Fuggì via da quel bosco, senza voltarsi indietro. Ma perché avrebbe dovuto farlo? Solo per continuare a soffrire, gli occhi le si sarebbero di nuovo velati di lacrime cariche di dolore. Ma Emma Swan era stanca. Stanca di quel mondo in cui le persone a lei care scomparivano a giorni alterni. Le parve di rivivere il giorno in cui Graham si spense tra le sue braccia. Ma Neal… ci era già passata. Lo aveva creduto morto quando in realtà era solo disperso. In quel momento non c’erano dubbi però, se n’era andato, questa volta per sempre. Maledetto! L’aveva lasciata sola per l’ennesima volta. Stentava ancora a crederci. Cominciò a correre sempre più velocemente, con una sola destinazione nella mente. L’unica persona che si sarebbe occupata solo e sempre di lei. L’unica persona che avrebbe voluto rendere partecipe. L’unica persona che riusciva a considerare parte della propria vita con Henry.
“Regina!” la trovò poco lontano. La bruna si voltò, sorpresa. Il suo viso si corrucciò alla vista delle lacrime dell’altra, le corse incontro. “Emma! Che succede? Henry sta bene?” domandò affannata e visibilmente preoccupata. Rimase ad osservare la bionda, inerme, se non capiva non avrebbe potuto aiutarla.
“Henry non c’entra nulla. Ma lui... Neal…” si morse il labbro inferiore nella speranza di non scoppiare a piangere anche di fronte a lei  “Lui è morto.” si lasciò finalmente andare, abbandonò la testa sulla spalla della donna e soffocò i singhiozzi. Regina si ritrovò ad odiare se stessa, ma non potè farci nulla. Si dispiaceva nel guardare la madre di suo figlio soffrire in quel modo, più di quanto lo facesse per la morte del figlio di Tremotino. Si sentì sollevata. Per un attimo aveva temuto che la sua famiglia fosse in pericolo. Sapere della morte di quell’uomo non gli arrecava più fastidio di una mosca che viene schiacciata, ne aveva visti tanti di uomini morire, lei. Bealfire era l’unico ostacolo che rimaneva dal poter vivere la sua vita felice con Emma e loro figlio. La regina si sentì pervadere da uno strano calore, strinse la bionda più forte contro di sé. Calde lacrime di vittoria e felicità cominciarono a bagnarle le guance. Si sentì in colpa nei confronti dell’altra, ma sapeva che quello sarebbe stato il suo lieto fine.
 Emma cominciò a distaccarsi e si asciugò gli occhi e prese a guardare chi aveva di fronte, la vista di quelle lacrime le provocò una stretta al cuore. Fu un attimo, un fulmine. Le sue labbra andarono a premersi contro quelle del sindaco in una morsa di dolore e piacere che nessuno sarebbe stato in grado di spezzare. Aveva bisogno di lei, in quel momento, più di qualsiasi altra cosa, aveva bisogno di lei. Lei capiva cosa stava passando, non si era forse trovata nella stessa situazione quando sua madre era stata responsabile della morte dell'amore della sua vita? Ora erano rimaste sole. Si capivano a vicenda e non avrebbero mai smesso di cercarsi perché entrambe necessitavano dell’altra. 






N.A. Salve. Sono distrutta, in realtà ha poco senso e poche pretese una fic del genere. Ma fatemi sapere che ne pensate in una recensione, anche negativa, sono aperta a nuovi orizzonti :D O magari anche se volete dirmi qualcosa dell'episodio, perché Neal è morto... ed io mi sento così sola e triste ç_ç