Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
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Autore: magixludo    31/03/2014    3 recensioni
"Le conosci le regole, draghi e fenici non legano... "
Sto per annuire, come al solito, quando l'immagine di un ragazzo biondo dagli occhi - e il cuore - di ghiaccio compare nella mia mente, e decido che d'ora in poi le cose cambieranno. Sogghigno: "Le regole sono fatte per essere infrante.."

Angela Hungets, un’adorabile ragazzina, nonché grande otaku, si ritrova misteriosamente ad Heartland City, il ché è fantastico visto che è una grande fan della serie Zexal, peccato solo che abbia già visto gli episodi e sappia come le cose andranno a finire, e non lo può tollerare.
Finita in una realtà parallela di cui cerca di cambiare il futuro, porterà uno stravolgimento temporale dopo l’altro e dovrà chiedersi se, per salvare una vita, valga davvero la pena rovinare tutte le altre…
Senza contare che nulla è come sembra, chiunque può nascondere oscuri segreti, anche le dolci ed adorabili ragazzine provenienti da mondi paralleli...
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Kaito Tenjo/Kite Tenjo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3: Un talento insospettabile
 
Cammino per le strade di Heartland City e mi guardo intorno, curiosa. Esploro ogni angolo della città per vedere cose che nell’anime non sono state mostrate – e che, non essendo state mostrate, non so dove si trovino e che quindi non posso vedere –, ma alla fine mi ritrovo nel parco della città. Mi chiedo che ore siano, a giudicare dalla posizione del sole direi che sono le due, prima di tornare a casa ci vuole ancora molto tempo e non so che fare.
Mi siedo su una panchina lì vicino e osservo le persone che passeggiano, in realtà si tratta per lo più di ragazzi esuberanti che corrono da una parte all’altra tutti eccitati.
Chissà perché tutta quest’agitazione… mi piacerebbe davvero tanto saperlo.
Non so quanto tempo ho passato seduta, ma adesso sento il bisogno di rialzarmi e rimettermi a camminare, non sono mai stata un tipo molto paziente, anche se so che spesso la calma è necessaria; ma, soprattutto per quello che faccio io, contano molto di più rapidità e precisione.
Mi alzo e mi guardo intorno, indecisa su dove andare adesso.
Sto per rimettermi a camminare quando la mia attenzione viene attirata da un ragazzo che si sta dirigendo verso i cancelli del parco, ha l’aria abbattuta e sconfitta.
Non faccio neanche in tempo a chiedermi cosa gli possa essere capitato che lui si gira e mi lancia un’occhiataccia di fuoco, poi esce.
Sto già per andargliene a dire quattro quando mi rendo conto che non ce l’aveva con me, ma con una ragazza che si trovava alle mie spalle e che ora mi è passata di fianco – senza notarmi o degnarmi dj uno sguardo – e ora si sta dirigendo anche lei verso l’uscita. Probabilmente lei non mi ha vista, ma io l’ho notata eccome, non so come spiegarlo ma nel momento in cui mi è passata affianco ci siamo quasi urtate, sfiorate, ho avvertito qualcosa di “diverso” in lei, qualcosa che non appartiene a questo mondo, e poi qualcosa di oscuro, di stranamente familiare.
Osservo con più attenzione la ragazza, deve avere la mia età, forse un anno in meno, ma è comunque alta quanto me. Cammina con passo spedito senza guardarsi intorno, o meglio volta la testa a destra e sinistra quasi freneticamente come se ci fosse un qualcosa che sta seguendo.
«Piantatela!» dice d’un tratto. Ma con chi ce l’ha? «Non è stato un duello inutile. Anche se quel ragazzo non aveva Numeri con sé, la vittoria mi è comunque servita per aggiungere un frammento al mio cuore. Guardate» e dicendo questo solleva davanti a sé un oggetto che tiene nel palmo della mano aperta, è una cornice di un cuore dorato con dentro due frammenti rossi «con questo» e avvicina l’altra mano alla prima come per inserire qualcosa, poi l’allontana ed ora di frammenti scintillanti ce n’è uno in più «me ne mancano solo altri due.»
Ha un’espressione molto soddisfatta in volto, ma poi si ferma di botto – come se qualcuno l’avesse chiamata – e assume un’espressione indignata, mentre dice, gelida: «Sì che ce la farò a completarlo in tempo, siamo solo al secondo giorno, non c’è nessuna fretta» e riprende a camminare, decisa, con una leggera aria strafottente.
