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Autore: BlueEyes__    25/02/2014    22 recensioni
|| Punk!Harry - Broken!Harry - Sad!Harry ||
Charlotte era una giovane studentessa dell’Accademia di Belle arti di Londra. Dopo una sfortunata relazione amorosa, iniziò a dedicare la sua vita solamente allo studio della Storia dell’Arte, ponendosi come obiettivo un futuro trasferimento a Parigi, la città dei suoi sogni.
Durante una mostra d’arte di Josh, un suo caro amico, incontrò Harry, giovane ragazzo poco più grande di lei dall’aspetto duro e scontroso, in realtà fragile e distrutto.
Dopo quella sera, le vie di Harry e Charlotte divennero tutt’una. Due persone tanto diverse e allo stesso tempo così uguali.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Josh Devine, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Crediti a dalilah per il meraviglioso banner-

Dedico tutto a BlackBird_
perchè è una Beta, e sorella maggiore, fantastica.
Grazie di tutto; ti voglio bene!

The Colors Of Love
Capitolo 1.

-La mostra. 

Girovagò noiosamente nella stanza gremita di gente, giocherellando con il piercing al labbro. Le mostre d'arte gli avevano sempre procurato noia, fin da bambino. Le mura bianche erano occupate da numerosi dipinti dai colori forti e stravaganti, che creavano fin troppo contrasto con le pareti. Agglomerati di persone si riunivano per osservare i noiosi, ma assolutamente magnifici, quadri. Harry pensò che tutto questo fosse strano: i quadri erano noiosi ma belli.
“Cosa c'è di tanto sbagliato in me?!” pensò. 
Era l'unico, probabilmente, che dava uno sguardo e via, completamente disinteressato; giusto il tempo di riuscire ad inquadrare il dipinto e riguardarne subito un altro.
Josh, l'artefice di tutti quei dipinti, era un suo vecchio amico d'infanzia. Praticamente erano cresciuti insieme e Harry non si sarebbe mai sognato di essere scortese con lui non andando alla sua mostra.

Continuò a gironzolare all'interno della sala, fin quando la sua attenzione non fu rubata da una tela davvero stupenda. I colori erano scuri e Harry fu colpito dal fascino che emanavano. Raffigurava una ragazza girata di spalle, con i capelli al vento, che passeggiava di sera sul ponte di Londra, sotto lo sguardo della luna argentata.

«È bellissimo, vero? Lo ritengo il mio preferito.»

Udì una voce femminile alle sue spalle.
Si girò trovando una ragazza di media statura, il viso era dolce, lunghi capelli mossi scendevano morbidi sulle spalle ed una ciocca ribelle andava a coprire uno degli occhi color cioccolato. Pensò che fosse la dimostrazione che una ragazza bella non dovesse essere necessariamente bionda con occhi azzurri. Lei avrebbe potuto far invidia ad un angelo.

«Secondo me, è il più bello di tutti.»


Dopo aver studiato per bene la figura di Harry, la ragazza curvò le labbra in un sorriso, forse nervoso.

Ma certo, Harry! Ovvio che è imbarazzata. Chi si aspetta di trovare un fottuto punk ad una mostra d'arte? Chi?!”

Annuì favorevole alla risposta di Harry e l'invitò, con un gesto, a ricondurre lo sguardo sulla tela dipinta facendogli notare alcuni piccoli, ma sorprendenti, dettagli.
Harry rimase sorpreso dalla sua preparazione. Era proprio come Josh: sveglia, attenta, precisa e critica.

«Uhm, comunque mi chiamo Charlotte.»

Nome dolce, che rispecchiava al meglio il suo aspetto. Harry prese la mano di Charlotte e, con grande sorpresa di lei, ne baciò il dorso. Sussultò quando il piercing freddo, presente sulla bocca del ragazzo, entrò in contatto con la sua pelle. «Io sono Harry.»


