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Autore: sarettafly94    02/03/2014    5 recensioni
James Sullivan e Cassie Haner, rispettivamente migliore amico e sorella minore di Brian Haner, non erano mai andati troppo d'accordo! Nessuno sapeva da cosa nascesse la loro discordia, certo era che se i due fossero stati per più di qualche minuto nella stessa stanza, avrebbero iniziato a scannarsi a vicenda!
E se per un banale errore, un gioco del destino, o più semplicemente uno scherzo di Johnny, Cassie e Jimmy si ritrovassero chiusi nella cantina di casa Sanders?
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, The Rev, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era passata una settimana dal disastro con i ragazzi.
Cassandra si trovava sul Suv di suo fratello, diretta alla spiaggia di Huntington.
Doveva trovarsi con un paio di amiche che, puntualmente, le avevano dato buca.
Le prospettive per il pomeriggio erano alquanto deprimenti, ma poi pensò alla serata che l'attendeva.
I ragazzi l'aspettavano alle 21.00 in un locale vicino al centro.
Svoltò nel parcheggio, spense il Suv e prese un salviettone ed una borsa termica.
Raggiunse la spiaggia e prese posto in una zona leggermente isolata, vicino ad uno scoglio dove i bambini difficilmente giocavano.
Stese il salviettone e vi si buttò sopra, estraendo dalla borsa un panino ed una birra.
Finita il suo pranzo delle 15.30, si buttò subito in acqua, ingnorando bellamente la regola che imponeva di non entrare in acqua dopo mangiato.
Usci dall'acqua e guardando il suo telefono, si accorse che erano già le 19.00
Quando nuotava non si accorgeva nemmeno del tempo che passava.
Raccattò le sue cose e tornò alla macchina poi, sfrecciando per le vie di Huntington, arrivò alla casa dei suoi genitori, fuori casa per il fine settimana.
Si diresse al bagno, fece una doccia, e andò nella sua camera per vestirsi e sistemarsi.
Scrutando nel suo armadio, estrasse dei pantaloncini corti di jeans e un top nero che le laschiava libere parte di pancia e schiena, mostrando al pubblico il suo piercing all'ombelico e il tatuaggio fatto cinque giorni prima che le copriva buona parte della schiena, di cui nessuno conosceva l'esistenza.
Si, Brian si sarebbe decisamente arrabbiato.
Lasciò che i capelli le si asciugassero naturalmente formando delle graziose onde.
Mise un leggero strato di matita, un poco di mascara e, indossando le classiche converse nere e la sua borsa a tracolla, si diresse al locale dove era attesa.


