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Autore: Marge    02/03/2014    2 recensioni
In questa raccolta riunirò i racconti (rigorosamente in Canon, e dunque forse Missing Moments) ambientati durante The legend of Korra, così come ho fatto per Aang & Company nella mia raccolta Oltre la leggenda (fantasia portami via ~ odio scegliere i titoli). Qui metterò delle storielle che secondo me vanno a riempire i buchi della trama, sperando di non incappare in incongruenze con il secondo libro che sta uscendo in questi giorni.
1. Amore impossibile [pre-serie; PemaXTenzin]
2. La scelta di Tenzin [pre-serie; childhood]
3. Fare pace [S04E10; BolinXOpal]
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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~ OLTRE LA LEGGENDA ~
Korra’s edition



La scelta di Tenzin
pre-serie


“Ho deciso” esordì una mattina Tenzin, presentandosi davanti al letto dove Aang e Katara ancora dormivano beati.
“Cosa hai deciso, angioletto?” disse lei e scostò le pelli per cominciare a vestirsi. Rabbrividì: da quando vivevano a Republic City si era abituata al caldo di quella zona, e congelava a dormire negli igloo al Polo Sud. Aang neanche uscì dalle coperte, limitandosi a sporgere un orecchio.
“Voglio rasarmi i capelli. Voglio la testa come papà.”
Katara notò subito il luccichio di felicità negli occhi del marito.

“Si può sapere perché ti è venuta questa idea?” chiese al figlio più tardi, mentre scaldava della zuppa sul fuoco.
“Quale idea?” chiese subito Kya. In piedi in un angolo dell’igloo si rimirava in uno specchio, tutta contenta delle nuove trecce.
“Tenzin ha deciso di farsi la pelata come papà” riassunse Bumi, e saggiò la tenuta dello spago che aveva appena terminato di arrotolare attorno alla lama della sua ascia. “Ben fatto, vecchio mio” si disse da solo.
Katara alzò gli occhi al cielo. “E tu che ne sai?” chiese poi.
“L’ho sentito ieri, mentre parlava con il nonno.”
“Il nonno?”
“Sì, ho sentito che parlavano tra loro fitto fitto, ma non ho capito molto bene, perché mi stavo allenando con la spada, come mi aveva detto lo zio Sokka. Te l’ho detto, mamma, che lo zio Sokka mi sta insegnando…?”
“Sì, me l’hai accennato, ma non so quanto sono d’accordo.”
“Lo zio Sokka è d’accordo.”
“Non avevo dubbi in proposito. E tuo padre, cosa ha detto?”
“Di chiedere a te” sorrise, poi si grattò la testa: “Ma credo di essermi dimenticato.”
“Sicuro. Kya, smettila di pavoneggiarti e vieni qui a mangiare, su. Dunque, Tenzin, cosa c’entra il nonno con questa storia?”
Il piccolo, con la ciotola tra le mani, rifletté a lungo prima di rispondere. Katara attese: era così da sempre, e poteva essere estenuante, ma almeno le lasciava tempo per badare agli altri due. Tenzin quindi rispose solo dopo che Kya fu seduta con la sua porzione tra le mani e Bumi attaccava già la terza.
“Abbiamo parlato a lungo del senso della vita.” Tre paia di occhi gli si puntarono addosso.
“Tu?”
“Con mio padre?”
“Mai una volta che si diverta.”
Per nulla infastidito, continuò: “Il nonno ha cercato di spiegarmi come capire chi sono veramente. Mi ha fatto un disegno, ma non era molto chiaro. Però abbiamo parlato molto, ed alla fine ha detto: Io sono molte cose: ero un marito, poi sono stato un padre ed ora anche un nonno. Ma ciò che non ho mai smesso di essere è un guerriero della Tribù del Sud.”
“Figo!” esclamò Bumi.
“Ha detto anche: È importante sapere da dove veniamo. Così io ho deciso che voglio tagliarmi i capelli come papà, perché io sono un Dominatore dell’Aria, e devono capirlo tutti, appena mi guardano.”
“Sono d’accordo” disse Kya. “Per questo a me piace tenere i capelli acconciati alla maniera della Tribù del Sud, anche se sono nata a Republic City”.
“Allora io voglio farmi la barba come lo zio Sokka!” disse subito Bumi.
“D’accordo” concesse Katara, “tanto la barba ti crescerà fra anni, si spera.”
“Posso, mamma?”
In quel momento Aang rientrò. “Certo che puoi” disse, senza lasciare il tempo a Katara di rispondere. “Anzi, ho per te un’altra buona notizia: domani andremo a farci un giretto insieme. Cominceremo il tuo addestramento.”
Tenzin si illuminò in viso.

