Quindici marzo: rimanere.
Parigi, 2 aprile 1872
Questo è il punto:
amami, proteggimi e dammi fiducia.
Sono debole, perciò ho bisogno di attenzioni.
(…)
E per finire: sei davvero il centro delle mie
preoccupazioni e dei miei desideri.
A presto, - a noi due -, qui o altrove.
Interamente tuo.
P.V
Da una lettera di Verlaine a Rimbaud.
Io rimango qui, accanto a te,
parlandoti e lasciando che le mie parole s’infrangano
contro la tua pelle soffice e le tue labbra sottili;
è debole, la mia voce, ma forte e dolce insieme –
e tu non puoi, non vuoi, sentirmi.
Io rimango qui, accanto a te,
confortandoti, raccogliendo la tua disperazione goccia dopo goccia;
le mie braccia abbracciano solerti il tuo petto nudo,
scosso dai sussurri e dai tremiti –
e tu non puoi percepirmi, non mi avverti.
Io rimango qui, accanto a te,
proteggendoti, trattenendo i palpiti di un cuore dimenticato;
le mie guance si lacerano, s’incidono con umide perle amare
e singulti silenziosi;
le lacrime scivolano lungo le mie guance, le tue guance.
E tu non riesci a vedermi.
Sono morta persino nei tuoi sogni, mio caro?
*