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Autore: AlessiaPerni    05/04/2014    1 recensioni
SPOILER ALLEGIANT!
Song fic con la canzone "se si potesse non morire" per un adattamento after-Allegiant
T'immagini se con un salto si potesse
Si potesse anche volare
Se in un abbraccio si potesse scomparire
E se anche i baci si potessero mangiare
Ci sarebbe un pò più amore e meno fame
E non avremmo neanche il tempo di soffrire
E poi t'immagini se invece
Si potesse non morire
Genere: Drammatico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cara, Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris, Zeke
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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e t'immagini se con un salto si potesse, si potesse anche volare?

Sul parapetto del hancock il vento creava un sibili tra le orecchie di Quattro, mentre i suoi amici scendevano dalla zip line 
urlando di gioia. Erano rimasti solo lui e Zeke mentre una centinaia di metri più in giù le grida trepidanti dei suoi compagni
sovrastavano il silenzio di quella sera.
"sei sicuro, Quattro?" disse Zeke prima di gettarsi nel vuoto.
"non salterò mai, lo sai amico" disse Tobias girandosi dal lato opposto, come quando sei preoccupato per una puntura e non hai coraggio di
guardare l'ago che si fa strada nel tuo braccio.
Rimase a guardare le nuvole spostarsi lasciando spazio ad una limpida notte, senza sapere che pochi anni dopo sarebbe riuscito a saltare
davvero dalla zip line
. Solo non immaginava fosse per spargere le ceneri del suo più grande amore. 


se in un abbraccio si potesse scomparire?

Respirava velocemente, come quando correva per le strade di Chicago il giorno della scelta.
Si svegliò di soprassalto con un rigolo di sudure che scendeva tortuosamente dalla sua fronte.
Christina arrivò nella sua stanza e lo strattonò per la manica della camicia incitandolo a venire con lei.
Correvano tra le strade di Chicago come quando erano due intrepidi.
Christina non gli spiegò nulla, lo incitava solo a correre, fino a quando arrivarano al covo ormai abbandonato degli intrepidi.
"è rimasto qualcosa per te. Credo.. dovresti vederlo" disse lei.
Lo sguardo di Tobias era confuso, ma entrò in quell'edificio scuro che una volta era casa sua, arrivò fino alla piccola stanza di controllo
dove gli intrepidi gestivano le simulazioni. Si sedette sulla poltrona di cuoio rimasta esattamente dov'era stata lasciata.
Fece un giro al pozzo, nel dormitorio degli iniziati ed infine nella sua vecchia stanza.
Si distese sul materasso, ancora affascinato da quell'ambiente così vuoto, che ricordava invece pieno di anime trepidanti e allegre qual'erano
gli intrepidi. Un sorriso si fece spazio tra il suo volto duro, ricordando la dolcezza della pelle di Tris quella notte sul suo letto.
Ricordò come il suo esile corpicino scompariva tra un suo forte abbraccio, mentre le sue lacrime scorrevano dalle sue guance fino alla foto di 
lui e Tris che trovò sotto il suo cuscino.



e se anche i baci si potessero mangiare ci sarebbe un po più amore e meno fame, e non avremmo neanche il tempo di soffrire.

"Ci vediamo presto, Ok?" le sue ultime parole a Tris, le ricordava così bene. Ricordava la notte prima della sua partenza quando avevano
dormito uno accanto all'altra come mai avevano fatto. A quei lunghi baci che solo lei sapeva dargli.
Ricordò il suo esile corpo ormai riempito da muscoli, il calore che emanava e che riempiva sempre il freddo cuore di Tobias.
Era così affamato di quegli abbracci, di quel corpo agile, delle sue labbra, dei suoi baci.
Stava lentamente morendo di fame, una fame che però non poteva essere guarita.




e poi ti immagini se invece si potesse non morire?

Seduto sul margine del ponte a Michigan avenue, Tobias lasciò le gambe a penzoloni nel vuoto, mentre le sue dita erano serrate tra le sbarre rosse di metallo
che facevano da corrimano al ponte.
Chrstina e Cara si sedettero al suo fianco, senza dire una parola. Fissavano il panorama davanti a loro, l'acqua mossa da una leggera brezza autunnale e i colori
della città che iniziavano a mutare.
le foglie aranciate passavano davanti agli occhi di Tobias mentre i suoi occhi si perdevano nel paesaggio.
"Io non.. non lo concepisco" disse quasi sussurrando.
Christina lo guardò sorridendo nonostante i suoi occhi fossero già lucidi.
"Perciò è così che vanno le cose? Mi sembra impossibile che a questo mondo se ne vadano sempre i migliori" una lacrima si faceva strada tra le palpebre di Tobias, 
nonostante stesse ancora cercando di trattenerla al suo interno.
"Lo so.. Quattro io ti capisco" Disse Christina con una note di malinconia nella voce.
" Voi.. voi non capite nulla! nulla! La vita è ingiusta con le uniche persone al mondo che meritano di viverla."
Cara, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, intervenì "So che significa perdere la persona più importante per te, e l'unica cosa che si può fare è continuare
a vivere aspettando qualcosa di buono e inaspettato. e ci sarà sempre. Siamo stati danneggiati dalla vita questa volta, e possiamo solo riprenderci, curarci a vicenda
e continuare a vivere"
Nessuno trattenne più le lacrime, ma erano silenziose e timide mentre si formavano tra i loro occhi, incosapevolmente.
"Perchè.. Perchè se ne vanno sempre i migliori?"
sospirò. Esitò. ma dopo qualche minuti decise di parlare.
"Questa è una delle poche domande a cui non sono riuscita a trovare una risposta" Disse cara sistemandosi gli occhiali e asciugandosi le lacrime salate
mentre continuavano la loro corsa senza mai fermarsi, come un gruppo di intrepidi in corsa verso la libertà.







  
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