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Autore: Evil_Regal    06/04/2014    1 recensioni
Più il tempo passa e più Regina teme che il suo passato possa portarle via tutto quello che ha di caro.
Ma ci sarà qualcuno a darle sicurezza e a ricordarle che lei non è più la Regina Cattiva,ma semplicemente Regina Mills.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Henry Mills, Regina Mills, Robin Hood, Roland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Regina e Robin stava insieme da ormai più di cinque mesi e più i giorni passavano,più Regina era felice ma contemporaneamente spaventata. Ogni mattina,quando vedeva il sole sorgere e ogni sera,quando lo vedeva tramontare,sentiva dentro di sé la paura aumentare.

Ma la domanda è…paura di che?

Regina era ben consapevole di quello che era stata,di chi era stata. Portava dentro di sé i ricordi e le cicatrici di un passato turbolento e triste. Di un passato di manipolazioni e paure,un passato in cui niente le era davvero appartenuto se non la rabbia e il dolore.

Sapeva di essere cambiata ma sapeva anche che forse una parte di lei sarebbe rimasta sempre uguale,sempre la stessa,anche se nascosta,ben nascosta.
Nascosta dietro la speranza di un amore così vero e meraviglioso che non le sembrava vero.
Dietro sorrisi famigliari e lunghi baci che scacciavano via i brutti pensieri.
Ma anche dietro la paura di perdere tutto questo.

Regina era sempre stata la più grande nemica di sé stessa. Aveva sempre impedito a sé stessa troppe cose. Molto spesso perché  era troppo consapevole di ciò che era stata.

Ogni giorno,guardava Robin negli occhi,sentiva le sue braccia forti attorno alla sua vita,vedeva il modo in cui la guardava e non capiva perché lei,proprio lei,la Regina Cattiva,dovesse avere tutto questo.
Non capiva secondo quale strana legge della natura un mostro come lei,una persona orrenda come lei,che aveva portato via tutto a centinaia di persone,dovesse essere così felice.

Era grata,era mille volte oltre la gratitudine,ma sentiva di non meritarlo. Cosa aveva fatto per meritare un uomo che l’amava incondizionatamente?Cosa aveva fatto per avere una famiglia così bella e unita?

Tutto quello che la Regina Cattiva aveva fatto era strappare cuori,stringerli nel pugno e ridurli in polvere.
La lista si concludeva lì.

Le sembrava un sogno e temeva che da un giorno all’altro Robin si sarebbe svegliato e avrebbe realizzato e disprezzato la sua persona. Aveva paura di perdere ancora tutto quanto,aveva paura di trovarsi sola e senza niente.

Aveva paura di perdere Robin e la sua famiglia e aveva paura di parlarne perché pronunciare ad alta voce le sue paure non faceva altro che renderle più reali e concrete e tutto quello che lei voleva fare era sbarazzarsene.





Stava preparando la cena per Robin,Roland e Henry,senza riuscire a togliersi quei pensieri di testa,quelle paure e quelle preoccupazioni.

Col viso basso,lasciò  cadere una lacrima che asciugò subito. Preparò i tre piatti e poi chiamò la sua famiglia a tavola

“E’ pronta la cena!” gridò verso il salotto da li sentì alzarsi tutti insieme.

Arrivarono in cucina facendo una gara a chi vinceva prima e Robin e Henry lasciarono vincere di proposito Roland

“Ho vinto!Ho vinto!Ho vinto!” esclamò il bambino saltellando,poi si girò verso Regina “Mamma ho vinto” ripetè con un gran sorriso.
La parola mamma non poteva rendere Regina più felice,non c’era niente che potesse farla stare meglio eppure le scatenava  anche una paura irreparabile.

Più tieni a qualcosa,più la paura di perderla cresce.

Come poteva una Regina Cattiva,come lei,essere una mamma?

Regina si guardava allo specchio e non riusciva a vedere nient’altro se non i vestiti che indossava nella Foresta incantata,gli stessi capelli,gli stessi occhi. Gli stessi occhi pieni di rabbia e senza speranza.

Vedeva solo la Regina Cattiva.

Nient’altro.

“Bravo tesoro” sorrise Regina “Ora fa’ il bravo e siediti” disse portando il piatto a tavola per lui,seguito da Robin che era andato a prendere gli altri due

“Regina,tu non mangi?” chiese curioso Robin,poggiando i due piatti sul tavolo.

