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Autore: Angels4ever    06/03/2014    2 recensioni
Con i ricordi al posto giusto, tutto aveva preso un senso. Ed il suo cuore, di colpo, si era svegliato. Aveva compreso. Adesso sapeva con chi stare, adesso sapeva chi scegliere...al 90%...ma c'era quel diavolo di 10% che l'attanagliava, la bloccava, la paralizzava. Passato o futuro? Da chi doveva lasciarsi abbracciare? Chi doveva disinfettare tutte le sue ferite?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy/Baelfire
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Kirkegaard era considerato il "discepolo dell'angoscia", dal momento che introduceva un pensiero un po' "contorto", il quale vedeva protagoniste la possibilità e la scelta. Noi, nella nostra esistenza siamo messi continuamente davanti ad angoscianti scelte. La consapevolezza di avere continuamente due alternative è qualcosa che "paralizza" le persone: qual è la strada giusta? Devo andare a destra o a sinistra? Ed Emma, finalmente, aveva scelto.
Non sapeva se fosse la cosa giusta. Ed era paralizzata dalla paura, tuttavia sapeva che doveva darsi una nuova chance, una chance di essere felice.
A volte voleva scappare e tornare a New York con suo figlio, per dimenticare tutti i problemi avuti con la Strega dell'Ovest, e con il suo scagnozzo Walsh, con cui aveva avuto una breve storia.
Emma fece un respiro profondo.
Con i ricordi al posto giusto, tutto aveva preso un senso. Ed il suo cuore, di colpo, si era svegliato. Aveva compreso. Adesso sapeva con chi stare, adesso sapeva chi scegliere...al 90%...ma c'era quel diavolo di 10% che l'attanagliava, la bloccava, la paralizzava. Passato o futuro? Da chi doveva lasciarsi abbracciare? Chi doveva disinfettare tutte le sue ferite?
Hook era corso in un altro mondo a cercarla, Neal si era bloccato di nuovo alla prima difficoltà.
La scelta era fatta. Non c'era altro da aggiungere.
Hook le faceva battere il cuore, la faceva sentire desiderata...aveva salvato in passato la vita di suo padre solo per amor suo...la sua vita, ormai, era basata solo ed esclusivamente su Emma e sui suoi desideri.
Qualsiasi cosa le chiedesse, lui lo faceva.
Neal, invece, si era distaccato da lei, qualcosa era cambiato nell'uomo e nel suo modo di comportarsi verso Emma. Era sfuggente, distratto, amareggiato. Non era più Neal, era tornato quello che un tempo era stato un ragazzino indifeso e solo.
Era tornato Bealfire.
Ed Emma non era sicurissima di poterlo accettare: le uniche certezze che avevano avuto negli ultimi due anni erano Neal ed Henry...ma a mano a mano che vivevano quella "folle" vita, le cose cambiavano, e per la Salvatrice era giunto il momento di guardare avanti, senza voltarsi indietro. Mai più.
Neal, però, era pur sempre il padre di suo figlio...e avrebbe fatto sempre parte della sua vita. Perciò, doveva assolutamente "lasciarlo" nella maniera più indolore possibile.
Doveva essere lei a dirgli ciò che provava. A spiegargli che purtroppo si era innamorata di qualcun'altro: spettava a lei non ad altri.
Emma afferrò il suo cellulare con nervosismo, e scrisse velocemente un messaggio sbrigativo e corto.
"Tra dieci minuti al pozzo. "


