Pollo al Curry

Il sole batteva incessante sulle pietre bianche del fiume, facendole diventare roventi. Si rifletteva sull'acqua facendola brillare come se fosse fatta d'oro. Scaldava la testa di chiunque avesse avuto l'ardire di uscire di casa fino a farla evaporare.

Il sole, quel giorno, era proprio insopportabile.

Ma Haruna Otonashi non voleva per questo rimanere chiusa nella casetta di legno, al sicuro dai colpi di calore, dalla sete e dalle zanzare.

La piccola ribelle voleva fare di tutto tranne quello che i loro animatori le avevano detto di fare.

Era in quel campus da tre giorni, e già voleva tornare a casa. Gli animatori erano noiosi, il programma era noioso, i compagni erano noiosi. L'unica cosa che le piaceva davvero era il luogo. Una valle tra due catene montuose, nella quale scorreva placido un fiumicello, coperta di fiori e alberi pieni di frutti. E adesso non volevano permetterle di uscire a godesi tutto quel ben di dio, con la scusa che con il caldo che faceva si sarebbe potuta sentire male, ma la volevano costringere a fare uno stupido gioco per conoscersi meglio.

-Avanti Haruna!- esclamò suo fratello Yuto -Neanche io ho voglia, ma quando avremo finito potrai uscire fuori.

-No, no e no! Non farò un gioco per bambini di due anni!

-Haruna ti preg...

La ragazza strattonò il braccio del rasta con espressione sofferente -Ti prego fratellone... facciamo qualcosa di divertente...

-E che cosa?- domandò il ragazzo con gli occhiali.

Sul volto della blu si dipinse un sorrisetto da vera peste -E se andassimo a rapinare la cucina?

Su questo il mantellato era pienamente daccordo, dopotutto rapinare la cucina era il suo sport preferito! (dopo il calcio, ovviamente)

E fu così che i due scesero lentamente le scale che portavano al regno dei cuochi.

Entrando nell'impero dei mestoli, uno buon odorino li accolse.

-Ma questo è...- cominciò Haruna.

-POLLO AL CURRY!- concluse Yuto saltando in aria dalla felicità.

Il pollo al curry era sicuramente il piatto preferito dei due fratelli. Quella carne così morbida, quel sughino così saporito... Insuperabile!

Ed i due cominciarono a correre per tutta la cucina aprendo le pentole per cercare tanta bontà. Ma commisero un errore. Nella fretta di trovare il loro piatto preferito, i due si erano dimenticati di chiudere la porta. Errore.

Indisturbata, seguendo la traccia del profumo come se fosse un cagnolino, una testolina castana entrò di soppiatto nella cucina, annusando l'aria e sbavando di piacere al pensiero del suo pollo al curry.

La testolina castana camminò per tutta la cucina, soffermandosi di tanto in tanto per rilevare l'odore nell'aria, e poi ripartendo silensiosamente nella direzione giusta. E finalmente si trovò davanti ad una porta. "LABORATORIO SEGRETO DELLO CHEF"

-E sicuramente quì- si disse, ed entrò.

Anche Haruna vedendo il cartello sulla porta, aveva avuto la stessa idea.

I suoi occhi ci misero qualche secondo per abituarsi all'oscurità, ma quando lo fecero, la scena che le si parò davanti la fece rimanere a bocca aperta.

Seduto in terra, con un grosso pentolone vuoto, sottolineo il vuoto, tra le gambe, c'era un ragazzino. Il ragazzino in questione si stava leccando di gusto le dita, producendo sonori schiocchi.

Ma quello che sorprese di più Haruna furono i capelli. Stessa tonalità, stessa esatta tonalità di beige del pollo al curry. E da quello che riusciva a intuire senza toccarli anche stessa consistenza.

Il ragazzo-pollo al curry alzò la testa e i due si guardarono negli occhi.

Non si parlarono nemmeno, non ce ne fu bisogno. Si capirono subito.

E mentre i due innamorati (del pollo al curry) svaligiavano il ristorante più vicino in cerca della loro fonte di vita, Yuto se ne stava perplesso nella cucina del campus, riflettendo sul perché non riuscisse a trovare sua sorella, ma soprattutto riflettendo sul perché non riuscisse a trovare del pollo al curry.

Angolino al curry <3

Ok, premetto che non so perché ho scritto questa cosa, fattto sta che l'ho fatto (gioco di parole) quindi compatitemi :D

Ringrazio in anticipo chiunque recensirà :*

A presto!

Titu