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Autore: OfeliaMontgomery    17/02/2014    0 recensioni
(ATTENZIONE A TUTTI questo è un sequel di “Witches and Fairies of east Wizard.” E' basato nel presente (2011). In questa storia ci saranno anche dei personaggi di WaFoeW.)
Chantel, 16 anni, carnagione chiarissima, lunghi capelli bianchi e grandi occhi viola. Si è appena trasferita a Salem con la sua famiglia. Da quel giorno succederanno cose strane e scoprirà la verità sul suo vero passato. Era una strega.
Dal primo capitolo:
Era tutto nuovo per lei, salì le scale e andò diretta nel letto, dopo pochi minuti sprofondò nel mondo dei sogni.
Una risalta malvagia la fece svegliare in piena notte, alzandosi velocemente dal letto andando verso alla finestra a vedere se c’era qualcuno, non c’era nessuno, neanche un’anima viva, che fosse stato un sogno, anche se le sembrava così reale.
Scuotendo la testa tornò a letto e si riaddormentò.
Questa volta sognò una ragazza, la guardava ridendo, le assomiglia parecchio, era tutta vestita di nero, con lunghi capelli neri e gli occhi color sangue e facevano paura.
La vide svanire, poi sentì un rumore assordante, era la sveglia che stava suonando.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Witches and Fairies.'
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Novembre, 17, 2011
Chantel era immersa nei suoi pensieri, ascoltando Avril Lavigne alla radio, nella macchina di suo padre.
Lei e la sua famiglia si erano appena trasferiti da New York a Salem, il motivo? Suo padre aveva trovato lavoro lì e quindi a colto subito l’occasione.
Chantel non amava molto i trasferimenti, perché ogni volta che si ambientava dovevano già cambiare città o stato. Poi nuova scuola, nuovi compagni e ogni volta doveva lasciare i suoi amici, e questo non le piaceva per niente.
Lei era una ragazza molto solitaria e quei pochi amici che aveva li ha persi.
I suoi genitori dicevano “Li puoi sentire al cellulare o attraverso internet”, si okay poteva essere vero, ma era molto diverso da vederli tutti i giorni per andare a scuola insieme e passarci i pomeriggi insieme.
Erano arrivati davanti alla nuova casa, era di un rosa spento, con il cortile pieno di iris, come il colore dei suoi occhi a differenza dei suoi capelli bianchi e della sua pelle bianchissima.
– Che bello quanti iris – esclamò la ragazza davanti a tanta bellezza, avevano un buon profumo, le sembrava di stare in paradiso.
– Sono felice che ti piacciano tesoro, lo abbiamo fatto per te – suo padre appoggiò un braccio sulla sua spalla e lei gli fece un sorriso.
– Grazie –  abbracciò suo padre, poi tornando alla macchina prese una delle tante sue valige.
– Posso andare in casa? – teneva una borsa in una mano e nell’altra una valigia.
– Si veniamo anche noi – disse sua madre prendendo due valige poi entrò anche lei, aspettarono il padre per poi guardare la casa, lei e la madre ancora non l’avevano vista.
La villetta era molto grande, con un cortile nel davanti, giardino e piscina dietro la casa. Al primo piano un grande soggiorno con pavimento di parquet, il caminetto, due grandi divani in pelle nere ancora coperti da un telo bianco, una libreria ancora vuota, una tv con grande schermo e un pianoforte. Le pareti ricoperte da carta da parati viola chiaro. I mobili antichi sono quelli della vecchia casa, un grande tavolo in cristallo solo per le cene particolari. Sempre al primo piano c’erano una cucina molto funzionale, moderna e molto grande per pranzo e cena, un bagno e uno stanzino.
Una grande scalinata portava al piano superiore dove c’erano le camere da letto, arredate con mobili antichi ed in ognuna di esse il bagno. Uno studio con scrivania per il padre con anche la libreria. Nel sotterraneo c’erano la stanza per la lavanderia e il ripostiglio degli utensili. Vicino alla casa c’era un garage per l'auto e gli attrezzi per il giardinaggio.
– Mie fanciulle vi piace? – chiese il padre arrivando da dietro e abbracciando sua moglie.
– Si papà, è stupenda, davvero – esclamò Chantel correndo su per le scale.
