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Autore: Ama98    14/03/2014    1 recensioni
Carpe diem dovrebbe essere il mantra di tutti noi. Perchè la vita è breve, e bisogna sfruttare ogni minuto, che sia triste o felice. Ma soprattutto bisogna amare, perchè senno si è incompleti.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ed eccolo li, il ragazzo che avevo sempre amato, seduto su una sedia, al bancone di un bar. L’interno del locale era sudicio e logoro, il velluto rosso delle sedie era consumato, l’aria pesante. Al muro la carta da parati era venuta via quasi completamente e lasciava intravedere le perdite d’acqua del muro. Insomma il posto non si presentava per niente bene, ma io avevo occhi solo per lui.
Lo avevo seguito, dopo che era uscito da casa sua, stufo di sentire la madre rimproverarlo. Erano anni ormai che lui aveva occupato il mio cuore e i miei sogni, il suo viso era perennemente nella mia mente, le sue parole risuonavano in continuazione nel mio cervello. Lui era la mia droga, il mio mondo. E quella sera avevo deciso di dirgli finalmente tutto. Avevo aspettato troppo, e sofferto fino al limite. Uscì dal bar, un volto triste avvolto dal cappuccio, ma anche così per me era bellissimo. Facendo finta di niente gli andai incontro, per poi dire:
“ Ehi Sam, facciamo due passi?”
Lui chinò la testa e mi sorrise. L’ansia, che mi portavo da stamattina, era insopportabile e la gola si stava facendo secca. Camminammo vicini per scaldarci, e io posai la testa sulla sua spalla quando ci sedemmo su una panchina, vicino al nostro parco. Fu li che mi innamorai di lui, vedendolo giocare con i bambini piccoli, facendoli ridere mentre pure lui si divertiva. E avevo pensato già allora che era tutto sbagliato, che lui era troppo grande per me e che non apparteneva al mio mondo. Ma il mio cuore decise di fregarsene e più passavo del tempo con lui più mi piaceva.
“Se vuoi parlare di qualcosa dimmelo, lo sai che gli amici ci sono per quello.”
“ Si, lo so. E tu sei la migliore in assoluto.”
Le guance si arrossarono, e io lo guardai dritto negli occhi. Fu li che capii che non potevo dirglielo, che dovevo accontetarmi di essere sua amica.
Restammo in silenzio, mano nella mano su quella panchina, mentre cominciava a nevicare. Dopo un po’ mi alzai.
“ Mi concede questo ballo? Il tempo è dei migliori e io non sprecherei un occasione simile.”
Sorrise e senza pensarci un attimo si alzò e mise una mano sul mio fianco, e l’altra strinse la mia libera. Io gli passai un braccio intorno al collo, e mentre i fiocchi cominciavano a cadere sempre più fitti, lui cominciò a ballare.
Eravamo tutti e due goffi e impacciati, ma stavamo sorridendo, e sapevo che lui era davvero felice. Ballammo per almeno dieci minuti, senza smettere mai. La cadenza lenta e ritmata dei nostri movimenti si mescolava a quella dei passanti che ci indicavano. Alcuni ridevano, altri ci guardavano, e io scommetto che erano invidiosi. Poi senza dirci niente ci fermammo, tutti e due. Non lo guardai negli occhi, rimasi a fissare la sua bocca, rossa dal freddo.
“ Bene, sarà ora di tornare, altrimenti non avrò più una casa.”
Tutti e due ci girammo verso la strada e iniziammo a camminare. Forse avrei dovuto dirglielo in quel momento e in quel posto. Perché non appena misi un piede sulle strisce pedonali un idiota in macchina decise di scaraventarmi a trenta metri di distanza. La prima cosa che sentii fu un dolore atroce al petto, dove una macchia si stava espandendo a macchia d’olio, sulla camicia che mi ero messa, la sua preferita.
Sentii il suo urlo, quello che più di tutti risuono nella mia testa, e poi vidi la sua faccia, in preda al panico, mentre le mani tremanti non sapevano cosa fare. Gridò aiuto, ordinò di chiamare un’ambulanza, si mise le mani insanguinate tra i capelli, ma io non riuscivo a pensare ad altro che a lui, ai suoi occhi. Qualcuno probabilmente aveva fatto il numero dell’ambulanza perché prima di tornare a guardarmi notai una vena di sollievo nel suo sguardo.
Ma poi i suoi occhi celesti caddero sul mio petto, e sulla chiazza rossa che si stava formando sotto di me.
Mi prese la mano, era così calda che riuscii a farmi smettere di tremare. Le persone si erano accalcate intorno a me, e ci stavano guardando. Le lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi, ma anche in quello stato e in quel frangente non riuscivo a pensare ad altro che alla sua straordinaria bellezza.
“ Ehi Jen! Forza stai con me! Non mollare, ti prego.”
“ Baciami.” La sua faccia si fece rosea, e le mani si spostarono dal mio petto insanguinato.
“ Baciami, ti ho detto.” Cercai di metterci più enfasi che potevo, ma il respiro cominciava a mancare. Lui rimase immobile, sempre più confuso.
“ Un bacio funge da antidolorifico, anzi è equivalente a una decina di quei fottuti aghi. Perciò, baciami:”
Senza dire niente si avvicinò a me. Il dolore al petto era costante, ma quando lui pose le sue labbra sulle mie si affievolì, fino a diventare il nulla. Erano come me l’ero immaginata, morbide e profumate. Il bacio romantico che mi ero sempre immaginata invece era andato a puttane da troppo ormai. Io e lui, finalmente eravamo una cosa sola, nessun buco nel petto, niente di rotto, nessun pericolo di morte. E invece stavo per morire, e in quegli ultimi minuti stavo baciando il ragazzo che amavo. Era comico, come lo era il suo fingere che andasse tutto bene, continuando ad aspettare l’ambulanza.
“Ce la farai Jen, ce la farai. Devi farlo per me, per rendermi felice.”
Fece una pausa e poi mi guardò negli occhi.
“ Devi farlo per un altro bacio. Voglio baciarti di nuovo, rendermi mia, voglio vivere la mia vita con te. Questa non sarà la prima e l’ultima volta. Quindi vedi di restare viva.” Aveva smesso di lottare contro le lacrime e ora il suo viso ne era rigato da tutte le parti.
Mi voleva baciare di nuovo, voleva vivere con me, voleva farmi sua. Finalmente potevamo stare insieme. E io stavo per morire.

Angolo autrice :)
Questa è la mia prima OS perciò non ci ho preso ancora la mano. Devo ammettere che nella mia testa era venuta fuori in modo diverso, ma probabilemente è colpa mia e della mia poca esperienza. spero che comunque vi piaccia almeno un pochino. Grazie per averla letta. Alla prossima, maybe! :)
  
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