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Autore: AnyaVeritas    18/02/2014    1 recensioni
Ezio mentre si dirigeva verso Forlì, "salva" una ragazza, ella sembrava fragile a prima vista ma si scopre che è forte e furba.
I due viaggeranno assieme a Venezia; lui per i Barbarigo, lei per questioni del suo paese d'origine.
L'Assassino e L'Emissaria dell'Imperatrice saranno legati da una forte amicizia, lui insegnerà a lei ciò che lui sa, lei insegnerà a lui l'onore e la spiritualità.
[Cross-Over con Jade Empire]
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ezio Auditore, Quasi tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ezio era alle porte di Forlì, era riuscito a seminare gli uomini di Rodrigo Borgia ed ora era stanco. Le mani tese e le gambe affaticate dopo il combattimento contro di essi. Si portò le mani sulle spalle, per il freddo clima che c’era tra gli Appennini. Sentì una voce, una voce femminile che gridava tra gli alberi oltre il piccolo villaggio negli Appennini.  Ezio andò verso quel grido correndo, anche se le gambe erano stanche lui riusciva a correre ed il dolore non lo sentiva, anche se era atroce. Arrivato tra gli alberi vide una guardia dei Borgia che puntò la spada nel collo della donna che aveva gridato. << Chi sei e da dove vieni? >> insistette  la guardia per poi quasi toccare il collo della donna con la punta della spada. 
Ella sembrava spaventata, ma forse era una maschera per nascondere la sua forza e la sua furbizia, Ezio si nascose tra i cespugli e continuò a guardare la guardia che puntava la spada nel collo della donna.
La lama celata di Ezio scattò quasi subito e si avvicinò di più alla guardia, prima che potesse infilzare la lama nel suo corpo.. La donna diede un calcio nella mano della guardia e si rialzò da terra con una capriola, sguainò due spade, stavano ai lati della sua gonna scollata. Ella si mise in posizione di attacco, pronta per qualsiasi mossa dell’avversario.
La guardia balzò verso di lei, con la spada in mano. Lanciò un fendente verso la ragazza ma lei fu veloce a mettersi in difesa.
La spada della guardia finì in mezzo alle doppie sciabole della donna, lei incastrò la lama della guardia tra le sue lame e la gettò per terra. Essa si conficcò nella terra, Ezio rimase a bocca aperta a guardare tutto ciò Che donna!
Pensò ed il suo occhio si fermò sulla donna, studiandola; era davvero bella, con dei profondi occhi marroni e un naso con la forma delicata, la pelle scura, ricoperta da un’armatura molto scollata e viola, le labbra carnose erano colorate di un rosa estremamente delicato. Non era troppo magra e nemmeno troppo grassa, i suoi capelli  neri erano legati in una bassa coda di cavallo.
Ezio era incantato dalla bellezza della donna, ma anche dalla sua furbizia e dalla sua abilità nella scherma. Nel viso della donna si aprì un sorriso di sfida, quasi malizioso.
La guardia si spaventò quando ella sorrise, puntò le lame sul collo della Guardia;  
« Un altra guardia che lavora nella nobiltà solo perché la paga è buona » disse lei in una lingua incomprensibile ad Ezio e alla guardia, la voce della donna era dolce e forte, l’Assassino pensò che quel suono incastrasse alla perfezione il suo bell’aspetto.. ma non incastra le sue perfette abilità di guerriera.
Lei lo lasciò andare e fece cenno alla guardia di andarsene e di non farsi vedere mai più davanti ai suoi occhi. La Guardia scappò a gambe levate; urlando, dalle labbra della ragazza uscì una gioiosa risata, quasi come quella dei bambini. Ezio uscì dai cespugli e si avvicinò alla ragazza, sentendo il rumore, ella si mise in posizione di difesa nella direzione dell’Assassino.
Ezio alzò una mano come segnò per calmarla, con l’altra si tolse il cappuccio « Non preoccuparti, non ti sono nemico, puoi posare le tue spade  » disse avvicinandosi alla ragazza, ma lei si allontanava. Questa volta era pura paura e non era furbizia. « Posso.. fidarmi di te? » disse lei, mordendosi le labbra. Era terrorizzata, e non parlava molto bene l’Italiano, Ezio in un certo senso sentì la sua paura come se fosse sua. « Sì, puoi fidarti di me.. » Ezio rientrò la sua lama celata e  porse la sua mano verso la ragazza, per presentarsi « Io mi chiamo Ezio Auditore » ella sorrise e mise le mani giunte e fece un piccolo inchino, Sarà l’usanza del suo paese… pensò Ezio. « Il mio nome è Wu Il Loto In Fiore », Ezio imitò il suo gesto, però non lo fece nel modo giusto, dalle labbra di Wu uscì nuovamente la stessa risata di prima, mettendosi una mano  davanti alle sue labbra. « Erm.. Scusa.. » disse arrossendo, Wu scosse la testa sorridendo  « Onorata di conoscerti Ezio.. » disse lentamente, porgendoli la mano, imitando il gesto che aveva fatto l’Assassino.
Egli rise e poi toccò la mano di lei, godendosi la sua pelle morbida « L’onore è mio.. Loto in Fiore » disse, per poi portarsi la mano di Wu nelle sue labbra.
Le guance di lei arrossirono e si portò una chiocca di capelli dietro l’orecchio, timidamente. Ezio sorrise alla sua timidezza.
Sentiva che con lei presto sarebbe nata una forte alleanza. 
  
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