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Autore: Luna di Angelo    02/03/2014    2 recensioni
Magmion ha deciso di prendere esempio dal Presidente Snow. Ha trovato un piano per eliminare una volta per tutte i Signori della Natura.
questa volta non fallirà, o almeno lui la pensa così.
spero di avervi incuriositi
È la mia prima fanfiction, accetto agni tipo di commenti. Aiutatemi a migliorare!:)
Genere: Avventura, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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UN NUOVO PIANO

CAP 7

Gemelle

 

 

JESSICA

L'altro ieri. Solo l'altro ieri. 48 ore. 2880 minuti. 172800 secondi. Solo l'altro ieri, a quest’ora, ho assistito alla morte di una persona di cui mi potevo fidare. Di chi mi posso fidare? Ci sarà qualcuno disposto ad ascoltarmi, a consolarmi? Prima qualcuno c'era. Ora non più.

Non ho mai provato a restare sveglia tutta la notte. Non sono mai stata costretta dai miei incubi a compiere un atto simile. Non ho mai voluto. Neanche durante le due notti scorse. Ma a volte sei obbligata. Le notti peggiori della mia vita. Come ho trascorso quella appena finita? Contando. Un lungo countdown fino a 86400, i secondi in una giornata. Ciò è durato fino a pochi secondi fa. I numeri mi impedivano di pensare. Riempivano il vuoto lasciato dai miei ricordi frantumati. Di litigi e sorrisi. 86400. 86400. 86400 secondi mi separavano da questo momento. Ora posso sciogliere le mie ginocchia e le mie lacrime.

Ma se la notte appena passata è stata colmata dai numeri... la prima no. E anche con il sole che filtra tra le sbarre quelle immagini mi perseguitano. Le immagini di un combattimento che non avrei mai voluto vedere.

Chiudo gli occhi per un attimo e il terrore mi assale. Fantasmi. Non ho mai creduto ai fantasmi. Infatti, quello non è un fantasma. E' un ricordo. Un ricordo fin troppo nitido. Le notti insonni mi hanno fatto venire le allucinazioni? No. C'è veramente. Toby. Un ologramma di un combattimento mortale che non doveva finire com'è terminato.

Non mi rendo nemmeno conto di essere crollata in ginocchio e che le lacrime mi stanno rigando le guance. Mantengo gli occhi incollati su quel ricordo, che volta la faccia guardandomi. Il mio sguardo fugge ma mi impongo di tenerlo fermo. Non ci riesco e abbasso gli occhi. 

"Guardalo Jessica, sta morendo per te." mi dico e lo faccio.

Vedo le sue labbra muoversi: "Mi dispiace" sussurra.

Magmion è sopra di lui. Il calore del fuoco arriva fino a me. E' fin troppo reale. Non sento le risate di Lavion e degli altri, sento solo un fischio nelle orecchie.

Urlo. Libero tutta la rabbia, l'angoscia, il dolore, l'odio in un unico urlo che squarcia il cielo, ma non le catene che mi legano le ali.

Vogliono spezzarmi. Però non posso cedere. E'morto. Per me. Ho accettato la realtà. Nessun fantasma.

86400 secondi. Ora posso piangere.

* * *

NICK

Ho appena detto a Lucas che mio fratello è fuggito. Lui è rimasto inespressivo, come se la cosa non gli facesse né caldo né freddo. In questi momenti mi fa salire la rabbia. Si comporta come se tutta questa faccenda non lo riguardi. Ho intensione di scoprire che cosa lo spinge ad odiarlo tanto. Probabilmente avranno litigato, ma quale argomento può aver minato così profondamente il loro rapporto?

Camminiamo in silenzio fino al cancello della scuola ogni tanto lo guardo per cercare di decidermi a chiederglielo. Sono sempre stato timido, ma questa timidezza mi inquieta.

E' un mio amico, però mi fa un po' paura... non so spiegarmelo...

Entrati nel cortile ci dividiamo per andare dai nostri compagni di classe.

Dopo qualche minuto suona la campanella ed entriamo nell'edificio. Passando accanto ad una finestra vedo il mio riflesso e involontariamente sussulto. Indosso i vestiti di mio fratello, che sono totalmente diversi dai miei, anche perché mi vanno piuttosto larghi. Alla prima occhiata mi era sembrato di vedere il ragazzino biondo tendente alle imprese impossibili. Siamo totalmente diversi, ma quando una persona ti manca la vedi ovunque. Inizio a capire come si sentiva quando Jess è stata rapita...

