passaggio per andare a quella festa d’asilo nido così ho chiesto a Gwen, problemi?”
Diversamente da me, non so che dirle.
Forse perché sono sorpresa che abbia chiesto un passaggio a Gwen, o forse per il semplice fatto che Heather a una festa simile è il colmo!
-Se non altro ci divertiremo a vederla soffrire- penso meravigliandomi di quanto sia sadica e so che Gwen sta pensando la stessa cosa.
Salgo sullo scooter che si confonde con il buio.
Certo, si sta un po’ stretti, ma alla fine, dopo imprecazioni, calci e gomitate, partiamo ridendo sotto i baffi, questo vale per me e Gwen, naturalmente.
“Se mi danno la multa ve la faccio pagare a voi!” ringhia la mia amica alla guida “In teoria io potrei portare non più di due persone!”
“Questo sono affari tuoi Darkettona!” sputa Heather.
-Perché Gwen non si ferma per scaraventarla giù dallo scooter?- mi chiedo.
“Vedrai che chiuderanno un occhio” dico a Gwen, pur non essendo totalmente sicura delle mie parole.
Arriviamo alla tanto agognata villa dove avverrà la fine di tutta la nostra pazienza conservata con tanto amore nel corso degli anni della nostra esistenza.
“Iniziamo bene!” commenta Heather notando che appesi alla porta d’entrata due palloncini rosa shocking rimbalzano a ogni minimo spostamento d’aria.
“Sono volpi” le faccio notare. E questo ci scandalizza ancora di più.
La porta si apre minacciosa e veniamo accolte in casa da un urlo collettivo.
“Ok, ok, va bene. Zitte!” urlo mettendo a tacere quelle galline starnazzanti.
“Allora?” chiede la festeggiata.
Io, Gwen ed Heather ci guardiamo perplesse.
“Dove sono i regali?” chiede Lindsay impaziente come una bambina al suo primo compleanno.
Noi le consegniamo le buste, tutte e tre assieme, e lei le porta al centro della stanza, dove un voluminoso tappeto, anch’esso rosa shocking, ospita tutto il pollaio.
Mi avvicino con lentezza prendendo il tempo per fare l’appello: ovviamente c’è Beth, Katie appiccicata a Sadie, Bridgette, LeShawna e… Eva?
“Quella ci mancava proprio!” bisbiglio nell’orecchio di Gwen indicandole con lo sguardo la ragazza dalle sembianze mascoline.
Gwen mi guarda speranzosa “Magari alla fine della festa ci sarà una bella rissa!”
Ci accomodiamo sul tappeto insieme al resto del gruppo, in cerchio.
E i minuti trascorrono, lenti, troppo lenti, tra chiacchere, urletti, pettegolezzi, fiumi di spremuta d’arancia e dolci a volontà.
“Voglio andarmene” mi dice Heather.
“Ti prego…” la supplico “Alziamoci e andiam…”
Un altro urlo interrompe le mie parole.
“Perché urla più del solito?” chiedo a Gwen.
Lei fa spallucce “Semplice, ha appena scoperto che un negozio in centro ha prolungato i saldi”
Oh, Dei, aiutatemi!
E ancora parole, strilletti, champagne…
Silenzio!
Scuoto la testa confusa “Che succede?” chiedo preoccupata per quella improvvisa quiete.
“Il campanello!” dice Sadie “E’ suonato il campanello!”
“E’ arrivato Babbo Natale!” esclama Beth battendo le mani e sorridendo mettendo in mostra i suoi magnifici denti storti e tutti i pezzetti di cibo incastrati tra i denti e l’apparecchio.
“Idiota! Babbo Natale non esiste e poi siamo in pieno Maggio!” le urla Heather “Babbo Natale non arriva a Maggio!”
“Allora è la Befana” esulata Katie strillando.
“Sono irrecuperabili…” commenta Gwen massaggiandosi dolorosamente le tempie.
Il campanello suona di nuovo e un urletto collettivo accompagna il suono.
“Tranquille ragazze, tranquille!” sorride il padre di Lindsay comparso come all’improvviso “Ho una sorpresa per voi…”
Apre la porta.
Parte la musica a palla.
Tutte quelle galline ripiene di aranciata e pasticcini si alzano rimbalzando come molle da una parte all’altra della casa e iniziano a urlare e strapparsi ciocche di capelli.
Io, Gwen ed Heather rimaniamo allibite. Siamo le uniche tre ancora sedute sul tappeto a gambe incrociate mentre osserviamo tutta quella folla di pazze che si dimenano come forsennate.
“Sediamoci lì” Gwen indica delle sedioline bianche poggiate contro il muro.
Sì, è meglio sederci prima che ci calpestino.
Ci mettiamo comode e osserviamo la scena divertite, ma allo stesso momento perplesse. Perché tutto quell’entusiasmo? Chi è arrivato?
La musica è la classica da discoteca. Sempre il solito ritmo, il solito volume, il solito motivetto noioso.
“Guardate” indica Heather.
Due ragazzi non ben visibili stanno portando un tavolo non molto grande, probabilmente preso dalla cucina, al centro della sala.
“Sarà una specie di spogliarello” dico facendo spallucce.
E invece no. Ci cadono le braccia e ci si spalanca la bocca nel vedere due ragazzi vestiti con dei costumi rossi, con le orecchie e la coda pomposa, costumi da volpe, che salgono sul tavolo e fanno partire un motivetto cantato al quanto insolito…
 
