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Autore: sweetlove    29/06/2008    9 recensioni
Finalmente, per Bulma e Vegeta arriva il momento della luna di miele... ma sarà una vacanza molto particolare, poichè trascorsa dopo quindici anni di convivenza e due figli di dodici e un anno... Se la caveranno?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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mare
La casa sulla spiaggia


Ci tengo ancora a ringraziare i lettori di "Run for a fall", "Returns" e "Feint".
spero che anche quest'altra mia storia (finalmente diversa dalle altre tre) possa piacervi.


***

Quando la nuovissima air car andò a fermarsi sul vialetto di una esternamente modesta casetta, il sole aveva preso gia' a calare, allungando le ombre verso il mare. Erano circa le sette quando la famiglia Briefs mise piede fuori dal veicolo, osservando con apparente indifferenza quella che sarebbe stata la loro abitazione estiva, o meglio il luogo per trascorrere la vacanza ideale senza dipendere da altri e senza dover spendere un patrimonio per ogni pranzo e cena.
La scienziata dai capelli turchini aveva meditato il tutto durante i preparativi per la festa appena trascorsa, dalla quale dipendeva, principalmente, questo breve viaggio che purtroppo non era stato dei più piacevoli. Almeno all'andata.
A circa metà strada, ovvero dopo due ore di viaggio, il sonno della piccola, seduta nel seggiolino sul sedile posteriore, si era interrotto e questa aveva preso a frignare. In breve quel lamento si era trasformato in delle grida quasi disumane.
Non era raro che Bulma dovesse sopportare i pianti, spesso isterici, della secondogenita, ma ogni volta questi si presentavano nei momenti meno opportuni. Quando al limite della pazienza l'uomo alla guida aveva frenato la vettura accostandola in un piccolo parcheggio, Bra improvvisamente restò zitta.
"Che accidenti le era preso?!" Aveva sbottato Vegeta, dopo circa un quarto d'ora di sbuffi. I nervi adesso erano a fior di pelle.
"Cosa vuoi che ne sappia io, se solo sapesse parlare...!"
La piccola, infine, fù presa in braccio e dopo il cambio di un pannolino decisamente umido, fù sistemata sulle gambe materne e lì riprese a sonnecchiare, mentre gli altri tre membri famigliari riposavano le orecchie fracassate.
Ma non era stata solo Bra a complicare le cose.
Anche il primogenito, Trunks, aveva poi contribuito a tentare i genitori di fare retromarcia e di scaricare la prole alla Capsule Corporation, dove erano rimasti i coniugi Briefs, quelli anziani, abbastanza abbattuti per il non rivedere per diverso tempo i nipotini adorati.
"Quando arriviamo, mamma?! Io ho fame!" Era la lagna del ragazzino, seduto dietro ma proteso in avanti per parlare direttamente nei timpani esauriti dei genitori, soprattutto quelli di Vegeta.
"Manca poco, Trunks... per favore, stai buono!" Bulma era arrivata quasi a supplicarlo di tacere. Aveva già addosso il peso di Bra, che alla tenera età di quindici mesi si dimostrava abbastanza in carne, e sentire anche il ragazzino lamentarsi era un ulteriore attentato alla sua calma.
Vegeta era invece sul punto di scoppiare. L'unica ragione che lo tratteneva dal farlo era il sonno di sua figlia, che all'alzare della sua voce sarebbe di sicuro scoppiata di nuovo a piangere e allora quel viaggio sarebbe andato a farsi benedire.
"Dì... non era meglio lasciarli entrambi a casa?! Menomale che avrei dovuto rilassarmi qui!" Sbottò irritato l'uomo.
Inevitabile la reazione di Bulma, che tenendo basso il tono della voce prese a elencare svariate ragioni, dal fatto che Bra era troppo piccola alla stanchezza dei genitori che per tutto quel tempo non avrebbero potuto correr dietro ai due nipoti.