Alcuni miei amici mi guardano come se non mi avessero mai visto. Non gli darei torto, non mi sento più io.

Mi siedo al mio banco e tiro fuori un libro, quello di antologia.

<< Bene ragazzi, andate a pagina 394, oggi cominciamo il racconto fantasy!>>

La voce stridula dalla mia prof mi irrita più che mai. Era l'insegnante che Toby odiava in assoluto. << Ok, Nick! Leggi per favore.>> Ho la voce roca. Non ci riesco << Nick! Ci sei?>>

Decido di leggere.

<< Pagina 394. La lettera. Tratto da Fairy Oak il potere della luce. Autore: Elisabetta Gnone. Riadattamento a opera di Silvia Egar. “Il postino consegnò una lettera a Pervinca, dicendo che era una Brevelettera Ufficiale del Gran Consiglio ed era molto urgente. Vì la sistemò in bella vista sul tavolino poi tornammo alle nostre faccende. Ad un certo punto la ragazza tornò in salotto e prese la busta, che era già aperta. I suoi occhi scorsero veloci le poche righe telegrafiche: Ritenuta la situazione di guerra troppo pericolosa non invieremo nuove fate-tate. Litigammo, perché non voleva dirmi qualcosa di importante, diceva che era troppo pericoloso. Disse di dover andare via, per salvarci. Prese uno zaino e divenne invisibile. Aprì la finestra e saltò giù. Il signor Cicero ed io iniziamo a cercarla dappertutto, inutilmente. Tornarono Tomelilla, Dalia e Babù. Ci dividemmo per cercare la gemella di Vaniglia, ma sembrava che nessuno l’avesse vista. Finalmente poi due ragazzi dissero di averla vista uscire dalle mura. Non saremmo ma riusciti a recuperarla ma non ci arrendemmo ed entrammo nel bosco.”>> 

C'è l'immagine della copertina del libro, raffigura un paesaggio innevato e due ragazzine che si tengono per mano, avvolte da una luce brillante. Il titolo sembrava fatto di ferro battuto "Fairy Oak". Mi chiedo come andrà a finire con le gemelle, spero che anche nella mia realtà finisca bene...

Suona l'ora e io tiro fuori dallo zaino Percy Jackson e la Maledizione del Titano. Inizio a leggere e il tempo passa. Dopo mezz'ora il prof di matematica non è ancora arrivato. Sollevo gli occhi quando mi rendo conto che non si è ancora nessuna vocetta acuta che strepita di "aprire i libri, bambini", anche se siamo ormai (finalmente) in prima media.

Nel caos creato dai miei compagni entra a fatica Nancy, la bidella, che urla qualche ordine. Tutti ammutoliscono e lei inizia a parlare. Non ci faccio molto caso, sono troppo preoccupato per Bianca che sta "combattendo" contro Talo...

Sapevo già che ci avrebbero divisi, abbiamo tre ore con quel professore. Mi alzo e mi diriggo verso il corridoio continuando a tenere gli occhi incollati alle pagine. Ci fermiamo davanti ad una classe. Alzo lo sguardo per leggere la targhetta della sezione, "2 E". Mi si secca la gola, la classe di Toby. Apro la porta e saluto il professore di Inglese. Un amico di Toby mi fa segno di sedermi accanto a lui. Mentre mi avvicino al banco di Ryan cerco con lo sguardo Lucas, accanto a lui c'è una ragazza con i capelli cortissimi, lisci e neri, con una ciocca rossa vicino al viso chiarissimo. Gli occhi sono azzurro spento e al centro venati d'oro. Ha un'espressione tra l'annoiato e l'innervosito. Mi incuriosisce questa ragazza, anche perché non avevo mai visto Lucas seduto vicino ad una ragazzina.

Anche qui il professore ha tardato e sta iniziando in quel momento a fare l'appello. Non ci presto attenzione, ma lo stomaco involontariamente si stringe quando chiamano "Tripp Tobias". Sento gli occhi di tutti puntarsi su di me ma io non sollevo i miei.

Passano altri nomi e il professore chiama una ragazza che non avevo mai sentito.