Finirono per intraprendere una vivace conversazione su quadri e sculture.
Lei rivelò che adorava particolarmente Amore e Psiche di Canova. 
«Un capolavoro. Ti lascia senza fiato! Sono rimasta incantata dalla delicatezza delle mani e di come un tempo riuscivano a trasmettere nei gesti il rispetto e la tenerezza che provavano per la persona amata...» Concluse Charlotte, lasciando Harry quasi a bocca aperta. «Wow, molto...profondo.» commentò lui. Lei sorrise e continuò a fissare Harry, che parve un po' intimidito da quello sguardo tanto pressante e attento.
«Cosa c'è?» chiese lui, con aria insicura. «So che magari sono strambo e non sei abituata a vedere tipi come m-» venne fermato prima di concludere la frase, poiché lei, delicatamente, poggiò un dito sulle sue labbra socchiuse. «Mi piacciono i tuoi occhi. È bello guardarli.»
Restò di stucco, Harry, quando le labbra di Charlotte pronunciarono quelle semplici parole, che lo stupirono.

«I tuoi occhi sono delle opere d'arte! Sono bellissimi e...particolari. Sono di quel verde straordinario, che ti cattura, davvero.»
Rimase sorpreso. Ogni parola di Charlotte colpiva Harry nel profondo. Tutti si erano sempre limitati a giudicarlo solo al primo sguardo, senza provare ad andare nel profondo. Harry non era quel che vuole mostrare: era debole, insicuro, fragile...e Charlotte l'aveva capito già. «Io, beh...uhm, grazie.»

Per pochi secondi restarono in silenzio, guardandosi a vicenda e Harry studiava ogni particolare della figura di Charlotte, in modo che, se non l'avesse più vista, non avrebbe dimenticato quel volto angelico.
Anche lei era rimasta affascinata da Harry. Di natura curiosa, avrebbe voluto conoscerlo, passarci del tempo insieme e sapere di più sulla sua vita che, sicuramente, non era come tutti immaginavano. «Harry! Charlotte!» Un ragazzo sulla ventina s'avvicinò ai due: Josh.

Si abbracciarono, Harry e l'altro, dandosi una pacca sulla spalla. «Amico mio, sono così felice che tu sia venuto!» L'entusiasmo era evidente nella voce di Josh e Harry non potè evitare di ridacchiare. Erano sempre stati legati, fin da piccoli, ed era l'unico che era restato con Harry, senza abbandonarlo, a differenza degli altri. Abbracciò Charlotte e lei ricambiò con un abbraccio ancora più stretto. Senza un perché, Harry si infastidì.
«Vedo che vi siete già conosciuti!» Disse Josh. Harry e Charlotte annuirono e lei sorrise. «Lei è la mia assistente e allieva, però sta superando il maestro e così non va bene!» Scherzò e lei rise di divertimento. «È ovvio che divento brava se passo quasi tutto il giorno in studio, con un magnifico pittore!» E scoppiarono in un'altra risata, ancora più forte.

Allora stai sempre allo studio!” pensò Harry e intanto un'idea, forse folle, si faceva spazio tra i suoi pensieri. Non si era accorto di star fissando la ragazza, finché non distolse lo sguardo, portandolo su Josh e sorridergli. «I tuoi quadri sono bellissimi, sono fiero di te, amico.» Disse Harry, e lo pensava davvero.

