Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: scapparsi    04/03/2014    2 recensioni
"[...]Se decidi di indossare una maschera devi farlo bene, facendo attenzione a non fartela cadere. Io ho scoperto di non poter fingere, alla fine una parte di me esce sempre fuori."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Iris.


«Ti ricordi mamma quando da piccola ti dicevo che ci sarei sempre stata io per me? Che le persone non mi sarebbero mai mancate perché avrei sempre dipeso da me? Ti ricordi papà quando mi dicevi che ero la tua principessa e ti facevo il muso lungo perché volevo essere il cavaliere che voleva salvare ed aiutare gli altri? Vi ricordate quando sognavo ad occhi aperti una vita avventurosa dove sarebbero stati gli altri ad aver bisogno di me?»

 
 

Ciao mamma, ciao papà.
Sono io, sono le due di notte ma non riesco a dormire e, sapete, sono triste e mi è venuta voglia di scrivere un po’. E’ strano. Ogni volta che sono triste prendo in mano questa stupida penna ed incomincio a scrivere ciò che mi passa per la testa, ma voi questo non lo sapete. Oh, quante cose non sapete di me!  E’ da anni che abitiamo nella stessa casa, sotto lo stesso tetto e le stesse regole eppure non sapete nulla di me come io non so nulla di voi.
Da cosa potrei incominciare? Ah, be’ in questo periodo sono triste, ma non è quella tristezza che passa dopo cinque minuti; è quella tristezza che l’anima te la travolge e te la distrugge subito dopo, è quel tipo di tristezza che non si può evitare, che viene all’improvviso ed entra senza chiederti alcun tipo di autorizzazione. Voi però questo non lo capite. Non capite quanto sia triste. Non ho amici papà e no, mamma, nessun ragazzo mi chiede mai di uscire. Io non ho tutti quegli amici di cui parlo e non vado nei locali quando esco. Vado nel parco e poi scrivo, scrivo di me e di quanto mi manchi il passato … questa è un’altra cosa strana: rimpiangiamo sempre il passato ma quand’era il nostro presente non vedevamo l’ora che passasse. E questo mi fa incazzare, mi fa incazzare perché un giorno il mio pessimo umore mi mancherà e rimpiangerò tutti questi momenti in cui ero troppo impegnata a riflettere e a ricordare per dormire o per studiare per la verifica del giorno dopo. Ma il punto è che io vorrei amare la mia vita sempre, non quando è passata. Voglio godermi ogni momento ma questo non avviene mai.
Ti ricordi mamma quando da piccola ti dicevo che ci sarei sempre stata io per me? Che le persone non mi sarebbero mai mancate perché avrei sempre dipeso da me? Ti ricordi papà quando mi dicevi che ero la tua principessa ti facevo il muso lungo perché volevo essere il cavaliere che voleva salvare ed aiutare gli altri? Vi ricordate quando sognavo ad occhi aperti una vita avventurosa dove sarebbero stati gli altri ad aver bisogno di me? Be’, alla fine sta accadendo il contrario. Non dipendo già da un bel po’ da me, ho bisogno degli altri ma sono troppo diversa per essere accettata. In classe sto la maggior parte delle volte da sola perché le ragazze mi considerano un maschiaccio visto che non vado in giro a fare la puttanella. Oh, mamma non sgridarmi! So quanto odi le parolacce ma, vedi, di tanto in tanto un’imprecazione dev’essere detta per chiarire il concetto. Tornando a noi. Non piaccio a nessuno; in classe sono l’unica che ama leggere e scrive appena ha un po’ di tempo e forse voi non vi rendete conto di quanto questa cosa sia tragica! Mi considerano un mostro ed ogni volta che apro bocca mi dicono: “Oddio, quanto sei strana” anche se magari non dico niente di che, solo quello che mi passa per la testa. Non rifletto prima di parlare perché mi piace che le persone sappiano la prima cosa che penso di loro. Ma questo mi sa proprio che non è usanza di questi così detti normali. Loro non dicono mai cosa pensano davvero e forse è per questo che riescono ad avere molti amici. Fingono ma non si sentono in colpa a farlo. Anche io fingo, ma non così tanto. Fingo quando sorrido e faccio la cretina perché so che in realtà non sono stupida ma una persona che ama riflettere e pensare … ma certe volte anche io mi stanco di essere me stessa e indosso una maschera stupida ed inutile. Quando mi trovo a parlare con qualcuno sono tipo Giuseppe Sapio: “Sorrido sempre ciao!!” e poi quando mi lasciano da sola questa maschera si leva e svelo la mia vera e triste natura. Ma questo non si fa. Se decidi di indossare una maschera devi farlo bene, facendo attenzione a non fartela cadere. Io ho scoperto di non poter fingere, alla fine una parte di me esce sempre fuori.
Mamma, ora mi riferisco solo a te. Cos’è che provavi quando ti sei innamorata di papà? Avevi un groppo in gola e avevi queste famose farfalle nello stomaco? Anche tu quando eri innamorata di lui non facevi altro che immaginarlo mentre faceva anche le cose più stupide? Eri triste e felice allo stesso tempo? Arrossivi quando passava e facevi finta di nulla quando qualcuno ti chiedeva: “Ma ti piace?”? Perché se è così allora sono innamorata. Ma proprio innamorata persa. Di quelle innamorate che pensano a frasi sdolcinate mai dette per la vergogna, o fanno finti sorrisi quando fra le sue braccia c’è un’altra ragazza. Insomma, hai capito.
E tu, papà? Tu ti sei mai sentito un errore? Hai mai preferito non nascere piuttosto che essere vittima di questa stramaledetta tristezza? Anche tu eri amareggiato perché i tuoi genitori ti consideravano una delusione? Spero di no, ma se la risposta è sì sono un po’ più felice perché sapresti cosa sto provando adesso.
Sono triste, ma già ve l’ho detto; mi sento sola e vorrei essere accettata per ciò che sono, perché guarda me: odio un sacco di persone ma mica vado lì e dico: “Fai schifo, muori”… so che non si fa e non capisco perché gli altri si prendano tutta questa confidenza. E, sapete? Odio anche voi, vi odio perché non mi volete bene e mi dite sempre che sono una grandissima delusione. Io vorrei essere di più, vorrei essere la figlia perfetta che avete sempre desiderato ma è difficile lottare da soli, cazzo. E’ difficile alzarsi la mattina ed andare a scuola perché sai che ti schifano tutti e nessuno ti accetta. E’ difficile dirvi di aver preso un brutto voto senza aver paura di essere messa in punizione. E’ difficile guardarvi negli occhi e non scoppiare a piangere così, senza un motivo. E’ difficile lottare senza nessuno al tuo fianco che creda in te. Smettetela di sgridarmi, per favore, incominciate a vedere ciò che di bello faccio. Infondo cos’è che mi dicevi sempre tu, papà? “Guarda sempre il lato positivo delle cose, ma soprattutto delle persone”.
Cercate la parte più bella di me, aiutatemi a scoprirla e lasciate perdere tutte le stronzate che vi dico sempre: io ho bisogno del vostro aiuto.

Baci, Erica.
P.S. il mio nome significa dolore,
non lamentatevi!!

Ciao lettori, non vi dirò molto perché non mi va proprio.
Oggi sono un po' tanto giù ed ho incominciato a scrivere senza neanche rendermene conto.
Ho pubblicato questa lettera perché non è tutto reale e quindi so che di me dico poco o niente.
Spero come sempre che vi piaccia e ciao! 
Baci, scapparsi.   


   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: scapparsi