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Autore: Needinghugs    23/03/2014    1 recensioni
Louis ed Harry stanno per compiere il grande passo, il 14 Giugno si sarebbero sposati.
Ma un avvenimento inaspettato stravolgerà i loro piani per sempre.
Un incidente. L'ospedale. Il battito del cuore che rallenta sempre di più
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"C-come è andata..?"
"Abbastanza bene.." rispose il dottore, ma Louis non ne era affatto convinto.
"Voglio la verità dottore" rispose secco.
"Sicuro? La visita beh.. è andata peggio del previsto"
E il ragazzo ripiombò nella disperazione.
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So che questa one-shot era già stata pubblicata ieri, ma non si vedevano i dialoghi così ho deciso di correggerla e ripubblicarla! Baci xx
Genere: Angst, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"14 Giugno"


Era ancora l'alba quando Louis si svegliò nella sua casa di Londra.
Ancora con gli occhi appannati dal sonno disturbato si girò e allungò un braccio verso il posto destro del letto dove abitualmente dormiva il suo ragazzo, il ventenne Harry.
Erano fidanzati da già due anni, ma solo due giorni prima avevano deciso di compiere il grande passo, il 14 giugno si sarebbero sposati, e non mancava molto, 76 giorni al grande evento.
Louis chiuse gli occhi e continuò a muovere il braccio, sentendo sotto al suo tocco solo il freddo lenzuolo a quadri rossi e bianchi, regalatogli dalla famiglia di Harry il giorno del loro primo anniversario insieme.
Aprì gli occhi improvvisamente sveglissimo e spaventato si alzò immediatamente. Harry poteva anche semplicemente essere al supermercato, ma il ragazzo avvisava sempre Louis quando usciva conoscendo la natura apprensiva, proprio per evitare certe reazioni.
'Louis sei uno sciocco, sei un uomo, non un bambino, perché preoccuparsi?' pensò prendendo il cellulare. L'ultimo messaggio di Harry risaliva alla settimana prima, quando era stato a Manchester per lavoro, inutile scambiarsi messaggi quando si è costantemente assieme, no?
Velocemente digitò il numero di Harry e si portò il cellulare all'orecchio.
Il cellulare del più giovane risultava irraggiungibile, ma Louis non si arrese. Richiamò tre volte iniziando a preoccuparsi seriamente, finché decise di provare un altro metodo: chiamò tutta la rubrica chiedendo se lo avevano visto o sentito al cellulare, ma la risposta che riceveva era sempre la stessa, "no, mi dispiace Louis, non so dove sia".
Decise di aspettare, magari aveva il cellulare scarico e non poteva chiamarlo, semplice.
Per distrarsi organizzò una sorpresa a Harry per quando sarebbe ritornato, perché sì, sarebbe ritornato.
L'agitazione di Louis cessò, per dare maggiore spazio alla concentrazione che occorreva per preparare una buona sospresa.
Ogni giorno il tavolo veniva preparato da Harry, dato che Louis e la sua immensa pigrizia alloggiavano sul divano a guardarsi la televisione. Niente telegiornali, per carità. Cartoni infantili, piuttosto. 
Così Louis decise che quel giorno avrebbe apparecchiato la tavola più bella, rose rosse,candele e tanto amore ad aspettare il più giovane.
Il telefono squillò, ma comparve il numero di Nick, il caro amico di Harry.
Louis, esitante, non aveva mai sopportato quel Nick, rispose al cellulare.
"Pronto?" chiese Louis.
"Louis! Louis!" Nick era notevolmente agitato, sembrava addirittura avesse il fiatone.
"Cosa c'é? Cosa succede..? Se mi chiedi dove sia Harry.. non lo so, stamattina non c'era a casa"
"È questo il punto! È qui.. ma.. ti conviene correre, interrompi quello che stai facendo, muoviti, ora."aveva improvvisamente cambiato tono, Louis era spaventato.
"Ti passo a prendere, dopo che ti racconterò cosa è successo non sarai in grado di guidare, scendi sotto casa" aggiunse Nick serissimo.
Louis scese alla velocità della luce e uscì sotto casa ad aspettare l'altro.
Subito vide una prius bianca avvicinarsi a lui e senza neanche accertare chi ci fosse dentro la macchina salì al posto accanto al guidatore.
"Spara Nick cosa è successo?" chiese Louis innervosito.
"Ma che capelli hai? Ti sei alzato ora?" chiese ridendo indicando i capelli castani spettinati dell'amico.
"Cosa è successo! Rispondi, ti sembro calmo?" gli urlò contro avvicinandomi al suo viso.
