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Autore: adamantina    21/03/2014    5 recensioni
"Sam si odia per quell’esitazione, si odia per averci provato, per aver ceduto alla tentazione e aver premuto le labbra su quelle di Dean, anche se solo per un secondo. Sam si odia perché Dean l’ha allontanato, ha scosso la testa, ha detto no. Sam si odia perché si sente giovane, inutile, stupido, un illuso, si odia perché nonostante tutto sta ancora esitando e non riesce a partire senza un addio."
Storia partecipante al contest "Angst come se non ci fosse un domani" indetto da Valvonauta_ sul forum di EFP.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Prima dell'inizio
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-Autrice: adamantina

-Titolo: Specchio

-Rating: Giallo

-Genere: Drammatico, Angst

-Avvertimenti: Incest, Song-fic, Slash

-Note: Questa storia, come suggerisce il titolo, è speculare. È divisa in due song-fic che raccontano la stessa situazione, anche se sono collocate in ordine cronologico. La prima è scritta dal punto di vista di Sam, la seconda da quello di Dean.

Le due canzoni sono, rispettivamente, “Say something” di A Great Big World feat Christina Aguilera e “Let her go” dei Passenger.

Piccola nota linguistica: shotgun è un modo di dire per indicare chi si siede nel sedile del passeggero in un’automobile.

La storia si è classificata terza al contest “Angst come se non ci fosse un domani” indetto da Valvonauta_ sul forum di EFP.



 



SPECCHIO

 

Say something, I'm giving up on you

I'll be the one, if you want me to

Di’ qualcosa, pensa Sam, le dita che tremano mentre stringono convulsivamente la busta vuota. Il suo sguardo cerca invano quello del fratello.

Di’ qualcosa, prega in silenzio. Sa già cosa vuole sentirsi dire.

Sa anche che non lo sentirà.

Lo capisce dal modo in cui Dean si sta aggrappando alla lettera, immagine speculare del fratello. Ironico in maniera crudele – quando mai non sono stati lo specchio l’uno dell’altro? Anche in questo, alla fine, sono uguali.

Di’ qualcosa, e Dean non dirà nulla.

Ma non lo farà neanche Sam.

 

Anywhere I would've followed you

Say something, I'm giving up on you

 

Fa caldo fuori, è estate inoltrata.

Settembre è così vicino che se ne sente già il sapore – foglie secche, tazze di caffè bollente e il fruscio delle pagine dei libri nuovi.

Libri che Sam comprerà non appena partirà per il college, tra qualche ora, e forse non è stato corretto aspettare così tanto per dirlo a Dean, ma la verità è che Sam avrebbe anche potuto non partire solo.

Sam avrebbe seguito Dean ovunque, avrebbe dimenticato la vita normale che voleva, e in cambio chiedeva solo una cosa.

Solo una parola.

Dì qualcosa, sto rinunciando a te, ma Dean non dice niente e Sam non parlerà.

 

And I am feeling so small

It was over my head

I know nothing at all

 

Sam prepara la sua borsa, ci butta dentro tutto quello che ha – ovvero non molto – e se la mette in spalla.

Esce dalla stanza senza guardarsi indietro, ma, arrivato alla porta, la sua mano esita sulla maniglia. È definitivo, stavolta, non è solo una scenata adolescenziale. Sta andando via davvero.

E Sam si odia per quell’esitazione, si odia per averci provato, per aver ceduto alla tentazione e aver premuto le labbra su quelle di Dean, anche se solo per un secondo. Sam si odia perché Dean l’ha allontanato, ha scosso la testa, ha detto no. Sam si odia perché si sente giovane, inutile, stupido, un illuso, si odia perché nonostante tutto sta ancora esitando e non riesce a partire senza un addio.

Si odia perché alla fine si volta per guardare negli occhi suo fratello.

Sam odia Dean perché adesso che finalmente sta dicendo qualcosa, quel qualcosa è sali in macchina.

 

Say something, I'm giving up on you

I'm sorry that I couldn't get to you

 

Il viaggio nell’Impala è silenzioso, come lo è stata tutta la giornata.

Non c’è più traccia delle chiacchiere e delle prese in giro di sempre, eppure è tutto uguale, Dean al volante dell’Impala e Sam accanto a lui, shotgun, come sempre.

È tutto diverso e Sam vorrebbe tornare al giorno prima.

Vorrebbe non aver superato quel limite.

Vorrebbe che Dean stesse scappando con lui, lontano da tutto e da tutti, e che questo viaggio non avesse il retrogusto amaro di un’occasione sprecata.

 

And I will swallow my pride

You're the one that I love

And I'm saying goodbye

 

L’autobus è fermo alla stazione, le porte sono aperte, la gente sta salendo.

Sam solleva lo sguardo – prova a decifrare le emozioni negli occhi di Dean, ma non ci riesce. Anni passati a capirsi senza parlare e adesso, quando conta davvero, qualcosa li rende incomprensibili l’uno all’altro.

L’autista mette in moto.

Sam chiude gli occhi. Deglutisce, ingoia l’orgoglio, la rabbia, i se solo.

Dean, comincia, ma lui scuote appena la testa.

Buon viaggio, Sammy, gli dice, e gli mette in mano una busta. Sam vede spuntare delle banconote e sente un’ondata di nausea salire.

Io…

Il clacson suona.

Dean sorride, ma è un tentativo debole.

Vai.