E così via...
Ma per fortuna adesso erano lì.
Dopo quattro lunghissime e terribili ore erano a destinazione, in un posto che per un pò avrebbero faticato a chiamare casa e magari ci avrebbero fatto l'abitudine proprio quando sarebbero dovuti ripartire.
Ma ciò che contava era adesso scendere dalla vettura e respirare.
Il primo a catapultarsi fuori dall'auto fù Trunks, correndo subito sulla spiaggia e non facendo nemmeno caso all'abitazione, alzando con i piedi tantissimi granelli di sabbia ad ogni passo.
La donna, che fù l'ultima a scendere con ancora in braccio la bimbetta, ormai sveglia, osservò attentamente il posto. Prima la casa, bella, d'un giallo pallido e dalle assi di legno lievemente più scure.
Era stata costruita da poco, ma aveva un che di decisamente rustico e di attraente allo stesso tempo.
"Che meraviglia, c'è anche la veranda!" Disse, ridendo, forse solo per allontanare del tutto la tensione che aveva accumulato in quelle ore. E parlò più a se stessa, poichè Vegeta era già intento ad aprire il porta bagagli e a scaricare le valigie e tre scatoloni grandissimi, contenenti perlopiù giocattoli e accessori per i ragazzini.
"Mamma! Vieni qui! Guarda il mare!" Gridò Trunks dalla riva.
Bulma appoggiò la piccolina sulla sabbia e si avviò verso il figlio maggiore, pregustando già quella vacanza tanto attesa, suo regalo personale per le nozze.
Eh già... una luna di miele poco solita, per due novelli sposi. Magari sarebbe stato diverso se non avessero vissuto assieme da almeno quindici anni e se non avessero già due figli, di dodici e un anno. Che strano.
Mentre Trunks si avvicinava pericolosamente all'acqua, Bra rimaneva come inebetita, a fissare quella lunga, per lei, distesa di sabbia tiepida e biancastra e poi quella grande linea azzurra, poco più blu del cielo.
Vegeta prese intanto due scatoloni, uno per braccio, e salì le scalette della veranda per depositarli in cucina. Li avrebbero sistemati dopo. Riemerse poi mentre ancora madre e figlio se ne stavano a riva a parlare di chissà cosa. Era piacevole, però... se non fosse stato per quei bagagli da scaricare, l'atmosfera era già più rilassata rispetto alla città.
"Trunks! Accidenti a te!" Gridò poi Bulma, senza però troppa convinzione. Come previsto, il ragazzino aveva scherzato troppo con l'acqua e vi era finito dentro con ancora le scarpe ai piedi.
"Ma non l'ho fatto apposta!" Si difese il principino, facendo ancor più un pasticcio poichè era ora nella sabbia asciutta e si era tutta impiastricciata alle scarpe.
"Fermo lì, adesso, togliti quelle scarpe..." ma Bulma non fece in tempo nemmeno a finire la frase che vide Bra corricchiare decisamente insicura verso l'acqua e finirci dentro cadendo con un simpatico Splash e bagnandosi da capo a piedi.
"O Cielo! Bra!" Lasciò perdere Trunks e fece quei due o tre passi per raggiungere la bambina, sporca di sabbia e fradicia. Ma stranamente non spaventata. E Bulma si aspettava una scenata da Oscar...
"Basta, ragazzi... andiamo in casa, per stasera è tutto!" Disse infine, riavviandosi velocemente verso l'auto ormai chiusa e infilando poi la porta di servizio lasciata aperta da Vegeta.
Si ritrovarono in una cucina che tutto sembrava ma non d'una casa disabitata. I mobili, a dispetto dell'aspetto rustico, erano i più moderni e belli che Bulma avesse mai visto. Certo, non come la Capsule Corp., ultra accessoriata e tecnologica, ma quella casetta sembrava davvero essere una meraviglia.
"Wow..." Disse trà sè, mettendo la figlia a terra dimenticando che la vestina fucsia era ormai tutta bagnata e gocciolante.