"No, scusa..." gli rispose abbassando leggermente la testa, quasi triste.
"Ma non ti arrabbiare" aggiunse.
"Muoviti non ho voglia di scherzare, dimmi dov'è Harry"
"Harry beh..Harry ha avuto un incidente due ore fa..-Louis sbiancò a quelle parole- Ero in ospedale a fare la visita mensile per la gamba e all'improvviso una barella è entrata nell'ingresso dell'ospedale, così mi sono sporto.. era Harry, con il naso sanguinante e una spessa benda sulla testa, inoltre il labbro inferiore era spaccato e sanguinava.. mi dispiace Louis"
Una lacrima rigò il viso di Louis.
"S-sta bene?" chiese Louis mentre altre lacrime scendevano a bagnargli la felpa blu.
"In realtà..lo vuoi davvero sapere?"
"Io.. non so cosa fare Nick, aiutami" le lacrime cominciarono a scendere più velocemente, Louis si portò la testa fra le mani e pianse, pianse moltissimo, fino a quando sentì la macchina fermarsi e Nick sussurrare quel fatidico "siamo arrivati Louis, scendi su"
"Non voglio scendere, non voglio vedere il mio ragazzo morire davanti ai miei occhi" disse Louis alzando la testa e osservando l'altro con gli occhi rossi e pieni di lacrime non ancora versate.
"Ma Harry sarà contento di vederti"
"É tanto grave da morire?" chiese Louis improvvisamente speranzoso che potesse salvarsi. "Prima scendi, prima lo vedi, prima lo fai felice, dai" lo esortò Nick portandogli una mano dietro ad un braccio per farlo alzare.
"Morirà Nick" disse Louis disperato mentre ricominciava a piangere.
"No, Louis non dire così e alzati-disse facendo finalmente alzare Louis dal sedile della macchina- è in coma, i medici sono positivi, dicono che c'è ancora da sperare che si salvi" informò Louis con un timido sorriso.
Louis senza più dire una parola entrò in ospedale e raggiunse il punto informazioni, dove disse solo "Styles Harry"
L'infermiera corpulenta aprì un grosso quaderno ad anelli bianco e raggiunse la lettera "S" con le dita e scese fino alla H, dopodiché esclamò "stanza 146, ma solo dieci minuti, dopo ha una visita"
"Ah, lei è un parente?" chiese a Louis.
"Sono il suo ragazzo, ho il diritto di vederlo" iniziò a scaldarsi Louis.
"Ragazzino calmo, ho detto che lo puoi vedere" reagì l'infermiera.
"Louis calmo, andiamo" gli disse Nick guidandolo all'ascensore.
Arrivarono velocemente alla stanza di Harry, tanto il suo ragazzo era agitato all'idea di vederlo conciato così male.
"Pronto?" chiese Nick. Louis annuì velocemente, innamorato ma anche terrorizzato.
Louis entrò nella camera ma subito richiuse la porta.
"Non ce la faccio, l'unico amore della mia vita é in coma su un lettino d'ospedale, non so neanche se sopravviverà.. e.. oh il matrimonio... scusa" disse cominciando nuovamente a piangere, andandosi a sedere su una sedia al di fuori della stanza, distrutto.
"Forza e coraggio amico, dai, entriamo"
Gli occhi di Louis erano diventati gonfi dal troppo piangere, stava per crollare una volta per tutte, tutto quel dolore gli stava corrodendo l'anima.
Nick lo prese su di peso e lo portò vicino al letto di Harry, dove questo era sdraiato da ormai due ore.
Louis allungò una mano e gli sfiorò il viso, gli toccò la lunga ferita causata dall'incidente sulla guancia destra, gli passò un dito sulle labbra.
Le mani, come tutto il corpo, erano come senza vita, se non per quel macchinario accanto al letto che ne segnava ancora i battiti del cuore, lenti ma costanti.
"Vuoi un caffè?" li interruppe Nick trovando una buona scusa per lasciarli soli.
"Si grazie, sei un amico"
Dopo che fu uscito Louis ricominciò a dedicarsi al suo ragazzo, con dolci carezze e piccoli baci sul braccio non bucato dalle flebo.
Una lacrima gli scappò da un occhio, ma decise che non avrebbe più pianto, almeno non davanti a lui, non voleva mostrarsi debole.
Con le mani disegnava piccoli cerchi sulle sue, quando cinque minuti dopo entrò nella stanza un dottore e una ragazza vestita anch'essa di bianco, probabilmente un infermiera.
"Mi scusi signor.." disse il dottore prendendo una cartella medica dal tavolino di fronte al letto.
