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Autore: claudineclaudette_    01/07/2008    3 recensioni
Il mio nome è Yuri diventerò una guerriera! Il mio maestro…. Ma cominciamo dall’inizio!
La storia di una giovane che cerca di andare contro i pregiudizi della società in cui vive per riuscire a realizzare il suo sogno.
Dico solo un nome: Sephiroth! ...e una parola: Commenti! Perchè più commenti rendono gli autori più felici!
p.s. Lei non è una Mary Sue :p promesso!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sephiroth
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Altro contesto
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06. LIFESTREAM

Mi condusse attraverso uno stretto passaggio nella roccia, un lungo percorso che sembrava volerci portare, attraverso la montagna, al cuore della terra. E forse stava facendo proprio quello.
Dopo soli pochi metri l’oscurità più assoluta ci avvolse. Non vedevo più niente, ma Safer continuava a camminare davanti a me, con passo spedito, come se avesse avuto in mano una torcia. Per un secondo mi domandai se i suoi strani occhi non potessero vedere attraverso la tenebra.
Lo seguivo lentamente, arrancavo con le braccia stese davanti a me come un sonnambulo, affidandomi solamente all’udito per avvertire la sua presenza. Già dalla prima volta che l’avevo visto camminare avevo capito che il suo incedere marziale poteva trasformarsi in un cauto passo felpato, impossibile da udirsi. Ma ora sembrava volermi far sentire per forza la sua presenza, mentre lo spesso mantello di pelle frusciava contro le sue gambe e i suoi stivali smuovevano rumorosamente le pietre che incontravamo al nostro passaggio.
Inoltre c’era l’olfatto. Attraverso l’odore di muschio e umido di quella strana grotta spesso, con impetuosa delicatezza, mi giungeva il profumo di Safer; e sapeva di cinnamomo.
All’inizio avevo creduto usasse applicarsi addosso l’aroma, ma non era così. Non sapevo come, ma era la sua pelle ad avere quella dolce e pungente fragranza.
Io sapevo che, diversamente da lui, il mio odore era quello dei chocobo, della paglia e della resina degli alberi dietro casa. La mia pelle non era speziata come la sua.
- Safer, dove stiamo andando? - domandai perplessa dopo molto tempo. Attraverso quella totale oscurità avevo cominciato a perdere la nozione del tempo.
Sentii che mi rispose qualcosa ma, distolta l’attenzione da dove posavo i piedi, rovinai a terra e il tonfo dovuto alla mia caduta coprì quasi completamente le sue parole.
- Ahi… - gemetti puntellandomi a terra per mettermi a sedere.
Qualcosa di caldo e viscido mi colò lungo la guancia. Al buio non capii subito cosa fosse ma, quando alzai una mano per sfiorarmi la tempia sinistra, una leggera fitta di dolore mi attraversò la testa.
- Safer - lo chiamai debolmente, - sto sanguinando.
Nel buio, lo sentii fare tre passi nella mia direzione prima di accucciarsi per terra accanto a me. Allungai un braccio, cercandolo, e gli sfiorai la spalla con la punta delle dita. Poi strinsi nella mano il suo abito di pelle.
Lui fece lo stesso, ma più lentamente. Con la mano sinistra sfiorò il braccio con cui l’avevo afferrato e ne seguì il profilo fino alla spalla. La strinse. Quel tipo di contatto fermo, deciso, mi rassicurava e forse era per questo che l’aveva fatto. Non ero spaventata, naturalmente non era la prima volta che mi ferivo, ma di certo non ero tranquilla. E continuavo a sanguinare.
- Dove ti fa male? - domandò con voce calda e tranquilla. Era lo stesso tono che usava mio fratello Yo quando parlava ai chocobo irrequieti o impauriti.
- La tempia sinistra - risposi semplicemente.
Safer non lasciò la stretta rassicurante alla mia spalla ma sollevò il braccio destro. Lo sentii cercare il mio volto. Prima mi sfiorò il mento, la guancia e infine trovò la tempia e la piccola lacerazione.
