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Autore: ShioriKitsune    28/03/2014    2 recensioni
Alza il capo lentamente, le labbra schiuse e le mani non più chiuse a pugno.
E allora capisce cosa deve fare.
Si rialza, sistema la gonna e indossa il soprabito. Senza pensarci ancora sfreccia per i corridoi del castello fino alla sala grande, dove il fuoco ardeva e scoppiettava, riscaldando due volti a lei fin troppo familiari.
Prima o poi li avrebbe spezzati in ogni caso, quindi perché aspettare ancora?
[Triangle/Threesome]
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francis, Mary Stuart, Sebastian 'Bash'
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Threesome, Triangolo
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Il desiderio che annienta


Con il respiro corto e la fronte madida di sudore, rivolta le lenzuola di quel letto troppo grande per una persona sola.­ Guarda in alto, il baldacchino ricoperto di ornamenti del color del sangue, i rampicanti che si fanno strada sulla stoffa quasi come tessessero una ragnatela che la fanno sentire in trappola.
Le dita stringono la seta in una morsa mentre il martellare incessante dentro il suo petto è tutto ciò su cui riesce a concentrarsi.
 
Respira, Mary.
 
Sì alza, corre alla finestra e la spalanca. L’aria fredda della notte inoltrata le sferza il viso, la colpisce quasi come uno schiaffo, permettendole di recuperare un barlume di lucidità.
Era stata vicina alla pazzia quella notte, così come le precedenti.
Doveva trovare una soluzione.
Getta quasi a forza aria nei polmoni, chiude gli occhi ed impone alle sue mani di smettere di tremare.
Non ci riesce.
I principali problemi della futura regina di Scozia non riguardavano la sua casa o la sua famiglia, il suo popolo e le sue ricchezze, l’alleanza con la Francia e il dover rivendicare l’Inghilterra prima di sua cugina, no.
I principali problemi della futura regina di Scozia avevano un nome: Francis e Bash.
I loro visi le appaiono dinanzi agli occhi, contemporaneamente e senza possibilità di escluderne uno. Quasi allunga la mani nel tentativo di raggiungerli, toccarli, ma la ritira e china il capo.
 
Non è corretto.
Non è corretto amarli entrambi.
 
Eppure lo fa.
Lo fa nonostante sappia che non dovrebbe.
Nonostante sappia che li farà soffrire entrambi.
Si volta di scatto, poggiandosi al muro e chinando il capo. Lascia che la schiena ne percorra tutta la lunghezza, strisciando fino al pavimento per poi avvicinare le ginocchia al petto.
E allora inizia a pensare.
Le serve qualcosa, una via di fuga.
Una soluzione.
Francis è stato il suo primo amore, le è entrato dentro sin dal primo sguardo. Pensa a quei suoi occhi color del cielo e si sente più leggera, mentre immagina di passare le mani tra i capelli biondi e mossi, di sfiorare le sue labbra rosee e di farsi stringere da lui.
Ma poi c’è Sebastian, e le sue iridi sono un po’ più scure di quelle di suo fratello. Così diverso da Francis, eppure così simile a lei. Nella sua fantasia sorride, le si avvicina e le promette il mondo.
Quel mondo che non è più sicura che il futuro re di Francia sia capace di darle, ma che non riesce a smettere di amare.
Quel mondo di cui ha disperatamente bisogno, se solo non avesse disperatamente bisogno di entrambi.
Vorrebbe soltanto essere capace di lasciarne andare uno, ma il solo pensiero le getta la testa nello scompiglio più totale. Non può perderli.
Allora si rende conto che, forse, aveva sopravvalutato se stessa.
Non è la persona dolce, gentile e altruista che pensava di essere.
Lei è egoista, vuole tutto per sé.
Si rifiuta di lasciar andare un pezzo di cuore.
 
Egoista.
 
Francis e Bash sono ancora lì, che sorridono e le tendono la mano.
 
Mi tendono la mano.
Entrambi.
 
Alza il capo lentamente, le labbra schiuse e le mani non più chiuse a pugno.
E allora capisce cosa deve fare.
Si rialza, sistema la gonna e indossa il soprabito. Senza pensarci ancora sfreccia per i corridoi del castello fino alla sala grande, dove il fuoco ardeva e scoppiettava, riscaldando due volti a lei fin troppo familiari.
Prima o poi li avrebbe spezzati in ogni caso, quindi perché aspettare ancora?
 
