Questa
notte sarà solo nostra
Ti
osservo
da lontano mentre tu non puoi vedermi.
New York
è
fredda; vorrei scaldarti, ma non posso.
Le
persone
ti circondano, ansiose di conservare un tuo ricordo, e tu sorridi,
permetti
loro di abbracciarti, fotografarti, rendere preziosi quei momenti
insieme a te.
Allora
penso
ai miei, di ricordi.
Ricordi
di
quando non avevamo nulla da temere.
Ricordi
in
cui New York era la nostra magica città, quando posavo per
te, quando non ci
importava che tutti ci vedessero mentre sfidavamo il gelo della notte e
ci amavamo
come non mai.
Li
invidio,
sai?
Loro sono
liberi. Liberi di raggiungerti e dirti “ti amo”,
incuranti di trovarsi in
quella strada affollata, laddove tutti possono vedervi.
Ed io? Io
che ti amo davvero?
Me ne sto
qui nascosto stringendo i pugni nelle tasche.
Le mie
mani
vuote non sfiorano il tuo volto.
Le mie
labbra secche non trovano la linfa dei tuoi baci.
I miei
occhi
stanchi non riflettono la luce del tuo sguardo.
Potrei
mostrarmi a te, far sì che la nostra magia ci circondi
nuovamente.
Ma ho
promesso.
Tutto
ciò
che abbiamo non è adatto a questo mondo.
Ho sempre
pensato che il sole si sentisse minacciato dalla prepotenza con la
quale la tua
essenza emana calore e conforto. Tu non hai bisogno di lui. E, da
quando ti
conosco, neanch’io ne ho più bisogno.
Forse
è per
questo che esso ha scelto di condannarci a una vita
d’oscurità; ma noi lo
abbiamo ingannato, avvolti dai raggi della luna piena che ci hanno
circondati
tenendoci al sicuro.
Il buio
è un
privilegio per pochi eletti.
Per
coloro
che sanno vedere la bellezza nascosta tra i fiochi luccichii che lo
rischiarano
di tanto in tanto.
La goccia
di
rugiada non sarebbe così bella se non fosse
l’unico testimone della notte
appena trascorsa, impalpabile e sfuggente, come te, al mattino, quando
mi
sussurri il tuo buongiorno. E poi devi lasciarmi.
Non mi
accorgo di aver fatto qualche passo verso di te, come attirato dalla
tua
gravità.
Ma tu ti
accorgi di me, e ti guardi intorno, col magone.
Lo so,
amore
mio, anch’io ho paura.
Tutti i
castelli di carta che hanno costruito intorno a noi crollerebbero
miseramente
se solo le nostre mani si sfiorassero di nuovo, qui, adesso.
La
cortina
di nebbia si dissolverebbe, spazzando via con sé una vita di
menzogne e
falsità.
Ti vedo
avanzare, ma subito torno indietro, e ti volto le spalle mentre tutto
il mio
spirito si ribella, e tende verso di te.
Adesso
sono
qui, di nuovo, nascosto tra le alte mura di mattoni rossi, in un vicolo
freddo
e impersonale.
Sento dei
passi e credo che sia il momento di andare.
Ma il tuo
profumo mi investe come mai prima d’ora e non faccio in tempo
a realizzarlo che
le tue braccia mi stanno già stringendo, il tuo petto sulla
mia schiena.
Non sento
altro che te.
“Aspettami,
amore mio.”
Mi dici.
“Questa
notte sarà solo nostra.”
Prendo la
tua mano e la porto all’altezza del mio cuore.
Non serve
guardarti.
Non serve
dire nulla.
Sarà
lui a
parlare per me.
A dirti
che
ti aspetterò per sempre.
Questa
notte.
Tutte le
notti.
Ci hanno
sottratto
tutto.
Ma la
verità
è che non potranno mai toglierci noi stessi.
Ed io
ti
amo ancora.
Ogni
istante
di più.
Grazie a Eli per aver letto queste poche e ridicole righe scritte di getto, e che mi ispira e mi è accanto quando tutto attorno tace. Grazie <3