<< Wimon Bianca.>>

La ragazzina accanto a Lucas alza la mano. Poi torna a concentrarsi sul volumone appoggiato sul banco. Chiedo informazioni al ragazzo accanto a me.

<< Chi è quella ragazza?>>

<< E' arrivata ieri. Come hai sentito si chiama Bianca. E'... particolare, passa tutto il tempo da sola a leggere. Ha totalmente snobbato le ragazze e ha passato un po' di tempo con noi maschi. E' la prima volta che una ragazza si presenta così interessata al calcio. Però non ha mai detto niente di sé.>>

Sollevo le spalle e non dico nient' altro. Il professore inizia a spiegare. Dopo una ventina di minuti chiede a qualcuno di leggere e poi tradurre un testo.

Tutti tentennano. Do uno sguardo alla lettura: "Oxford and Hogwarts". Il mio cuore manca un colpo. Adoro questo libro, il caso è chiuso.

Bianca fa scattare la mano in aria, sembra stia imitando Hermione Granger.

Inizia a leggere. Scopro che in uno dei college ci sono le scale dove Gazza ha "accolto" Harry e Ron nella Camera dei Segreti. Naturalmente il nome del Magonò è scritto in inglese, Filch. Quando la ragazza traduce quella frase lo chiama Gazza. Il professore la interrompe e la corregge. Lei fa una smorfia contrariata mentre io rido sotto i baffi.

Nel testo parlano anche della scena in cui Malocchio trasfigura Malfoy in un furetto. Appena finisce di leggere il paragrafetto in inglese e sta per iniziare a volgerlo in italiano il professore esclama:

<< Qui non ti posso aiutare, non ho mai visto Il Calice di Fuoco.>>

Negli occhi azzurri della giovane passa un lampo omicida mentre io mormoro:

<> Il professore la guarda allibito.

<< Che professore babbano!>> mormora fra sé e sé.

Forse non lo mormora, lo dice abbastanza a voce alta. Per sua fortuna il prof non capisce, o almeno fa finta.

La guardo e le sorrido.

Qualche minuto dopo suona la campanella.

Ora successiva: educazione fisica!

Approfitto dell'assenza momentanea del prof per alzarmi e raggiungere Lucas.

<< Ehi! Com'è stare vicino ad una ragazza?>>

Sbuffa.

<< Si può stare. Preferivo tuo fratello, però.>>

Lo guardo malissimo. Non si parlavano da secoli, non vedo come potrebbe preferire di stare seduto vicino a lui.

Si allontana e mi volto. Bianca è in fila avanti a me. Ne approfitto e le tocco la spalla. Si volto e si ritrova davanti i miei occhiali.

<< Conosci Harry Potter?>> le chiedo.

<< Hogwarts è la mia casa.>> fa un piccolo inchino.

<< Bianca Wimon.>> si presenta << Serpeverde, Distretto 7, figlia di Ade, Intrepida Divergente, Elfo.>>

Esclama con voce interrogatoria e mi porge la mano.

La stringo come se stessi cadendo in un burrone e quella fosse la mia unica ancora di salvezza. Sorrido.

<< Nicholas Tripp. Corvonero, Distretto 9, figlio di Ermes, Erudito, Hobbit.>>

<< Lieta di conoscerti.>> Accenna un altro inchino. << Che stai leggendo?>>

<< La Maledizione del Titano. Sono nella discarica di Efesto.>>

<< Sto per tornare da mio padre allora!>> scherza accennando a un sorrisetto. Pare che la mia esclamazione sia l’unica cosa decente che le è capitata in tutta la mattina.

<< Hai ragione, Bianca di Angelo.>>

<< Che gent... professore a ore 10.>> in un lampo sparisce, dopo un attimo è seduta col naso sprofondato nel libro.