“Si può sapere cosa hai detto a Tenzin?”
“Buongiorno anche a te, Katara” rispose Hakoda con un sorriso.
“Ha deciso di rasarsi a zero.”
“La cosa non ti convince?”
“È così piccolo!”
Hakoda non rispose subito, ma si mise a cercare qualcosa in un angolo del suo igloo. Riemerse poco dopo con un foglio. “Vieni, sediamoci.”
Quando si furono accomodati attorno al fuoco glielo porse. Katara lo osservò dubbiosa per qualche istante.
“Ma questo disegno da che parte va guardato?”
“È proprio questo il punto” disse lui. “Tenzin era pensieroso, seduto tutto solo in un angolo. Gli ho chiesto cosa avesse e mi ha detto che era confuso, perché a lui non interessava imparare ad essere un guerriero come Bumi, né tantomeno le cose che piacciono a Kya.”
“Beh, è naturale, sono così diversi tra loro.”
“Esatto! Anche tu e Sokka eravate diversi, e fin da piccoli. Tu eri una perfetta donnina di casa a cinque anni, e Sokka non sapeva ancora vestirsi da solo.”
“Se è per quello, non lo sa fare praticamente neanche adesso.”
Risero. “Ma quindi, questo disegno?”
“Davvero non si capisce? Tenzin ha detto lo stesso.”
“Non hai delle grandi doti artistiche.”
“In questo Sokka ha preso da sua madre, per fortuna.”
Katara rise ancora.
“Volevo solo rappresentare i quattro domini. È difficile per Tenzin, perché è l’unico Dominatore dell’Aria oltre ad Aang, ma Aang è anche l’Avatar e usa indifferentemente tutti e quattro i domini. Kya ha te a cui ispirarsi e Bumi è tutto preso da suo zio. Ma per Tenzin è diverso.”
Katara rifletté per un momento, rigirandosi il foglio tra le mani.
“Aang ed io avevamo deciso di non metterlo sotto pressione proprio per questo: non volevamo si sentisse costretto ad ereditare tutte le tradizioni dei Nomadi dell’Aria, solo perché è il primo che nasce dopo più di cento anni… Abbiamo sbagliato?”
Katara abbassò gli occhi e stirò le labbra in una smorfia.
“No, credo solo che Tenzin ora abbia scelto.”
“Si può fare una scelta così importante alla sua età?”
Hakoda non rispose, e Katara annuì: Tenzin non era poi tanto più giovane di suo padre quando aveva salvato il mondo.
“Posso tenere il disegno?” chiese alzandosi.
Tornò al suo igloo, e ad accoglierla trovò due belle teste pelate, luccicanti e felici.



***
L’idea del rasarsi i capelli mi è venuta perché nella foto di famiglia il neonato Tenzin ha tutti i capelli, quindi dev’essere arrivato un momento in cui lui, o qualcuno per lui, ha deciso di raparlo. Inoltre avevo voglia di approfondire la questione della diversità tra i tre fratelli, che nel secondo libro è stata trattata secondo me in maniera molto interessante. Cominciano in questa mia fanfic proprio quei viaggi che poi Bumi e Kya invidieranno a Tenzin; credo che Aang non stesse aspettando altro che un segnale dal figlio per cominciare ad allenarlo. Inoltre credo non dev’essere stato facile per Katara tirare su tre bambini così diversi tra loro, e per due di loro, anche diversi da lei stessa. Mi sono volutamente mantenuta vaga sulle età precise, perché non ho trovato delle date di riferimento su Avatar Wikia, così come non è specificato quando Hakoda muoia e se quindi abbia davvero conosciuto i suoi nipoti (ma io ho deciso di sì).
Scritta per il XII turno dell’Avatar Weekly Fest su Avatar Italia!
  
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