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Autore: Prince Lev Swann    08/03/2014    2 recensioni
Una coinvolgente storia, riguardante Roxas e Xion.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Roxas, Xion
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH 358/2 Days, Più contesti
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Quel giorno Roxas e Xion erano in ricognizione in un nuovo mondo. Era una città notturna, con tanti palazzi e case in stile vittoriano. Si trovavano nel Primo Distretto, costituito principalmente da una piazza, i cui colori dominanti erano il rosso e il marrone, con alcuni lampioni, un ristorantino e due portoni che portavano in altre zone della città. Da una scalinata si raggiungevano i due negozietti del Primo Distretto: quello di oggetti e quello di accessori. Infine c’era un’officina, accessibile anche dal negozio di accessori, e una casetta, con vari tipi di orologi in legno. In effetti, non  ci sarebbe stato nulla di strano, se la città non fosse stata completamente disabitata. Controllarono, per sicurezza, anche le poche case accessibili. I mobili erano impolverati e c’era odore di chiuso.
Xion sospirò: “Ma chi ci abita in questo mondo? Perché ci hanno mandati qui, se non c’è nessuno?”
Era accaduto spesso, rifletté Roxas, che nei mondi da loro visitati la gente non andasse spesso in giro, sempre per paura di essere attaccati dagli Heartless, ma in questo mondo non c’erano nemmeno quelli.
“C’è troppa calma, perché non ci sono Heartless?” chiese, più a sé stesso che all’amica. Si trovavano nel Terzo Distretto.
“Sarà perché qui non c’è nessuno, a parte noi, ovviamente”.
Comunque, fecero il loro dovere e seguirono le istruzioni, esaminando la Città: c’erano in tutto tre distretti, e una stradina sul retro di un albergo del Secondo Distretto, ovviamente vuoto. Una caverna nel sistema fognario portava a una casetta completamente vuota e buia, su una superficie circondata da acqua, all’interno di un grande spazio chiuso simile a un laghetto. Un’uscita conduceva al Terzo Distretto, raggiungibile anche dal Primo e dal Secondo Distretto.  “Pare che questo mondo sia il luogo dove finiscono le persone il cui mondo è stato distrutto” rivelò Xion infine.
“Te l’ha detto Saix?”
“No, io… mi sembra di esserci già stata, ecco!”
Rimasero in silenzio per un po’.  Com’era possibile, se era la prima volta che visitavano quel mondo? E probabilmente l’ultima, aveva detto Saix…
“Be’, Saix ci ha detto di esaminare quanti più posti possibili, e noi l’abbiamo fatto. E qui non c’è nessuno. Andiamocene”.
Xion esitò, poi parve illuminarsi. “Torniamo un’ultima volta al Primo Distretto… Voglio controllare una cosa”. 
“Va bene, ma perch…”
“Di là” lo interruppe Xion, indicando il portone più alto, sotto una grande scritta: “Il Primo Distretto”.
Aprirono il portone, attraversarono un vicolo d’intermezzo  e ne aprirono un altro. Entrarono.
C’era un’aria strana. Un venticello prima assente e la luce di un lampione che si spegneva in intervalli di qualche attimo davano alla piazza vuota un’atmosfera leggermente inquietante. Poi un rumore fortissimo invase la quiete e tutto tremò. Si aspettava un Heartless gigante, invece davanti  loro c’era un individuo incappucciato. Più o meno della sua statura, era vestito come i membri dell’Organizzazione con l’unica differenza che aveva delle fiamme viola sulle estremità delle maniche e alla base del soprabito nero. Era comparso al botto, uscendo da un corridoio oscuro.  Alzò il capo. Al posto degli occhi, sotto il cappuccio c’erano solo due scintillati punti rossi.  “Eh!?” esclamò Roxas avvicinandosi di pochi centimetri.
“Chi sei tu? Che cosa vuoi?” urlò Xion. Aloni di oscurità viaggiavano come folate di vento attorno all’essere.  Questo sparì all’improvviso e ricomparve dietro di loro. Evocò una sorta di spada nera, e la puntò contro Roxas. Il ragazzo evocò il keyblade. Iniziarono a combattere. Il nemico era velocissimo, poteva sparire e riapparire in un altro punto. Ma non attaccava più di tanto fisicamente. Si limitava a spedire raggi rosso fuoco contro Roxas.  Poi, improvvisamente, gli si materializzò davanti. Solo in quel momento Roxas si accorse che Xion era scomparsa. Fece appena a tempo a girare la testa per cercarla che dall’essere con gli occhi rossi partì una violentissima raffica di vento; questa spedì Roxas contro la nuda parete accanto al ristorante… sarebbe andato a sbattere…

Ma non fu così. Si ritrovò a terra, in un luogo sconosciuto, steso a terra. Aveva oltrepassato un portone che prima, ne era sicuro, non c’era. Si alzò rapidamente e fu colpito dalla consapevolezza l’essere era sparito, e insieme a quello Xion. Doveva cercarla, subito. Se non l’avesse trovata avrebbe chiamato Axel e l’avrebbero cercata insieme. Ma non ebbe il tempo di fare un passo che perse l’equilibro, gli si chiusero gli occhi e svenne.
Si risveglio su un letto di in una stanza dell’alberghetto. Accanto a lui era seduta… “Xion!” disse e alzò la schiena di scatto.  “Non sei scomparsa! Che sollievo… avevo paura che…”
“Ssh!  Non agitarti e stai tranquillo” disse la ragazza rifacendolo stendere. In piedi, appoggiato al tavolo della stanza, c’era un ragazzo trasandato, magro, con una camicia bianca senza maniche e dei pantaloni scuri, con una ribelle chioma bionda.
“Ciao”, disse con fare amichevole. “Il mio nome è Joshua”.

   
 
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