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Autore: kymyit    28/03/2014    2 recensioni
Ci sono tre modi in cui una persona normalmente ha occasione di incontrare il suddetto individuo.
Uno: in punto di morte. Di solito quando si è un Hollow o simili. E allora Zaraki Kenpachi è l’ultima cosa che si vede prima di finire disintegrati.
Due: di sfuggita, fra una riunione e l’altra. Precisamente quando lui si perde e lo s’incontra per pura casualità.
Al massimo gli si da qualche indicazione, ma meno si presenta alle riunioni, meno il povero cervello del capitano della Sesta Brigata ne risente. Dopotutto qualche indicazione sbagliata non fa male a nessuno, no?
Arriviamo al terzo tipo d’incontro.
[...]
-Non è molto consono entrare nel bagno di un altro uomo senza il suo permesso, lo sai?-
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Zaraki Kenpachi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Questa fic è fresca di riesumazione dal pc, perciò in realtà è piuttosto vecchiotta. Che dire, questi due insieme mi piacciono e fanno morire dal ridere al tempo stesso. Comunque è ambientata prima del time skip. Ah, giusto, io con Bleach sono schifosamente indietro perciò non posso permettermi il lusso di entrare troppo nei dettagli coi personaggi -.- Buona lettura ^^




Incontri Ravvicinati del terzo tipo










Chi non conosce Byakuya, lo giudica freddo, pacato e soprattutto serio.
Probabilmente nessuno si rende conto dell’immane pazienza posseduta da quest’uomo. Perché per sopportare di avere la casa infestata da un mucchio di donne spettegolanti, di vedere correre una bambina pazzoide su un non precisato veicolo lungo il suo corridoio e sopportare anche quel buzzurro del suo baby sitter, decisamente, ci vuole molto più della pazienza.
Anche quel pomeriggio, il capitano della Sesta Divisione, dovette far appello a tutte le sue risorse per non scatenare Senbonzakura sul “malcapitato” Zaraki Kenpachi.
Tutto iniziò subito dopo il pranzo.
Ora, ci sono tre modi in cui una persona normalmente ha occasione di incontrare il suddetto individuo.
Uno: in punto di morte. Di solito quando si è un Hollow o simili. E allora Zaraki Kenpachi è l’ultima cosa che si vede prima di finire disintegrati.
Due: di sfuggita, fra una riunione e l’altra. Precisamente quando lui si perde e lo s’incontra per pura casualità.
Al massimo gli si da qualche indicazione, ma meno si presenta alle riunioni, meno il povero cervello del capitano della Sesta Brigata ne risente. Dopotutto qualche indicazione sbagliata non fa male a nessuno, no?
Arriviamo al terzo tipo d’incontro.
Quando quella bestia si presenta in casa tua e si butta a sedere davanti al tuo tavolino da tè e pretende di scolare del sakè d’infima qualità e si trattiene ad oltranza con la scusa di far stancare la peste coi capelli rosa.
Ecco, Byakuya aveva appena avuto un incontro di quel tipo e non era certo la prima volta e come tutte le altre volte si era concluso nello stesso identico modo.
Con Yachiru addormentata nella stanza più lontana possibile dalla sua e un energumeno sgraziato a stringerlo fra le braccia.
Davvero imbarazzante.
Qualche minuto dopo l’amplesso, Byakuya decise che era ora di alzarsi e concedersi una doccia rilassante prima di mettersi a dormire. Che gli dessero del maniaco della pulizia poco importava, in quelle condizioni disastrose non sarebbe riuscito a chiudere occhio per principio.
L’acqua calda scivolò rapida lungo la sua pelle e l’uomo scostò i capelli lontano dal viso, godendo del senso di rilassamento che poteva offrirgli quel piccolo lusso che si concedeva. Le sue membra esauste urlavano straziate in cerca di riposo, ma prima aveva assoluto bisogno di rigenerarle almeno un poco. Sentiva che non sarebbe riuscito a lasciare quel bagno con le sue gambe, perché la battaglia appena affrontata era stata la più stremante della sua lunga carriera di capitano. Sospirò profondamente dopo aver chiuso il getto e, afferrata la spugna, s’insaponò braccia, gambe, torace, poi il collo. Alzò la testa, sospirando per il torpore che si diffondeva in ogni parte del suo corpo. Le sue mani non riuscivano a raggiungere tutti i punti della sua schiena, il che era davvero fastidioso. Due mani gli cinsero i fianchi, prendendolo di sorpresa.
-Non è molto consono entrare nel bagno di un altro uomo senza il suo permesso, lo sai?- domandò seccato.
-Non è nemmeno consono lasciare il proprio compagno tutto solo troppo a lungo, sai?- gli rispose quello.
Byakuya gli scoccò un’occhiataccia. Perché Kenpachi era così inopportuno? Perché non riusciva a concepire la sua necessità di privacy? Perché non… biascicò qualcosa d’indefinito quando le mani dell’altro lo spinsero delicatamente contro la parete e riaprirono il getto. L’acqua calda scivolò lungo il suo corpo e su quello dell’altro, così rozzo e indelicato messo a confronto col suo. Byakuya non poteva non apprezzare quel contrasto, come non riusciva a non godere sotto i tocchi dell’altro. Kenpachi poi, si premurò di lavargli la schiena nei punti in cui le sue mani non arrivavano, causandogli piccole scariche di puro godimento. In quel momento si sentì molto simile a un gatto vezzeggiato dal proprio padrone e, nonostante non fosse esattamente consono a un uomo del suo rango lasciarsi andare troppo, cedette alle attenzioni di Zaraki Kenpachi molto presto, senza farsi pregare troppo.
Ne sarebbe uscito distrutto, però dopotutto era un guerriero di pari rango. Sarebbe stata una sfida ad armi pari.
-Solo una volta ancora.- concesse.
-Sì, certo.- acconsentì l’altro.
Ovviamente mentiva.







   
 
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