Ff ambientata nella puntata 3X13 "Needle in a Haystack" dove
House promette a Cuddy di rimanere una settimana nella sedia a rotelle in
cambio del suo posto macchina.
Storia nata in un puro momento di follia notturna qualche
anno fa.. ma giusto l’altro giorno mi sono ritrovata a rileggerla e alla fine
mi sono decisa a postarla, così.. eccomi qui!
Aspetto commenti o critiche… perché se servono a
migliorare sono sempre ben accette!^^
Buona lettura!
Stupiscimi!
“Lei lo sapeva!”
Lisa Cuddy non rispose.
“Sapeva che se anche io fossi
riuscito a mantenere l’accordo avrebbe tenuto il posto!”
“Piantala di fare il
bambino.” Fu il secco commento della dottoressa.
House si finse offeso. “Sei
senza cuore!- esclamò drammatico. –Senza un briciolo di cuore!”
“Non mi interessa, avevamo
fatto una scommessa… e tu hai perso.” Concluse Lisa Cuddy, sottolineando
l’ultima parola con un sorriso soddisfatto.
“La scommessa era che se
stavo una settimana nella sedia a rotelle tu mi ridavi il posto macchina!-
insistette lui. – ma se anche vincevo non l’avrei avuto, o sbaglio?”
Adesso Cuddy non riuscì
proprio a trattenere uno sguardo infastidito, di quelli che solo House poteva
ottenere. “Si,è vero! La dottoressa Whitner è
disabile molto più di te..”
“Questa è una vera e propria
discriminazione!”
“Non mi importa.- lo
interruppe infastidita. –il posto è suo, non tuo. Spetta più a lei che a te.”
“Ma allora lo ammetti di
essere una carogna.” Fu il secco commento del diagnosta.
Cuddy non rispose, capendo
anch’ella che probabilmente questa volta aveva esagerato.
Ed House non si lasciò certo
sfuggire quel momento di cedimento. “Ma possiamo sempre trovare un rimedio,
no?- disse, avvicinando lo sguardo determinato al volto di Cuddy –posso sempre
concederti un’ultima possibilità per dimostrarmi che in fondo… hai un “cuore
d’oro”.” Sibilò teatralmente.
Lisa lo guardò incuriosita
limitandosi a fare un sospiro.
Cinque secondi di silenzio.
“Stupiscimi.” Disse in fine,
anche se con un po’ di incertezza.
“Prego?”
“Stupiscimi.- gli ripeté, ora
con più determinazione. - se ci riuscirai, ti cederò il tuo ‘amato’ posto
macchina.”
“Ah… ma io lo conosco questo
gioco.- disse lui divertito, indicandola con un dito. – è quello in cui io mi
diverto e tu ti disperi.”
“Be, se dici che ti
divertirai tanto,…accetti.”
“Non l’ho mai detto.”
“Che c’è?- Lo schernì Cuddy
–non ci riesci?”
“Bada alle tue parole!-
l’apostrofò House. –non mi ci vuole niente!”
“Bene… potresti iniziare con fare
qualche ora extra di ambulatorio… sai mi stupirebbe molto.”
“Già, perché non andare a
piangere al funerale di qualche malato terminale di WIlson?...
o arrivare in orario a lavoro?- disse ironico House. – bella idea… ma
lasciatelo dire: ridicola.”
Cuddy sorrise. “Dici?”
“è un ottimo piano per farmi
lavorare e per non darmi il posto macchina, questo te lo concedo.- continuò
lui. – credi che ci caschi? Se io adesso andassi a fare anche una sola delle
cose che abbiamo appena elencato tu non ti stupiresti affatto… visto che ora ti
aspetti che io mi comporti in maniera diversa. Se tuttavia me ne sbattessi.. tu
non mi daresti il posto.”
Lisa Cuddy fece spallucce.
“Mi dispiace House, hai ragione. Non ci riuscirai facilmente.- disse divertita.
–arrenditi. Ogni tanto non fa male accettare una sconfitta.” lo punzecchiò.
Lui per tutta risposta
sorrise, attirandosi lo sguardo incuriosito della donna.
E senza darle il tempo di
rendersene conto, House fece strisciare la sua mano dietro la sua schiena,
attirandosela a se nel giro di un attimo.
Sorrise, mentre con fare
disinvolto posò le sue labbra su Quelle di Lisa Cuddy.
Un bacio.
Ecco cosa fece Gregory
House.
La baciò.
Sotto la fredda brezza di un
bianco giorno invernale.
Un bacio di circostanza,
ovviamente.
Durato pochi secondi… anche
se i più avrebbero percepito facilmente, vedendoli, quell’alone di anomalia;
Quel non so chè di dolce in un gesto nato per tutt’altra intenzione.
Quando House si staccò dalle
sua labbra, Lisa Cuddy lo fissava intontita, cercando di capire come, quando e
perché di quel gesto.
Lui le sfoggiò un ennesimo
sorriso soddisfatto di quelli che amava fare quando l’aveva vinta su tutto,
mentre faceva scivolar via la mano dalla sua schiena.
“Credo che questo possa
bastare, no?”
*****
Sera.
Ufficio di House.
“Hei, che c’è di tanto
interessante la fuori?” Domandò James Wilson, affiancandosi l’amico sul grande
balcone del suo ufficio.
Gregory House socchiuse le labbra in un
sorriso soddisfatto mentre lo sguardo, ora fisso su quell’uomo impegnato ad
attaccare un cartello, attestava per l’ennesima volta quanto divertente fosse
stato quel gioco.
“L’avevo detto che quel posto era mio.”