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Autore: drunkofcamren    18/03/2014    2 recensioni
Se tutto il resto perisse, e lei rimanesse, io continuerei a esistere e, se tutto il resto rimanesse e lei fosse annientata, l'universo diventerebbe per me un'immensa cosa estranea.
Camila.
Pronunciare il suo nome era diventato incredibilmente facile. Non sapevo bene cosa fosse cambiato. Forse dipendeva dal fatto che non avevo intenzione di sopravvivere a lungo senza di lei.
Alzai gli occhi al cielo e ricambiai il sorriso.
E quando incrociai il suo sguardo, vidi tutto ciò che avevo cercato.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Camila Cabello, Lauren Jauregui, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                        NotHuman



 
Obsessed
 


Dopo le due ore di educazione fisica più strane della mia vita è finalmente ora di pranzo.

Sono in fila per prendermi la roba da mangiare quando, maldestra come sono, faccio cadere la mela.

Ma prima che possa cadere a terra qualcuno la fa rimbalzare con il piede e la prende con un mano, poi me la porge.

La nuova ragazza, con il solito cappuccio calato sulla testa.

-Grazie- le dico, tocco le sua mani prendendo la mela, sono gelide, sembra che le abbia appena tolte dal frizzer.

Se ne sta andando, ma prima che lo faccia la fermo, prendendola per un braccio, e lei si gira

-Non avresti dovuto affrontare quei quattro, li hai umiliati e loro te la faranno pagare-

-Cos’è? Una minaccia?- mi dice lei, la sua voce è così diversa da come me la sarei aspettata, così femminile, dolce e … calda, al contrario del suo corpo.

-No, no, io sono dalla tua parte, è solo un avvertimento, tu non sai di cosa sono capaci-

-Pensi che io non sia capace di affrontarli-
 mi dice

-No, tu non mi capisci, a loro non importa se sei una ragazza, ti picchieranno e- vengo interrotta dalla sua risata, sta ridendo di me –Ti prego, è una cosa seria, non scherzarci sopra. Stai attenta-

-Fidati, loro non possono niente contro di me- e se ne va.

Ma chi pensa di essere? Non capisce che è in pericolo? Loro sono quattro, e sono tutti il triplo di lei. Perché è così imprudente?

Arrivata al tavolo trovo le altre ragazza già sedute, mi salutano e tornano a parlare di tutti i pettegolezzi.

Loro parlano, ma tutto ciò su cui riesco a concentrarmi io è l’imprudenza di quella ragazza. Sono preoccupata e non so neanche perché, non so perché m’importa tanto.

Proprio in questo momento magari quei quattro stanno picchiando la ragazza.

Non riesco a resistere più di cinque minuti con questo pensiero

-Devo andare al  bagno-

Uscita dalla mensa comincio a cercare la ragazza per tutta la scuola, aule, laboratori, sale di musica, palestra e …

OVVIO, LA PALESTRA

Sento dei rimbalzi di una palla in palestra.

Spalanco un poco la porta e la vedo, giocando a basket.

Cavolo, perché non ci ho pensato prima?

Rimango a guardarla giocare con la grazia che non pensavo una ragazza così atletica avesse, ma poi vengo svegliata da una voce

-Guarda che ti vedo-

D’istinto mi nascondo, sento una risatina.

Dopo pochi secondi si affaccia dalla porta e mi guarda

-Che c’è? Ora mi segui pure?- non so perché, ma sento il bisogno di difendermi

-Cosa? Stai scherzando spero, stavo solo passando di qui per andare in bagno e ho sentito i rimbalzi di quella palla e mi sono chiesta chi è il genio che si mette a giocare a basket all’ora di pranzo-

-Per quanto ne so i bagni sono di fronte alla mensa quindi com’è che sei arrivata qui?- la palestra era dall’altra parte della scuola rispetto alla mensa.


“Sono nella merda ora”

Mi sento arrossire

“E ora che scusa mi invento?”

-A meno che tu sia l’asociale che mangia nell’aula di chimica della scuola, non vedo altra soluzione-

Faccio la prima cosa che mi viene mente e quindi me ne vado al bagno vicino alla palestra indignata. Che stupida, non ho fatto altro che confermarle che la stavo seguendo, ma non mi veniva nient’altro in mente.

Suona la campanella e io scappo dal bagno, tornando al mio armadietto.

-Sai, non è molto educato mollare da sole le tue amiche di punto in bianco- mi dice Dinah da dietro, restituendomi lo zaino che avevo lasciato in mensa.

-Scusate, ma dovevo fare una cosa urgente- dico io

Mi giro e vedo la ragazza nuova mimarmi la parola “STALKER”, mi giro imbarazzata.

Solo due ore e ritorno a casa, dopo la giornata più strana della mia vita.

Penultima ora, storia.

Sono seduta al penultimo banco e dietro di me c’è niente di meno che la nuova ragazza.

Non riesco a concentrarmi, sento il suo sguardo addosso, sento il suo respiro con tutto questo silenzio e dopo pochi minuti mi accorgo cosa sto veramente facendo.

Vedo righe scritte, cose che non mi ricordo neanche di aver pensato e sono dedicate a lei.


“Chi sei tu? Che cosa mi stai facendo? Perché sento questa attrazione verso di te? Perché sento come se ti volessi conoscere? Come se volessi scavarti l’anima e tirare fuori tutte le cose, belle o brutte, e starti accanto in ogni momento. Spiegami tu cosa mi sta succedendo perché io non ho una spiegazione a tutto ciò. Sono sei ore e mi hai già completamente sconvolto la vita”

Oddio, ho seriamente scritto questa roba?

