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Autore: Lola96    25/03/2014    1 recensioni
“E tu non hai mai capito un cazzo di me, Louis.” Concluse, mangiandosi una pellicina che la infastidiva da un pezzo di tempo.
“Cosa non avrei capito?” Domandò, deglutendo leggermente.
Guardava solo e solamente gli occhi di Greta, come se trovasse conforto solo grazie a quelli.
[...]
“Ti amo Greta, ti amo.” Sospirò, baciando la sua mano gelida. “Non lasciarmi, Greta.”
Delle piccole gocce amare scesero lungo le sue guance, fino a cadere sulla stoffa del maglione rosso della ragazza.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Louis non aveva mai imparato ad essere prudente.
Greta aveva cercato in tutti i modi di aiutarlo, di farlo ragionare.
Ma purtroppo, le persone non sarebbero mai cambiate da un giorno all’altro.
Soprattutto Louis.
Con il suo bel caratterino, pronto a sfoggiare il suo lato maldestro e superiore. Lui era un semplice ragazzo di venti anni, che voleva dimostrarsi più coraggioso di quanto fosse in realtà.
Il suo bel faccino lo portava ovunque.
Ma la bellezza, pensandoci bene, non lo avrebbe portato molto lontano. E lui, lo sapeva bene, meglio di Greta e di qualsiasi altra persona, ma lasciava scorrere.
Lasciava scorrere questi pensieri come l’acqua che scorre cristallina in un ruscello.
 

Ore 19: 39.

“Louis per favore, non risolverai niente così.” Una voce pacata e tranquilla, cercò di far ragionare Louis. Quella, era la voce di Greta.
La sua migliore amica.
Era come la sua ombra, era solo merito suo se il ragazzo era così vivo e fiero di sé.
Lei lo faceva ragionare, gli faceva mettere la testa a posto e i piedi per terra.
Ma lei, era segretamente innamorata di Louis. Lo nascondeva così bene, che anche lei non ne era del tutto al corrente. Credeva fosse solo una cotta, una cotta di passaggio. Ma si trattava di qualcosa di più profondo.
“Per favore Greta, non aggiungerti anche tu.” Ringhiò il ragazzo al suo fianco, con tanto disprezzo nella sua voce acuta.
Lui era un ragazzo che se la prendeva per qualsiasi cosa. Anche per la cosa più stupida ed insignificabile del mondo. Lui era solo un ragazzino.

“Ragiona!” Urlò stizzita la ragazza rossa. “Ragiona con quella testa di cazzo che ti ritrovi, non ha fatto niente di così.. cattivo o grave!”
I suoi occhi erano diventati di un colore freddo, da far venire i brividi solo a guardarli. Lei era una ragazza, che poteva farsi capire solo guardandola negli occhi.
“Non dire cazzate, Greta –Sospirò, come per calmarsi– prima che una cazzata la compia io.” Concluse, portando di nuovo il suo sguardo lungo la strada deserta di fronte a lui.
I capelli rossi di Greta si muovevano leggiadri, grazie all’aria fresca che proveniva dal finestrino aperto.
“Louis.” Chiamò la ragazza.
Si voltò verso di lei, tenendo sempre d’occhio la strada.
Poteva essere arrogante, volgare, irrispettoso delle regole, ma alla guida se la cavava secondo Greta.
“Per favore, ti ricordi cos’è successo la volta scorsa?” Chiese piano, poggiando una mano sulla gamba di Louis, non ottenendo nessuna reazione da parte sua.
Ma si è fregato il mio portafoglio.” Soffiò piano. “E lì c’erano delle cose serie ed importanti per me.”
“Dai Lou, non fare lo stronzo –Disse, ridendo nervosamente– Lo sa mezza America che avevi solo tre miseri dollari dentro quell’affare.”
“Partiamo dal concetto che oggi c’è la crisi, e i soldi non devono essere sprecati. Nel secondo concetto, ti dirò solo che al suo interno, c’erano degli oggetti a cui tenevo molto, e farò casino.”  Parlò più pacato.
Greta di arrese del tutto, poggiando il suo viso lungo il cuscinetto del seggiolino dell’auto. Portò lo sguardo per l’ultima volta sul volto di Louis, troppo concentrato sulla strada per guardare la sua migliore amica.
Pensava a come fosse bello, con quegli occhi azzurri che lo rendevano più vulnerabile.
Gli alberi scorrevano veloci, tanto che gli occhi della ragazza non riuscivano nemmeno a capire di che tipo fossero.
 
Ore 20:04.