Charlotte guardò l'orario: era tardi e doveva tornare a casa. Cercò un'ultima volta gli occhi di Harry. Oh, quello sguardo...non aveva mai visto niente di più bello. Tossì, richiamando l'attenzione dei due e finalmente rivide le sue iridi. «Devo andare, si è fatto tardi.» Avrebbe voluto passare tutto il tempo lì, fin quando il ragazzo che aveva rubato la sua attenzione non se ne fosse andato, ma sua mamma l'aspettava per cena e non poteva lasciarla sola. «È tardi, che ne dici se ti do un passaggio con la macchina?» Propose Josh e sorrise. «No, Josh! Ci hai messo tanto impegno per realizzare questa mostra e non puoi andartene proprio ora.» poggiò una mano sulla spalla di Josh, gentilmente.
«Potrei accompagnarti io?» S'intromise Harry. Josh fece un cenno con la testa in approvazione e gli occhi di Charlotte si illuminarono.
“Accetto o non accetto? Non lo conosco neanche!”
«Non voglio recare disturbo!» cercò di sembrare il più naturale possibile, senza mostrare l'imbarazzo. Ma l'espressione, spesso, tradisce. «Nessun disturbo.» Concluse Harry e lei non poteva fare nient'altro che accettare. Salutò Josh con un abbraccio ed un “ci vediamo domani” e andò verso l'uscita.

«Perchè non mi hai detto che avevi trovato una ragazza?» domandò Harry, provando a nascondere l'enorme fastidio che provocava l'immagine di lei e Josh che si abbracciavano.

Una profonda risata divertita risuonò nelle orecchie di Harry. «Non è la mia ragazza! La considero come una sorellina più piccola. Non essere geloso, Styles!» Le parole di Josh lo colpirono in pieno. Ebbe un attimo di esitazione, poi, con tono imbronciato, rispose. «Non sono geloso!» “O forse lo sei, ma sei troppo vigliacco per ammetterlo a te stesso!” aggiunse il suo subconscio. Josh rise, di nuovo, poi fece un occhiolino ad Harry. «Andiamo! Ho visto come la guardavi. Te la mangi con gli occhi!» Non rispose, Harry, perchè Josh aveva dannatamente ragione! Si limitò a dare una spinta all'altro e andò verso l'uscita, raggiungendo velocemente la ragazza. La condusse verso la macchina e, come un gentiluomo, le aprì la porta del passeggero, facendola entrare, poi entrò e mise in moto l'auto. «Dove la porto, signorina?» il tono scherzoso.
“Su una stella!” No. «Kingston Street, conosci?»

Harry fece un cenno con la testa e uscì dal parcheggio.
Per quasi tutto il tragitto rimasero in silenzio, fino a quel momento. «Sei mai andata al Louvre, a vedere Amore e Psiche?» domandò curioso, Harry. «No...». Il suo sogno era sempre stato quello di andare a Parigi, la città dell'arte e dell'amore, ma purtroppo non ne aveva mai avuto la possibilità, soprattutto per mancanza di soldi. Ora aveva un lavoro e stava iniziando a risparmiare da parecchi anni, così avrebbe potuto realizzare questo desiderio.
Harry distolse lo sguardo dalla strada, per portarlo su di lei, che forzò un sorriso.

«Tu?» continuò lei. La risata di Harry echeggiò nell'abitacolo dell'auto e scosse la testa. «Non mi piace l'arte; odio i musei e altre merdate del genere.»

«Oh...» È l'unica cosa che riuscì a dire.
Calò di nuovo il silenzio tra i due. Charlotte portò il suo sguardo fuori dal finestrino e alberi e case sfrecciavano velocemente davanti i suoi occhi. Quando finiva per essere accompagnata a casa da Josh, chiacchieravano sempre dei suoi progetti, dei futuri quadri di Josh o di quanto fossero affascinanti le tecniche usate dai grandi pittori; con Harry, invece, non riusciva a spicciare parola. Era completamente tesa ed imbarazzata. Era anche vero che lo conosceva da poco più di un'ora, ma non era mai stata così timida! Sarà stato il suo sorriso, i riccioli, gli occhi verdi o qualsiasi altra cosa che la metteva in soggezione. Pensò alla risata di Harry e s'accorse di non aver visto mai niente di più bello.
Harry, con la coda dell'occhio, osservava Charlotte con attenzione e meraviglia. I suoi lineamenti erano così perfetti e gli piaceva da morire il modo in cui i capelli coprivano dolcemente la sua guancia.
“Dio, quant'e bella!” pensava, ogni volta che spostava lo sguardo dalla strada a lei.
«È la strada giusta?» Chiese Harry, completamente rilassato alla vista dei suoi bellissimi occhi.