Parcheggiò il Suv a qualche isolato dal locale, prese la sua borsa e si avviò nel luogo stabilito.
Entrata nel locale, si mise subito in punta di piedi in cerca dei ragazzi, quando li trovò seduti ad un tavolo lontano dalla pista da ballo.
Spintonando leggermente coloro che bloccavano il passaggio, si diresse dai suoi amici e si lanciò su una sedia che probabilmente le avevano riservato.
-Ciao ragazzi.- Salutò con un sorriso.
Un coro di "ciao Cassie ed hey piccola" le pervennero come risposta.
-Come mai questa sera tutta questa nudità?- Domandò Zacky, riservandole un occhiata maliziosa, accompagnata da uno schiaffetto sul braccio da parte di Gena.
-Fa caldo.- Sorrise lei.
Notando che i ragazzi avevano già le loro consumazioni, decise di andare al bancone del bar.
-Ho sete, vado a prendermi da bere.- Disse, cercando di superare con la voce il volume della musica.
 I ragazzi annuirono, chi impegnato a bere, chi impegnato a pomiciare con la fidanzata, così si alzò dalla sedia.
Appena si girò, sentì il richiamo di Brian.
Merda, aveva notato il tatuaggio.
-Cosa ti sei fatta alla schiena?- Chiese il fratello, osservando una parte della croce di Appetite For Destruction.
-Mi sembrava giusto fare un piccolo tributo alla mia band preferita...-
-Piccolo neanche tanto, ma non posso di certo contestare i tuoi gusti.- Disse Brian, annuendo impercettibilmente.
-Gates ha ragione piccola, hai ottimi gusti.- Constatò Matt.
- Sono stata istruita da ottimi maestri.- Sorrise Cassandra, facendo un occhiolino al cantante.
Spintonando nuovamente la folla, arrivò al bancone e ordinò una birra, per poi tornare al tavolo.
Un tavolo che ospitava una persona in più, che le aveva fottuto la sedia, che aveva un vestito orribile, e che stava limonando con Jimmy.
Cercando di rimanere impassibile alla scena, perchè si, si era resa conto che Jimmy non le stava del tutto indifferente, raggiunse gli amici e rubò la sedia vuota di un tavolo accanto al loro.
Sentendo il rumore della sedia che picchiava forse un pò troppo forte la gamba del tavolo, la rossa si staccò da James urlacchiando un "cielo, che spavento".
-Sei arrivata giusto in tempo Cass, questa è Lucinda, un amica di Jimmy.- Sorrise Matt.
La rossa, visibilmente tinta, la scrutò con uno sguardo che passava von estrema rapidità dallo stupore all'invidioso.
-Non c'è bisogno delle presentazioni Matt, io e Lucinda abbiamo già avuto modo di approfondire la nostra conoscenza, forse un pò troppo per i tuoi gusti, non è vero cara?- Disse Cassie, sbeffeggiando la rossa.
-Certe persone non andrebbero mai più viste.- Si lamentò Lucinda.
A quanto pare la voce era rimasta sempre la stessa, fastidiosa e incredibilmente acuta, proprio come quando urlacchiava per il corridoio con buona parte dei capelli in mano a Cassie, segno di un post-rissa.
-Cosa vuoi farci tesoro, il mondo è piccolo! Non sarai ancora arrabbiata per quel piccolo incidente al liceo, vero? Sei più grande di me, dovresti essere anche più matura.- Cassie stava decisamente prendendo in giro la rossa, che ora guardava Jimmy in attesa di aiuto.
Aiuto che non arrivò.
-Sai- Rispose Lucinda, toccando un tasto dolente per Cassie -Pensavo che fossi tu a portarmi rancore, dopo tutto Tyler ti ha scartata per me!-
-Come potrei portarti rancore Lucinda, la colpa è solo di quel ragazzo...il suo difetto peggiore era apprezzare le cose di seconda, forse nel tuo caso terza mano.- Sorrise Cassie, facendole un occhiolino.
-Cosa insinui ragazzina? Mi stai dando della puttana?- Sibilò la rossa.
Brian si schiarì la voce tentando di richiamare la sorella.
-Io non ho detto niente Bri, è lei che ci ha pensato da sola ad insultarsi.- Si giustificò Cassie.
-Ora basta Cassandra, stai esagerando.- Intervenne James, gli occhi minacciosi.
Cassie rimase stupita cercando, con buoni risultati, di non darlo a vedere.
Traccannando la sua birra e buona parte della Tequila di Zacky, si alzò dalla sedia e sovrastando la musica urlò un "mi sto annoiando, vado a ballare".
Senza neanche badare alla risposta dei ragazzi, si buttò in pista sulle note di Cherry Pie degli Warrant.
Gli ammiratori, qualcuno ubriaco, qualcuno brillo, le si accalcarono vicini cercando di attirare la sua attenzione.
I suoi occhi ricaddero su un morettino con gli occhi azzurri, nemmeno troppo bello, ma che comunque attirava la sua attenzione ricordandole James solo per il colore dei capelli.
I suoi occhi non erano minimamente paragonbili a quelli di Jimmy.
Cercando di ignorare la poco simpatica vocina mentale che le sussurava "non è James", si mise a ballare col ragazzo.
Il giovane le urlò qualcosa che doveva probabilmente essere il nome, ma non capendo quello che diceva, si limitò ad annuire.
A quel punto, il ragazzo le si avvicinò all'orecchio.
-Non hai capito, vero? Mi chiamo Marc, tu invece?-
-Rose.- Rispose lei, usando il suo secondo nome.
-Bel nome, come la ragazza che lo porta.-
-Grazie.-
-Ti ho già vista da qualche parte bambolina, ma non so dove.-
-Io vivo quì, mi avrai vista sicuramente.-
-Mi ricordi qualcuno, non saprei. Somigli a qualcuno che conosco.-
-Io non credo.- Sorrise Cassie, evitando il discorso somiglianze.
Era facile vedere Brian in lei, soprattutto in alcune espressioni.
Ma tutte le volte che rivelava l'identità di suo fratello, le reazioni erano solo due: le ragazze cercavano di farsela amica per arrivare ai ragazzi, i maschi invece se ne andavano senza spiegazioni, intimoriti da suo fratello e dagli scagnozzi.
E inevitabilmente lei rideva, perchè se li avessero conosciuti come li conosceva lei, si sarebbero resi conto di quanto i suoi ragazzi fossero perfetti, meravigliosi, altruisti e buoni.
Quasi con tutti, almeno.
-Ora basta con le chiacchiere, balliamo.- Sbraitò il giovane, apparentemente eccitato quanto una ragazzetta alla sola idea di ballare.