Dog goes woof, cat goes meow
Bird goes tweet and mouse goes squeak
Cow goes moo, the frog goes croak
and the elephant goes toot
Ducks say quack and fish go blub
and the seal goes ow, ow, ow
But there’s one sound that no one knows
 
Un ragazzo dalla pelle apparentemente abbronzata cantava mentre insieme al compagno imitava gli animali che citava. Potevo vedere Beth che quasi sveniva al verso di ogni animale e Bridgette che piangeva, Lindsay che saltava… Eva invece stava in disparte a guardare la scena dei due modelli che imitavano animali e si mettevamo a quattro zampe sul quel povero tavolo che chissà quante ne aveva viste…
“Fin qui sembra tutto ok…” mi dice Gwen.
Io la guardo più perplessa che mai. Se questo è ok, mi chiedo come sia il peggio…
Sembra una canzone del tipo “La bella fattoria” solo più moderna e con gli animali dal vivo.
“Solo che non mi spiego le volpi” mi ridice poi.
Sentiamo entrambe l’ultima strofa e il nostro sguardo si fa grave.
 
What does the fox say?
 
“E sentiamo!” dice Heather incrociando le gambe e sbuffando annoiata…
 
Ring-ding-ding-ding-dingeringeding!
Gering-ding-ding-ding-dingeringeding!
Gering-ding-ding-ding-dingeringeding!
 
Oh- mio- Dio!
Che cosa sono questi versi?
Le galline stanno impazzendo. Emergenza le galline stanno impazzendo!
Non ci sono parole per descrivere quello che stiamo vedendo. Davvero nessuna parola.
Quei due modelli vestiti da volpe sono completamente fuori.
Ma che razza di versi sono?
 
What the fox say?
 
“Ho paura” sussurra Gwen stringendomi un braccio.
 
Wa-pa-pa-pa-pa-pa-pow!
Wa-pa-pa-pa-pa-pa-pow!
Wa-pa-pa-pa-pa-pa-pow!
 
Tutte quelle ragazze poco cresciute si strappano ciocche su ciocche di cappelli, urlano, si buttano per terra, fingono infarti, si bagnano il volto con l’aranciata e se lo spalmano su tutto il corpo.
Heather mi guarda scandalizzata.
 
What the fox say?
 
No, non di nuovo…
 
Ha-tee-ha-tee-ha-tee-ho!
Hatee-hatee-ha-tee-ho!
Ha-tee-hatee-hatee-ho!
 
I due pagliacci estremamente fichi che ballano sul tavolo sembrano alle prese con le convulsioni. Si muovono a scatti e continuano a muovere le code con le mani. Uno dei due si gira verso di noi. Ci osserva e noi osserviamo lui, come catturate dai suoi occhi verde smeraldo, dai suoi muscoli delineati dal costume aderente e dai fluenti capelli castani che oscillano da una parte all’altra.
“Che gran fico!” esclama Heather molto probabilmente in uno stato di trans.
 
What the fox say?
 
Il modello, nuova fiamma di Heather, non ci stacca gli occhi di dosso e sono certa che Gwen è sul punto di insultarlo.
 
Joff-tchoff-tchoffo-tchoffo-tchoff!
Tchoff-tchoff-tchoffo-tchoffo-tchoff!
Joff-tchoff-tchoffo-tchoffo-tchoff!
 
