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Autore: FeelingRomanova    26/03/2014    3 recensioni
Cara mamma,
sono io, la tua Kate. So di non averti mai scritto, ma mi sono resa conto che… che ho bisogno di parlarti. (...)
(...) Ho bisogno di riuscire di nuovo a credere a me stessa, alle parole che dico, mi sembrano suonare così vuote, così insulse, così prive di significato. Da quando non ci sei ho smesso di esistere, fingo di essere forte, ma la verità è che ogni giorno che passa un pezzo di me se ne va, la gente mi regge il gioco, ma la realtà è che sanno tutto, sanno come stanno come sto, si vede, ma gli faccio troppa pena e mentono con me.
Mi manchi, mi manca la tua risata, il tuo profumo, mi manca quando tentavi di fare una torta decente per il mio compleanno, mi manca quando ci abbracciavamo, mi manca quando eravamo una famiglia, quando eravamo felici.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Johanna Beckett, Kate Beckett
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cara mamma,
                          sono io, la tua Kate. So di non averti mai scritto, ma mi sono resa conto che… che ho bisogno di parlarti.
Oggi è il 9 Gennaio. Infatti sono venuta da te. Non ho nemmeno portato Castle. Lui non gli è mai mancato niente non può capire. Non gli è mai mancato niente, non sa come ci si sente. Ha sempre avuto tutto, non ha visto le immagini della propria madre morta, uccisa, in una pozza di sangue. Non può capire. Certo si meriterebbe di venire, è anche grazie a lui se ho trovato chi ti ha ucciso. Mi è sempre affianco, ma non lo voglio qui. Non oggi. Un giorno, forse, te lo porterò, così potrai finalmente conoscerlo. Ogni tanto è un po’ inappropriato e infantile, ma è una brava persona.
Credo che tu sappia che non sono un giudice. Ho cambiato strada. Sono… un poliziotto. Ogni tanto, sempre, mi chiedo se appoggi la mia scelta. Mi chiedo se sei orgogliosa del lavoro che faccio. Ho scelto questo perché tu hai sempre cercato la verità, sempre cercato di mettere dietro le sbarre i cattivi ed ho voluto continuare il tuo lavoro. Tuttavia credo si riesca a capire che la vendetta era uno delle principali motivazioni che mi hanno spinta a diventare un poliziotto. Per quanto cercassi di allontanarmi da quell’idea, l’dea della vendette, quella si insinuava nella mia mente. E’ stato grazia a Castle se non mi sono trasformata in un’ assassina. Mi ha aiutata a fermarmi prima di premere il grilletto. E’ anche grazie a lui se non ti ho deluso.
 Quando mi sono trovata davanti  Bracken sono riuscita quasi a pensare. Mi disse che gli sembravo solo una donna ossessionata dalla morte della madre, ma la mia non era e non è ossessione. Io non posso perdonare chi ti ha ucciso. Io volevo che anche tu avessi al tua verità, quella verità che hai sempre cercato di far emergere, ho colpito Bracken perché ti voglio bene. L’ ho fatto per renderti fiera, ma quando sono arrivata lì, faccia a faccia con lui, ho capito che diventando un’assassina non ti avrei resa orgogliosa. Non ti avrei fatto felice. Avrei fallito. Avrei mandato a monte una vita, una vita passata a correre dietro ai criminali, una vita passata a rincorrere la tua voce, così inafferrabile, così lontana, eppure così vicine. Ho passato una vita rivedendo ogni notte almeno una volta la tua immagine lì, in quel vicolo, in quel lago di sangue.
Tra tutte le cose che volevo in cima alla lista era stringerti la mano durante gli ultimi istanti, ma non credevo che quegli istanti sarebbero arrivati così presto, e non credevo che non ci sarei stata. Eri sola. Io non sapevo nemmeno che stessi morendo. Non sapevo che la mia vita stava per cambiare.
Ho sempre cercato di renderti fiera, ma più andavo avanti, più mi rendevo conto di deluderti. Prima di colpire Bracken, prima di vedere il sorriso di Castle, vivevo nel passato, vivevo attaccata al passato, la tua ombra mi perseguitava e mi stava sempre accanto, eppure non ero in grado di afferrarla. La verità è che non riesco a lasciarti andare, avrei voluto poterti stringere almeno un’altra volta, poter vedere un’ultima volta il tuo sorriso, se penso a tutto quello che mi sono persa, non ragiono, sento solo che le lacrime non fanno altro che bagnarmi il viso, sento che il petto si comprime, che il mio cuore grida. Ho bisogno di te per credere nelle mie parole, ho bisogno di te per andare avanti, mi sento come se tutti i miei ricordi andassero in frantumi, se io andassi in frantumi. E’ come se la vita mi scivolasse via dalle mani, come se tu mi scivolassi via dalle mani. Non sono più in grado di sorridere, ormai. Non so andare avanti. Dicono che ti rendi conto di quanto ami una persona quando la perdi, e non credevo fosse così vero. Vorrei non averlo mai capito, io ti ho sempre voluto un mondo di bene, ti ammiravo, eri il mio idolo, ma non credevo che avrei dovuto comprendere quanto ti volevo bene così presto. Non credevo di doverlo capire così presto, e in quel modo.
Ho bisogno di riuscire di nuovo a credere a me stessa, alle parole che dico, mi sembrano suonare così vuote, così insulse, così prive di significato. Da quando non ci sei ho smesso di esistere, fingo di essere forte, ma la verità è che ogni giorno che passa un pezzo di me se ne va, la gente mi regge il gioco, ma la realtà è che sanno tutto, sanno come stanno come sto, si vede, ma gli faccio troppa pena e mentono con me.
Mi manchi, mi manca la tua risata, il tuo profumo, mi manca quando tentavi di fare una torta decente per il mio compleanno, mi manca quando ci abbracciavamo, mi manca quando eravamo una famiglia, quando eravamo felici.
Ti voglio bene,
Kate
 
Guardò il biglietto un’ultima volta, lo infilò tra i fiori e posò il mazzo a terra, di fronte alla lapide.
Esitò qualche istante, prima di allontanarsi.       
     
 

Angolo autrice:

Salve Gente!
Mi chiamo Supernova_151, ma mi chiamano Supernova. Forse avrete già sentito il mio nome su questo fandom, ma la mia precedente storia/esperimento fallito, non era esattamente quel che si definisce decente...
In ogni caso ci ho riprovato, che dite? E' venuta meglio? Io spero di si!
Un bacio,
Supernova

 
  
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