“No, cazzo!” Strillò il ragazzo moro, mentre con la mano destra manteneva il suo iPhone nero.
“Sto guidando lungo questa strada da circa un’ ora e non vedo nemmeno un briciolo di civiltà, cazzo!” Continuò, facendo preoccupare la persona dall’altra parte del cellulare.
Greta, aprì piano gli occhi, fino a vedere il cielo nero, con qualche stella che risplendeva tranquillamente. I suoi occhi blu, ben presto si poggiarono sulla figura del ragazzo accanto a lei, che parlava tra sé e sé.
Continuava ad imprecare, e cercava di capire dove dovesse andare.

“Louis, che succede?” Chiese ingenua la ragazza, stropicciandosi gli occhi lentamente.
“Ci siamo persi.” Disse sotto voce il ragazzo, tenendo stretto il volante tra i palmi delle mani.
“Vedi? Tutto per il tuo ego sconfinato e il tuo essere uno scontroso del cazzo.” Commentò tranquilla, con il tono della voce leggermente alterato.
Quanto odiava il modo di fare del suo migliore amico, sembrava quasi di parlare con un ragazzino di terza media, ed invece aveva compiuto già venti anni.
“Greta stai zitta per favore –Supplicò Louis, passandosi una mano tra i capelli mori– sto cercando la strada giusta.”
Silenzio.
Il rumore del motore della macchina sovrastò i pensieri dei due ragazzi, che si zittirono di colpo.


 
Ore 22:43.

“Louis, quanto torneremo?” Chiese Greta, passando una mano fuori dal finestrino, assaporando con quest’ultima l’aria fresca e cristallina della notte.
“Presto, molto presto.” Sospirò, cercando di convincere se stesso.
Un paesaggio quasi completamente abbandonato continuava a scorrere accanto a loro, mentre l’aria iniziava ad essere pungente e più tosto fredda.
Greta si strinse il più possibile nel suo maglione rosso, sotto lo sguardo preoccupato di Louis.
 


Ore 23:45.

“L-Louis.” Balbettò.
“Greta, stai bene?”
Louis si girò e guardò l’amica, con uno sguardo un po’perso e spaesato. Come se non capisse, anche se non c’era nulla da capire.
“Niente, ho solo freddo.”
Strofinò la sua mano lungo il braccio opposto, e sorrise debolmente.
Louis, non fece altro che guardarla con la coda dell’occhio, ed accorgersi di quanto fosse bella anche in quelle condizioni. Le sue labbra erano rossicce ed un po’ screpolate. Quelle labbra che lui, desiderava da una vita.
 
ore 0:43.

“Louis.”
“Greta.”
“Torneremo mai a casa?” Domandò, con un pochettino di impazienza e disperazione nella voce.
“Si.”
Greta fece un lungo sospiro, socchiudendo gli occhi.
La rabbia stava pulsando sempre di più nella sue vene, e sarebbe scoppiata prima o poi.
“Non mentirmi cazzo, non ne posso più di vedere alberi e solo alberi scorrere lungo questa strada!” Gridò la ragazza, facendo volare qualche ciocca dei suoi capelli rossi, grazie al movimento che fece con il braccio.
“Greta calmati arriveremo a momenti.”
“Greta calmati un cazzo! Arriveremo a momenti l’hai ripetuto due ore fa, Louis. O arriviamo o io mi fermo qui.” Si lamentò, con gli occhi che le pizzicavano. “Riportami a casa.”
Una macchina sfrecciò velocemente accanto alla loro, provocando un vuoto allo stomaco a Greta.
Louis sembrava essersi innervosito dalla reazione della sua migliore amica, e strinse il volante più che poteva.
“Pensi che io non stia facendo niente?” Urlò a sua volta Louis, guardando negli occhi la sua amica.
“No! –Deglutì– Tu non stai facendo abbastanza per tornare!”
“Ah si? Allora guida tu, senza sapere dove andare, vai.” Urlò esasperato il ragazzo, con i capelli scombinati che svolazzavano di qua e di la. Aveva completamente tolto lo sguardo dalla strada, e fissava sconcertato i suoi occhi blu.
Che cosa ridicola, stavano litigando su chi doveva guidare ora? In fondo non era solo Louis l’immaturo.
“Louis sei solo un irresponsabile che pensa solo ai propri bisogni, proprio come hai fatto adesso. Per quello stupido portafogli ci siamo persi, per questa grande stronzata.”
“Sei tu che mi hai sempre detto di seguire l’istinto.” Ringhiò sempre più nervoso, ignorando ormai del tutto la strada.
“E tu non hai mai capito un cazzo di me, Louis.” Concluse, mangiandosi una pellicina che la infastidiva da un pezzo di tempo.
“Cosa non avrei capito?” Domandò, deglutendo leggermente.
Guardava solo e solamente gli occhi di Greta, come se trovasse conforto solo grazie a quelli.
“Che io ti amo alla follia, Louis.”

Il cuore di Louis, perse un battito.
La guardò, e dal suo occhio scese tristemente una lacrima amara.
Sorrise, e la prese con l’indice della mano destra.