La ragazza dalla capigliatura corvina e blu fissa intensamente negli occhi quella volpe di pezza mentre le sue dita si stringono intorno al tessuto bianco della sedia e al mio povero braccio.
“Gwen, calma” le sussurrò massaggiandole le spalle.
Il tizio vestito da volpe continua a pronunciare versi inventati a volontà e intanto ruota su sé stesso facendo letteralmente impazzire Heather.
“Oddio!” strilla lei tappandosi la bocca con le mani quando il suo modello preferito muove le natiche da destra a sinistra.
Io e Gwen la guardiamo divertite.
“Courtney” mi chiama lei “hai portato il tuo palmare, vero?” Mi chiede.
Ci scambiamo un paio di sguardi d’intesa.
Ghigniamo.
 
What the fox say?
 
Estraggo il cellulare dalla tasca della gonna e inizio a impostarlo sulla fotocamera.
 
Big blue eyes, pointy nose
Chasing mice and digging holes
Tiny paws, up the hill
Suddenly you’re standing still
 
Sto per scattare una foto all’Heather-innamorata- di-un-modello-vestito-da-volpe quando il secondo del duetto si volta verso di noi e inizia a ballare buffamente muovendo velocemente i piedi.
Nascondo prontamente il palmare e sorrido. Lui ricambia e mi fa un occhiolino. Lo osservo, ma, sinceramente, mi sembra un po’ più bruttino rispetto al suo compagno: occhi azzurri, fisicaccio, pelle abbronzata, capelli di un castano scuro, quasi nero… niente di chè…
 
Your fur is red, so beautiful
Like an angel in disguise
But if you meet a friendly horse
Will you communicate by
mo-o-o-o-orse?
mo-o-o-o-orse?
mo-o-o-o-orse?
 
Il ragazzo non mi stacca i suoi occhiacci azzurri di dosso. Io lo fisso, non sapendo bene cosa fare in queste situazioni. Di sicuro non mi metto a urlare e sbavare come Heather, ma di certo non posso andarmene adesso, quando ho trovato un divertimento tutto mio e di Gwen: scattare foto imbarazzanti!
-Eh, girati!- esclamo nella mia testa come fosse una preghiera.
E a quanto pare viene esaudita. Katie e Sadie abbracciano i piedi del ragazzo facendolo quasi cadere dal tavolo.
“Peccato, sarebbe stato bello riprendere la tortura di una povera volpe sexy da parte di due maniache di pellicce!” mi sussurra Gwen sghignazzando.
“Justin! Justin!” esclamano le due ragazze mentre tentano di trascinare il ragazzo giù dal tavolo “Vieni con noi! Justin!”
 
How will you speak to that
ho-o-o-o-orse?
ho-o-o-o-orse?
ho-o-o-o-orse?
 
“Credo che LeShawna sia svenuta” dico alla mia compagna indicandole la ragazza stesa a terra mentre Beth cerca inutilmente di rianimarla con bicchierate di aranciata in faccia.
Faccio un paio di foto a quella scena.
“Queste vanno su Facebook!” dico trionfante “La sfigata dai denti storti presa dal panico e la cicciona collassata!” rido maligna insieme a Gwen.
E’ vero, stiamo diventando davvero cattive, ma questa è solo una piccola vendetta per tutti gli anni in cui abbiamo dovuto sopportare quelle stupide galline!
 
What does the fox say?
 
“Sì! Evvai! Lo fanno di nuovo!” esclama Gwen saltando sulla sedia “Scatta tutte le foto che puoi!”
 
Jacha-chacha-chacha-chow!
Chacha-chacha-chacha-chow!
Chacha-chacha-chacha-chow!
 
I due ragazzi vestiti da volpe ripetono la sequenza di versi più volte e io scatto, scatto e ri-scatto foto di ogni genere!
Gwen ride e quasi cade dalla sedia per la mancanza di aria.
E’ pazzesco! Davvero pazzesco!
Nemmeno un manicomio può avere il privilegio di ospitare malati di mente fino a questo punto.
Lindsay si è appena buttata a terra e si lancia carte di pasticcini addosso, riempendosi di crema pasticcera.
Scatto la foto mostrandola a Gwen.
Ridiamo come folli portandoci le mani alla pancia e piegandoci in due.
“Postala su Facebook, ti prego!” mi urla.
 
What the fox say?
 
“Aspetta!” le dico nervosa mentre il palmare mi scivola tra le dita sudate per l’adrenalina.
 
Fraka-kaka-kaka-kaka-kow!
Fraka-kaka-kaka-kaka-kow!
Fraka-kaka-kaka-kaka-kow!
 