Regina si avvicinò a lui,lo abbracciò e gli stampò  un leggero bacio sulle labbra “No,non ho fame e poi sono molto stanca. Vado a dormire” accennò ad un piccolo sorriso.

Sperava di essere stata abbastanza convincente così da non destare sospetti.
Ma loro lo capirono lo stesso. Capirono che c’era qualcosa che non andava. Lo avevano visto nei suoi occhi e sentito nella sua voce.

“Che ha la mamma?”chiese Henry preoccupato

“Non lo so,Henry. Non ancora” Robin rimase con lo sguardo fisso oltre la porta come se ci fosse ancora Regina per qualche secondo,poi si girò verso Henry “Su,mangiamo,altrimenti si raffredda”

Cenarono silenziosamente mentre Regina si strinse stretta tra le coperte e tra una lacrima e un’altra prese sonno.

Robin mise a letto i bambini e poi raggiunse Regina.

Notò che stava dormendo e per quanto volesse svegliarla e parlarle,non lo fece. Così andò a dormire.

Dopo tempo non ben definito Regina cominciò ad urlare nel sonno. Urlava terrorizzata a squarciagola,urlava e piangeva,come se la più grande delle sue paure si fosse appena materializzata davanti a lei e lei non avesse nulla con cui difendersi,nulla a cui aggrapparsi. Sola e indifesa di fronte al suo peggiore incubo.

Robin si svegliò di soprassalto e scosse energicamente Regina per la spalla,mentre questa si dimenava e urlava

“REGINA” gridava Robin scuotendola. “REGINA SVEGLIATI” la prese tra le braccia quando si svegliò di colpo in lacrime

“Robin” singhiozzò stringendo le braccia attorno al suo collo “Va tutto bene” sussurrò Robin massaggiandole la schiena “Sono qui.Va tutto bene…ci sono io qui” ripeteva dolcemente mentre le asciugava le lacrime “Era solo un incubo”la scostò i capelli dalla fronte e le prese il viso tra le mani per poi baciandole la fronte

“Vado a prenderti un bicchiere d’acqua” disse  sul punto di alzarsi dal letto. Ma Regina gli prese il braccio per non farlo andare via “Nono,ti prego,non andartene. Stai qui,non te ne andare” lo implorò con le lacrime agli occhi “Non te ne andare” sussurrò con un filo di voce

Robin preoccupato si riavvicinò a lei “Ehy,tranquilla. Stai tranquilla. Non me ne vado,non vado da nessuna parte” la prese tra le sue braccia e cominciò a cullarla perché si calmasse “Shhhh” diceva con il mento appoggiato sulla sua testa.

Regina chiuse gli occhi e si lasciò cullare e a quel punto Robin vide la porta aperta e le testa di Roland e Henry spuntare da dietro.

Notò le loro espressioni. Roland era terrorizzato e Henry era spaventato ma più che altro era preoccupato.

Robin,senza smettere di cullare Regina che si era aggrappata a lui con tutta la forza che aveva nelle braccia,fece segno che andava tutto bene e di non preoccuparsi. Così i due ragazzi tornarono nelle loro stanze.

Robin sentì Regina tremare tra le sue braccia “Regina” sussurrò,lei aprì gli occhi e alzò la testa per incontrare il suo sguardo,senza mai lasciare la presa sui suoi vestiti

“Dimmi cosa succede” Robin pronunciò queste parole nel silenzio assoluto. Silenzio che Regina apprezzava ma allo stesso tempo detestava. Silenzio che ti obbligava a affrontare le paure e a non scappare via da loro.
Il tono di Robin non era un comando,ma più un imploro a lasciargli capire cosa stesse succedendo e a lasciarlo dare il suo aiuto,perché lui poteva aiutarla e lui lo sapeva.

Le accarezzava via le lacrime riscaldandole la guancia “Ti prego” disse con un filo di voce,quasi inaudibile

Lei chiuse gli occhi e appoggiò la testa contro il suo petto,stringendosi ancora di più “Ho paura” sussurrò

“Ho paura che un giorno ti sveglierai,capirai che non sono nient’altro che una donna perfida che ha uccido centinaia di persone solo per vendetta personale,perché non aveva avuto quello che voleva,e andrai via,lasciandomi distrutta e senza niente,miserabile come sono sempre stata per tutta la mia vita. Ho paura di non essere abbastanza per te,per Henry e Roland,di non meritarvi. Ho paura che il mio destino non sia essere felice,ma soffrire  e che ben presto si realizzerà.” Fece una lunga pausa.