Fuori cominciò appena  a nevicare, per la terza volta in quella settimana. Fiocchi leggiadri, piccoli e delicati, cadevano dal cielo atterrando al suolo senza il minimo rumore.
"Forse avrei dovuto proporgli un luogo più caldo" pensò Emma, mordendosi il labbro inferiore.
Perché il solo pensiero dell'incontro che stava per affrontare l'agitava così tanto?
Prese sciarpa e cappello e uscì di casa, rabbrividendo al contatto improvviso e involontario con l'esterno.
Salì in macchina e partì spedita, accendendo i riscaldamenti a palla. Lasciò la macchina al confine e proseguì a piedi, passando per il bosco fitto e innevato. Era uno spettacolo romantico tuttosommato.
La Salvatrice cercò di scacciare via quel pensiero. Quell'incontro non aveva nulla di romantico!
Dopo pochi minuti, in lontananza, scorse una sagoma affranta, il naso arrossato e la sciarpa verde aggrovigliata addosso. La stessa sciarpa che aveva unito lui e Tamara...perché quel ricordo le faceva così male? Non poteva permetterselo. Tutta quella fragilità andava scacciata.
<< Ciao. >> gli sorrise, sicura che lui avrebbe ricambiato. Ma si sbagliava.
Neal fece un passo indietro, squadrandola appena. Non era arrabbiato, solo molto triste.
Lui lo sapeva. Sapeva il motivo di quell'incontro. Chi meglio di lui la conosceva? Per Emma, Neal non fu soltanto il primo amore...ma anche il primo migliore amico.
FLASHBACK
(tredici anni prima circa)
<< Non voglio venire a bere con te! >> esclamò Emma, contrariata.
<< Andiamo...non sono un maniaco! >> borbottò Neal sulla difensiva. << E poi sei una ragazzina...ma guardati...quanti anni avrai? Sedici? Diciassette? >>
Emma parcheggiò la macchina in una via desolata di Portland.
<< Diciassette. >> commentò Emma, lanciandogli uno sguardo torvo. << Quasi. >> si corresse poi.
Neal Cassidy scoppiò a ridere, facendola quasi cedere. No, doveva resistergli. Non poteva lasciarsi andare o rischiare di aprirsi troppo con lui.
Emma digrignò i denti, infastidita dal suo atteggiamento poco rispettoso verso una donna indifesa. Ella tirò il freno a mano con decisione ed uscì dalla macchina, cominciando a camminare a piedi verso una meta ancora ignota. Non aveva nessuno da cui andare, tranne "un'amica", Rose, che viveva con il suo fidanzato Jeremy in una vecchia catapecchia, nello sfascio più totale, tra sesso e alcool.
Anche Rose e Jeremy erano cresciuti da soli, e si erano trovati...per prendersi l'uno cura dell'altra.

FINE FLASHBACK

Era da mesi che non pensava al passato, e adesso quest'ultimo era tornato prepotente a renderle la vita un inferno.
<< Ciao. >> Neal incurvò le labbra in un sorriso incerto.
<< Neal...io... >>
<< Ti prego...non dire niente. Non ce n'è bisogno. >>
<< Mi dispiace Neal ma io...io provo qualcosa di molto forte per lui. >>
L'uomo alzò gli occhi verso di lei, fulminandola quasi.
<< Io ti conosco meglio di chiunque altro. >> commentò poi risoluto.
Emma aggrattò la fronte: << E quindi? >>
<< Tu ti annoi. Tu ti annoi e lo sai! >>
<< Come scusa? >> la bionda strabuzzò gli occhi sconvolta.
<< Non saresti così indecisa se non ti mancasse qualcosa... >>
Emma non seppe perché, ma quella frase buttata lì a caso la fece imbestialire. Era questo che pensava? Che fosse talmente stupida e disperata da non aver chiari i suoi sentimenti?
<< Sei un arrogante! Sei un arrogante figlio di puttana! >> ad Emma uscirono delle lacrime di rabbia, e si precipitò verso la macchina, quella stessa macchina che aveva assistito allo sbocciare e al consumarsi del loro amore ingenuo.
<< Non vuoi tornare con me? BENE. >> gli urlò dietro Neal, seguendola con passo veloce.
<< Tornare con te? E perché? Guardaci! Stiamo già litigando... >>
<< Si, noi siamo così! Noi litighiamo! >>
Emma si appoggiò alla portiera della macchina, gli occhi ancora umidi e arrossati, sentendo la presenza di Neal dietro se.
<< E allora? >> mormorò la Salvatrice. Non aveva la forza per litigare: le faceva male, al centro del petto, anche solo alzare la voce con lui o viceversa.
Neal l'abbracciò da dietro con delicatezza, respirando il suo profumo.
<< E allora non sarà facile. >> le sussurrò in un orecchio << Anzi...sarà molto difficile. E dovremmo lavorarci ogni giorno...ma io voglio farlo perché io voglio te! Voglio tutto di te. Per sempre. Io e te, ogni giorno della nostra vita. >>
Neal prese a baciarle il collo prima delicatamente, poi sempre con più passione.
La donna poggiò la testa sul suo petto, portandola all'indietro. Beandosi di quel contatto terribilmente piacevole. E per un attimo, solo per un attimo, dimenticò il dolore che egli le aveva causato anni addietro.
Neal la girò delicatamente, piantando i suoi occhi in quelli verde-azzurri di Emma, riscorgendo in lei la ragazzina che aveva conosciuto un tempo, solo più adulta.
<< Vuoi fare una cosa per me? >> domandò Neal, staccandosi dal corpo della salvatrice di qualche centimetro. << Prova a immaginare la tua vita...fra trent'anni, fra quarant'anni, come sarà? Se la vedi con Hook vai. Vai da lui. Io sopravviverò. Ma solo se è ciò che realmente vuoi. Ma ti prego...non scegliere la strada facile. >>
Emma chinò lo sguardo, mortificata: << Quale strada facile? Non esistono strade facili...qualsiasi cosa faccio finisco col ferire qualcuno. >> si lasciò sfuggire un singhizzo.
<< Smettila di pensare a quello che vogliono gli altri! Non pensare a quello che voglio io, a quello che vuole Hook o a quello che vogliono i tuoi genitori! Tu che cosa vuoi? Dimmelo...che cosa vuoi? >>
Emma lo allontanò con una manata, desiderando di non averlo mai incontrato.
<< Io devo andare. >> mormorò, spaventata.
Entrò in macchina e premette con forza l'acceleratore, diretta verso il molo.