"Tomlinson" continuò Louis.
"Mi scusi signor Tomlinson, ma dovremmo fare una visita"
"Non posso restare qua? L'ho visto solo per poco, io ho bisogno di lui"
"Mi dispiace, ma il ragazzo è ancora in prognosi riservata, dopo la visita potrà sapere tutto" lo informò il dottore sorridendo.
"Morirà?"
"Non lo sappiamo ancora con certezza, e mi scusi ma ora dovrebbe proprio uscire, la richiameremo appena finita la visita, vero?" disse rivolgendo l'ultima domanda all'infermiera dietro di sé.
"Non ci metteremo molto, stia tranquillo" confermò annuendo.
Passarono i minuti ma Louis restava ancora fuori dalla stanza, continuando a strofinarsi le mani sudate sui jeans neri, ma quando vide Nick il morale gli si risollevò, un buon caffè gli avrebbe fatto bene, ne era convinto.
Mentre bevevano il caffè, il medico uscì dalla stanza, e l'espressione che aveva non sembrava proprio felice dell'esito.
Louis, che si era appena rilassato, cominciò di nuovo ad agitarsi.
"C-come è andata..?"
"Abbastanza bene.." rispose il dottore, ma Louis non ne era affatto convinto.
"Voglio la verità dottore" rispose secco.
"Sicuro? La visita beh.. è andata peggio del previsto" 
E il ragazzo ripiombò nella disperazione.
Passò con Harry il resto della giornata, parlandogli, accarezzandolo, raccontandogli di cose che Louis non gli aveva mai detto. Sapeva che lo stava sentendo, anche se ancora non reagiva.
Non pranzò e non volle cenare, lui voleva stare con il suo ragazzo. Giorno e notte, giorno dopo giorno.
Nick gli disse più volte di tornare a casa, ma non trovava una scusa adatta per convincerlo, così fu costretto ad arrendersi e accettare che Louis stesse così male.
Solo un dottore lo convinse veramente, gli disse che sarebbe svenuto o forse sarebbe stato ricoverato pure lui, cosa che non desiderava affatto, anzi.
Dopo un ultimo saluto a Harry, Louis tornò finalmente a casa, accompagnato da Nick, il quale, prima di lasciarlo sulla porta disse "e mangia, ti sentirai male, davvero, per ogni cosa, anche la più insignificante, ti chiameremo, giuro sull'anima."
Louis annuì e salì nel suo appartamento al terzo piano, dove fece appena in tempo ad arrivare al divano che si addormentò.
La sua dormita fu interrotta due ore dopo dallo squillare del cellulare, Nick lo stava chiamando.
"Pronto succede qualcosa? Nick?" esclamò immediatamente Louis al cellulare.
Un attimo, Nick stava singhiando, cosa era successo? Iniziava ad avere seriamente paura.
"Nick stai piangendo?"
"No.. tranquillo" rispose l'altro chiaramente nel mezzo di un lungo pianto.
"Cosa succede?"
"Harry peggiora, peggiora sempre di più, aiuto, sta per morire" rispose Nick in preda ad una crisi di panico.
"D-dieci minuti e sono.. sono lì, aspettami" Louis tratteneva le lacrime, ma sapeva che sarebbe scoppiato dopo poco.
Infatti dopo aver attaccato, scoppiò nella crisi più distruttiva della sua vita, la quale lo portò al gesto estremo.
Louis come una furia entrò in bagno e dal rasoio tirò via la lametta, quella per radersi.
Fece un lungo respiro e si incise uno, due, tre, quattro profondissimi tagli sul polso sinistro, subito accasciandosi a terra iniziando a perdere tanto, troppo sangue.
Ebbe solo più la forza di scrivere un biglietto, che si chiuse nella mano, aspettando la fine con un sorriso stampato in faccia.
Il biglietto diceva "Harry, sto arrivando, aspettami lassù."



 


#spazioautricedispiaciuta
Alloraaa, so che questa one-shot era già stata pubblicata ieri, ma il mio cavolo di computer non aveva riconosciuto il segno con cui avevo introdotto i dialoghi e puff, li aveva cancellati tutti rendendo impossibile capire cosa ci fosse scritto.
Scusate la mia palese inesperienza in fatto di elettronica.
Detto questo, vi chiederei magari un commentino anche piccolino per farmi sapere cosa ne pensate (ora che si capisce), anche perché questa è la prima one-shot nonché anche prima Larry che scrivo, quindi ci tengo molto.
Chiedo ancora scusa per gli errori di ieri.
Alla prossima, baci, xTomlinson.
 

  
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