«Francis». Fa una pausa. «Sebastian».
I due si voltano quasi in sincrono, la palese sorpresa mista alla confusione che tinteggia i loro volti.
Nessuno dei due aveva visto Mary per i precedenti sette giorni. Era stata una sua richiesta e loro, di malavoglia, l’avevano rispettata.
Anche se Bash attendeva ogni notte che lei si affacciasse per poterla osservare segretamente, a volte addormentandosi al freddo e fuggendo via all’alba seguente, mentre Francis percorreva i corridoi che lei avrebbe percorso, sostando nelle sale in cui lei avrebbe sostato.
Tutto per poterle strappare uno sguardo.
Un sorriso.
Un bacio, magari.
Mary sapeva che li avrebbe trovati lì a quell’ora. Di solito si trattenevano a discutere del futuro della Francia con il re, e Mary aveva messo in conto di trovare anche lui. Avrebbe atteso, pazientemente, che lui si ritirasse nelle stanze per parlare ai suoi figli.
Ma Henry non c’era, e nemmeno un servitore quella notte era presente.
Il fato sembrava essere dalla sua parte.
Francis attende che la sua amata parli, il volto da bambino riesce a stento a mascherare la curiosità e un velato accenno di preoccupazione.
Bash, al contrario, si alza e cammina verso di lei.
«Mary, che cosa ci fate in piedi a quest’ora? Tornate a letto».
Lei sorride appena.
Ha lasciato i sensi di colpa nella sua stanza da letto, chiudendoli a chiave in un cassetto recondito della sua mente.
Ha lasciato lì anche pudore e buon senso, portandosi dietro solo i resti di quella disperazione che ancora le brilla negli occhi, capace quasi di renderla folle.
Lascia cadere il soprabito ai suoi piedi, lasciando scoperte le spalle e il corsetto allentato.
Francis si alza di scatto. «Mary, cosa-».
Uno sguardo di lei basta a zittirlo.
«Non mi interessa quello che state pensando. Non mi interessa che mi chiediate di scegliere uno solo di voi. Non.. posso. Non posso.
Vi voglio entrambi.
E vi voglio adesso».
È questo il volere della futura regina di Scozia, Francia e Inghilterra, il suo desiderio. E come tale che sia, deve essere esaudito.
Senza indugi cattura le labbra di Sebastian in un bacio carico di tensione, che lui non sa come gestire. Ma basta poco perché anche lui si sciolga, intrecciando la sua lingua e infilando le mani tra i suoi capelli.
È in quel momento che Mary percepisce un altro paio di labbra sulla pelle: sono quelle di Francis, che le percorrono il collo e le spalle lasciando una scia umida e bollente, che accende il suo desiderio.
Si volta e lo bacia, a Bash il compito di continuare a sciogliere i lacci del suo corsetto, che cade sul pavimento pochi attimi dopo, seguito dal resto dei suoi abiti.
Le mani del maggiore sembrano esperte e sicure mentre sfiorano le sue debolezze, così come la lingua di Francis.
E in quel momento, stretta fra le braccia dei due uomini che più ama al mondo, arde proprio come il fuoco nel camino, bruciando di desiderio e disprezzo per se stessa, vergognandosi dei suoi stessi gemiti ma bramandone di nuovi.
Non è necessario scegliere, si ripete, sfilando prima la camicia al più piccolo e poi a Sebastian. Li sfiora, li bacia e lascia a loro fare altrettanto.
 
Possiamo andare tutti d’accordo, in questo modo.
Nessuno dovrà andare via.
Non dovrò rinunciare a nessuno.
 
Entrambi i ragazzi la stringono, Francis le mordicchia l’orecchio sinistro e Bash, dall’altra parte, percorre la lunghezza del suo collo con le labbra.
Poi si blocca.
«Ah, Mary».
Uno schiocco di lingua e la stretta intorno al suo braccio si fa più forte. «Ci conosci davvero così poco?».
Mary schiude le labbra, confusa.
«Pensi davvero che ti dividerei mai con mio fratello?», le sussurra Francis, avvicinando la mano alla sua gola.
«Non puoi avere entrambi, Mary. Non puoi avere tutto».
«Cosa-».
Francis sorride appena, Mary lo vede con la coda dell’occhio. È un sorriso triste, deluso.
«Ora svegliati, mia regina. Svegliati e prendi una decisione».
Sebastian le sistema i capelli dietro l’orecchio. «La decisione giusta».
 
E poi si sveglia, di scatto e con un sussulto che le fa girare la testa.
Si porta una mano al petto e trattiene le lacrime, rendendosi conto che era solo un sogno.
La luce filtra dalle tende spesse, è quasi giorno. Presto qualcuno busserà alla sua porta e le dirà di prepararsi per la giornata.
Sospira, affondando nel cuscino e prendendosi la testa fra le mani.
Non può davvero desiderare la distruzione di tutti i lati di quel triangolo, la sua inclusa.
Non può davvero essere così folle.
 
Tranquilla, Mary. Hai chiesto loro del tempo, prenditene quanto te ne serve.
Nessuno ti costringerà a scegliere oggi.
 
Non ha il tempo di terminare il pensiero che qualcuno bussa freneticamente alla sua porta.
«Avanti».
Kenna arriva con il fiatone, spalancando la porta con un gesto duro. Era raro vederla in piedi a quell’ora. «Mary, che ci fai ancora a letto? Henry ha svegliato tutto il palazzo».
L’altra aggrotta la fronte, confusa e ancora stordita per il sogno appena fatto. «E perché mai?».
«La regina d’Inghilterra è morta, ciò vuol dire che devi rivendicare quelle terre al più presto. E questo implica anche che tu debba sposarti al più presto».
Il cuore di Mary perde un battito, mentre uno strano e agghiacciante timore s’insinua dentro di lei.
La sua dama continua spedita. «Non fare quella faccia, tutti si stanno dando da fare per organizzare il matrimonio. Deve essere tutto pronto entro stasera».
«Stasera».
L’altra annuisce, lo sguardo basso di chi ha capito la gravità della situazione. «Henry dice che devi scegliere uno dei suoi figli. E devi farlo entro stasera».
 
I principali problemi della futura regina di Scozia non riguardavano la sua casa o la sua famiglia, il suo popolo e le sue ricchezze, l’alleanza con la Francia e il dover rivendicare l’Inghilterra prima di sua cugina, no.
I principali problemi della futura regina di Scozia avevano un nome: Francis e Bash.
Li amava entrambi, ma poteva sceglierne uno solo.
E doveva farlo entro quella sera.
 
*^*^*^*
nda: salve, come potevo non scrivere qualche sciocchezza sul telefilm che mi ha rubato il cuore?
Ecco, vi confesso che non ho ancora scelto un team, ma ho una lieve preferenza. Si nota? Se sì, sapete dirmi per chi? u.u ah-ah!
Che dire, spero che questa breve cosetta vi piaccia e che non vi pentiate del tempo speso a leggerla! :*
   
 
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