E allora crolli a piangere, a pensare a cosa ti stia succedendo.
Pensi a perché sei seduto per terra, con le ginocchia strette al petto contro la parete del bagno e non riesci a smettere di singhiozzare come un bambino. Pensi a perché non puoi fare a meno di vivere in quello stato, a staccarti dalla cosa che più ami e al contempo non puoi sopportare.
Come puoi entrare in una breve crisi d’ansia quando non lo vedi arrivare in orario alla fermata del treno? Come puoi rischiare di annegare ogni volta che lo vedi in quel suo ridicolo costume giallo mentre si tuffa in piscina? Non ti capaciti della tua attrazione nei suoi confronti, è solo un infantile compagno di classe.
Sai che la vita senza di lui fa schifo.
E poi non puoi provare questo tipo di sentimenti per un ragazzo, non è naturale. Ma tu non puoi fare a meno del suo sorriso raggiante che occupa perennemente almeno un terzo del suo viso. Non puoi fare a meno di quel disordinato groviglio di capelli biondi che ti solleticano le guance ogni volta che ti salta addosso per abbracciarti arrivandoti malapena al collo, con gli immensi occhi ciliegia che da quell’angolazione sembrano, se si può, ancora più grandi.
Non puoi far vincere la ragione con il tuo cuore.
Non sai cosa sia, forse qualcosa nei suoi movimenti così teatrali e impacciati.
Forse nella sua voce acuta, nei suoi interminabili e insensati discorsi, nelle sconnesse frasi senza senso, ma sempre cariche di eccitazione, in cui le parole inciampano su loro stesse, tanta è l’euforia con cui vengono espresse.
Non sai come sentirti.
Non vuoi ammetterlo a te stesso. Non vuoi ammettere che la tua vita senza Nagisa sarebbe solo una monotona serie di calcoli e riflessioni. 
Chiudi gli occhi e provi ad immaginarti qualcosa di bello o di felice per distrarti, ma vedi solo lui. Ti vedi abbracciarlo a lungo e riempire quel musino adorabile di baci mentre ride come un bambino. Ti vedi sotto le coperte a riempirlo di solletico finché non gli lacrimano gli occhi e gli fanno male le guance. Ti vedi in una splendida casa con un ciliegio nel giardino sul retro sotto cui sei a narrargli una storia mentre si accoccola sul tuo petto.
Gridi. Tiri un calcio al mobile. Hai caldo e ti togli di dosso la camicia. Ti alzi e vai davanti allo specchio. Apri l’acqua fredda, ti togli gli occhiali e ti lavi la faccia. Ti porti l’asciugamano al viso e rimani lì a respirare profondamente, ci rimani quel tanto che ti basta per farti calmare, più o meno una decina di minuti. Senti dei passi ma non gli dai importanza, i tuoi non ci sono nemmeno a casa, sei tu che dai fuori di matto.
Ti ricomponi e tasti il ripiano per riprendere gli occhiali. Non li trovi. Ti infuri come una belva. Ricominci ad urlare.
Ma senti un piccolo gridolino dietro di te.. con la voce di Nagisa.
Magnifico. Ora hai anche le allucinazioni, senti addirittura la sua voce.
Hai gli occhi gonfi dopo aver pianto tanto e non hai gli occhiali, non vedi praticamente niente. Ti infili le mani tra i capelli e urli di nuovo.
Ti accasci di nuovo strisciando lungo la parete e inizi a delirare.
-“Ma cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?! Ti prego dimmelo Nagisa-kun! Perché hai scelto proprio me? Perché fai in modo che non possa vivere senza di te? Vorrei metterti le mani al collo a volte, ma al contempo soffocarti in un abbraccio. Sei un idiota, ma ti voglio troppo bene. A volte odio semplicemente il fatto che tu apra bocca, perché la tua voce mi riempie la testa e la libera da tutti i ragionamenti e mi fa sentire leggero. Lo odio perché poi la tua voce svanisce, e il mio cervello si rifiuta di pensare che non potrà sentirla per sempre.” -
- “Rei-chan?”-
-“Adesso mi tormenti anche da dentro la mia testa! Ti detesto! Ma non posso immaginare di non poterti più detestare. Ti voglio ora! Con tutto me stesso, io ti voglio! Voglio il tuo cuore, la tua anima. Perché il tuo corpicino minuto sproporzionato per la tua età è così adorabile? Perché non vorrei altro che poterlo abbracciare e baciare per sempre? E poi spesso entri in casa mia senza preavviso facendomi venire dei colpi di cuore. Mi ucciderai! Non sono pronto al cambiamento che hai portato alla mia vita! ”-
-“Ma, Rei-ch..”-
-“Allucinazione, per favore, fammi finire la sfuriata! Ecco, odio il fatto che tu mi interrompa sempre. Odio il fatto che tu sia sempre sorridente, perché non posso essere felice come te. E non posso evitare di innamorarmi sempre di più ogni volta che vedo quel sorriso. Ti rendi conto che mi stai rubando il sonno? Non riesco più a dormire pensando a te, a noi due insieme! Ogni tanto mi ritrovo a pensare al nostro futuro! Sono ufficialmente uscito di testa per colpa tua. Ma la cosa peggiore è che sono confuso, perché tutte le cose che odio di più in te sono quelle che amo di più. Non sono un abile nuotatore e sono troppo serio. Non abbiamo niente in comune. Non ci sarebbe nemmeno un motivo per cui dovrei dichiararmi e liberarmi da questa tortura. Giusto? Se c’è dimmelo ti prego.” – ridi sconsolato mentre una lacrima scende sulla tua guancia. – senti un sospiro e una lieve risata. Complimenti. Sei ufficialmente diventato pazzo.
- “Dammi almeno una buona ragione per cui dovresti volermi!”- ti ritrovi quasi ad urlare.
- “Perché senza gli occhiali stai bene” – senti Nagisa dire mentre ti senti inforcare la montatura rossa sul naso – “ma con gli occhiali sei ancora più bello!”- senti soffiarti sulle labbra prima ancora di aver completamente messo a fuoco Nagisa che chiude gli occhi e ti sfiora le labbra con le sue. Lo senti a cavalcioni sulle tue gambe con le sue braccia attorno al tuo collo.
- “Perché con me non ti arrendi mai,” – un altro bacio, più lungo – “perché mi rendi felice,” – ti ritrovi a mettergli una mano tra i capelli sulla sua nuca e attirarlo verso di te per assaporare ancora quelle morbide labbra – “perché adoro l’espressione seccata che fai quando ti infastidisco, di proposito,” - quasi non finisce la frase per prendere aria prima di un altro bacio - “perché quando siamo insieme la vita è più bella,” - riprende a baciarti con sempre più trasporto – “perché …” -.
Non lo stai ad ascoltare troppo, pensi solo a farti baciare da Nagisa tra un respiro e l’altro. Sei felice, perché tra un bacio e l’altro pensi che ti stia dando più di una ragione, perché anche lui ti vuole, non ti devi più nascondere, perché finalmente la tua vita è completa.
Allora ti ritrovi a piangere, per terra, in bagno. Ma questa volta con la felicità tra le braccia e il viso rigato da lacrime di gioia.