Lo
giuro…
Lo giuro, lo
giuro.
La gola del
giovane
Winchester bruciava, ardeva come l’antico fuoco
dell’inferno. Bruciava, sì, ma
non faceva così male all’incontrario riusciva a
provare uno strano piacere lì,
nel suo stomaco.
Più sentiva quella rabbia salire, più vedeva il
suo sangue e più sentiva quel
piacere pervaderlo.
Con un colpo strattonò le braccia tenute legate da delle
catene, delle catene
che ora rappresentavano l’ostacolo più arduo da
sopportare, l’ostacolo che lo
divideva da lui.
«Ci vedi bene,
Winchester?»
Le parole del Re degli Inferi gli giunsero forti e chiare alle sue
orecchie. «Ho
cercato di tenerti il posto migliore, per questo.»
Commentò mentre stringeva il
coltello dalla parte del manico. Un sorriso e una risatina e poi tutto
sarebbe
stato perfetto, Crowley questo lo sapeva. La lama dell’arma
stanziò proprio
sopra alla guancia di Sam Winchester, prendendo a tracciare un lungo
tratto che
andò a tingersi di un rosso scarlatto. «Dimmi,
Dean…cosa si prova?» Domandò il
Re sollevando lo sguardo. Gli occhi divertiti, e accesi
dall’eccitazione dell’uomo,
rimanevano puntati sopra a Dean rilegato in un angolo della stanza.
Lo giuro, lo giuro.
Una lunga risata
uscì dalle labbra di Crowley.
«Dean! Dean, non
ascoltarlo. Dean!» Le parole di Sam uscivano veloci e
affrante dalla sua stessa
bocca mentre le sue braccia, senza nemmeno volerlo, presero ad imitare
lo
stesso rumore di quelle del fratello. Mosse le braccia e le catene
tintinnarono
con insistenza inducendo così, fortunatamente, a deviare
l’attenzione di Dean
dal Re degli Inferi alle sue catene. Sam mugolò qualcosa,
ben lieto di ciò.
La lama si spostò dalla guancia al collo. Questa volta
penetrò con forza la
carne del Winchester tanto che questo ultimo, senza nemmeno volerlo, fu
costretto a stringersi nelle spalle e a gemere a mezza voce.
«Non ti intromettere, Alce, e fa la cosa che meglio ti
riesce: sanguina.» La
lama scese ancora, più giù. Dal suo collo si
spostò fino al suo petto e li, in
quel preciso punto, tagliò sia il tessuto della camicia che
la sua stessa
carne.
«Dannazione a te, Crowley!» L’urlo di
Dean risuonò nella stanza. «Io lo giuro,
lo giuro!» Questa volta ringhiò, profondamente
irate. Con un ennesimo strattone
le catene tintinnarono ancora.
Crowley sbuffò, inclinando la nuca di lato. Prese a
giocherellare con il
coltello che teneva in mano e le sue labbra si piegarono in un mezzo
sorriso. «”Io
lo giuro, lo giuro!”» Scimmiottò un
po’ il maggiore dei cacciatori. «Attento a
quel che giuri, scoiattolo. » Puntò la lama sporca
di sangue contro Dean, come
se lo stesse minacciando oppure rimproverando. Il sangue, dal canto
suo, prese
a zampillare sopra al volto stremato di Sam, sopra al suo collo e sopra
al suo
petto.
Da quanto si trovavano li, in quella stanza?
Dean fece vagare lo sguardo un po’ ovunque, estremamente
sconsolato.
Le gambe avevano incominciato a formicolare e le braccia a bruciare ma
nonostante questo resisteva, resisteva e stringeva i denti proprio come
il suo
fratellino.
Io lo giuro, lo giuro!
Serrò i denti nel vedere chiudere gli occhi a Sam,
troppo stanco –forse-
per poter sopportare ancora tutto quello.
