É mattina, me ne accorgo dalla finestra che fa filtrare la luce come vetro, simbolo chiave della nostra fazione, che simboleggia che la verità ci rende trasparenti. La verità ci rende forti La verità ci rende inestricabili. Mi alzo dal mio letto, e poggiando i piedi per terra sento il freddo del marmo, oggi è il mio compleanno, ma anche il giorno del test delle fazioni, non posso dire di non avere paura, ne ho eccome, oggi riuscirò a capire se io sono destinata davvero ai candidi, trasparenti come il vetro, che predicano la verità come induzione alla pace, oppure una qualsiasi altra fazione, che mi permetterà di cambiare vita, chi lo sa, lo scopriró solo vivendo. Prendo i primi jeans neri e la prima camicia bianca e scendo le scale, la mia casa é arredata totalmente di nero e bianco, da piccola pensavo che attaccandomi al muro mi sarei perfettamente mimetizzata, poi quando dopo aver rotto lo specchio di mia madre ed essermi appiattita contro il muro mia madre mi trovò non fu una bella esperienza, e ho lasciato perdere le mie tecniche di mimetizzazzione. "Clarissa, oggi é il grande giorno! Vieni cara!" Sento la voce di mia madre, impaziente, che mi chiama, velocizzo il passo finchè non mi ritrovo con il mio viso davanti a quello sorridente di mia madre. "Mamma, com'é questa espressione così serena?" Dico ricambiando il sorriso di mia madre. "Sai, alla tua età ero così felice di dovermi unire ad una fazione, ma tu non sembri esserlo..." Il suo sorriso adesso è scomparso, in compenso sulla sua bocca si è creata una piccola smorfia, quasi impercettibile, che solo una persona che la conosce da una vita come me può notare. "Mamma io ho paura, se mi dicono che ho tendenze per un'altra fazione? Io non posso allontanarmi da voi, il mio cuore melo impedisce." Lo dico tutto d'un fiato, come se mi stessi liberando di un peso, un peso enorme che mi pervade il corpo da testa a piedi... "Clarissa, tu non sei portata per i Candidi" Cosa? Cosa diamine intende dire? Forse lei non è nata nei candidi, forse è per questo, forse mi sta avvertendo che se il mio risultato è di un'altra fazione è perchè lei non è pura, forse è stata una trasfazione, forse, o forse no... "Questo si vedrà dal mio risulato mamma, ora per favore mi potresti accompagnare a scuola grazie?" Lo dico quasi in tono arabbiato e mentre mi giro per andare a prendere la mia borsa noto l'espressione intontita di mia madre, sembra quasi come se le avesserondato una mazzata in testa. Per tutto il tragitto io e mamma non parliamo molto, probabilmente è ancora stupìta per come le ho risposto, forse da me non se l'aspettava, ma non mi interessa al momento, per ora in testa ho solo il test. So solamente che è singolo e nessuno può sapere i risultati, ma del resto non si sa nulla, fatto sta che ho paura, anche se probabilmente mi faranno semplicemente delle domande sento che questo test determinerà la mia vita, e in effetti è vero, a secondo del risultato sceglierò la fazione in cui vivrò tutta la vita. Arrivati a scuola con un passo deciso entro nella sala d'attesa, è tardi, ormai i miei amici avranno tutti già fatto il test... "Clarissa Enderson" Sento il mio nome e tutti i pensieri svaniscono, tutte le persone in sala mi fissano, che siano eruditi, pacifici o altro, ho tutti gli occhi puntati addosso, quando attraverso una porta, la luce accecante mi costringe a chiudere gli occhi, mi trovo davanti un uomo, sulla trentina, pelato e con gli occhi verdi almeno sembra per quanto la luce mi permetta di vedere. Poi dopo essermi abituata alla luce noto un tavolino con una siringa appoggiata sopra, e una sedia, più un lettino di quelli dei dottori, poi l'uomo mi dice: "Siediti Clarissa, abbiamo un lungo lavoro da fare" Angolo "scrittrice": allora, è la mia prima prova di una ff, spero che vi piaccia, se volete fare delle critiche scrivetele in una recensione per farmi migliorare, grazie a chi lo farà per il sostegno ♥