Mi guardo intorno, ma nessuno ha assistito allo scambio di battute, solo io. È strano, ma almeno mi sono chiare alcune cose: primo, sono capitata durante il Carnevale Mondiale di Duelli – durante il secondo giorno, per l’esattezza – e secondo, la ragazza ha nominato i “Numeri da recuperare”, il sesto senso mi fa presagire che sia una cacciatrice o qualcosa di simile, ma non mi pare di averla mai vista nell’anime, dev’essere successo qualcosa che però non riesco a spiegarmi.
La seguo con lo sguardo fino a quando non lascia il parco cercando d’imprimermela bene nella memoria, perché ho come la sensazione che la rincontrerò: ha i capelli neri con delle mèche viola e un incarnato molto chiaro; indossa una gonna nera come la maglietta scollata, sopra porta una giacca viola, converse viola ai piedi; neanche questa volta saprei spiegare il perché ma mi da la sensazione di averla già vista, o comunque di aver già visto qualcuno che le somiglia.
Sono quasi tentata di scoprire qualcosa in più su di lei, quando un altro strano desiderio ha la meglio: voglio duellare. Partendo dal presupposto che il mio massimo sono state le partite ad “asso piglia tutto” con i miei amici, mettermi a sfidare qualcuno adesso a Duel Monster non mi pare proprio il caso. Eppure, non riesco neanche a terminare il pensiero, che sento un peso nella tasca della giacca, non è quella che contiene la chiave, è l’altra. Leggermente titubante infilo la mano e sento il freddo del metallo. Capisco cos’è ancor prima di estrarlo. Un cornice dorata a forma di cuore scintilla nel palmo della mia mano sotto la luce di questo pomeriggio primaverile, incastonato nella punta un frammento di un rosso scintillante. Stringo il pugno e sento la punta che preme nel mio palmo, poi mi giro e fisso la mia ombra dicendo acida: «Si può sapere che cavolo hai in mente?» nessuna risposta, me lo dovevo aspettare, in compenso alcune persone si sono girate incuriosite dal mio scatto improvviso, sicuramente devono avermi preso per una matta, devo assolutamente trovare il modo di deviare le attenzioni da me a qualcos’altro. Mi guardo un attimo intorno e poi vedo seduto, sulla panchina su dove fino a un attimo fa c’ero io, un ragazzo che guarda con aria soddisfatta il suo cuore con due frammenti, senza neanche pensare esclamo: «Ehi tu, ti sfido!» il ragazzo alza la testa e mi guarda incuriosito, poi però nota il cuore che ho in mano ed accetta con grande entusiasmo.
«Duel disk, attivazione!» urla mentre gli compare il Duel disk. Incerta su cosa fare prendo quello che ho nella cintura e lo lancio in aria dicendo la formula di rito, in un attimo al mio braccio sinistro c’è attaccato un Duel disk simile a quello di Yuma o Shark, solo di colore nero, tanto per cambiare.
«Duel Gazer, attivazione!» il mio Duel Gazer invece ha una forma allungata quasi a mascherina con delle "piumette" al lato con il vetro viola ed il bordo ed il microfono nero.
«Realtà aumentata in funzione!» dice la voce.
«Combattiamo!» esclamiamo noi due, in coro.
Ora, la buona notizia e che nessuno mi guarda più, mi considerano solo una delle tanti duellanti con stupidi sogni di gloria che ultimamente vedono aggirarsi per le strade della città; la cattiva notizia è che non so cosa fare.
«Se permetti inizio io!» dico e pesco una carta dal deck. Mossa geniale, non c’è che dire, invece di fare iniziare l’avversario e vedere come si fa, inizio io che non sono affatto pratica. Il problema è che ho agito d’istinto, come se il mio corpo ricordasse qualcosa da tempo persa nei meandri della memoria. Guardo le carte che ho in mano cercando un mostro forte da schierare, poi, leggendo i loro effetti capisco che strategia devo adottare e anche perché era necessario che iniziassi per prima. Sorrido, perché ormai ho la vittoria in pugno.
«Per prima cosa evoco sul terreno Falco Nero della Morte in posizione di attacco!» e compare sul mio terreno un falco, solo che ha le piume completamente nere, apre le ali con fare minaccioso  pronto a fiondarsi sulla sua preda appena avvistata.
 