 FLASHBACK
(tredici anni prima)
Jeremy la strattonò per una mano, facendola salire sulla ruota panoramica con forza. Con la sua fidanzata, Rose, che ridacchiava poco distante, sfoggiando una provocante scollatura: in mano una bottiglia di birra mezza vuota. Lei ed Emma erano così diverse...La prima provocatrice, pronta al divertimento. L'altra più timida e riservata, molto sulle sue...con un cuore quasi romantico.
<< No dai, scendiamo...ho paura! >> mormorò Emma, cercando di non guardare in basso, mentre la ruota cominciava ad innalzarsi verso il cielo.
<< Ma dai piccola...ci sono io, tranquilla! >> esclamò il ragazzo facendole l'occhiolino, ed infilandole "casualmente" una mano sotto il vestito scozzese, sempre più su.
Fu questione di pochi secondi, e qualcuno, inaspettatamente, si arrampicò sulla ruota, costringendo il proprietario a farla fermare a mezz'aria.
La gente fissò il giovane uomo inorridito.
<< Ma sei impazzito? >> borbottò Jeremy.
Neal lo ignorò << Vuoi uscire con me? >> domandò con tranquillità, rivolgendosi alla dolce Emma.
<< No! >> rispose di slancio lei.
<< No? Perchè no? >>
Emma ci pensò un secondo, senza sapere bene quale risposta fosse più adeguata.
<< Non lo so! Perché non ne ho voglia! >>
<< Come vuoi...non mi lasci altra scelta. >> Neal lasciò una mano, reggendosi alla giostra solo con quella sinistra.
Emma lanciò un urlo, sconvolta.
<< Vuoi o non vuoi uscire con me? >> chiese di nuovo Neal, in preda all'agonia.
Rose, sotto di loro, urlava. << Oddio. Ma è pazzo??? Fermatelo. >>
<< Mi sta per scivolare la mano... >>
<< Attaccati a quella sbarra allora! >> esclamò Emma.
<< No...non finché non accetti di uscire con me. >>
Emma strabuzzò gli occhi, sempre più confusa. << Ok, d'accordo! Esco con te. >>
Neal mise un buffo broncio da cane bastonato. << Non devi farlo se non vuoi...>>
<< Nono! Voglio farlo! >> esclamò con impeto.
<< Davvero? >> Neal sorrise, ed Emma in quel momento rimase folgorata: poteva esistere sorriso più bello e più..."infantile"?
<< Si! Ho voglia di uscire con te! >>
Neal poggiò ambedue le mani sull'asta, di colpo rilassato e felice come un ragazzino.
<< Ok ok...non c'è bisogno di insistere così tanto! >>
Emma lo fissò a lungo, il cuore che riprendeva un battito quasi "normale". E gli sorrise.
Fu facile...troppo facile....sorridergli. E soprattutto, fu facile innamorarsi di lui.

