06/03/2014
2 recensioniLe prime ore del mattino erano quelle che Nick preferiva di più.
Adorava svegliarsi presto quando ancora tutto era silenzioso e solo un pallido sole colorava le ultime ombre della notte che pian piano sbiadivano nell’azzurro del mare.
Le rare e fievoli voci riempivano quell’aria frizzantina che faceva respirare a pieni polmoni e che rassicurava i corpi appena usciti dal torpore della notte.
Nick se ne stava lì, avvolto in una coperta leggera, sotto il portico di quella casa che l’aveva visto nascere e che, stagione dopo stagione, l’aveva accolto nei mesi estivi.
Sin da quando era bambino adorava affacciarsi da quel portico per vedere le onde del mare che si ingrossavano e sparivano nella risacca, immaginando storie straordinarie di pirati e sirene; ora quello stesso panorama lo rilassava e gli faceva dimenticare ogni preoccupazione. Il tempo cambiava le cose e le sensazioni, ma Nick viveva con la perenne e forte convinzione che ogni cambiamento portava alla crescita e, se si era fortunati, alla felicità.
Seduto sulla vecchia sedia del nonno teneva le gambe incrociate stringendo tra le mani una tazza di caffè bollente e scrutando oltre l’orizzonte.
Non che stesse pensando realmente a qualcosa di particolare; godeva, solamente, di quel momento di assoluta felicità.
Il legno alle sue spalle scricchiolò sotto il peso, leggero, di Jeff.
Il biondo, con in dosso solo i pantaloni del pigiama, si sfregò un occhio con una mano e distese in alto l’altra per stiracchiarsi.
Fece due passi e raggiunse Nick alle spalle, piegandosi su di lui e appoggiando le labbra umide alla base del suo collo. Nick lasciò cadere la testa indietro e avvicinò il viso del ragazzo alla sua guancia.
Il profumo fresco di dopobarba travolse i suoi sensi; la pelle, liscia e levigata, era fresca e morbida.
“Buongiorno amore!” sussurrò piano Jeff alzando lievemente la testa.
“Giorno” lo baciò sulla guancia Nick “adoro il tuo profumo.”
Jeff sorrise e raggiunse le labbra di Nick.
“E’ il dopobarba che mi hai regalato tu.”
“Non è solo quello…mi piace l’odore della tua pelle.”
“E di cosa sa la mia pelle?”
“Di biscotti appena sfornati.”