Tutti tornano ai propri posti continuando però a fare confusione. Scendiamo in cortile solo dopo un quarto d'ora. I ragazzi mi chiedono di giocare con loro a calcio, manca il portiere. Accetto, non voglio stare seduto a non fare nulla. Le mie compagne di classe vanno a giocare a pallavolo con quelle di seconda. Vedo la lettrice rimanere in disparte sulle scale, naturalmente sta leggendo. Mi chiedo se si stacca mai dalle pagine rilegate. Nel tempo in cui vanno a prendere il pallone io continuo ad osservarla. Nel momento in cui mi accorgo che il mio sguardo non si stacca da lei  mi sale il rossore alle guance. Il mio sguardo è tratto dalla sua testa china sulle pagine come una calamita. Noto comunque che ogni tanto alza lo sguardo e guarda desiderosa il campo da calcio. E' la prima ragazza che vuole giocare con noi. Mi faccio due calcoli: mio fratello non c'è, quindi manca un attaccante, non c'è neanche il portiere, perché è infortunato, ma lì ci sono io. Rimane un posto vuoto in attacco, allora.

Mi si avvicina Ryan.

<< Vorrei avere Bianca in squadra già che c'è un posto vacante. L'ho vista giocare un pomeriggio da sola in un parchetto, è una forza della natura, il pallone quasi non si vedeva.>>

<< Allora perché non le chiedi di venire?>>.

Mi guarda stortissimo.

<< Per quanto siano oneste le mie intenzioni tutti inizierebbero a prendermi in giro. Questo è solo un gioco, preferisco rimanere senza un giocatore che essere deriso a vita.>>

<< Ok!>> alzo le mani << Vado io!>>

Provo a superare il campo di pallavolo il più velocemente possibile.

<< Divergente! Vuoi giocare con noi?>>

Mi fulmina con lo sguardo per averla interrotta. Poi mi guarda perplessa.

<< Che? Stai dicendo sul serio?>>

<< Certo! Provare per credere. Vieni?>>

Si alza, mettendo il segnalibro. Si passa le mani sul jeans nero strappato, toglie una gomma da masticare dalla bocca e la attacca sul retro dello schienale della sedia del professore.  Poi scende le gradinate con passo sicuro, pronta a iniziare una partita.

Ryan mi guarda riconoscente e ci mettiamo ai nostri posti. Il professore fischia per dare inizio al gioco. Il professore? Guardo meglio, è il portiere, con un braccio rotto. Osservo i miei compagni di squadra. Si avvicinano sempre di più alla porta avversaria, poi però si fanno soffiare la palla. Vabbè, è solo l'inizio della partita. I difensori intercettano un tiro in porta e la passano a Massimiliano, il terzo attaccante con il capitano e l'unica ragazza. Gira attorno all'avversario che gli viene incontro e passa il pallone a Ryan che la passa a Bianca. Corre verso la porta dall'altro lato del campo e quando è sicura di non poter sbagliare il tiro e di non essere in fuorigioco colpisce con forza la sfera che saetta verso quel povero ragazzo che probabilmente non la vede neanche. GOAL!!

Esultiamo tutti e lei torna raggiante un po' più indietro, per poter osservare meglio il gioco.

Dopo una ventina di minuti di passaggi, Mariano, un nostro avversario riesce a tirare in porta. Riesco solo a deviarla e la palla colpisce il palo. Lucas la recupera e continuano a giocare. L'ora passa e noi vinciamo la partita 2-1. Praticamente tutto merito di Bianca, perché il secondo goal l'ha impostato lei. Torniamo in classe grondanti di sudore ma felici, nonostante l'altra squadra che borbotta contro di noi. Il nostro gruppo festeggia la ragazzina che ci ha permesso di vincere dopo un mese di sconfitte a bruciapelo. Spero che continueranno a farla giocare, perché è un vero mito.

I sessanta minuti successivi li passiamo a sorbirci una spiegazione di storia. Quando suona la campanella devo tornare in classe per due ore di torture di geografia e francese. Mi trascino fuori come un condannato a morte intonando la nona sinfonia di Beethoven. Sento i miei amici ridere, ma so che voltandomi vedrei Lucas molto imbronciato, così non lo faccio.

* * * *

Tornando a casa il mio amico continua a stare zitto. La voglia di sapere per cosa hanno litigato lui e quello stupido di mio fratello, mi arde dentro.

<< Lucas, per cosa avete litigato?>> chiedo in un soffio.

Mi guarda perplesso.

<< Come hai fatto a scoprirlo?>> c'è quasi rabbia nel suo tono.

Alzo le spalle.

<< Ho tirato a indovinare.>>

Volta la faccia.

<< Forse te lo dirò. Ma non contarci. Se torna te lo racconta lui, se vuole.>>

Vabbè, io ci ho provato. Poi, se non vuole... tanto sono sicuro che Toby tornerà, non subito ma tornerà.

