Bittersweet AU Symphony
‘Pack your things, leave somehow.
Blackbird's song is over now.’
Blackbird's song - Lee Dewyze
È un’immagine mentale, più che altro.
Un qualcosa che costruisci prima ancora di scattare la foto ed imprimerla su un supporto digitale.
Seduto sugli scogli, in alto rispetto alla riva, ascolti una canzone che piange solitudine come te, mentre guardi un lago d’inverno, immobile e cristallino. Osservi il velo di nebbia che offusca i contorni di un panorama freddo e stupendo. Registri il luccichio dell’acqua e l’improvviso alzarsi in volo degli uccelli, che per un secondo interrompe l’eternità di quel dipinto che si era creato nella tua mente.
Senti un po’ freddo e affondi le guance nella sciarpa di lana bianca che hai comprato quella mattina, quando ti sei accorto di non aver addosso abbastanza roba per scaldarti. Non sei abituato a questo clima, da dove vieni tu è sole ed aria secca e calda.
Guardi la spiaggia di sassolini bianchi, miliardi e miliardi, tutti uguali, sporcati solo da qualche pietra colorata sparsa qua e la.
Ti fermi ad osservare la figura di uno sconosciuto che passeggia con il suo cane... e sembra in pace, lui e quello che lo circonda.
Come se tutto fosse dove dovrebbe essere, compreso te e la tua macchina fotografica. Come quando senti di essere lì apposta per cogliere quel momento.
Zoomi, scatti una foto, due, tre e sai che saranno esattamente come l’immagine, il dipinto che la tua mente ha immaginato.
Lo sconosciuto è alto, avvolto nel suo giaccone pesante, se zoomi abbastanza riesci a vederlo in viso.
Sorride ed è bello come la riva del lago che lui sfiora appena con gli scarponi scuri. Pensi che, se non fosse gelida, sarebbe buffo se ci finisse dentro con il suo cane e giocassero e ridessero per ore.
Tu sei solo da così tanto tempo, non conosci nessuno in quel posto nuovo e ti sembra incredibile come guardare uno sconosciuto da lontano, possa generare un tale calore nel tuo cuore, in un freddo mattino come tanti altri.
E pensi che scenderai sulla riva, lo raggiungerai, ti presenterai senza sembrargli un pazzo squinternato e gli chiederai di bere qualcosa di caldo insieme a te.
Perché l’immagine, il dipinto che si è appena creato nella tua mente, ti piace proprio tanto e forse riuscirai ad imprimerlo da qualche parte.
A fargli una foto che duri per sempre.
Un qualcosa che costruisci prima ancora di scattare la foto ed imprimerla su un supporto digitale.
Seduto sugli scogli, in alto rispetto alla riva, ascolti una canzone che piange solitudine come te, mentre guardi un lago d’inverno, immobile e cristallino. Osservi il velo di nebbia che offusca i contorni di un panorama freddo e stupendo. Registri il luccichio dell’acqua e l’improvviso alzarsi in volo degli uccelli, che per un secondo interrompe l’eternità di quel dipinto che si era creato nella tua mente.
Senti un po’ freddo e affondi le guance nella sciarpa di lana bianca che hai comprato quella mattina, quando ti sei accorto di non aver addosso abbastanza roba per scaldarti. Non sei abituato a questo clima, da dove vieni tu è sole ed aria secca e calda.
Guardi la spiaggia di sassolini bianchi, miliardi e miliardi, tutti uguali, sporcati solo da qualche pietra colorata sparsa qua e la.
Ti fermi ad osservare la figura di uno sconosciuto che passeggia con il suo cane... e sembra in pace, lui e quello che lo circonda.
Come se tutto fosse dove dovrebbe essere, compreso te e la tua macchina fotografica. Come quando senti di essere lì apposta per cogliere quel momento.
Zoomi, scatti una foto, due, tre e sai che saranno esattamente come l’immagine, il dipinto che la tua mente ha immaginato.
Lo sconosciuto è alto, avvolto nel suo giaccone pesante, se zoomi abbastanza riesci a vederlo in viso.
Sorride ed è bello come la riva del lago che lui sfiora appena con gli scarponi scuri. Pensi che, se non fosse gelida, sarebbe buffo se ci finisse dentro con il suo cane e giocassero e ridessero per ore.
Tu sei solo da così tanto tempo, non conosci nessuno in quel posto nuovo e ti sembra incredibile come guardare uno sconosciuto da lontano, possa generare un tale calore nel tuo cuore, in un freddo mattino come tanti altri.
E pensi che scenderai sulla riva, lo raggiungerai, ti presenterai senza sembrargli un pazzo squinternato e gli chiederai di bere qualcosa di caldo insieme a te.
Perché l’immagine, il dipinto che si è appena creato nella tua mente, ti piace proprio tanto e forse riuscirai ad imprimerlo da qualche parte.
A fargli una foto che duri per sempre.