«Sì» si limitò a dire, arrossendo senza una ragione precisa.
La macchina sfrecciava veloce e la strada che separava l'auto dalla casa di Charlotte era poca. Arrivata a destinazione sarebbe tutto finito e, molto probabilmente, non avrebbe mai più visto quel ragazzo.
Improvvisamente, il ragazzo dai capelli ricci, ruppe il silenzio. «Prossima fermata: Kingston Street!» disse, imitando quella voce robotica delle metropolitane, che lei non sopportava per niente. Charlotte rise istericamente, come era suo solito fare quando trovava che qualcosa fosse davvero divertente e portò le mani sulla bocca, cercando di non fare una brutta impressione.
Subito dopo Harry rise insieme a lei, con l'identica risata 'isterica'. «Dopo la rotonda, girare a destra.» continuò lui, stavolta imitando la voce del navigatore. Lei poggiò i gomiti sulle gambe e affondò la faccia tra le mani, ridendo ancora. «Basta Harry, sto morendo!» Continuava a ridere anche lui, ma a differenza di Charlotte, non per l'imitazione...ma semplicemente perché era riuscito a far ridere lei. La sua era una risata soddisfatta, non divertita.
In quell'obiettivo non c'era cattiveria, brutte intenzioni ma semplicemente la voglia di far ridere qualcuno che, in un modo o nell'altro, aveva catturato Harry in molti sensi.
Harry Styles era sempre allontanato dalle ragazze sul tipo di Charlotte; avevano tutte la puzza sotto il naso! E nonostante Harry fosse bello come un Dio Greco, i piercing e i tatuaggi le allontanavano. Ma in fondo ad Harry non importava. Lui non era il tipo da stare con ragazze noiose, chiuse e perfettine. Voleva qualcuno con cui potersi divertire; qualcuno con cui sentirsi libero e non giudicato. Ma Charlotte era diversa dalle altre. Lei amava l'arte, ma non era noiosa; aveva quell'elemento tipicamente settecentesco, ovvero la grazia, ma non era perfettina; e non aveva la puzza sotto il naso: guardava le cose fino in fondo, senza giudicare dall'apparenza. Forse quello era l'occhio indagatore e critico di chi vive nel campo dell'arte. L'occhio attento, giudice che caratterizzava la ragazza seduta al suo fianco.
Harry non era cattivo e se Charlotte non se ne fosse resa conto non sarebbe mai andata in auto con lui che, tra l'altro, era un completo sconosciuto!

«Quella è casa mia» fermò la macchina proprio davanti il cancello di una di quelle modeste villette londinesi, si voltò verso di lei e si rese conto di non aver minimamente idea di cosa dovesse fare. Non aveva mai avuto in macchina una ragazza come lei, educata e timida.
«Grazie per tutto Harry. Mi dispiace di averti disturbato e aver fatto sprecare il tuo tempo per accompagnarmi. È stato davvero un piacere conoscerti; spero di rivederti.» Nessuno sapeva quanta sincerità si nascondesse in quelle parole. Voleva rivederlo; doveva rivederlo.
Harry sorrise dolcemente all'udire di quelle parole e, quasi come un gesto involontario, sfiorò per un attimo la guancia di Charlotte, che a quel tocco rabbrividì. Le sue dita erano morbide, lunghe e calde, al contrario delle sue...perennemente ghiacciate. «Nessun disturbo, davvero. Anch'io spero di rivederti e, se lo vuoi sul serio, ci rivedremo a breve.» C'era convinzione nella sua voce.
Certo, Josh era il suo migliore amico e Charlotte la sua assistente; potevano vedersi sempre, con una scusa o un'altra.
Aprì lo sportello e scese dall'auto, avvicinandosi al cancello ed estraendo le chiavi dalla borsa.
Harry l'osservava ammaliato poi, tutto d'un tratto, la ragazza di girò e torno vicino lo sportello del guidatore, s'abbasso al livello del finestrino e «Grazie per le risate.»