È un addio. Sam annuisce, seppellisce ogni desiderio di un abbraccio, si volta e sale sull’autobus.

Non riesce a impedirsi di guardare fuori dal finestrino; Dean sta salendo sull’Impala e non si sta guardando indietro.

La gola di Sam brucia per le parole non dette. Si chiede se sia lo stesso per Dean.

Say something, I’m giving up on you.

 

Staring at the bottom of your glass

Hoping one day you'll make a dream last

But dreams come slow and they go so fast

 

Un sorso basta per svuotare il bicchiere.

Dean ne guarda il fondo e si chiede, con poco interesse, a quanto sia arrivato ormai – cinque? Sei? Non ne è sicuro.

Un altro, chiede, e affoga tutti i pensieri nel bruciore che gli scivola in gola.

Vuole solo la mente vuota, vuota, vuota come lo sgabello accanto al suo e come il sedile del passeggero dell’Impala e come l’altro letto nella stanza del motel e come il bicchiere che ha appena finito.

Un altro, un altro, un altro, o rischierà di riprendere a pensare e di chiedersi se un giorno o l’altro riuscirà a tenersi stretto qualcosa.

 

You see her when you close your eyes

Maybe one day you'll understand why

Everything you touch surely dies

 

Si sistema come sempre nel letto vicino alla porta – se qualcosa entra deve passare da me prima di potersi avvicinare a te – senza neanche svestirsi.

A chi importa?

Chiude gli occhi e sente la voce di suo padre, ridicolo, assurdo, proteggi Sammy, non c’è niente di più importante, hai capito, Dean?

Sembrava così ovvio, naturale come respirare, proteggi Sammy, eppure è riuscito a sbagliare, a venir meno all’unica cosa che contava davvero, a sporcare quel sorriso che infesta i suoi sogni ogni notte.

Non c’è niente di più importante, e quindi cosa resta?

 

But you only need the light when it's burning low

Only miss the sun when it starts to snow

Only know you love her when you let her go

 

Dean non se ne pente.

Si pente di molte cose, di ogni parola sbagliata, di ogni occasione perduta, di ogni proiettile che ha mancato il bersaglio, di ogni gesto che potrebbe aver fatto trapelare qualcosa che ha sempre saputo di dover tenere nascosto.

Dean non si pente della parola più importante, del no che è riuscito a mormorare sulle labbra di Sam.

Proteggi Sammy, non c’è niente di più importante, e almeno in quello è riuscito a non sbagliare.

 

Only know you've been high when you're feeling low

Only hate the road when you're missing home

Only know you love her when you let her go

 

Dean ha sempre amato la sua auto, la sua Impala, e ricorda quando mamma e papà lo portavano in campagna la domenica e lui si addormentava nel seggiolino, quando giocava con Sammy con i soldatini di plastica, quando ha baciato Sandy Dawson per la prima volta nel sedile posteriore e quando ha ritirato nel cofano la lama con cui ha ucciso il suo primo vampiro.

Dean ha sempre amato la strada, l’immensità delle corsie che si dipanano tra i confini di Stati che si confondono tra loro, Arizona Utah Montana Colorado Nebraska, la musica a volume altissimo, un mostro da uccidere che lo aspetta nella prossima città.

Adesso la odia, forse perché non c’è nessuno che gli ricordi la strada giusta – Dean, dove stai andando, devi girare a destra, se continui di qua finiamo in Iowa, hai almeno idea di dove siamo? – o perché la musica la ascolta solo lui – almeno abbassa il volume, Dean, non sento neanche quello che penso – o perché il mostro lo dovrà uccidere da solo – no, l’acqua santa non funziona per questo, non hai letto quel brano in latino? –.

 

Staring at the ceiling in the dark

Same old empty feeling in your heart

'Cause love comes slow and it goes so fast

 

Guarda il soffitto nel buio, distingue le macchie di muffa e le infiltrazioni.

Al suo fianco, il movimento ritmico di un corpo caldo che respira lento, addormentato.

Curve delicate e capelli castani, ricci ribelli e sguardo di sfida, e Dean non prova nulla.

Solo il senso di vertigine di chi è sull’orlo di un grande vuoto e sente che ci sta cadendo dentro, ma ormai è troppo tardi perché possa tirarsi su.

 

Well you see her when you fall asleep

But never to touch and never to keep

'Cause you loved her too much and you dive too deep

 

Dean dorme il sonno dei cacciatori, inquieto e leggero.

Non vuole addormentarsi, perché ogni notte la scena si ripete davanti ai suoi occhi, sempre uguale, immodificabile.

Vede i suoi sbagli inanellati, uno dopo l’altro, in una catena di errori.

Proteggi Sammy, è la cosa più importante, proteggi e non toccare, non è tuo, non lo è mai stato, neanche quando aveva cinque anni e ti guardava come se fossi tutto il suo mondo. Hai sbagliato, Dean, lo hai amato troppo, hai dato troppo, ti sei esposto, e lui ha visto e ha capito e ha pensato che fosse giusto darti ciò che volevi.

Proteggi Sammy, e anche se fa male, male, male, stai facendo quello che sai fare meglio, lo stai salvando da te stesso e da quei tuoi sentimenti sbagliati e perversi che sono andati così vicini a macchiarlo davvero.

Lo stai lasciando andare: forse, finalmente, stai facendo la cosa giusta.

 

Only know you love her when you let her go…

And you let her go.

   
 
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