“Ho paura di chiudere gli occhi la notte,perché ogni singola notte rivedo tutti i volti delle persone a cui ho tolto la vita.
 Il loro contorcersi e rannicchiarsi su sé stessi mentre il loro cuore diventava polvere tra le mie mani.
Le loro lacrime mentre mi imploravano di non ucciderli.
La disperazione ma anche la speranza negli occhi mentre la mia rabbia li uccideva. La speranza di poter  trovare in me un pizzico di pietà,che non ho mai avuto e forse non avrò mai” parola dopo parola,sussurro dopo sussurro,Robin si rese conto che lui aveva bisogno di Regina come dell’aria. Aveva bisogno di lei,di tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti

“Ero la Regina Cattiva,e lo sarò sempre e non capisco per quale motivo tu abbia deciso di stare con me ma ho paura che cambierai idea e tutto tornerà freddo e oscuro come prima”Pianse

“Regina” cominciò stringendola ancora di più “Non puoi cancellare né cambiare il tuo passato,ma il fatto che da esso tu abbia cambiato il tuo presente è prova del fatto che la Regina Cattiva non è poi così cattiva. Ad oggi,non c’è una singola cosa che ti renda cattiva. E vuoi sapere perché lo so?
Lo so perché lo vedo quando canti le ninna nanne a Roland.
Lo vedo quando guardi Henry con gli occhi di una mamma fiera del proprio bambino che sta crescendo.
Lo vedo quando sorridi a tutti noi.
Lo vedo in ogni sguardo,in ogni parola e ogni gesto che fai in ogni momento della giornata.
La Regina Cattiva non c’è,non più sei solo Regina Mills.La donna più incredibilmente bella e buona della terra,che è disposta a sacrificare la sua vita e la sua felicità per quella della sua famiglia” fece ovvi riferimenti a tutto quello che aveva fatto per Henry in passato,per garantirgli una vita bella e felice
“Vedo in te una donna che non è mai stata apprezzata per quello che era per davvero e che è stata obbligata a fare e essere cose che non erano nella sua natura”

Regina lo guardava negli occhi sorpresa di quanto le sue parole sembrassero vere e sincere,sorpresa di come qualcuno potesse vederla così,come Regina Mills e non la Regina Cattiva…cosa che lei si era sentita da che ne aveva memoria.

“Voglio che tu impari a vederti come ti vediamo tutti noi. Un sindaco professionale. Un cittadino modello. Un’amica speciale. Una mamma premurosa e dolce. Una fidanzata fedele e leale. Una donna in grado di amare più di quanto si possa immaginare,in grado di esserci per tutti in qualsiasi momento. Una donna capace di farti sentire a casa,anche in mezzo al nulla. Una donna che sa farti apprezzare il valore dei piccoli momenti,dei piccoli gesti. Vogli che tu ti guardi allo specchio e veda la persona che vedo io,che non ha niente in comune con la Regina Cattiva”

“Il fatto che tu lo sia stata nel tuo passato,può solo ricordati come non vuoi essere e farti capire come vuoi essere,può ricordarti cosa fare e cosa non fare. Da lei può imparare tanto,e l’hai fatto,perché sei una persona meravigliosa,degna di tutto quello che ha. Degna della sua famiglia,degna d’affetto,degna d’amore,degna di felicità e di speranza in un domani migliore,sempre migliore.
Avere paura fa bene alle volte,ma non deve distruggere quello che hai,perché meriti di essere felice e meriti l’amore che hai”

“Non importa quanto tempo passi,non importa quante cose tu mi dica,non importa niente.Io rimango qui,al tuo fianco,a stringerti quando hai gli incubi,ad asciugarti le lacrime quando piangi,a rassicurarti quando hai paura,a dimostrarti che meriti il mondo,anche quando non te ne senti degna”

La strinse a sé e la baciò a lungo,sperando che avesse capito quando la amasse “Ti amo” gli sussurrò all’oreccio,mentre stingeva le braccia attorno al suo collo

“Ti amo anche io Regina,da morire” le baciò la tempia “Hai capito?” chiese

“Ho capito” sussurrò Regina

“No Regina,guardami negli occhi e dimmi che hai capito che ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo,che non mi interessa della Regina Cattiva o la Foresta Incantata,ma solo di te e di quello che sei ora ovvero la persona più straordinaria che abbia mai conosciuto. Guardami negli occhi e dimmi che hai capito che non ti lascerò mai,nemmeno se cadesse il mondo. Guardami negli occhi e dimmelo” disse tenendole delicatamente il viso vicino al suo,obbligandola così a guardarlo negli occhi

“Ho capito Robin,e ti ringrazio per essere con me in qualsiasi momento. Ti ringrazio perché sei sempre lì pronto a prendermi quando sto per cadere” portò le mani al suo viso e gli accarezzò le guance sfregando il naso contro il suo.

