Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Rota    27/03/2014    0 recensioni
Rivaille conosce ormai ogni forma del sonno di Eren.
[Cenno Riren - Per la ErenWeek - Per il mio Eren]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eren, Jaeger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note: Per la ErenWeek, immagino. E per il mio Eren personale. E anche per il fatto che ultimamente io necessiti assai di RiRen.
A voi :D








Rivaille conosce ormai ogni forma del sonno di Eren.
Ha potuto assistere, registrare, memorizzare, catalogare l'espressione fisica di diversi sogni, scomposti nelle gambe scoperte da troppa agitazione o nella rigidità muscolare di braccia ansiose, fino a capirne lo schema alla base e poter formulare ogni propria interpretazione.
Il senso del dovere lo ha spinto oltre la barriera della sbarre, e posto sopra una sedia ai piedi del letto di quel giovane detenuto.
Il fastidio lo ha spinto oltre il limite dell'indifferenza, e sporto sempre di più verso gemiti frequenti di quel ragazzo cresciuto troppo in fretta ma con ancora lineamenti acerbi e morbidi.
La sensibilità lo ha spinto oltre il confine del distacco, pur nel pieno rispetto di ruoli e situazione, di sentimenti e dovere. Non solo i bambini hanno paura del buio, ma gli adulti non si prendono per mano: li si guida, con determinazione e costanza, fino al raggiungimento della loro meta.
Il Caporale non ha provato neppure a giustificare, con uno di questi tre sentimenti, l'essersi ritrovato ad aprire gli occhi mai consapevolmente chiusi, e l'aver visto come prima cosa il suo viso da ragazzo placido, nella linea delle sopracciglia, e calmo in un sonno sicuro - nel corpo, totalmente, rivolto verso di lui. Quella è esperienza sua, non appartenente a nessun altro.
Fare propria quella parte di Eren non lo ha riempito di vanesia importanza né di vanitoso potere. Riconoscenza o rimpianto non sono cose che sfiorano il suo animo se non nel dubitare di qualche secondo di debolezza, ma lo arricchisce solo la banalità dell'ennesimo rapporto umano.
Lo ha toccato, come la luce del sole, soltanto con lo sguardo sulle guance pallide e magre - Eren ha mormorato un sibilo, ma non è riuscito a capire le sue parole. Davvero poco importante.
E se mai quel giovane vorrà chiedergli, prima o dopo, superando il pudore di adolescente e il rispetto di soldato, cosa riesce a scorgere nei suoi sogni, quale la terribile realtà celata nel suo subconscio o quale segreto inconfessabile, Rivaille risponderà con un insulto e la sola verità di cui dispone a riguardo: come da sveglio così nei sogni, in lui ammira solo un uomo che vive.
Ora vede i suoi occhi aprirsi, ora è iniziato un nuovo giorno per entrambi.
   
 
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