– Vado in camera mia – prese le valige lasciate sulla scalinata e poi salì.
– E’ la prima a destra – disse il padre sorridendo.
– Okay, poi ti dico se mi piace – la figlia gli fece la linguaccia.
Salì le scale dirigendosi verso la prima porta a destra, l’ aprì piano. Quando entrò si sentì il profumo degli iris, infatti, c’erano dappertutto. Avevano un profumo inebriante così buono da non sembrare nemmeno terreno.
La camera della ragazza era enorme, luminosa e accogliente.
Il letto era a baldacchino ed era tutto rosa. C’erano una libreria con vicino un mobile per i cd, dvd e lo stereo, una scrivania ed un armadio enorme.
C’era una poltrona in pelle nera vicino alla scrivania, un tv al plasma, un tappeto portato direttamente dall’Egitto (preso mentre erano in vacanza) e un grande armadio. Il bagno era in cristallo con una bella vasca idromassaggio.
– Mamma mia è stupenda – disse saltellando per la sua nuova stanza. Sui muri c’erano delle greche con tanti tipi di fiori, fatti con ogni tipo di rosa e viola, proprio come piaceva a lei.
Suo padre aveva proprio pensato a tutto. Iniziò a tirare fuori dalla valigia i suoi vestiti per poi metterli nel nuovo enorme armadio. Domani sarà il suo primo giorno di scuola, di nuovo, nuova scuola, nuovi orari e nuovi compagni.
Qualcuno bussò alla porta – Tesoro posso entrare? – le chiese il padre aprendo leggermente la porta.
Chantel si sedette sul letto, – Certo entra pure, questa camera è stupenda, grazie papà – anche l’uomo si sedette, a fianco alla figlia, poi aprì le braccia come per dire che voleva un abbraccio. Chantel Rise – Vuoi un abbraccio per essere il papà migliore del mondo?! – lo abbracciò stretto a se.
– Grazie papà davvero! –
– Ti prometto che da qui non c’è ne andremo più, ho trovato un posto fisso, quindi non ci saranno più trasferimenti – si alzò e andando vicino alla porta le sorrise – Vado da tua madre – disse facendole l’occhiolino.
– Lo spero davvero papà! Vai su, vai da lei – la ragazza rise alzandosi da letto, per continuare a ritirare tutti i vestiti.
Le altre valige le avevano portate in casa il padre e la madre. La ragazza scese giù per prendere altre due valigie, più tanti altri scatoloni. Era molto esagerata sui vestiti, bastava vedere tutti gli scatoloni che ancora mancavano da portare in camera, era praticamente solo vestiti.
– Tesoro vuoi una mano? – le chiese gentilmente il padre arrivando dalla cucina. Chantel annuì.
– Prendi quei due scatoloni, grazie – lui si abbassò e mise uno scatolone sopra a quello più grande e la seguì sulle scale.
Tornarono in camera della ragazza e Chantel appoggiò le valige sul letto.
– Papà lasciali pure lì – disse la ragazza indicando il pavimento, lui annuì e li lasciò per terra.
Quando ebbe finito di portare in camera gli scatoloni decise di ritirare tutto. Spostò i mobili, mise tutti i libri nella libreria, i cd nel mobile a fianco e con anche lo stereo.
Il suo portatile, il suo compagno d’avventure. Quando finì si stiracchiò un po’, poi prese gli scatoloni e li portò giù in salotto, vide i suoi genitori seduti sul divano, la madre leggeva una rivista di gossip invece il padre faceva dei cruciverba. Odiava disturbarli, ma quei scatoloni iniziavano a pesare.
– Dove li metto questi? – chiese facendo segno con la testa per indicare gli scatoloni.
– Mettili fuori, domani passeranno a portarli via – rispose il padre.
– Okay – disse stanca la ragazza, aprì la porta di casa ed uscì, faceva freddo, molto freddo.
Appoggiò gli scatoloni a terra poi tutta tremolante rientrò in casa. – Brr fa un freddo cane – disse la ragazza sfregando le mani tra loro per riscaldarle un po’.
– Tesoro vai a dormire, domani è il tuo primo giorno nella nuova scuola – disse la madre accarezzando la guancia alla figlia.
