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Autore: Evil_Regal    07/03/2014    2 recensioni
Henry è a Boston con Emma e Regina è arrivata ad un punto in cui non riesce più a sopportare il dolore provocatole dalla scelta di Henry. Cosa farà?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono giorni in cui ti senti totalmente sbagliata,non ti senti all’altezza di nulla,non ti senti abbastanza per nessuno e ti senti sola.

Ti senti sola e non fai nulla per migliorare le cose perché sai che per non sentirtici dovresti essere all’altezza di qualcuno,e tu,invece,sai bene di non esserlo.

Ci sono giorni in cui non fai nulla,rimani nel letto a pensare a quanti errori tu abbia fatto,a quante cose hai mandato all’aria e a quanto non sei stata in grado di dare agli altri quello che si aspettavano da te o quanto meno di rendere ciò che ti è stato dato.

Rimani lì,giorni e giorni a pensare che non c’è niente che possa farti sentire meglio.

Succede a tutti,prima o poi,di sentirsi così. O almeno questa era la consolazione di Regina quando è stata lei a sentirsi così.

Henry aveva deciso di andare a vivere da Emma e Emma aveva deciso di tornare a Boston,così ormai Regina non si sentiva solo sola,ma lo era a tutti gli effetti.
Non le rimaneva nulla,non c’era nulla per lei e quest lei lo sapeva bene.

Era inun limbo tra la rabbia e il dolore. Mary Margaret ogni tanto l’andava a trovare per controllare che ci fosse ancora,per parlarle e per dirle che lei ci sarebbe stata sempre.
Ed era vero.
Perché Mary Margaret era rimasta nei giorni in cui Regin piangeva sulla sua spalla,perché le faceva tutto troppo male,ma era rimasta anche nei giorni in cui bastava dirle una parola per farla infuriare,per accorgersi,solo guardandola negli occhi,che per quanto gentile fossi stata,lei non lo sarebbe stata con te. Ma non perché lei non voleva essere gentile,semplicemente perché non ci riusciva.

Tutti pensavano a lei come la regina cattiva che aveva spezzato il cuore a centinaia di persone e che ora soffriva perché il cuore era stato spezzato a lei. Avevano pietà di lei e a Regina questo non piaceva.
Preferiva essere temuta piuttosto che compatita.

Comunque le cose andassero,qualsiasi cosa le dicessero,per Regina non andava mai bene ma non perché loro non si comportassero abbastanza bene,ma perché il suo dolore era troppo profondo e troppo grande perché potesse essere alleggerito da semplici parole come “mi dispiace”

Stava cominciando a pensare che nemmeno il ritorno immediato di Henry l’avrebbe fatta sentire meglio. Che senso aveva ormai?
Perché?Ma soprattutto..perchè sarebbe dovuto tornare?

Ormai era con Emma,la sua mamma,la sua vera mamma,a cosa gli serviva Regina?

“A nulla” questa era la risposta che Regina si dava ogni volta che si poneva quella domanda.

Ed ormai era diventata un routine.
Spegneva le luci,chiudeva porte e finestre si stendeva sul letto e rimaneva lì…per ore intere a fissare il soffitto.
Come se il soffitto potesse aiutarla,come se potesse darle risposte e come se potesse darle la felicità così tanto sperata e finalmente quasi raggiunta,ma poi persa in un attimo,in un battito di ciglia. Le è bastato chiudere gli occhi per un attimo per perdere tutto senza possibilità di riaverlo indietro.

Cosa fare?
A nessuno importava di lei,nessuno le voleva bene e anche se c’era qualcuno che le voleva bene,lei stava troppo male per pensare davvero che ci potesse essere qualcuno che a lei ci teneva.
Ogni giorno il dolore cresceva sempre di più e Regina era arrivata ad un punto in cui non riusciva a sostenerlo più.

Cosa sarebbe successo se fosse morta?




probabilmente niente.

Si mise alla sua scrivania e prese un singolo foglio,prese una penna e poggiò la sua punta sulla superficie immacolata che prima che lei potesse scrivere qualcosa,si bagnò con una singola e unica lacrima versata da Regina “Fai in modo che sappia che mi mancherà…e che gli voglio bene. Addio.”
Imbustò il foglio di carta e uscì dopo mesi da casa,bussò a casa di Mary Margaret

“Regina!Che piacere vederti,entra. Vieni,fa freddo fuori,qui si sta caldi” Mary Margaret era davvero felice di vederla fuori di casa,ma dentro di se non aveva ignorato il fatto che Regina fosse dimagrita davvero molto,troppo. Non aveva ignorato gli occhi stanchi e gonfi,non aveva ignorato i solchi sul viso non più curato come Regina aveva sempre fatto.

