Scritta sentendo Panic dei Green Day.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
-Pipino, Galadriel
Prompt: alla fine gli uomini
piccoli hanno il più
grande potere e la più grande...bellezza?
Galadriel alzò la mano verso il cielo blu notte e sorrise. La punta aguzza delle orecchie le tremò, la pelle diafana brillava di riflessi argentei.
Una stella cadde dal cielo, aveva la grandezza di una lucciola e si posò sul suo indice facendolo brillare.
La dama si piegò e appoggiò la luce sopra la superficie d’acqua della sua bacinella di pietra. La superficie s’increspò e la stella si frantumò in una serie di scintille dorate.
I fiori bianchi intorno a lei oscillarono, le fronde degli alberi brillarono di riflessi bluastri e frusciarono scosse qua e là.
La dama si voltò, guardò Pipino avanzare.
L’hobbit
rabbrividì, strofinò le mani
tra
loro e avanzò. I suoi piedi pelosi producevano dei suoi
rimbombanti ogni volta
che si posavano sui gradini di roccia.
“Ho… ho
sentito la vostra voce…
nella mia testa” balbettò. I capelli riccioluti
gli finirono davanti al viso,
la punta del naso era arrossata. Galadriel gli si avvicinò,
l’orlo della sua
veste oscillava ai suoi passi.
“Gandalf ha sempre provato
un
affetto peculiare nei confronti degli hobbit. M’incuriosiva
che di te, invece,
avesse detto parole poco lusinghiere” sussurrò
gentilmente. La punta delle
orecchie di Pipino avvampò e l’hobbit
ridacchiò.
“Ecco, io… è perché non sono un granché. Il mio braccio è corto, sono curioso…” farfugliò.
Galadriel si
piegò
in avanti, tenendo le mani in grembo e socchiuse gli occhi accentuando
il
sorriso.
“Non sminuirti così. Hai un grande compito in questo viaggio, a motivo della tua curiosità. E, alla fine, gli uomini piccoli possiedono il più grande potere e la più grande… bellezza” sussurrò.
Pipino ridacchiò,
indietreggiò, inciampò e cadde seduto per terra.
Sentì il viso bruciare, deglutì e sorrise
chiudendo gli occhi.
“Speriamo!”
gridò.