Posò con estrema delicatezza le dita sulla mia ferita, con un tocco così leggero che non provai nemmeno dolore. Non avrei mai creduto che quelle mani, piene di calli e così avvezze a maneggiare una spada potessero essere tanto delicate.
- E’ solo un taglio - mi assicurò. - Non è niente.
- Ma continua a sanguinare! - protestai.
- Stai ferma - mi ordirò allora lui.
Smisi anche di respirare. La mano di Safer si chiuse a coppa sulla mia ferita e la sentii scaldarsi sempre di più. Sentivo un meraviglioso tepore avvolgermi la testa.
- Apri gli occhi.
Non mi ero nemmeno accorta di averli chiusi. Ma che differenza poteva fare, tanto non avrei potuto vedere comunque niente…e invece non era così. Spalancai gli occhi e mi accorsi che ora c’era una luce, piccola, fievole ma c’era.
Il suo freddo colore verde acqua gli illuminava il viso facendogli risplendere la pelle chiara. I suoi capelli d’argento, a causa dell’umidità della grotta, si erano riempiti di goccioline d’acqua e sotto quella luce sembravano ricoperti di minuscoli diamanti.
Fu in quel momento, credo, che cominciai a innamorarmi di lui.
La luce scomparve insieme alla mia ferita.
- Cos’hai fatto? Eri tu a emettere quella luce?
- Era una magia Cure - mi spiegò aiutandomi ad alzarmi in piedi. - Era la mia mano ad emettere quella luce mentre la usavo.
- Grazie - gli dissi sinceramente.
- Vieni, manca poco - fece una pausa, prima di riprendere a camminare. - Aggrappati al mio cappotto se hai paura di cadere di nuovo.
Da quel momento, il percorso cominciò ad essere meno ripido e più facile da percorrere. Anche perché Saper aveva rallentato.
Era un personaggio assurdo. Non riuscivo a persuadermi del contrario. Dannatamente bello ma utilizzava le parole per esprimere solo l’essenziale…a meno che non dovesse sfottermi. Assurdo. Assurdo…non riuscivo a capirlo. Davvero non ci riuscivo e questo in parte mi spaventava: non ero mai stata innamorata in vita mia e l’inizio di un sentimento del genere non poteva provocarmi altro che confusione.
- Guarda.
Sembrò quasi uscire all’esterno ma ci trovavamo ancora sottoterra. Quella era un’altra caverna ed era interamente illuminata da una luce simile a quella sprigionata dalla magia Cure, ma molto più intensa. Al centro di quell’immensa cavità sotterranea mi parve di scorgere qualcosa, ma i miei occhi non riuscivano a capire quel che vedevano.
Appariva come una spirale di luce bianca e verde che saliva verso l’alto e riempiva l’antro.
Poi ebbi come un flash e indietreggiai intimorita, sembrava l’energia mako! A contatto con un essere umano poteva essere miracolosa…o fatale! Perché Safer mi aveva portato in un luogo simile?
La sua voce giunse rassicurante al mio orecchio mentre mi poggiava una mano sulla schiena e mi spingeva delicatamente in avanti. - Non è mako - mi disse, come leggendomi nel pensiero. - Beh, non proprio.
- Come…
- Potremmo dire che è la sua forma grezza. In questo luogo, per qualche motivo, il Lifestream filtra attraverso la terra e si rivela. Esso è chiamato anche flusso vitale, è l’anima e la vita di questo pianeta. Tutti gli spiriti degli uomini, quando muoiono, ritornano al lifestream.
Lo ascoltai, rapita, mentre continuava a parlarmi di quello che prima aveva definito l’unica “divinità” che avrebbe mai potuto in qualche modo venerare.
Safer mi prese il polso e mi condusse accanto a quella spirale di vita. Allungò con me la mano fino a sfiorarne il flusso con le dita.
