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Autore: SilverSoul2797    04/04/2014    2 recensioni
La battaglia tra Diana e Leona va avanti da tempo, entrambe posseggono poteri incredibili capaci di sconfiggere un esercito, e prima o poi una delle due parti dovrà prevalere, ma a questo proposito sorge una domanda, quando una delle due guerriere vincerà sarà davvero felice della sua vittoria?
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci qua con la mia seconda fiction, anche se sono ancora inesperto ho deciso di fare le cose in grande scrivendo una fiction a più capitoli autoconclusivi, spero che la storia possa piacervi e vi invito a lasciare una recensione sia negativa che positiva, grazie per aver prestato attenzione a questa piccola nota e goditi la tua lettura (speriamo bene)
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Il tempio dei Solari si innalza maestoso davanti a me, guardandolo mi ritorna alla mente tutto quello che ho dovuto patire durante la mia vita, l’essere definita una “eretica” naturalmente non era abbastanza per loro, dovevano anche umiliarmi e esiliarmi dal luogo dove sono nata e cresciuta, il luogo dove l’ho conosciuta… l’unica persona che consideravo importante.

Ormai sono passati anni dal mio esilio, in questo tempo ho ottenuto un grande potere donatomi dall’ antica dea dei Lunari, grazie ad esso potrò finalmente vendicarmi e dar giustizia alla mia gente. Entro decisa nel tempio dove gli anziani si stavano riunendo in consiglio, uno di loro al vedermi entrare esclama sbigottito “Tu eretica! Come hai osato tornare dinnanzi a no-“ non gli lascio il tempo di finire la frase che lo trafiggo con la mia lama, non mi interessa sentire le loro futili parole, voglio solo che paghino per il dolore che hanno causato a me e alla mia gente,mi accorgo che gli altri anziani tentano di scappare e scagliandomi su di loro inizio a eliminarli fino a che ognuno di loro non esala l’ultimo respiro.

E’ finita, mi guardo intorno osservando i corpi ormai senza vita degli anziani, la mia lama e gran parte della mia armatura sono impregnate del loro sangue, alzando gli occhi al tetto vetrato da dove proviene la luce luminosa della luna posso dire solo due parole “Grazie Dea”, in quel momento sento la porta dietro di me aprirsi lentamente, non ho bisogno di girarmi per capire chi sia, ero preparata ormai da tempo per questo momento, mi volto e la osservo, dalla sua espressione capisco subito quanto sia scioccata da quel che vede, sono io la prima a parlare dando sfogo al mio rancore “Leona… tu non puoi capire e mai lo farai, i Solari hanno distrutto il mio popolo solo per paura, non erano ne eretici ne pericolosi, avevano solo un credo diverso e per questo dovevano essere distrutti!? Non hanno avuto neanche il tempo di reagire che li hanno fatti sparire… come se fossero stati solo una massa di insetti sotto il sole rovente” dopo aver parlato torno ad osservarla, è immobile davanti a me, non dice niente, capisco subito quello che intende fare, all’improvviso scatta verso di me con lo scudo posto davanti, afferro la mia lama e blocco la sua avanzata, mi accorgo che lo scudo si sta illuminando di luce intensa e quindi balzo all’indietro evitando l’esplosione, Leona alza la sua spada da dove fuoriesce un raggio di energia che mi immobilizza, nel frattempo lei viene attirata verso di me dallo stesso raggio, dopo essersi avvicinata cerca di colpirmi con il suo scudo, allora creando tre sfere d’energia la blocco facendole perdere l’equilibrio, ne approfitto per liberarmi e allontanarmi, adesso siamo lontane e mi fissa ancora senza distogliere lo sguardo, a quel punto è lei che dice qualcosa “Perché… Perché l’hai fatto!? Perché sei dovuta arrivare a tanto!?” mi accorgo che il suo volto è rigato di lacrime mentre le sue parole sono piene di rabbia, abbasso la mia lama e rispondo “Ho fatto quello che andava fatto, hanno eliminato il mio popolo con delle false accuse e non-“ Leona urlando mi interrompe “False accuse?! Pensavano che i Lunari fossero pericolosi, e questo tuo massacro è la prova che avevano ragione!” Prima che potessi controbattere parte a tutta velocità verso di me con lo scudo alzato, allora anche io rialzo la mia lama e scatto avvicinandomi a lei, la conosco bene, in uno scontro faccia a faccia è quasi impossibile anche solo ferirla, però per qualche motivo è più scoperta, forse è per la rabbia o per lo shock, ci scontriamo scudo contro lama, di nuovo lo scudo inizia a illuminarsi ma stavolta non scappo, concentro l’energia nella mia arma e, spostandomi quanto basta, colpisco il terreno rilasciandola, Leona viene sbalzata in avanti, in quel momento risollevo la lama e affondo.

Leona cade a terra, l’ho colpita in pieno petto, anche se non mi capacitò di come ci sia riuscita, per qualche motivo non voglio girarmi verso il suo corpo, camminando verso la porta inizio a parlare da sola “Ce l’ho fatta… ho ucciso la prescelta del sole, adesso posso… a-adesso… ADESSO COSA DEVO FARE?!” conficco la lama a terra con tutta la forza che ho, mi accorgo che le lacrime hanno iniziato a scendermi lungo le guance, “Perché…? Ho vinto… ho vendicato la mia gente… allora cos’è questa sensazione di tristezza? Cosa succede?!” mentre me lo chiedo mi giro verso il corpo di Leona, mi avvicino e guardandola la sensazione sgradevole aumentare, inizio a parlare come se lei potesse ancora sentirmi “L’ho capito sai? Ho capito che hai spostato lo scudo spontaneamente… l’ho capito e negato quasi subito... non so bene neanche io perché l’ho fatto ma… forse avevi ragione, spingendomi al massacro non ho vendicato la mia gente… ho solo dato ragione agli anziani” cado sulle ginocchia, comprendoni il volto con le mani continuo a piangere, dalla mia bocca escono le uniche parole che mi vengono in mente “Mi dispiace… mi dispiace… ” continuo così per qualche minuto, poi dopo essermi ripresa mi rialzo ed esco dal tempio, quando sono ormai ad un centinaio di metri di distanza mi giro per osservarlo un ultima volta.

Il tempio dei Solari si innalzava ancora maestoso in lontananza, come se non fosse successo niente di strano al suo interno, guardandolo non mi torna più in mente quello che ho dovuto patire… ma solo i momenti di felicità che ho passato insieme a lei… l’unica persona che consideravo importante.
  
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