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Autore: Miss Fuchi    05/04/2014    2 recensioni
Ciò che Link scopre nel pozzo di Kakariko è molto diverso da quello che si aspettava.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Link, Navi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Legend of Zelda e personaggi a essa correlati sono di proprietà di Nintendo.
 
Il ragazzo si inoltrava, passo dopo passo, fra gli oscuri recessi delle catacombe, rimaste celate, per centinaia di anni, dalle acque del pozzo. 
Respirava con fatica, l'umidità gli era insopportabile, ma doveva procedere, il tesoro era per lui troppo prezioso, solo con quell'antico artefatto avrebbe avuto qualche possibilità di sopravvivere nel Santuario delle ombre, solo con quello si sarebbe salvato dalle sue illusioni.
 
La stanza delle gabbie, con macchie di sangue sparse sulle pareti, sul pavimento e persino sulle sbarre delle prigioni (a che cosa servissero non era ancora riuscito a capirlo), aveva già contribuito a sgretolare quel po' di coraggio che il ragazzo aveva dentro di sè; l'inquietudine e la paura dominavano il suo animo mentre si accingeva a scendere attraverso la grata coperta di salnitro, mentre attraversava il claustrofobico passaggio dietro al forziere. Eliminò con facilità uno Skulltula caduto improvvisamente dal soffitto (in confronto ai Gibdo era ai ReDead l'affrontare una di quelle creature così famigliari era pur sempre un sollievo). 
 
Oltrepassò la porta che le avrebbe condotto nella stanza successiva, ma ebbe appena il tempo di fare un passo quando sentì quest'ultima richiudersi, lasciandolo nell'oscurità più totale e impedendo alla sua fedele compagna di seguirlo: quella fu probabilmente la sua più grande disgrazia. Se Navi fosse stata là probabilmente lo avrebbe chiamato con uno dei soliti "ehy, ascolta" o "attento" per metterlo in guardia della mano che lo stava per afferrare. Non si trattava di una Mano Rapace (che tra l'altro aveva già affrontato pochi minuti prima, nella stanza delle gabbie), ma una mano biancastra, scheletrica, le cui unghie affilate si conficcarono nelle sue scapole, facendolo gemere dal dolore e dalla paura, mentre sentiva il sangue colore lungo la schiena. Tentò invano di liberarsi, di raggiungere la spada lasciata nel fodero dopo l'uccisione dello Skulltula, ma non vi riuscì. Udì in quel momento qualcosa strisciare verso di lui per addentarlo subito dopo alla giugulare. Se Navi fosse stata lì forse lo avrebbe avvertito in tempo o forse no, chissà, ma certamente avrebbe illuminato con la sua debole luce una creatura dalla faccia smorta, le orbite vuote, le fauci sporche di sangue e circondata dai cadaveri di chi, come lui, era caduto nelle sue MANI.
 
Questa breve fic è basata sull'incontro con la Dead Hand in Ocarina of Time, momento rimasto impresso nella memoria di molti videogiocatori (soprattutto ignari bambini XD). 
Spero che l'abbiate apprezzata e soprattutto che abbiate voglia di commentare.
 
 
  
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