E’ stata l’esperienza più meravigliosa e travolgente della mia vita.
Per un istante non sono più stata Yuri, non mi trovavo in una caverna e con me non c’era nessun altro…ma nel contempo ero mille persone diverse, in mille posti diversi con mille persone differenti. Tutto nello stesso momento. L’energia mi attraversava il corpo come una scarica benigna, la sentivo fluire attraverso le nostre mani unite, a contatto col flusso, attraverso i nostri corpi. Essa soffiava in me la vita poi andava da lui, tornava da me, tornava da lui.
Rabbrividii e mi accorsi che anche la mano di Safer, allacciata con la mia, tremava leggermente.
Poi tutto finì, tornai nel mio corpo, di nuovo me stessa: Safer aveva allontanato la mia e la sua mano dalla spirale di energia. Per un istante che durò come un battito di ciglia sentii dentro di me una mancanza incolmabile, poi passò e rimase solo un caldo senso di serenità.
Alzai gli occhi verso Safer e i nostri sguardi si incatenarono insieme, come era già successo prima. Solo che ora io piangevo.
- E’ questo il tuo dio - dissi.
Non era una domanda, ma lui rispose lo stesso: - Sì.
Ci guardammo ancora. Era una sensazione stranissima, sentivo ancora l’energia del lifestream dentro di me e guardando nei suoi occhi mi sembrava di cogliervene un frammento. Forse era lo stesso anche per lui.
Lo precedetti verso l’uscita, di nuovo nel buio della grotta. Solo che ora sembrava meno buio.
Safer si voltò ancora una volta verso la spirale di energia prima di seguirmi. Lo sentii mormorare delle parole, ma non le compresi. Così non diedi loro importanza. Le dimenticai e uscimmo dalla caverna.
Disse: - Il Lifestream, il flusso e la vita di questo pianeta; che raccoglie le anime dei defunti…e non ha voluto la mia.


E' l'una di notte acc...comunque mi piace questo capitolo. Sono progredita sul piano sentimentale, ancora non ci credo... O.o Inchinatevi a me, o poveri mortali (o qualcosa del genere). ahah non saprei spiegarmi, è un po' strano...penso che questa coppia sia assurda! (il bello è che sono io che la sto scrivendo).
Qui Sephiroth (non preoccupatevi, prima o poi gli ridarò il suo nome) è un po' strano per la vicinanza con il lifestream...aiuto mammamia, spero di non aver scritto idiozie! Comunque...come, spero, spiegherò prima o poi è stato il lifestream e catapultare Sephiroth avanti nel tempo e nello spazio dopo che è stato sconfitto da Cloud... il punto è che questa giustificazione l'ho usata anche in "Ricominciare", povero Sephy. Sarà che non ho fantasia ma mi sembra talmente plausibile che non mi viene nient'altro in mente! ^O^ sono aperta a consigli...
Yuri un po' sono io. Si muove da sola, credo, proprio perché fa quello che farei io (a volte eh, non sempre.In realtà cerco di renderla un po' più ingenuotta). Sarà per questo che non so che dire di lei...Solo vi ricordo che ha ben 6 fratelli! Ogni tanto saltano fuori quindi non vi sconvolgete! In ordine dal più grande sono: Shin, Daisuke, Yo, Taka, Ryo, Seimei e poi c'é Yuri! Così non fate confusione almeno, eh! ^_^
Prossimo capitolo, probabilmente si intitolerà "Allieva e maestro", mi fa ansia il solo pensarci sinceramente ma ce la metterò tutta!
Ahhhhhhhhh! Sono felicissima...oltre a Suehila che ormai mi ha commentato ogni capitolo (grazie! grazie! grazie!) questo giro devo i miei ringraziamenti anche a FlyGirl! I commenti fanno bene all'anima, ragazze, quindi continuate! Domo arigatoo!!
Grazie comunque a tutti coloro che leggono questa fan fiction! *inchino*
Spero di aggiornare presto!
^Ayame^
   
 
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