Tony scese dalla macchina e una bimba sui 4 anni gli corse in contro, urlando 'papa,papa'. La prese in braccio
e respirò il suo profumo candido di bambino. Era confortante. Due occhi nocciola lo guardarono seriamente e lui non
potè fare a meno di paragonarli a quelli di Ziva. Erano così simili esteticamente, ma anche così diverse caratterialmente.
L'affetto di Tali lo stupiva sempre. Non aveva paura ad esternare i suoi sentimenti cosa che invece non si poteva dire
certo della madre, anche se era cambiata in quegli anni.
Con la bambina in braccio si diresse in casa e vide subito in salotto i due gemellini David e Sarah. Avevano appena 2
anni ma già avevano mostrato una personalità spiccata, anche se molto diversa. Il maschietto stava tentando di uscire
dal girello dove sicuramente Ziva lo aveva messo perchè stesse un pò fermo. Sarah invece più tranquilla gli sorrise ma
non gli andò incontro. Lei si che assomigliava alla madre anche se esteticamente era uguale a lui. Tony prese in braccio
David e gli ridiede la libertà. Il bambino però sgattaiolò come un fulmine verso le scale e Tony fu costretto a rincorrerlo
prima che tentasse di salire i gradini. Gli fece fare una piroetta e lo rimise nel girello. Tali gli riprese la mano e gli
fece vedere tutti i disegni che aveva fatto all'asilo, che erano davvero tanti. Poi gli spiegò nei minimi particolari come
fosse riuscita a fidanzarsi con due bimbi diversi e Tony preoccupato si chiese in cuor suo come avrebbe fatto una volta
che fosse diventata adolescente. Avrebbe dovuto aspettare i suoi corteggiatori appostato alla finestra con il fucile.
Dalla cucina giunse un profumo di dolci. I bambini ovviamente lo sentirono prima di lui e si diressero spediti da Ziva.
L'unico che rimase indietro fu il povero David, ma Tony ne ebbe di nuovo pietà.
La prima cosa che fece arrivato in cucina fu quella di baciare Ziva che aveva i biscotti in mano. Poi ne approffittò
prendendone uno prima che lei potesse schiaffeggiarlo.
"A volte sei più bimbo di loro" lo rimporverò lei scherzosamente. Poi si mise a distribuire i biscotti ai bambini che felici
finalmente si calmarono.
Tony appoggiato ad il lavabo mentre Ziva si preparava a lavare i tegami, li osservò rilassato. "E' così bello avere una famiglia
così numerosa...la casa è così viva.." le sussurrò.
"No Tony" replicò immediatamente lei.
"No cosa?"
"No non faremo un altro figlio..."
"Ma io non stavo..." Ziva lo fissò. "Okay si..mi piacerebbe...e dai! Dopotutto ce la caviamo bene come genitori.."
"Non è questo il problema. La mia pazienza ormai è al limite. Hanno tutti una personalità diversa e la mia testa è sul punto
di saltare.."
"Scoppiare" la corresse lui.
"Lo stesso."
Tony le sorrise. "Sai stavo pensando che sono praticamente 10 anni che stai in America e non hai ancora imparato ad usare
correttamente certe frasi...ho quasi l'impressione che a te piaccia che io ti corregga.."
Ziva lo guardò scherzosamente e con poca convinzione disse: "Oh certo...vivo per questo!"
"Mmm..sarà.." Poi approffittando che i bambini si fossero trasferiti in salotto si avvicinò a lei maliziosamente. "Sai qual'è
la cosa che più amo del fare bambini, vero?"
Ziva gli sfiorò le labbra con le proprie. "E il bello è che lo si può fare anche senza mettera al mondo dei figli." Lo baciò
intensamente. Tony la fece appoggiare al tavolo e le baciò il collo, poi scese e...CRACK! Alzò la testa di scatto e guardò
Ziva che aveva un'espressione divertita.
"Quella non è stata la mia schiena Tony..."
"Simon" replicò lui arrabbiato. "Ha rotto un'altra finestra. Lui e la sua passione di giocare a baseball in casa!"
Ziva rise mentre Tony si dirigeva al piano di sopra. "E tu vorresti fare altri figli..."