La moglie di Tutankhamon era considerata la bella tra le belle, quindi ho scritto una cosa in suo onore.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt: Genere: Drammatico/Romantico.
Prompt: "Se può consolarti, tu sei molto più di compagnia di tanti altri esseri umani che ho incontrato".
Tutankhamon e la sua sposa
Tutankhamon
guardò
la sposa appoggiargli il copricapo dorato sulla fronte, i bordi gli
sbattevano
contro il viso abbronzato.
“L’oro
è la carne degli dei, mio
faraone. Avrete l’immortalità”
sussurrò la sua sposa. Il giovane socchiuse gli
occhi dai bordi dipinti di nero, le iridi nere gli brillarono.
“Lo sarò solo
quando i miei resti
saranno tramutati in mummia, moglie mia” rispose.
Alzò la mano e guardò gli
anelli con i lapislazzuli delle mani e si leccò le labbra.
La sua sposa s’inginocchiò
ai piedi del suo trono d’oro e socchiuse le labbra.
“Io voglio rallegrarvi,
dicendovi
così, mio faraone” sussurrò.
Tutankhamon guardò un servo passare portando sulle
spalle una stele di pietra vergata e riconobbe il simbolo di un gufo
accanto a
quello di un ibis.
“Il mio popolo desidera
dimenticarmi. Per loro sono un faraone bambino, non la degna
reincarnazione di
Ra” rispose. Guardò tre serve coperte solo da un
drappo all’inguine portare
sulle spalle delle brocche d’acqua.
“Il vostro nome
sarà il più
famoso” rispose la moglie. Tutankhamon si voltò e
guardò fuori dalla finestra,
osservò il vento muovere le foglie delle palme.
“Per ora sono solo malato e
gracile” mormorò. Il sole illuminava la stanza,
facendo brillare le incisioni
dorate sulle pareti a forma di pesci, uccelli e uomini stilizzati.
“Oh mio adorato faraone. Mi
strazio
a pensare che tutto ciò che le dico non la
rincuora” mormorò. Abbassò il capo,
le sue iridi erano liquide.
“Se
può consolarti, tu sei
molto più di compagnia di tanti altri esseri umani che ho
incontrato"
rispose Tutankhamon. Alzò lo sguardo e vide passare lo
scriba. Quest’ultimo
avanzò, svoltò oltre un arco e si
avvicinò a un uomo.
“Preparate il
carro per inscenare l’incidente. Gli spezzerò
il capo e il collo con il bastone quando andrà a
riposare” bisbigliò lo scriba.
L’altro uomo mise la mano sul manico dell’ascia e
annuì.
“Lunga vita al
faraone” disse ironico lo scriba.