“No io-“ cominciò “io in realtà non sono qui  per fermarmi. Volevo portarti questa e chiederti se potevi spedirla ad Emma e…” fece una pausa “Henry” sussurrò

Mary Margaret prese la lettera confusa “Si,si,certo. Sei sicura che non vuoi fermarti?”
Notò le lacrime agli occhi di Regina che annuì.

Si guardarono per qualche attimo prima che Regina cominciasse a versare lacrime. Tirò Mary Margaret a sé e la strinse forte. Forte come non faceva da quelli che sembravano millenni,forte come forsenon aveva mai fatto,forte come se tra di loro ci fosse un rapporto lungo un’eternità,basato su solo amore e mai litigi e odio.
La strinse forte tra le sue braccia e Mary Margaret si rilassò nell’abbraccio. La strinse anche lei a sua volta e senza sapere perché cominciò a piangere.
A Mary Margaret sembrò di ritornare bambina,quando lei e Regina avevano un bel rapporto.

Regina le sussurrò nell’orecchio così piano che quasi non si sentì un “grazie” per poi staccarsi e guardarla negli occhi mentre le lacrime si infrangevano su un sorriso che non era mai stato così bello,così vero e così sincero.  E in quel momento Mary Margaret pensò che Regina fosse davvero bellissima. La carnagione chiara e i capelli scuri,le labbra rosse anche senza cosmetici,e gli occhi finalmente luminosi.

Regina poi si voltò e ritornò a casa.
Emma avrebbe capito e avrebbe trovato un modo di dirlo ad Henry che a sua volta avrebbe imparato ad accettarlo.
Mary Margaret ci sarebbe stata male?Regina ne era sicura ma sapeva che l’avrebbe capita e avrebbe accettato la sa scelta per quanto potesse essere difficile,lei lo avrebbe fatto.

Era notte fonda e Regina decise davvero di mettere un punto finale alla sua storia. Ma non voleva farlo soffrendo,così aprì il gas e si stese nel letto,sotto le coperte.

Non aveva molto tempo. Prese il telefono e chiamò Mary Margaret che,anche se era notte fonda le rispose.

“Regina che-“

“Stai con me” Regina sussurrò metre una lacrima le rigava il volto

“Di che stai parlando?”

“Fa’ come ti dico” disse “Ti prego”

“Okay,ma c-“

“Snow…” disse Regina

Snow…nessuno la chiamava così da tanto tempo e ormai Mary Margaret stava cominciando a spaventarsi sul serio.

“Regina ti prego che sta succedendo?”

“Snow voglio dirti che mi dispiace,che se potessi tornare indietro non farei niente di tutto questo. Non pretendo che tu mi perdoni,ma non potevo andarmene senza che tu sapessi che mi dispiace davvero”

“Andartene?Regina,che dici?” passò un attimo e capì. Capì il motivo della lettera e della telfonata

“NO. NO REGINA!” pianse per telefono

“E’ tutto okay Snow” Regina sorrise mentre sentiva l’ossigeno diminuire sempre di più,le sue palpebre diventavano sempre più pesante “Ti voglio bene…fai in modo che ricevano la lettera” disse a fatica mentre Snow piangeva e gridava disperatamente a Regina che stava sbagliando e che non poteva fare una cosa del genere.

“REGINA!REGINA?”

niente.

“REGINA?”

ancora niente.

Snow capì,se ne era andata e non riuscì a controllare il dolore che provava.

Ma Regina aveva fatto la sua scelta enon aveva sofferto,la vita di tutti sarebbe stata più bella e soprattutto lei avrebbe smesso di soffrire perché che senso ha vivere la propria vita se non si è a proprio agio con essa?Se il dolore è SEMPRE stato più della felicità?
Se sei solo e non hai nessuno che possa aiutarti a superare i brutti momenti?Regina aveva sopportato fin troppo a lungo ma ora aveva posto fine a tutto e mentre perdeva i sensi pensava che non avrebbe potuto fare scelta migliore.

Perché lei non valeva.

Perché lei era sola.

Perché lei non aveva niente.





Perchè lei non era niente.
  
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