Capitolo 1: Revelation

Rumore di passi in corsa sul freddo metallo. E’ questo l’unico rumore che sento. Fuori, a solo qualche metro da qui, migliaia di soldati stanno combattendo furiosamente con ogni sorta di arma disponibile. Ma non odo alcuno sparo, o forse non voglio udirlo. Accanto a me scorrono veloci decine di celle: ognuna di esse viene aperta da un membro della mia squadra, i loro prigionieri portati via
- Maestri! - Urla uno di loro dal fondo del corridoio. Io mi blocco proprio prima di svoltare l’angolo e mi fermo aspettando di sapere cosa vuole dirmi -Non vi è traccia del maestro SkyWalker! –
- Anche la principessa è assente!- Urla un altro.
Come temevo: Quel bastardo si è tenuto stretto le prede più succulente.
Sapendo però che nessuna nave ha lasciato il pianeta, loro sono ancora qui, e forse so anche dove.
- Mara- Ordino alla maestra che mi accompagna -porta in salvo gli altri come prestabilito –
- No, vengo con te – obietta subito lei.  
Non mi aspettavo una tale risposta perciò rimango basito per qualche secondo, ma è ragionevole; Luke è pur sempre il suo sposo.
- Mi spiace, ma devo farlo io, da solo –
Percepisco la sua frustrazione, ma lei sa che ho ragione.
- Che la Forza sia con te- Ci scambiamo l’augurio rituale prima di separarci.
Scappo via, più veloce che posso, seguendo quel sentiero che so a priori essere giusto, deve essere giusto. Sulla mia strada si pongono diversi cloni di soldati, ma poco possono contro la potenza della Forza. Alcuni blaster riescono a ferirmi, ma mi accorgo a stento di loro visto che sono concentrato su di lui, l’incubo di tutta una vita. 
Alla fine eccola: dietro due enormi porte nere si nasconde la stanza che cercavo. Nulla cela l’aura dei presenti all’interno, sono forse una ventina di persone, più non so quanti robot, ma poco importa.
Spada in pugno. Mi faccio avanti. Le porte si spalancano di fronte a me. Là sul suo nero trono il mio incubo aspetta. Avanzo ancora. Le porte si sigillano alle mie spalle. Non si torna più indietro.   Alla destra del mostro in un campo di forza i due prigionieri aspettano. Tutto è calmo. Io sono tempesta.
Accendo la mia doppia lama. Appena in tempo. Militari Robot accorrono da tutte le parti per difendere il signore dei sith.  E inizia la lotta. Uso la repulsione della forza per limitare il numero di soldati che mi si piombano addosso. Paro da un parte, fulmino dall’altra, poi schivo con un agile balzo e poi un'altra repulsione. Tutto a tempo di musica, musica battuta dal metronomo dei blaster.     
La lunga battaglia con gli scagnozzi del signore dei sith mi ha spossato, ma per fortuna è quasi finita. Decine, forse centinaia di corpi di robot e umani giacciono inermi attorno a me. Li ho sconfitti tutti in pochi minuti, d'altronde è a questo che serve la forza che mi è stata data. Sidiuos è la in cima alle scale seduto comodamente sul suo trono nero. E’ così calmo, forse troppo. Al posto suo tremerei di paura; ma lui no, è troppo importante per tremare di paura di fronte a un jedi, un solo jedi. Anche se quel jedi ha appena annientato una squadriglia da solo.
Sorpasso a passi lenti i corpi giacenti a terra stringendo la spada laser dalla bianca lama più e più forte.
- Non mi sorprende affatto che tu sia arrivato fin qui, sei forte ragazzo-
Lui si alza prendendo da un vano nascosto della sua sedia robotica un’altra spada. Con la lentezza che si confà ad un vecchio inizia a scendere i gradini.
- Luke dovresti essere fiero del tuo…amico- 
Mi metto in guardia pronto a quell’ultimo scontro, ma alla mia mente arrivano consigli per la fuga. L’eterna battaglia coi sith terminerà qui e adesso, per mano mia. Spedisco queste sensazioni alla mente del mio maestro, Luke, che ancora intrappolato in un campo di Forza assieme a sua sorella ancora mi suggerisce la fuga.  No, Sono arrivato fin qui, non posso lasciarmi sfuggire l’occasione di ammazzarlo una volta per tutte.
“ Abbandona tutto. Ti stai trasformando in ciò che vuoi distruggere!”
- Permettimi di correggerti Luke – continua Sidious che ha in qualche modo intercettato la nostra comunicazione mentale – Lui sta semplicemente tornando a essere ciò che era-
No, non farlo Sidious! Non dirlo! Non te lo permetterò! Mi scaglio con odio sul vecchio, la spada sopra la testa pronto a tagliarlo secco in due come un albero malato. Il maestro dei sith risponde con la repulsione di forza scagliandomi lontano. Non immaginavo avesse tutta questa forza nonostante l’età.
- Non glielo hai detto?- Domanda sarcastico.
“Cosa sta blaterando?”
- Lasciare persone nell’ignoranza va contro il tuo stesso codice-
- Taci-
- Ti sei nascosto dietro un muro di menzogne per tutti questi anni-
Troppo tardi. Il vecchio ha ormai parlato troppo.
- Avevo forse altra scelta? -
“ Che significa Dragone?”
- No, non la avevi mio apprendista-
Il vecchio alza il braccio sinistro e schiocca le dita scheletriche. La maschera fatta di Forza svanisce dal mio volto e lei, la cicatrice verticale dell’occhio destro, il marchio fedele del sith che ero, torna in tutto il suo splendore.
“non può essere vero…”        

Pensieri dell'autore
Ho questa storia in testa da diversi anni, ma non sono mai riuscito a scriverla.  Non sono per niente soddisfatto di come questo primo capitolo si presenta. Ho fatto lavori decisamente migliori, ma più tento di modificare il capitolo più viene peggio.