Caro Saru,

quando ho ricordato tutto ciò che mi avevi fatto dimenticare, non ho esitato un istante a tornare da voi. Poi, però, le cose sono andate come entrambi sappiamo, e in fondo sapevo che tutto il tempo vissuto con Tenma e gli altri ragazzi non poteva essere indifferente. Adesso penso che abbia capito anche tu, non è vero? Ripensando a quel che è successo, alla nostra guerra contro El Dorado, alle notti di veglia, alla solitudine di alcune lune piene, non sento nostalgia, so di non aver sbagliato nella mia scelta. Sembra incredibile anche a me: sono stato il piano andato storto nella nostra conquista del nemico, ho riscoperto un lato di me che avevo sepolto in fondo al mio cuore, soffiato via la polvere dalla mia anima col vento caldo della passione, imparato a voler bene davvero. Non fraintendere: ti ho sempre amato con tutto me stesso, ma era diverso. Ti ammiravo, ispiravi i miei sogni, accendevi la scintilla nei miei occhi di quando ancora pensavo che la cosa giusta da fare fosse vendicarsi. Ma in verità non c'è stato niente di sbagliato, in tutto questo. Quando riceviamo del male, tutti reagiamo in modo diverso, ma noi ci siamo trovati, abbiamo scoperto di condividere gli stessi dolori, la stessa diversità. Sei stato tu a trovarmi, non lo dimenticherò mai. Alcuni semplicemente scappano, piangono, continuano a soffrire inutilmente, in attesa che qualcosa o qualcuno li salvi da se stessi, tendendo una mano per uscire alla luce del sole. Altri tramutano il dolore in rabbia, non lo accettano e istintivamente, non per cattiveria, ma per proteggersi, ne fanno a loro volta. Io tra i primi, tu tra i secondi: entrambi soli, ma uniti da questa stessa solitudine. Se non fossi partito per questo viaggio nel tempo senza memoria, dove saremmo ora? Non avremmo avuto una tomba, nessuno a piangerci se non qualcuno tra di noi. E quel qualcuno sarebbe un giorno tornato ad essere un punto nero sul foglio bianco, presto cancellato da una passata di gomma. Chi, a lui solo, avrebbe indirizzato preghiere? Chi avrebbe pianto la sua assenza? Le sua vita troppo breve?

Chi ha detto che dobbiamo essere soli, Saru? Il mondo ha paura della diversità. Prova invidia per le persone speciali. Ha paura, quindi allontana, respinge, cerca di eliminare. Ma è normale, o sbaglio? Tu stesso, sottoposto ad una situazione difficile, non vorresti che essa non si fosse mai verificata? Non vorresti chiudere gli occhi e, riaprendoli, trovarti in una realtà serena e felice, dove quel problema non è altro che remotissima possibilità?

Adesso ascolta bene, leggi bene, Saru, non ti arrabbiare. Ti conosco, stai già perdendo la calma, ma proprio perché sono io a scriverti ti chiedo di non chiudere il tuo cuore, appallottolare la mia lettera e gettarla via prima di aver finito di leggere. Non li sto giustificando, sto cercando di mettermi al loro posto. Per quanto vile e insensibile, un atteggiamento simile è facilmente tollerabile da una persona fragile. Solo le persone davvero forti accettano la realtà per come è e cercano di migliorarla con le loro forze, pensando anche alla felicità degli altri e non solo alla propria. Sai... queste cose me le ha insegnate Tenma, senza saperlo, e tutto il tempo passato insieme nelle varie ere. Quante sconfitte, quante umiliazioni e che senso di impotenza! Ma non si è mai arreso. Ha tentennato, si sentiva fuori posto come capitano, perché non si sentiva all'altezza di Shindou o di Taiyou, che sapevano gestire molto meglio di quanto lui sapesse fare i movimenti in campo. Ma alla fine ha compreso che lui, come tutti gli altri, aveva il suo posto nel mondo che nessun altro poteva occupare. Lui non doveva coordinare, lui era la fiamma che faceva ardere i cuori di tutti. Saru... Siamo nati per essere noi stessi e non diversi, non ciò che pensiamo di dover essere, né ciò che gli altri ritengono noi dobbiamo essere.

Rischio di perdere il filo del mio discorso, ma mi perdonerai se la penna segue il corso dei miei pensieri e non del mio volere? Ah, devo averti fatto proprio arrabbiare durante quella partita, eh? Inoltre, le mie parole ti suoneranno inutili, molto probabilmente, dal momento che durante la finale che ha stabilito la nostra – almeno apparente – sconfitta hai compreso anche tu il vero valore dell'amicizia. L'ho visto lampeggiare nei tuoi occhi, quel lampo di terrore che ti ha fatto sentire nuovamente solo, in mezzo ai tuoi compagni. Avevi paura che, persa la causa, tu, come leader, avresti avuto il biasimo di tutti. Non avevi ancora capito di far parte di una squadra? Sono incredibilmente ripetitivo. Avrò il coraggio di mandarti questa lettera? Quanto ancora continuerò a scrivere cose ovvie e ragionamenti interiori, affidandoli a queste pagine, sperando che un giorno tu le legga? Forse ho solo bisogno di essere sicuro che tu sappia tutto di me, che tu conosca tutte le emozioni che hanno attraversato il mio cuore in questo tempo in cui siamo stati distanti. Desidero che tu condivida con me ciò che ho imparato. Dal giorno in cui ci siamo conosciuti, non ci siamo più separati, e non voglio avvenga ora. Stai al mio fianco, Saru, è qui che ti voglio, sempre. Tu e gli altri siete importanti, siete tutto per me. Siete la famiglia che non ho mai avuto.

A proposito di mio padre... non so bene come comportarmi nei suoi confronti. Asurei non mi ha mai realmente abbandonato, ma non c'è nemmeno realmente mai stato. Continuerò a vivere con voi ragazzi, non ho intenzione di seguirlo nella sua casa, ma ho comunque la sensazione che si farà vivo lui stesso. Vorrei tanto tu mi raccontassi per bene tutto ciò che ha fatto sotto il nome di Aiutante X. È stato uno shock molto forte scoprire la sua vera identità. Ma adesso non mi va di dilungarmi troppo su questo.

Stavo pensando piuttosto che il momento in cui ho detto addio a Tenma è stato... agrodolce. Mi dispiace che non ci incontreremo più, molto probabilmente. Io appartengo a questa epoca, a questo luogo. Questo è il mio posto. Andandomene però è stato meraviglioso sentire ancora, anche alla fine, quella sensazione di serenità ed eternità. Se penso che adesso lui e gli altri sono tutti morti, mi sembra impossibile: un giorno salterò con Wandaba su quel pulmino del tempo e tornerò a fargli visita. Verrai con me?
Dette tutte queste cose, credo sia ora di concludere. Cercherò il coraggio di consegnarti questa lettera il prima possibile, e poi ne parleremo anche a voce. Presto andremo a ricevere il siero che ci renderà “normali”, giusto? Potremo vivere insieme, Saru, una vita molto più lunga.

A tra poco,
vengo a cercarti.

Fey.