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Autore: Hikari No Tenshi    28/02/2014    0 recensioni
[Fateless - la libertà inizia adesso -]
"Poi, lo notai.
Un rossore, proprio sulle sue guance.
Mi si gelò il sangue.
Non poteva essere vero, non doveva esserlo!
Avevo sperato che, visto che aveva dimenticato ogni cosa, sarei riuscito a passare inosservato ai suoi occhi ma non era così.
Glielo leggevo dentro: mi amava di nuovo." (estratto della One shot)
Tratto dal libro di Elizabeth Cooper, Fateless - la libertà inizia adesso -.
La vita di Lilith, una normale ragazza del liceo, viene sconvolta dall'arrivo di Angeli e Demoni.
Dovrà scegliere se stare dalla parte del bene o del male ma sarà così semplice decidere?
Questa è una FF dedicata alla coppia del libro Lilith Gordon x Archangel Michael e al loro primo incontro avvenuto fra i banchi della scuola di Escondido, in California.
Cosa succederà?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ripreso dal capitolo 2 L’intreccio del destino di Fateless.


La protagonista, Lilith, va a scuola come ogni giorno ma si sente inquieta e il tutto succede perché, proprio quel giorno, in aula arriva Michael, un nuovo studente ma lei non sa che lui è un arcangelo che la ama fin dall’inizio dei tempi.
 