 

 

 

 * * * 

 

 

 

 

da ascoltare con il sottofondo di Let her go, di Passenger  

 

TOBY

 

<< Ti devo parlare>>

Celeste Wimon mi guarda spalancando curiosa i suoi occhi gentili. Capisce perfettamente che sto per metterla a conoscenza di qualcosa di importante e difficile da accettare e comprendere a pieno.

Cerco di trovare l'inizio della mia storia. Posso raccontarle di Gorm e tutto quello che implica? Mi prenderebbe per pazzo, ma forse è l'unico modo per parlarle di cosa mi ha spinto a dormire in un parco. Ci sarebbe un altro modo, però non sarebbe la verità. Non voglio continuare a mentire. Prendo un bel respiro e torno con la mente ai primi giorni.

<< Ti sembrerà strano, ma è totalmente la verità. Te lo dimostrerei se potessi, cioè volessi, tornare a casa.>>

Le prime frasi mi escono difficili, non sapendo bene come esprimermi. Però poi le parole sgorgano irrefrenabili, desiderose di condividere un segreto rimasto tale per troppo tempo.

Parlo di quando Razzle è apparso la prima volta e di quando ci ha mostrato il Tempio. Mi osserva sempre più stupita, ma ascolta in silenzio, senza commentare.

<< Eravamo fuori in giardino e stavo stracciando mio fratello a pallone.>> dico sorridendo al ricordo di quella giornata di giugno << Era finita da pochi giorni la scuola ed eravamo eccitatissimi all'idea delle vacanze. Mentre stavo per tirare in porta sento una vocina acuta alle mie spalle. Per lo spavento sbaglio e inciampo sul pallone. Poco lontano c'era una lucertola molto più grande del normale in piedi sulle zampe posteriori. Rimanemmo a guardarla sconcertati per qualche minuto mentre quella si presentava dicendo di essere il custode del Tempio degli Elementi e che noi eravamo i Signori della Natura, tipo i Leader di alcuni popoli su un pianeta in un altro universo. Hai tutto il diritto di non crederci, finchè non ce lo dimostrò pensavamo che fosse una buffonata. Ci portò nel Tempio degli Elementi e ci spiegò tutto quello che c'era da sapere. Ovvero quasi nulla perchè tutto quello che so su quel posto l'ho imparato dalle numerose battaglie.>>

Gliene narro alcune, tra le più epiche o faticose e arrivo fin troppo velocemente al rapimento. Mentre inizio a parlare di Jessica tentenno un po', non so come la  mia nuova amica potrebbe reagire. Lei non sembra affatto infastidita o cos'altro ma ascolta con ancora più attenzione percependo che quello è l'argomento più doloroso che devo affrontare.

<< Ci conoscevamo da... tre, quattro anni. Lei era arrivata qui in quarta elementare. Nella nostra classe eravamo solo dieci, quattro maschi e sei femmine... Quest'ultime erano odiose, non erano il tipo di ragazze che ti aspetteresti di trovare in una cittadina così piccola. Erano delle vipere, a 9 anni avevano già tre cellulari, vestiti firmati e i genitori ricchi sfondati. Tranne una che era veramente simpatica, Gina, ed era la nostra unica amica. Poi arrivò Jessica e diventammo undici. Automaticamente snobbò quelle cinque serpi che provavano a farsela amica inutilmente, per quanto come interessi più o meno gli si avvicinava. Si vedeva che aveva già avuto a che fare con quel tipo di persone. All'inizio si avvicinò solo a Gina, che passava praticamente tutti i pomeriggi con noi ragazzi, così anche Jess si unì al gruppo. Con la fine della scuola primaria perdemmo i contatti con gli altri due maschi che si trasferirono, mentre Lucas, Jess, Gina ed io andammo tutti alla stessa scuola media. Mio fratello è più piccolo di me di un anno quindi non era in classe con noi però faceva lo stesso parte della combriccola.>>

<< Gina per fortuna non era nel giardino quando apparve Razzle perchè non faceva parte di questo nostro gruppo di Gormiti. Negli ultimi giorni d'agosto noi quattro siamo andati su Gorm per combattere ancora. Qualcosa però non mi tornava. Magmion, il nostro più acerrimo nemico, aveva attaccato il Popolo del Mare con una decina di guerrieri alati. Avevo chiesto a Jessica di rimanere sulla Terra perchè era chiaramente troppo pericoloso.>>

