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Autore: Evil_Regal    29/03/2014    1 recensioni
E' una one shot sulla vita di Regina basata sulla poesia "Ed è subito sera" di Salvatore Quasimodo
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera




Regina aveva trascorso la sua vita circondata da persone. Da gruppi di persone,da nobili,da reali,da ancelle,da famigliari,da cittadini … da tutti,eppure era sempre stata sola.

Si era sempre trovata al centro di tutto e di tutti,sotto l’attenzione di tutti. Ovunque si girasse,c’era una persona da salutare,una a cui rivolgere la parola,un’altra che le chiedeva spiegazioni.

Non aveva mai avuto la possibilità di sentirsi a casa,in mezzo a tutte quelle persone.Non aveva mai avuto la possibilità di sentirsi come ai posti in cui era stata ci fosse davvero appartenuta.
Si era sempre sentita sola mentre l’abbracciavano. Si era sentita dispersa,anche quando la prendevano sotto braccio per mostrarle quanto bella fosse la casa che si erano costruiti,quanto fosse bella la visuale che avevano dal loro castello.
Si era sempre sentita così…era sempre stata sola sul cuor della terra.

Lei era sempre stata la Regina,anzi,la Regina Cattiva. E quando non era la Regina,era il sindaco Mills.

Tutti la vedevano in modo diverso,solo una persona l’aveva vista per quella che era davvero. Solo una apprezzava quello che era senza voler cambiare nulla. Solo una persona le era stata accanto.
Solo una non l’aveva fatta sentire sola.

Daniel.

Daniel,in mezzo a tutte quelle persone,era l’unico che la facesse sentire a casa,che la facesse sentire di valore e non il nulla.
Era l’unico che c’era sempre stato per lei.

Ma noi veniamo trafitti da un raggio di sole.

Daniel era il suo raggio di sole,era stato il suo raggio di sole.
E per quanto potesse essere bello,luminoso e potente,quel raggio di sole l’aveva comunque trafitta,lasciandole una cicatrice che nemmeno il tempo era riuscito a guarire,anzi più il tempo passava e più la ferita diventava grande e incurabile.

Daniel era morto.
L’unica cosa che potesse farla stare bene l’aveva abbandonata definitivamente.
E lei era ritornata a stare sola a sentirsi male ogni volta che qualcuno le stringeva o le baciava la mano,ogni volta che doveva partecipare ad un consiglio comunale o ad un ballo,ogni volta che doveva mettere su la sua maschera con la quale aveva recitato una vita intera.

Aveva recitato per tutta la vita la parte della ragazza innocente e felice,che aveva quello che desiderava,che viveva per quello che aveva,che si alzava al mattino sorridente,pensando a quante cose belle ci sarebbero state in quella giornata.

Ma nessuno sapeva che Regina aveva perso la sua innocenza e la sua felicità quando aveva messo piede nel palazzo.
Nessuno sapeva che Regina non aveva niente,nemmeno un pizzico di quello che desiderava.
Nessuno sapeva che lei in realtà era morta dentro.
Nessuno sapeva che Regina andava a dormire piangendo e si svegliava con l’angoscia pensando che quella sarebbe stata un’altra barretta incisa sul muro aspettando che le sbarre si aprano lasciando spazio alla libertà.

Non lo sapeva nessuno.

Lei era sola. Quando nessuno la vedeva,quando poteva,lei si richiudeva nella sua stanza,chiudeva le tende e piangeva. Piangeva fino a che non prendeva sonno.
Piangeva fino a che non le facevano male gli occhi,fino a che la gola non le bruciava,fino a che non sentiva l’ultimo pezzo del suo cuore infrangersi a terra,insieme alla consapevolezza che nulla tornerà mai più come era prima..compresa lei.

Perché per lei la sera era arrivata.
Dopo tutto quello che aveva passato. Dopo il dolore che le aveva spezzato le ossa,dopo le lacrime che le avevano bruciato e consumato le guance,dopo l’agonia che le stava togliendo pian piano il respiro,lei sentiva che dentro di sè la sera era arrivata.

Sentiva che si era fatta notte e sapeva che non ci sarebbe stata mai più un’alba meravigliosa e splendida come aveva sognato,come aveva letto nei libri e come aveva sperato in tutti i momenti della sua vita.

Sapeva che ormai il suo sole era tramontato e non sarebbe mai più sorto.

Lo sapeva lei,e nessun altro…

Sapeva che per quanto potesse essere luminoso il suo viso,dentro luce non ce n’era,c’era il buio spaventoso che ti porta gli incubi la notte e l’ansia di giorno. Dentro di lei c’era l’ombra,il residuo di quello che una volta era la sua anima.

Il sole l’aveva trafitta troppo presto,l’aveva uccisa troppo presto.

Più ci pensava e più realizzava il fatto che lei dalla vita non aveva avuto niente,se non dolore e sofferenza.

Perché lei era la Regina Cattiva.

Perché lei era il Sindaco Mills.

Lei era solo una pedina nei giochi di chi era più grande e potente di lei. Lei era stata destinata ad essere così e a nessuno importava.

L’avevano usata tutti per raggiungere i loro sporchi scopi e questo riempiva Regina di rabbia. Lei avrebbe potuto essere quello che voleva,con chi voleva e dove voleva ma dalla sua parte non c’era mai stato nessuno che con un po’ di luce sconfiggesse l’oscurità alla quale era destinata ancora prima che nascesse.





Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera


Regina era sola sul cuor della terra
Era sola tra la gente che la ascoltava quando parlava di Storybrooke
Era sola quando la gente si inchinava davanti a lei



Regina era stata trafitta da un raggio di sole.
Daniel l’aveva lasciata distrutta e sanguinate quando se ne era andato dopo averla colpita.



Per Regina era subito sera.
Daniel l’aveva trafitta e se ne era andato con un tramonto dopo il quale Regina non aveva mai più rivisto la luce,perché per lei si era fatta sera.





Perché dopo tutto la vita è un viaggio composto da giorni,da tappe,da luci e da ombre.
Per quanto il tuo viaggio possa essere luminoso,ci sarà sempre quel pizzico di oscurità che riuscirà o non riuscirà ad avere la meglio sulla luce,non importa quanta essa sia.

Nel viaggio di Regina,l’oscurità aveva avuto la meglio sulla luce.





Regina era sola sul cuor della terra
trafitta da un raggio di sole:
ed era subito sera.
  
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