FINE FLASHBACK

Emma parcheggiò la macchina di nuovo, poco distante dalla postazione della Jolly Roger, ormai in preda ai singhiozzi.
Ripensare a quelle cose le faceva male...tanto! Forse Cora aveva avuto ragione, nel sostenere che l'amore fosse una debolezza.
In quel momento, con una mano sul petto, la salvatrice desiderò per la prima volta di strapparsi via il cuore e sotterrarlo in qualche parte sperduta.
Emma si asciugò le lacrime con una mano, tremando appena.
Il suo sguardo, tuttavia, cadde inspiegabilmente su due pezzi di carta agganciati sotto al sedile, che fuoriuscivano appena.
La donna li afferrò con forza, strappandoli leggermente.
Rappresentavano un concerto di tredici o dodici anni prima, un concerto a cui non era mai andata perché Neal aveva perso i biglietti! E invece...erano rimasti lì per tutti quegli anni, due piccoli superstiti. Ma come era possibile?
Non doveva stupirsi poi così tanto...! Aveva assistito all'apparizione di mondi incantati, di streghe, orchi e via dicendo...per non parlare di mille portali! Non doveva rimanere molto sorpresa di una cosa così...piccola e "insignificante." Ma era davvero insignificante?
Emma scese dalla macchina e corse sulla nave, lì dove Uncino l'aspettava speranzoso, felice, consapevole della sua scelta...e dispiaciuto per il suo "figliastro", almeno un po'.
<< Swan. >> Hook fece un buffo inchino che la fece sorridere.
Era davvero molto attraente, bello, divertente, sexy, buono...ogni donna sarebbe caduta ai suoi piedi in un attimo.
<< Hook...ho una cosa per te! >> Emma sorrise. Si avvicinò piano verso di lui, che la fissò curioso e con una dolcezza sconvolgente.
La biona gli prese la mano sana tra le sue e la baciò, in un impeto di buon senso: doveva pensare a lei, alla sua felicità, a suo figlio.
Emma afferrò l'uncino con forza, togliendolo dal polso, facendo arrossire Hook, il quale si sentì improvvisamente vulnerabile agli occhi di lei, che era il frutto del vero amore.
La donna fissò il polso mutilato dell'uomo, e con un lento agitare della mano, fece in modo che Hook tornasse ad avere ciò che più di tutto (oltre a Milah) aveva desiderato: la sua mano sinistra.
<< Swan...ma come...come hai... >>
Emma scrollò le spalle, visibilmente a disagio. << E' stato Tremotino. Mi ha insegnato qualcosa... >>
<< Perché? >>
<< Perché ci tengo a ringraziarti...per tante cose ! Per aver aiutato David, per aver rinunciato alla tua vendetta...per...essermi stato accanto. >>
Hook sorrise, e capii quanto quelle parole sapessero di addio, ma anche di tanto amore...verso un altro uomo però. Lo leggeva nei suoi occhi.
<< Hai scelto lui non è vero? >>
<< Hook...cioè...Kilian...mi dispiace! Davvero. Ma io lo amo, e lo amerò sempre probabilmente. >> Emma sorrise...e continuò a sorridere perché averlo ammesso le alleggeriva cuore e anima.
<< Spero che voi siate felici. >> mormorò Kilian Jones.
Emma gli accarezzò una guancia, lasciandogli un bacio delicato su di essa.
Era inutile negare ciò che provava. Lei amava Neal. Per Hook provava solo attrazione, ed una forte, immensa, gratitudine, perché se non fosse stato per lui probabilmente sarebbe impazzita.
Emma gli lanciò un ultimo sguardo desolato ed uscì, lasciando un pirata solo e affranto nella stiva.
* * * * * * *
Neal sperava che Emma tornasse da lui quella sera, ma lei non si fece vedere per due giorni.
Evidentemente si era illuso...aveva preso una decisione che non comprendeva lui nella sua vita.
Salì le scale per andare nella sua stanza, camminando a passo felpato a caua dell'ora tarda. Girò la chiave nella toppa con fatica: ma che aveva quella serratura?!? Non faceva che causare problemi.
Quello che trovò nella sua stanza fu lo spettacolo più dolce e piacevole del mondo, qualcosa a cui non aveva più assistito da anni, troppi anni.
Emma era placidamente addormentata sul suo letto, in una delle sue solite "posizioni strane": in questo non era cambiata per niente! Pur essendo sempre strata una creaturina mingherlina e sottile, riusciva comunque a prendersi un intero letto a due piazze, come cavolo era possibile?!? I misteri della vita.
L'uomo sorrise, sedendosi accanto a lei sul bordo del letto, e togliendole delle lunghe ciocche di capelli biondi dal viso...aveva un viso meraviglioso....duro, forte, giovanile e "principesco" quasi.
Emma sbadigliò, per poi spalancare gli occhi e stiracchiandosi appena.
<< Ciao..>> mormorò ancora insonnolita.
<< Ciao! >> Neal le rispose in maniera decisamente più allegra.
<< Dov'eri? Ti ho aspettato per ore... >> borbottò infastidita.
<< Ero da Belle e da papà. Avevamo...cose di cui parlare. >> spiegò con semplicità.
La donna annuì, poco convinta.
Neal le si mise accanto, stringendola forte da dietro, nella posizione che lui aveva sempre definito " a sediolina", e la strinse forte a sè, felice nel constatare che Emma non sembrava volersi allontanare da tale contatto.
<< Non ho più sonno, ora che mi hai svegliata. >>
Emma si girò verso di lui, occhi negli occhi, incrociando le gambe a quelle di Neal in un gesto meccanico e terribilmente famigliare...come se quegli anni in cui erano stati separati fossero solo un sogno.
<< D'accordo...e che cosa vorresti fare? >> mormorò l'uomo all'orecchio della donna.
Emma sorrise maliziosa, sganciando uno ad uno i bottoni della camicia di Neal: << Bè...io un'idea ce l'avrei... >>

THE END


Okok...la fine poteva essere migliore ma vabbé...pazienza...alcune frasi sono prese in maniera quasi identica dal film "Le pagine della nostra vita..." per chi non conoscesse il film ve lo consiglio vivamente!!!!!!!!!!!! E'...meraviglioso...io ne sono rimasta estasiata :D Un bacione a tutti e grazie in anticipo a chi commenterà o leggerà.





  
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