 

Well, you only need the light when is burning low

Only miss the sun when it's start to snow

Only know you love her when you let her go

 

Chiudo gli occhi, sopraffatto dai pensieri. Sarebbe stato meglio che non l'avessi fatto. Il sole è stato oscurato dalle nuvole e tutto è diventato più tetro, anche se le nuvole lattiginose sembrano quelle che portano neve. Anche se ho le palpebre abbassate vedo lo stesso quel parco, solo anni prima, a gennaio. Era tutto coperto da un mantello bianco e stavamo giocando a palle di neve. Avevamo dieci anni. Rivedo il viso sorridente di Jess quando ci eravamo lanciati dall'altalena su una collinetta di neve. Risento la sua risata. Fa male. Torno a guardare gli alberi coperti di foglie arancioni.

 

Hoping one day you'll make a dream last

But dreams come slow and they go so fast

 

Si dice che gli occhi siano una finestra sull'anima. Vorrei avere uno specchio, per controllare se è vero. Da come mi guarda Celeste probabilmente lo è. Nel mio riflesso vedrei un ragazzino distrutto, tormentato dai ricordi che tornano più vivi e nitidi, come fotografie. Se poi accanto allo specchio ci mettessi una mia foto di un paio di mesi fa... Un ragazzino biondo pieno di vita che sorrideva sempre. Che fine ha fatto la sua risata?

Cosa darei per tornare indietro, anche solo per pochi secondi, per ritornare a pensare positivo. Certo quella era una pace apparente, è normale che sarebbe sparita in fretta.

 

<< La... la battaglia peggiora sempre di più.>> mi costringo a riprendere, con la voce incrinata<< Lei non mi ascolta e ci raggiunge. Ero stanchissimo ma non mi interessava. Dovevo proteggerla, ad ogni costo.>>

Più vado avanti più mi è difficile respirare. Mi faccio forza e continuo.

<< Tutti hanno un difetto fatale... tutti combattono per un obiettivo e hanno paura di perdere qualcosa. Il mio difetto fatale è che mi fido troppo dei miei amici, non sarei mai in grado di tradirli e alcuni li proteggerei anche a costo della vita... In quella battaglia il mio obiettivo era proteggere Jess e le avevo fatto promettere che non avrebbe volato. Era quello che voleva Magmion. Ad un certo punto... ad un certo punto riescono a prenderla. Non posso niente per evitarlo. La portano via, al Vulcano, il palazzo del Signore del Magma.>>

Sento le lacrime inondarmi gli occhi, il rimorso che torna dopo tanti sforzi per metterlo a tacere.

<< Per settimane sono consumato dal senso di colpa. Ho fallito e mentre mio fratello cercava di non farmi pesare la cosa, Lucas ci si metteva d'impegno a rovinarmi la vita. Mi odiava dopo un litigio fatto qualche giorno prima. Con l'inizio della scuola avevamo iniziato a preparare un piano d'attacco per liberarla. Mai finito. Due giorni fa Magmion manda un videomessaggio in cui propone uno scambio: libererà Jessica se uno di noi si fosse consegnato e avesse vinto un duello. Nel caso avessimo perso, quello che si era offerto sarebbe stato usato per non so che torture.>>

Sento il viso bruciare ma neanche una lacrima scendere. La ragazza si copre la bocca con le mani, esterrefatta, avendo capito che cosa era successo dopo. Mi guarda col terrore dipinto nelle iridi color cielo. Presto però la paura diventa confusione. E' veramente intelligente, ha capito subito che qualcosa non va.

<< Magmion ha colpito nel centro.>> dico con un sorriso amaro.

Alza la mano come si fa a scuola. Le faccio un cenno con la testa e lei espone la sua domanda, che non mi stupisce.