Foto postata! E ora andiamo a caccia di altri scoop imbarazzanti!
“Dov’è Heather?” mi chiede Gwen indicando il posto vuoto affianco a me.
“E Eva?” chiedo io.
Ci scambiamo uno sguardo e con questo abbiamo inteso tutto. Cerchiamo le nostre due future vittime disperse nel pollaio.
“Ecco Eva!” mi urla Gwen indicandomela.
Sta ballando una specie di girotondo insieme a Sadie e Bridgette mentre il suo didietro poco femminile ancheggia in una maniera paurosa.
“Scatta, scatta!” mi supplica Gwen mangiandosi le dita.
“Fatto!” esclamo orgogliosa mentre Gwen mi strappa il palmare dalle mani e scoppia in una fragorosa risata “ E ora cerchiamo Heather!”
 
What the fox say?
 
“Oddio!” urla Gwen indicandomi un punto non ben preciso dall’altra parte della sala.
Scoppio a ridere.
 
A-hee-ahee ha-hee!
A-hee-ahee ha-hee!
A-hee-ahee ha-hee!
 
Heather, la ragazza più fine, acida, temuta, e alla moda della scuola sta agitando bottiglie di spumante, per poi stapparle e tirarsi addosso la schiuma.
Continuo a premere un tasto del palmare mentre l’obbiettivo è sempre puntato su di lei. Avrò scattato minimo venti foto, tutte su Heather, quando mi rendo conto che la vendetta nei confronti di Miss Acidità non la voglio io, ma Gwen!
Le passo l’aggeggio elettronico e lei capisce al volo.
Inizia a scattare foto, su foto, su foto. Le posta tutte, dalla prima all’ultima mentre io le indico tutte le possibili candidate per un secondo di fama su Facebook.
Heather è fuori di sé. Urla, stappa bottiglie di spumante, abbraccia i piedi della sua nuova fiamma gridando a squarcia gola “Alejandro!”
Dei, che scema!
 
What the fox say?
 
Gwen non riesce a stare seduta. Continua a muoversi, a ridere, a scattare foto… iniziamo ad annoiarci, però.
 
A-oo-oo-oo-ooo!
Woo-oo-oo-ooo!
 
Le galline si stanno calmando, forse sono stanche di starnazzare…
Non c’è più divertimento, nemmeno a riprendere Heather mentre si dimena e si inzozza di spumante.
“Uffa!” dice Gwen “Andiamo a casa?” chiede.
Io la fisso per un attimo “Andiamo a casa!”
La canzoncina non è ancora finita e i modelli continuano a ballare in piedi sul tavolo di legno.
Io e Gwen ci infiliamo la giacca e sgusciamo fuori senza salutare, senza che nessuno si accorga di noi.
Respiriamo a pieni polmoni l’aria umida di una fresca serata di Maggio.
“Ah, che ridere!” esclama Gwen sedendosi sull’erba un poco rugiadosa “Dovevamo portare Duncan” mi dice “Lui sì che ne avrebbe fatte di cotte e di crude!”
Io le sorrido “E’ vero e insieme a Scott sarebbe stato ancora più spassoso!” mi siedo accanto a lei contemplando il cielo stellato. Sentiamo l’ultima strofa della canzone urlata a squarcia gola.
 
What does the fox say?
 
Ma sì, alla fine è stata una serata grandiosa e irripetibile! Chissà quando si accorgeranno di essere diventate delle comiche di fama mondiale? Quelle galline!
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Ok, sì… è un po’ imbarazzante…
Diciamo che non so come mi è venuta in mente questa roba completamente nonsense! Semplicemente, ho visto il video della canzone e mi sono immaginata tutto. E’ stato un po’ difficile scrivere tutte le scene perché dovevo dare bene l’idea di quello che stava accadendo, ma credo che per capire bene la canzone bisogna prima vedere il video e poi leggere il brano :D
Non ho molto da dire, a parte che tutti gli insulti scritti sono puramente casuali e che io non ho niente contro i personaggi e non penso quello che ho scritto… o quasi…
Nelle ultime righe ho citato Duncan e Scott, ma non hanno alcun ruolo nel brano quindi potete immaginarvi quello che volete. Io li ho citati così, tanto per scrivere due nomi in più…
Vi ringrazio se siete arrivati fino qui senza spararvi un colpo -.-
BACIONI
Xenja

 
Spam’s corner
Se siete dei Duncney accanniti,
ma anche no,
vorreste leggere una FF che sto traducendo?
Si chiama The Delinquent adn The Little Princess e la trovate nelle mie storie preferite :D
Grazie ^.^
  
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