«Sammy, Sammy. Andiamo, sta sveglio!» Disse con un
tono di voce affranto il
maggiore tra i due. Sì, doveva stare sveglio
perché tanto entro poco sarebbero
tornati nella loro stanza del motel dove, alla fine, Dean si sarebbe
preso cura
di lui prima di amarlo con tutte le sue forze. Sì, erano
queste le sue
intenzioni…o almeno fin quando Sam non tossì
qualcosa, sputando fuori altro
sangue che andò a macchiarlo maggiormente.
Il petto di Sam era in parte ferito e nudo mentre le sue braccia e le
sue gambe
martoriate. E non si stupiva nemmeno se sotto al lettino in ferro,
sotto a
quell’inferno, ci fosse così tanto sangue.
Perché era davvero tanto, troppo
sangue!
Dean mugolò qualcosa di non molto chiaro e udibile.
La lama del coltello di Crowley scivolò sul suo petto prima
di andare a
soffermarsi sopra alla base del suo cuore, facendo per affondare la
lama.
Dean trattenne il respiro, così come lo stesso Sam.
«Cosa succede, Dean? Sei impallidito.»
Commentò con ironia Crowley girando in
tondo la lama. «Sei per caso preoccupato?»
« …Io lo giuro, lo giuro! Se tu--» Dean
sgranò gli occhi. Non finì nemmeno di
parlare, non riuscì nemmeno a portare a termine la frase che
l’urlo acuto di
Sam e la risata di Crowley andarono a sovrapporsi.
La lama era affondata li, nel suo cuore. Il sangue colò a
fiotti lungo il petto
del cacciatore e di traverso, colando verso la superficie fredda e
liscia del
letto.
Dean ringhiò o forse urlò, non seppe dirlo
nemmeno lui. Tutto quello che sapeva
dire con assoluta certezza era che quando si rese conto di urlare, Sam
aveva
già smesso da qualche istante così come Crowley.
Le catene iniziarono a produrre anche fin troppo rumore mentre gli
occhi di Dean
si riempivano di lacrime.
Quello era forse l’inferno?
Sam aveva smesso di muoversi mentre il sangue colava ancora un
po’ lungo il suo
corpo ma nonostante questo, nonostante questo piccolo particolare, Dean
nutriva
ancora una sottile speranza, una speranza che andava a consumarsi
subito.
Io lo giuro, lo giuro…
Io… AH.
Sam.
Dean si svegliò di soprassalto nel letto, avvolto
dalle lenzuola e da una
coperta leggera.
Aveva sudato quella notte, ne era consapevole, e la prova era sotto di
lui, sul
materasso.
Una mano andò a scompigliare quei corti capelli che si
ostinava a tenere così, corti
e dannatamente comodi perché quando si ritrovava ad essere
accaldato come in
quel momento, nulla, nulla, poteva essere paragonabile ad un brivido
lungo la
nuca.
Una mano, con tocco gentile, sfiorò il suo braccio nudo,
inducendolo a voltarsi
lentamente.
«Un incubo?»
Dean scrutò con attenzione il corpo nudo del fratello steso
al suo fianco,
sospirando quasi di piacere. «Sam…»
Allungò le mani e toccò con incertezza il
suo petto, salendo lentamente lungo il viso. Non vi era nulla sul suo
corpo,
nulla. Non una cicatrice, niente! Dean deglutì, serrando le
labbra. «Io pensavo…»
Le braccia del fratello lo circondarono senza nemmeno dargli il
privilegio di
ultimare la frase, semplicemente si strinsero attorno alle sue spalle e
poi
attorno al suo collo, poggiando le labbra sulla sua spalla in modo da
lasciarci
un piccolo bacio. «Sto bene.»
Le braccia di Dean si avvilupparono attorno alla vita di Sam,
stringendoselo
addosso. «Sammy…»
«L’hai giurato, no?» Sam parlò
con la bocca sopra alla sua spalla, socchiudendo
gli occhi.
«Sì, l’ho giurato.»