<< Sono certa che sei andato tu. Una cosa non mi torna: sei qui, quindi dovresti aver vinto il duello, però appunto sei qui. Sono sicura che non saresti fuggito da casa se fossi riuscito a liberare la tua amica. Quindi o hai vinto e Magmion non ha rispettato il patto o non so cosa può essere successo.>>

<< Hai ragione nel dire che ci sono andato. Il più grande errore della mia vita. E hai ragione anche nel dire che Magmion non ha rispettato il patto. Però io il combattimento l'ho perso e sono quasi morto, solo che per qualche motivo il Signore del Magma non mi ha sfruttato per esperimenti e chissà cos'altro. Per fortuna. Sono tornato a casa e sono andato all'ospedale. Poi sono fuggito. E ti ho incontrata in quel vicolo. Il resto lo sai.>>

 

See her when you fall asleep

But never to touch and never to keep

'Cause you loved her too much

And you dived too deep

 

Appena finisco di parlare abbasso la testa. Vorrei potermi addormentare e fuggire dalla mia vita. Ricordo che ogni tanto me lo diceva Nick, solo che lui in quel caso prendeva un bel libro e si tuffava tra le pagine alla ricerca di un'altra esistenza, anche per pochi minuti. Io preferivo dormire. Solo che so già cosa sognerei, o meglio che incubi farei. Perchè rivivrei i momenti più felici, con la consapevolezza che non torneranno. Perchè vedrei lei, che ho lasciato andare via senza alzare un dito e solo con il suo rapimento ho capito quanto fosse importante la sua presenza nelle mie giornate per darmi la forza di respirare, di andare avanti.

 

Only know you been high when you feeling low

Only hate the road when you missing home

Only know you love her when you let her go

 

Staring at the ceiling in the dark

Same old empty feeling in your heart

'Cause love comes slow and it go so fast

 

Sento un braccio posarsi sulle mie spalle. Celeste che mi abbraccia. Mi ha sempre dato un po' fastidio che qualcuno mi abbracciasse, ma le emozioni sono così tante che rimango impassibile. Con la consapevolezza che Jessica si è portata via una parte del mio cuore e che in questo momento vorrei lei ad abbracciarmi. A quel pensiero divento rosso e mi rilasso, permettendo ai sentimenti di uscire fuori. Abbraccio a mia volta la rossa, felice di essere riuscito a liberarmi di un peso. Mi sento meglio, senza il tormento perenne a premere sui polmoni e lo stomaco.

Stringiamo un patto muto. Rimarremo uniti in questa strana esperienza di fuga e magari potremmo aiutarci a risolvere i nostri problemi.

Solo una cosa non mi torna: ha accettato tranquillamente tutta la faccenda di Gorm.

Non gli do importanza sul momento. Voglio rimanere qui cercando di convincermi che tutto andrà bene. In un modo o nell'altro.

 

 

 

 

 

 

NOTE DELLE AUTRICI

Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri a FloxVaniglia! Tanti auguri a te! E la torta degli Intrepidi a me!

Per il compleanno della mia migliore amica ho deciso di unire le due cose che odia di più: i Gormiti e Passenger!

Scherzo, comunque spero che le sia piaciuta la parte in cui Toby parla con Celeste. Sì! L’ho scritta tutta io! Ci ho messo tutta me stessa per far uscire bene un discorso pieno di sentimenti!

Spero che sia piaciuta anche a voi.

Come vi sembra Bianca? Io la adoroo! :P

Passo la parola alla festeggiata!

 

FLOX

Ringrazio prima tutti cloro che stanno pensando “ Auguri cara Flox!” ( anche se non credo che i nostri lettori siano abbastanza occupati per crogiolarsi nel capitolo anche solo per pensare a i miei anni)

Non è vero che odio i Gormiti, è solo che preferisco i maghi, i tributi, i semidei, i divergenti e le gemelle Periwinkle. Parlando di gemelle abbiamo adottato due personaggi, sì adottati perchè non si può scrivere un racconto senza sentirli parte di sé. All’inizio doveva essercene una sola, ma c’erano due nomi e volevamo tenerli entrambi. Gemelle!

Ringrazio la mia cara amica LunaTonks per il regalo e so che veramente ci si è impegnata perché so che odia parlare di sentimenti. Voglio informarla che scriverò anch’io qualcosa per lei il giorno del suo compleanno ma mentre in questo capitolo ho scritto la parte di Jessica e nella parte di Nick ho partecipato, in quel capitolo non le faro mettere penna, anzi tasto. Mi dispiace di non aver fatto la recensione dello spoiler, sarà la prossima volta. Ciao!

  
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