Continuò a camminare e si ritrovò in salotto, più che mai rilassante, con un televisore al plasma appena a fianco al caminetto e due comodi divani verdi lì di fronte messi ad angolo.
"Ragazzi abbiamo comprato un paradiso!" disse d'un tratto la donna, incredula come mai. Ma nessuno la stava ascoltanto, se non il mare all'esterno.
Trunks era corso scalzo di sopra, correndo a vedere la sua stanza e ovviamente, come tutti i bambini piccoli, la sorellina l'aveva seguito, percorrendo le scale una per volta aggrappata al muro.
"'spetta! 'spetta!" Gridava al ragazzino, che nemmeno si era accorto della sua presenza e già era nella cameretta più grande a saltare sul letto. Lì aveva trovato Vegeta, intento a poggiare lo scatolone con sù scritto 'Trunks'.
"Non è bella questa casa, papà? La mamma è ancora di sotto a guardarsi intorno!" Disse entusiasta cominciando a frugare tra le sue cose, cercando soprattutto i videogame e le cose che Bra avrebbe potuto distruggere.
Questa, riuscita a salire le scale, si ritrovò ora in un ambiente nuovo ed estraneo. Non vedendo la sua mamma cominciò a frignare.
"Credo non si sia svegliata ancora..." Rispose quindi l'uomo al figlio, uscendo in corridoio e mettendosi di fronte a Bra, che smise all'istante di piangere.
"Dov'è tua madre?" Le chiese, quasi avesse potuto rispondergli e la sollevò senza grazia sedendola sopra il suo braccio e riscendendo le scale. Però, pensava, deve aver fatto una nuotata. Infatti, l'abitino di Bra era ancora estremamente bagnato, così come il suo pannolino, le calze e le scarpette. Persino un ciuffo sei suoi capelli, lisci ma con qualche piccolo boccolo sulla nuca, era gocciolante.
"Bulma!" Chiamò Vegeta, ritrovandosi nell'ingresso. La vide sulla sinistra, in cucina, intenta a tirare fuori dalla borsa frigo l'occorrente per i panini di quella sera e il barattolo con un intruglio per la piccola.
"Sto preparando la cena... cosa c'è? Bella la casa eh!" Bulma sembrava rinata, senza più preoccupazioni. Guardò poi il marito e rivedendo la piccola ancora in quelle condizioni pensò bene di fare uno dei suoi soliti giochetti a Vegeta.
"Cambieresti tu la piccola?" Gli chiese, con naturalezza.
"Certo... vuoi anche che mi metta un grembiule e pulisca la casa? Scordatelo..." Rispose.
"Ok, dalla a me, ma non so se avrò tempo e voglia di cucinare, stasera!" Restò calma mentre poggiava sul tavolo tutto ciò che aveva in mano.
"Fare un panino non è un problema... posso farlo da solo!" Vegeta era già pronto a lasciarle la bambina, che osservava beatamente i genitori scendere a patti con un dito grassoccio in bocca.
"Magari non sarà fare un panino il problema, ma fare qualche giochino stasera... sai, non mi risulta ti piaccia fare da solo..." Ammiccò lei, mantenendo però la calma di chi l'ha già vista.
"Maledizione!" Pensò l'uomo, colpito e affondato.
"Tanto sei sempre tu ad averla vinta!" Sbottò poi, rassegnato e dirigendosi al piano di sopra, di nuovo.
Bulma ridacchiò. Poi, come per mettere il dito nella piaga, gridò sù per le scale "I cambi di Bra sono nella valigia rossa!". Poi si udì solo qualche risatina gorgogliante della piccola e il trambusto di Trunks. Tutto questo fino a dopo cena, finchè i ragazzini non furono addormentati ognuno nelle rispettive stanze e i genitori finalmente sotto le lenzuola, intenti in uno dei loro amplessi, che questa volta fù molto ma molto più focoso, come se solo il fatto di essere alla prima notte di quella "Luna di Miele" influisse sul loro spirito sessuale.
Tutto questo durò tre ore.
Poi davvero regnò il silenzio.



Continua...


   
 
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