-Cassandra sta mangiando ultimamente?- Domandò Lacey, seduta accanto al suo amato nano, mentre fissavano la morettina ballare con un ragazzo già visto.
-Molto meno del solito, e questo ci preoccupa.- Rispose Valary, mentre Michelle annuiva.
-Non dovrebbe andare da un nutrizionista? Se perde ancora peso, rischiamo di non vederla più seriamente.- Intervenne Gena.
-Ne ho già parlato con mia madre, ma Cassie è testarda e non vuole farsi aiutare. La prossima settimana la porterò da un esperto.- Disse Brian.
Effettivamente Cassie era molto magra.
Non che fosse mai stata abbondante, ma fino a qualche tempo prima le ossa del bacino e le costole non erano così evidenti.
-E pensi di riuscire a convicerla a venire?- Domandò ironico Jhonny.
-Questo è poco ma sicuro.- Annui copiosamente Brian.
-E credi che due parole la faranno desistere?- Si intromise Zacky.
-Non ho mai detto che userò le parole.- Li informò Brian.
-Qualcosa mi dice che Cassandra si trasformerà in un sacco di patate, e che quel sacco sarà particolarmente incazzato e sistemato su una spalla di Bri.- Rise Matt.
-Qualcosa mi dice che Bri non ne uscirà indenne.- Bofonchiò un James ridente mentre non perdeva di vista la morettina e provava a scollarsi di dosso Lucinda, effettivamente molto noiosa.
-Qualcosa mi dice che voi quattro aiuterete Brian.- Intervenne Michelle.
-Qualcosa mi dice che le nostre menti sono collegate, piccola.- Sussurrò un Brian particolarmente romantico, mentre scambiava un paio di effusioni con la bionda.
Disperdendosi tra risate, chiacchiere, ed una Lucinda infuriata che se ne ancdava poichè offesa da Jimmy che la invitava "a levare e tende", i ragazzi si resero conto di aver perso di fista la giovane Haner.
Scrutando tra la folla, individuarono la sua testa attaccata ad un muro, col morettino con cui ballava che le ispezionava la bocca.
E quella scena non piacque a nessuno.
-Mia sorella.- Sbraitò un Brian infuriato.
Non fece tempo nemmeno a respirare, che Jimmy stava già spintonando i ballerini improvvisati per raggiungere il morettino e dargli una lezione.
-Merda.- Riuscì solo a dire Matt, prima di partire all'inseguimento di James accompagnato dai ragazzi.


Stava andando tutto alla perfezione, si stava divertendo, in più quel Marc non baciava nemmeno troppo male, quando il soggetto in questione le venne letteralmente strappato via dalle braccia.
Non ci fu nemmeno bisogno di alzare la testa, per capire chi avesse lanciato contro il muro accanto a lei il povero Marc.
La voce di James, in versione scream (sicuramente Matt avrebbe apprezzato), si abbatteva sul suo compagno di serata con insulti e parole poco ortodosse.
-Cosa cazzo fai, figlio di puttana!-
-Io non stavo facendo...- La voce di Marc usciva inspiegabilmente tremante e balbettante, così diversa dal tono da duro che aveva usato con lei per buona parte della serata.
-Lascialo James, non stavamo facendo nulla di male.- Cercò di intervenire Cassie, implorando qualunque santo esistente perchè i ragazzi arrivassero in soccorso.
-Sta zitta Cassandra, con te i conti li facciamo dopo.- Urlò un James particolarmente minaccioso.
-Ma avevi detto di chiamarti Ro...- Marc non fece tempo a terminare la frase, che un pugno ben assestato lo colpì sulla mascella.
-James, fermati.- Lo strattonò Cassandra, riuscendo con immensa fatica a farlo girare, mentre Marc si accasciava a terra e i ragazzi comparivano magicamente dalla folla.
-Cazzo Jimmy, sei un coglione.- Lo rimproverò Matt, soccorrendo Marc.
Jame si limitò ad ignorarlo, troppo impegnato a fissare Cassandra.
-Cosa diavolo credi di fare, non ti rendi conto che...- Cassie non riuscì a terminare la frase.
Sotto lo sguardo dei ragazzi, di un Marc malconcio e di una piccola folla in attesa di una rissa, Jimmy prese Cassandra per le spalle incollandola al muro, per poi appoggiare entrambe le mani ai lati della testa della ragazza, sulla muratura rossa del locale.
-Mettiti bene in testa una cosa ragazzina, qualunque stronzo provi a toccarti, dovrà vedersela con me.-
-James, tu non sai cosa stai dicendo, sei ubriaco e...-
-No, sono perfettamente sano, ed ora andiamocene.- Ordinò il batterista, prendendo per mano la ragazza e trascinandosela dietro, sotto lo sguardo sbigottito dei ragazzi, fidanzate annesse.
Passando dinnanzi a Marc, James si fermò fissandolo con un intensità disarmante negli occhi.
Mantenendo ben salda la stretta su Cassie, pronunciò una frase che turbò tutto il gruppo di amici.
-Lei è mia, solo mia e basta.-
Poi, sempre trascinandosi dietro una Cassie ammutolita, uscì dal locale.



ANGOLO DELL'AUTRICE
Miei cari lettori, perdonate il ritardo, ma queste due ultime settimane sono state traumatizzanti dal punto di vista scolastico!
Chiedo scusa per il ritardo.
Ad ogni modo, in questo capitolo si capiscono un paio di cose sui sentimenti dei nostri eroi...
Non credo ci sia altro da aggiungere, se non un perdonate gli errori!
Grazie a tutte le persone che seguono, preferiscono, recensiscono, insomma grazie a TUTTI...
Un bacio, Sara :)
  
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