Falco Nero della Morte
Livello: 2 | Dark | ATK 0 / DIF 0
 
«Cos’è uno scherzo?» domanda il mio avversario, che a quanto leggo dal display si chiama Gingka, cercando di deridermi.
“No, è la tua rovina...” ma questo mi astengo dal dirlo e mi limito a continuare a sorridere, un sorriso non molto rassicurante però, e deve accorgersene anche Gingka perché fa un passo indietro, come di riflesso – forse guidato dall'istinto di sopravvivenza? –, leggermente intimorito.
«E ora attivo il suo potere speciale! È un potete speciale molto speciale, perché può essere attivato solo se evoco questo mostro quando né io, né il mio avversario abbiamo mostri sul terreno.» il che sarebbe stato difficile già a cominciare dal secondo turno «La sua capacità è quella di infliggerti 800 punti di danno per ogni carta che ho in mano, e al momento né ho esattamente...» fingo di contarle, ma è superfluo, perché sappiamo benissimo entrambi quante me ne restano «...cinque, e cinque per 800 fa... oh, guarda che fortunata/sfortunata moltiplicazione, il risultato è 4000!»
Gingka mi guarda atterrito: «Ma non scherziamo, nel primo turno non puoi attaccare!»
Sogghigno, mente rispondo: «Lo so, ma io non ti sto attaccando, sto usando un potere speciale, e quindi è più che valido! E ora vai, Falco Nero, attaccalo con Raffica di Oscurità!»
Il mio adorato falco si alza in volo fino a fronteggiare il mio sventurato avversario, poi inizia a sbattere le ali fino a produrre una terribile bufera che fa volare via tutti i suoi preziosi Life Point. Appena ha finito torna al mio fianco, appena prima di sparire perché la realtà aumentata si è disfatta, visto che ho vinto.
Mi avvicino al mio avversario e gli do una mano ad alzarsi, visto che la violenta bufera lo ha fatto volare a terra.
«È stato un bel duello, mi ha fatto capire che non avrei dovuto sottovalutarti, te li sei proprio meritati» e mi passa la sua cornice dorata con i due frammenti di cuore, che ora mi sembrano dello stesso colore del sangue «spero che un giorno potremo di nuovo duellare l’uno contro l’altra.»
“Lo sai che non è possibile: entro stasera sarai sparita, non illuderlo!” «Ne sono più che sicura, combatteremo ancora insieme!» sorrido; mentire ed illudere sono due cose che mi sono sempre riuscite bene. Poi gli di le spalle e me ne vado.
“E ora che faccio?” mi domando appena uscita dal parco. Guardo il cuore scintillante nella mia mano – quei due frammenti erano perfettamente compatibili con il mio – poi lo stringo forte.
Visto che sono in ballo, tanto vale ballare, o, meglio, duellare.

 
 
________
 
Angolo autrice:
Immagino che dopo questo chappy(?) praticamente tutti si stiano chiedendo che razza di “lavoro” faccia Angela, io un indizio ve l’ho dato nel Prologo, poi sta a voi decidere se spoilerarvi un pezzo di storia oppure scoprire tutto piano piano.
Mi scuso per il ritardo e la “lunghezza”, ma, teoricamente, questo ed il prossimo capitolo avrebbero dovuto essere uniti (infatti se guardate, nelle scorse anticipazioni c’era qualcosa che nel capitolo non compare), ma in questo periodo mi scoccio un po’ di scrivere – o meglio trascrivere ciò che ho scritto a mano al computer –, così vi posto quello che già ho così almeno avete qualcosa da leggere.
Ah, il “Gingka” contro cui duella Angela è una citazione al personaggio di Gingka Hagane della “Metal Saga” di Beyblade, mentre il potere speciale della carta di Angela è una citazione alla carta di un tipo(?) che Yusei ha sfidato nella scorsa serie quando va a recuperare il suo (ex-)amico nel deserto (se avete visto la scorsa serie capirete di che sto parlando).
Inoltre, in questo capitolo è comparso già un OC; vi avviso che non compariranno in ordine di come me li avete mandati ma da come mi servono per la storia. Spero di aver capito bene il carattere dei vostri personaggi e di saperlo rendere al meglio, per qualsiasi cosa non esitate e farmelo notare.
Nel prossimo capitolo: siamo al secondo giorno del Carnevale Mondiale di duelli, e questo significa che i duellanti hanno ancora un giorno per completare il cuore, ma ad Angela basterà ed avanzerà questo. Inoltre “secondo giorno del Carnevale” è anche sinonimo di “guai per la famiglia Tenjo” e questo Angela lo ha già visto negli episodi e potrebbe impedirlo… lo farà?
Ci vediamo al prossimo capitolo. STOP Attendo vostre recensioni. STOP (sì, quest’ultimo rigo sembrava un telegramma XD).
Ludo
  
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