Imbarazzata, la metto sul diario facendomi un appunto mentale di buttarla appena ritornata a casa.

Vedo un bigliettino sul banco.


“Perché mi seguivi?” iniziò a tremare senza neanche accorgermene e senza saperne il motivo

“Non ti seguivo” rifletto, dovrei scriverle che volevo soltanto assicurarmi che stesse bene? Sì, così mi lascerà in pace “Volevo solo assicurarmi che tu stessi bene, sei nella merda, sappilo”

Poco dopo mi arriva un altro bigliettino

“E perché sarei nella merda esattamente?”

“I quattro ragazzi che hai umiliato in palestra, te la faranno pagare”

“Ti ho già detto che posso affrontarli”


“Tu non li conosci, non sai di cosa sono capaci. Non sopravvalutarli, sei in pericolo”

“E a te esattamente cosa te ne frega se sono in PERICOLO”


Già, cosa me ne frega a me se è in pericolo? Non lo so, so solo che me ne frega e che non voglio che si faccia male

“No, in effetti non me ne frega niente. Ti dico soltanto che ti riderò in faccia quando ti vedrò con un braccio rotto, un occhio nero e incapace di camminare”

Forse non avrei dovuto metterci tutta quella cattiveria, ma ormai è fatta

“Gli unici che avranno un braccio rotto, un occhio nero e saranno incapaci di camminare sono loro”

“Illusa”

“Vedrai”


Con questo messaggio termina la nostra conversazione anche perché suona la campana.

Ora di storia dell’arte.

Cerco di prendere appunti e non pensare a quella ragazza, ma non ci riesco.

Rileggo la lettera che ho scritto.

Che cosa mi sta succedendo?

Senza che neanche me ne accorga passa l’ora.

Appena esco fuori dalla scuola vedo una folla.

Trovo le altre ragazze.

-Stanno picchiando la nuova ragazza- mi dice Normani

Io l’ho avvertita.
Ripenso agli ultimi messaggi con lei


“Ti dico soltanto che ti riderò in faccia quando ti vedrò con un braccio rotto, un occhio nero e incapace di camminare” ora non la penso più così e solo al pensare che ho scritto quello mi si stringe lo stomaco.

Avrei dovuto insistere.

-Su Jauregui, scendi da quell’albero- dice Luis

-Oppure ora hai paura?- le dice Wesley

Tutti i ragazzi urlano -RISSA- e io mi chiedo come fanno a restare qui a guardare senza fare nulla.

Ma poi mi accorgo che è la stessa cosa che sto facendo io, resto ferma a guardare.

Riesco ad aprirmi un varco tra la folla, sono in prima fila insieme a Dinah, Normani e Ally.

Jauregui, si chiama Jauregui di cognome.

Scende dall’albero con un salto, incredibile, ma nessuno sembra accorgersi che se l’avrebbero fatto loro ne sarebbero usciti con almeno una gamba rotta.

Lei mi rivolge uno sguardo e mi fa l’occhiolino, mi guardo intorno, nessuno sembra averlo visto.

Era solo per me?

I ragazzi la circondano, Drew la spinge e lei cade a terra, lei si rialza e Luis la blocca con le braccia a un albero e poi si stacca, quasi sconvolto.

Wesley fa per darle un pugno, ma lei gli blocca la mano, gli gira il braccio e glielo tira, causando un grido di dolore da parte di lui.

Poi lo spinge per terra

Grido prima di accorgermene

-Attenta dietro-

Ma Keaton è già sulle spalle della ragazza.

Lei lo fa sbattere contro l’albero su cui era salita prima con una forza paurosa, Keaton urla di dolore, molla la presa e cade a terra piangendo.

Ma i ragazzi non mollano, infatti poco dopo Drew le mette le braccia dietro la schiena e Luis si prepara a colpire.

Poco prima che il pugno le rompa il naso lei sposta la faccia cosicché il pugno si schianti direttamente sul naso di Drew, rompendoglielo.

Lui molla la prese sulle braccia della ragazza, un altro ragazzo K.O.

Ora sono lei e Luis.

Lui comincia a sparare pugni a raffica verso di lei, lei li evita tutti tranne uno che la colpisce in piena faccia rompendole il naso, ma sembra che non gliene importi nulla.

In una velocità record lei gli mette le braccia dietro la schiena e lo sbatte contro l’albero, gli sussurra qualcosa all’orecchio e poi lo getta a terra come il rifiuto umano che è.

Prende la borsa da terra e se ne va.

Non so cosa mi passa per la mente, ma prima che possa salire sulla sua macchina la fermo, ma non riesco a spiccicare parola, troppo incredula

-Io te l’avevo detto- è tutto ciò che mi dice prima di salire sulla macchina e andarsene, lasciandomi con questo senso di colpa incredibile, per averla sottovalutata così tanto, per averle detto tutte quelle cattiverie.


 

SPAZIO AUTRICE
Ecco a voi il secondo capitolo :)
Ho cercato in tutti i modi di rimandare il primo "discorso" tra camila e la "nuova ragazza", ma non ho resistito a riportare la scena della mela, anche per rendere il racconto un pò più emozionante.
Nel prossimo capitolo incontreremo un certo Austin che intralcerà la strada.
Bè alla prossima, grazie per le visualizzazioni.
Mi farebbe DAVVERO piacere se lasciaste una recensione, piccola piccola, anche con critiche, accetto tutto, magari consigli.
Crediti banner a @_RaYin sy efp, il suo lj è questo http://njallschipss.livejournal.com/ 
Alla prossima
Elena
   
 
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