Entrò in casa e Harry mise in moto la macchina, sfrecciando verso casa sua.

Charlotte, come quasi tutte le sere in cui non lavorava, si sedette a tavola con sua mamma e cenarono insieme. Le raccontò dei bei quadri di Josh e di quanto fosse fiera di lui e sua mamma annuiva ed ascoltava interessata, orgogliosa di avere una figlia come lei, che non rinunciava ai propri sogni, che lottava per quelli che erano i suoi obiettivi e che amava l'arte più di se stessa.

Intanto Harry aveva parcheggiato la macchina nel garage ed era entrato in casa, buttando le chiavi sul tavolino dell'ingresso con noncuranza. Anche quella sera sarebbe stato solo. L'ennesima volta in cui avrebbe cenato da solo, guardato la televisione da solo e dormito da solo. Completamente solo.
Decise di non cenare; dormire avrebbe risolto tutti i problemi, come sempre.
Si cambiò e quando poggiò la testa sul cuscino un pensiero gli attraversò la testa: “Voglio sognarla”.

I ricci gli si scombinarono sul cuscino e s'addormentò con un leggero sorriso sulle labbra. Abbastanza da far intuire la sua felicità.



Charlotte era seduta sul davanzale della finestra, con un libro sulle gambe: “L'impressionismo-Monet”.
Tutte le sere, ormai, passava più di un'ora a leggere e quella sera, dopo aver finito l'ultimo libro, aveva iniziato quello su Monet, uno dei suoi artisti preferiti.
Iniziò a leggere una, due, tre pagine...ma si rese conto di aver la testa da tutt'altra parte quando notò di non aver capito una riga di cosa stesse leggendo.
Così decise di chiudere la finestra e le tende, per poi mettersi a letto.
Era rilassata come non mai e quando s'addormentò nella sua testa si alternavano immagini che raffiguravano Harry, i suoi occhi e i suoi capelli ricci. Tutto ciò che, durante le ultime due ore, aveva cercato di respingere. E quando nei suoi sogni vide il meraviglioso sorriso di Harry contornato da due dolci fossette, un sorriso le si formò sulle labbra.

Ed entrambi passarono la notte a sognarsi.
Entrambi con un sorriso stampato sulle labbra. 



#Spazio Autrice:
Salve, popolo di Efp. 
Dopo tanto tempo Mery è tornata! 
Non me l'aspettavo, ma mi mancava davvero tanto pubblicare qui. Beh, credo che non scomparirò più per così tanto tempo u.u 

Passiamo alla storia. 
La pubblicai già in estate, forse qualcuno se la ricorda. Beh, è totalmente cambiata, a parte l'inzio! 
Credo sia la cosa migliore che abbia scritto e ci tengo molto. 
Gli aggiornamenti non credo saranno frequenti, ho troppi impegni con la scuola...ma prometto che proverò ad aggiornare una volta a settimana.
Ora approfitto per ringraziare alcune persone davvero importanti. 
Grazie a BlackBird_, il mio sostegno più grande. Sei tutto ciò di cui ho bisogno, sul serio. 
Grazie a little_things09, la mia Crostatina al Cioccolato preferita. 
Grazie a StellaandEleonora, che c'è sempre per me e non so cosa farei senza di lei. 
E un grazie speciale ad Harry, la mia ispirazione maggiore. 

Ho finito questo papiello noioso lol. 
Se vi va lasciatemi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate di questo primo capitolo :) 
Baci, 
Mery. xx 


Per qualsiasi cosa, sempre qui: 
Abbiamo il batterista migliore di tutti; il nostro Josh❤️

 
   
 
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