 
«Bene ragazzi, oggi abbiamo un nuovo ospite e spero lo farete sentire a suo agio», sentenziò il professore di italiano ai suoi studenti. «Prego, entra pure».*
Non volevo entrare ma dovevo farlo.
Gabriel mi aveva chiesto di aiutarlo la sera prima e io avevo accettato perché sapevo che c’era lei ma non potevo assolutamente toccarla.
Sapevo che le avrei fatto del male però non riuscivo a rimanerle distante.
“Però, visto che non si ricorda più di nessuno di noi puoi avvicinarla, no? Dovrebbe essere sicuro anche per te” mi aveva suggerito l’arcangelo dell’acqua.
Sapevo che l’unico che poteva ferirla ero io eppure la possibilità di rivederla ancora metteva a tacere tutte le mie più nobili azioni perché se c’era lei al centro di tutto, io mi eclissavo completamente.
Sapevo che, dopo il nostro primo incontro, avrei dovuto tenermi a distanza di sicurezza in modo da non causare altri incidenti di percorso e lasciarle vivere la sua vita come una comune mortale ma la domanda che mi ronzava nella mente era questa: sarei stato in grado di farlo?
Nonostante fossi immerso nei miei pensieri, varcai la soglia della classe a passo sicuro, fermandomi vicino al docente di italiano per rivolgere un saluto formale alla classe.
«Mi chiamo Michael Browning e mi sono appena trasferito in questa città. E’ un piacere fare la vostra conoscenza, spero andremo d’accordo».*
Sentivo la sua presenza…Ogni mobile, ogni vestito, ogni singola particella era pervasa dalla sua splendida anima.
Mi imposi di non fissarla, di non provare nemmeno a sorriderle ma tutto il mio corpo mi disobbedì.
Alzai gli occhi e incrociai i suoi.
Come accadde prima, millenni e millenni prima, qualcosa dentro di me si mosse con violenza e, allo stesso tempo, con una delicatezza disarmante.
Quelle iridi azzurre mi fissavano meravigliate ma non sapevano che prima di allora io le avevo già guardate così tante volte da essermi perso in esse.
I capelli castano chiari erano raccolti in una coda di cavallo e mi ricordai che lei era sempre solita acconciarsi i capelli in quella maniera quando era insicura oppure doveva combattere una “battaglia”.
Riuscii a stento a mantenere la mia espressione più composta mentre continuavo a guardare quella dolce ragazza che mi fissava di rimando.
Non era cambiata.
Lo stesso viso, lo stesso colorito di pelle e lo stesso fisico che avevo imparato a conoscere durante le nostre storie mi si ripresentava anche adesso, in questo secolo, senza essere scalfito da qualche imperfezione.
Mi ricordavo di averle sempre detto, in passato, che era bellissima ma lei lo negava con caparbietà e mi rispondeva sempre: “Sono solo io”.
Ma era proprio per questo che l’amavo sopra ogni cosa e lei non sarebbe mai riuscita a capire come io la vedessi.
Non poteva congiungersi con la mia prospettiva.
Poi, lo notai.
Un rossore, proprio sulle sue guance.
Mi si gelò il sangue.
Non poteva essere vero, non doveva esserlo!
Avevo sperato che, visto che aveva dimenticato ogni cosa, sarei riuscito a passare inosservato ai suoi occhi ma non era così.
Glielo leggevo dentro: mi amava di nuovo.
Vacillai.
I miei sentimenti erano immutati ma io non potevo ferirla, mettendola in pericolo con i miei sentimenti egoistici.
Eppure, una parte di me era… come dicono gli umani? Felice?
Sentivo una sensazione irreprimibile, come se stesse avanzando un incendio implacabile, perché nonostante lei avesse perso i suoi ricordi si era innamorata ancora di me.
Di me…
Non poteva esserci benedizione più grande che sentirsi amati ed essere amati.
Grazie, Padre. Hai mandato lei a spiegarmelo nel mio momento più triste e ora che l’ho capito voglio anch’io poterle regalare la felicità che merita.
Dovevo solo proteggerla senza mescolare i miei sentimenti ai suoi…
Era più facile dirlo che farlo.
Potevo ordinare a me stesso, un angelo del cielo, di privarsi della sua stessa anima?
“Devi farlo!” sentii la voce imperiosa di Gabriel che mi ammoniva nella mia mente.
Sicuramente, ci avrei provato…per lei.
«Bene, allora siediti in primo banco vicino alla signorina Gordon. Ti farà da tutor e ti spiegherà le cose che abbiamo fatto fino ad ora, così non farai fatica a raggiungere il nostro passo» intervenne il professore al mio fianco spedendomi, con una pacca sulla spalla, vicino lei.*
Una volta seduto, mi costrinsi a non fissarla mentre rovi invisibili mi assalivano e mi aprivano ferite immaginarie dentro l’anima.
«Mi chiamo Lilith», disse, porgendomi la mano.*
Come potrei dimenticarmi del tuo nome? L’ho pensato e pronunciato così tante volte che credo ormai di averlo distrutto in mille pezzi.
Dovevo farmi coraggio, non potevo cedere e dovevo salvarla da me almeno questa volta.
Potevo farcela.
«Michael», ribadì lui freddo. «Felice di fare la tua conoscenza».*
Lei ritirò la mano leggermente imbarazzata e io sospirai di dolore.
L’amore tinge di rosso tutto ciò che tocca.
Non guarda con gli occhi ma con l’anima e prima che qualcuno se ne renda conto si è già macchiato.
Non chiede scusa e non torna indietro, quando ti colpisce non puoi più farne a meno.
L’amore è la più saggia delle follie e la più nobile debolezza dello spirito.
Non gli importa di che razza sei o quale colore abbia la tua pelle, non fa distinzioni perché una volta che ha afferrato il tuo cuore non lo lascia.
Di sicuro dove non c’è luce non può esserci dolcezza ma, forse, non è del tutto vero.
L’amore è un concetto estendibile che va dal paradiso all’inferno, dal cielo al mare.
Non contano le diversità e le differenze delle persone, ciò che viene catturata è l’anima e la mia era stata incatenata da troppo tempo a Lilith per poterlo anche solo dimenticare.
Avevo capito tutto questo in secoli e secoli di eternità ma era sempre inutile quando si trattava di lei: era come se ogni cosa diventasse nuova.
Era iniziata la battaglia per farla vivere e, necessariamente, il mio amore doveva soccombere per farla esistere.

 
 
NdA: Il libro parla attraverso la prospettiva di Lilith, la protagonista, perciò ho voluto dare spazio alla voce dei sentimenti dell’arcangelo in questa FF. E' un personaggio complicato e affascinante che mi ha colpita sin da subito e, se potessi, vorrei sul serio avere un ragazzo come lui. Spero di essere riuscita a renderli tangibili sulla pagina visto che ho scritto tutto di mia inventiva.
Ringrazio la mia migliore amica che mi ha fatto scoprire questo mondo quando pensavo che, dopo Fallen, non potesse esserci un'altra storia più bella.

* = frasi riprese dal libro.


 
  
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