– Si mamma, ma potevi non ricordarmelo – sbuffò, non le andava per niente di andare a scuola domani.
Era tutto nuovo per lei, salì le scale e andò diretta nel letto, dopo pochi minuti sprofondò nel mondo dei sogni.
Una risalta malvagia la fece svegliare in piena notte, alzandosi velocemente dal letto andando verso alla finestra a vedere se c’era qualcuno, non c’era nessuno, neanche un’anima viva, che fosse stato un sogno, anche se le sembrava così reale.
Scuotendo la testa tornò a letto e si riaddormentò.
Questa volta sognò una ragazza, la guardava ridendo, le assomiglia parecchio, era tutta vestita di nero, con lunghi capelli neri e gli occhi color sangue e facevano paura.
La vide svanire, poi sentì un rumore assordante, era la sveglia che stava suonando.
Si alzò velocemente dal letto, spense la sveglia. Dopo essersi alzata, prese dall’armadio dei jeans e una maglietta nera e il suo giubbotto di pelle rosa. Si vestì velocemente poi corse diretta in bagno. Prese dalla trousse la matita nera ed iniziò a contornarsi l’occhio, finito fece lo stesso anche l’altro, con quella matita nera i suoi occhi viola risaltano ancora di più, ma faceva anche risaltare la sua carnagione biancastra. Si spazzolò i capelli e poi mi mise un po’ di profumo. Uscì dal bagno per tornare in camera per preparare lo zaino, perché ieri se ne era dimenticata.
Scese le scale e si diresse verso la cucina dove la madre stava preparando la colazione.
– Buongiorno mamma – Chantel si avvicinò alla madre e le diede un bacio sulla guancia.
– Agitata per la scuola? – sbucò fuori padre, doveva essere appena uscito dal bagno.
 – Un po’ sì, è tutto così nuovo – disse la ragazza spostando una sedia e si sedette a tavola. La madre le porse un piatto con due frittelle. Ne assaggiò un pezzo, – è squisita – esclamò la ragazza mangiando un altro pezzo.
Guardò l’enorme orologio, segnava le sette e mezza, era ora di andare. – Chi mi porta a scuola? Almeno il primo giorno mamma o papà portatemi voi, vi prego? – chiese facendo gli occhi dolci, quelli a cui sua mamma non sapeva resistere.
– Va bene ti porto io, mi preparo e arrivo – rispose la madre mettendo i piatti nel lavandino poi uscendo dalla cucina va al piano di sopra per cambiarsi, invece il padre le diede un bacio sulla testa, appoggiando il giornale sul tavolo, – Saluta tua madre – disse facendole “ciao” con la mano per poi uscire di casa.
 – Va bene, ciao papà buon lavoro – urlò dalla cucina, appena fu uscito di casa Chantel si buttò un attimo sul divano per guardare un po’ la televisione. Poco dopo scese la madre, si era raccolta i capelli in un alto chignon che la faceva sembrare ancora più alta e slanciata e si era messa addosso un paio di jeans e una camicetta bianca.
–  Tesoro sono pronta, su andiamo – disse la madre scendendo dalle scale, si mise a cercare le chiavi della macchina.
– Mamma le chiavi sono qui sul tavolino –  disse la ragazza prendendole e porgendole alla madre.
–  Grazie tesoro – disse la donna facendole segno di seguirla, uscirono di casa, chiuse la porta a chiave e si diressero verso la macchina. Il tragitto casa-scuola non era molto lungo, era più o meno venti minuti di strada, ma essendo che non voleva andarci da sola il primo giorno, si fece accompagnare.
Accese la radio cercando di calmare un po’ i nervi, partì Smile di Avril ed iniziò a canticchiarla cercando di non pensare alla scuola.
Era metà novembre e la scuola era iniziata da due mesi, Chantel era indietro nel programma in confronto agli altri studenti, quindi le toccherà studiare il doppio.
– Tesoro, la scuola è quella –  disse la madre indicando un edificio vecchio, tutto grigio, più che una scuola sembrava un carcere.
La madre accostò nel parcheggio, Chantel scese e si diresse all’entrata della scuola poi aspettò che la madre se ne andasse salutandola con una mano.

 
  
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