“Sono stato un coglione a non dirtelo prima Greta.”
Il vento entrava sempre di più dentro a quella macchina, che ormai stava camminando da ore.
Stava andando troppo veloce per i gusti di Greta, soprattutto nel bel mezzo della notte.
“Sono un coglione.” Ribadì, scuotendo la testa a destra e a sinistra.
“Perché ti amo anche io Greta.” Concluse, avvicinando il suo viso con quello della ragazza, tanto da poter sentire il suo respiro sul proprio volto.
“Louis, la strada.” Lo sgridò, con la preoccupazione dipinta sul volto.

“Greta, io…”

“LOUIS!” Urlò Greta.
Lo sguardo gelido di Louis si posò sulla strada, per poi notare che un camion stava per schiantarsi contro di loro. Un sorriso debole si formò sulle sue labbra, per poi uscirgli una risata, nervosa.

“Io ti amavo, Greta.” Sussurrò per ultima volta.
 
 


Ore 1:37.

“Greta, Greta.” Un sussurro.
Era buio pesto, e non c’era la minima traccia di luce nelle vicinanze. La sua mano le sfiorava leggermente le labbra rosee un po’ screpolate, che avrebbe sempre voluto avere per se.
“Greta.” Richiamò, poggiando il viso sul suo petto, che ormai aveva smesso di muoversi.
Il suo volto assunse una smorfia di dolore, dolore che lo stava divorando.
“Ti amo Greta, ti amo.” Sospirò, baciando la sua mano gelida. “Non lasciarmi, Greta.”
Delle piccole gocce amare scesero lungo le sue guance, fino a cadere sulla stoffa del maglione rosso della ragazza. Percepiva l’odore di sangue fresco, che si poggiava delicatamente su di lei.
“Greta.”
Voleva scomparire, scomparire nel nulla e morire lontano da tutti.
Aveva appena fatto morire la sua migliore amica, solo grazie ad uno stupidissimo portafoglio.
Sarebbe voluto tornare in dietro nel tempo, cambiare tutto.
Cambiare il suo carattere, il suo modo di fare, i suoi sentimenti verso Greta.

“Perdonami.”

Si lasciò andare, come un bambino appena caduto dalla bicicletta, come un bambino che perde il suo giocattolo nel fiume.
Louis, in un certo senso, aveva perso il suo di giocattolo.
Quel giocattolo che lo faceva riflettere, ridere e  vivere. Quel giocattolo che aveva amato fino alla fine, senza mai sapere che per lei era o stesso.
I sensi di colpa lo stavano mangiando pian piano, e si lasciò lì immobile, sul corpo della sua Greta, che ormai giaceva immobile.
“Ti amo.”
 
 
 

Il fastidioso rumore dell’ambulanza risuonava continuamente nell’aria.
Il fastidioso ronzio del rumore dei motori dell’ambulanza risuonava continuamente nell’aria.
Le fastidiosi luci arancioni e bianche dell’ambulanza illuminavano la strada, ormai non più deserta.
Tutti ormai erano al corrente dell’incidente dei due ragazzi.
Tutti, tranne loro, che avrebbero continuato ad amarsi, giorno dopo giorno.
Lacrima dopo lacrima.
Il loro amore, sarebbe durato in eterno.
 
“Grazie.”
 
Un grande e debole sussurro risuonò nell’aria, facendo girare il viso a tutti i presenti.
I loro volti assunsero un’ aria un po’ preoccupata e spaventata.
Tutti erano convinti che fossero morti, per sempre.
Ma invece, nessuno sapeva che avrebbero continuato a vagare in giro per il mondo, mano nella mano, con il sorriso dipinto sul volto felice.

 
“Ti amavo, Greta.”
 
Un altro immenso sussurro rimbombò nell’aria fresca e cristallina, con la voce ancora più roca e bassa del precedente. I presenti iniziarono ad insospettirsi, doveva trattarsi quasi sicuramente, di qualche ragazzino che faceva uno stupido gioco.
Il cielo divenne ancora più immenso, con qualche nuvola grigiastra che minacciava il territorio.
Fredde gocce d’acqua cominciarono a cadere sull’asfalto rigato e ruvido.
Nell’aria risuonavano i tuoni, che magicamente stavano suonando e cantando gioiosamente una delle loro canzoni invernali.


 
“Ti amo, Greta.”







Loot At Me Now!
Ciao a tutti, emh.
Questa One - Shot, non è niente di speciale, lo so.
Anzi, fa schifo.
Ma una mia cara amica mi ha costretta.
Scommetto che non ci sarà nemmeno una recensione.
Ed avete ragione a non recensire,
l'ho pubblicata solo per lei, che in questo momento vi saluta!♥
Ho fatto di meglio, e quasta cosa fa cagare del tutto.
La cancellerò.
Baci bacini, Lola.

 

 
  
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