Robin la strinse di nuovo “Regina?”

“Si Robin?” disse tenendo gli occhi chiusi “Quando hai gridato per l’incubo,Henry e Roland si sono spaventati e sono venuti qui” Regina alzò lo sguardo sentendosi in colpa per averli spaventati

“Credo che tu debba andare da loro a dirgli che stai bene,andrei io ma probabilmente non funzionerebbe,soprattutto con Henry”

Regina ruppe lentamente l’abbraccio “Si,hai ragione. Ora vado”

Regina uscì dalla stanza per entrare in quella di Roland. Vide il bambino infagottato tra le coperte. Si avvicinò lentamente e si sedette sul letto,notò che dormiva così gli accarezzò un po’ i capelli,gli baciò la fronte e si rialzò

“Mamma” sentì sulla soglia della porta. Rientrò

“Hey,piccolino” riandò a sedersi vicino a Roland “Non riesci a dormire?” disse accarezzandogli la guancia

“Stai bene?” gli chiese Roland

“Si,sto bene tesoro. Ho solo avuto un brutto sogno” fece un sorriso rassicurante “Ma papà ha sistemato tutto,per fortuna” disse pensando a quanto fosse meraviglioso Robin e a quanto lei fosse fortunata ad averlo con sé

“Ti ha cantato la canzone che mi canti tu quando faccio i brutti sogni” chiese il bambino con i suoi grandi occhi castani ma stanchi

Regina  accennò ad una risata “No,non ha cantato però mi ha stretto forte forte,proprio come io faccio con te” continuò ad accarezzargli i capelli “E i brutti pensieri sono andati via. Mi dispiace di averti svegliato Roland” aggrottò la fronte

“Non fa niente mamma,anche io ti sveglio sempre quando ho gli incubi” disse sorridendo

“Si,Roland e voglio che tu lo faccia sempre. Voglio che tu lo faccia sempre,per qualsiasi cosa. Lo sai che ti voglio bene Roland,vero?” sussurrò trattenendo le lacrime

“Si mamma,ti voglio tanto bene anche io” disse il bambino

“Vieni qui” fece segno di abbracciarla e non dovette fare più nulla,se non stringere le sue braccia attorno alla piccola figura di Roland che subito obbedì agli ordini e la abbracciò.

“Vuoi che ti canti una canzone o ti legga una storia?” chiese aiutandolo a rimettersi sotto le coperte

“Canzone” esclamò

Regina sorrise dolcemente

You are my sunshine
  
my only sunshine
  
you make me happy

  when skies are gray
 
 you’ll never know dear
  
how much I love you
  
please don’t take my sunshine away”


Smise di cantare quando Roland prese sonno,gli sistemò le coperte,gli baciò per l’ultima volta la fronte,e senza fare rumore uscì dalla stanza.

Si diresse,così,nella stanza di Henry che era girato sul fianco rivolto proprio verso la porta

“Hey” sussurrò Regina con un sorriso

“Mamma!” disse Henry saltando giù dal letto e correndo ad abbracciare Regina

“Va tutto bene,è tutto okay” disse Regina in tono rassicurante stringendolo forte a sé

“Ho solo avuto un incubo. Ma è passato ora” disse andando verso il letto,dove Henry si mise sotto le coperte. Lei si sedette accanto a lui

“Mamma,lo so che non era solo un incubo. Oggi a cena eri strana,proprio come lo sei da giorni….c’è qualcosa che non va”

“Si,c’era qualcosa che non andava,ma ora va tutto bene Henry,te lo prometto” disse sentendosi in colpa per aver dato tali tormenti al suo bambino

“Cosa è successo?” chiese Henry non ancora convinto

“Solo….” Cominciò “Solo fantasmi del passato che ogni tanto tornano. Ma per fortuna ho te” disse solleticandogli la punta del naso “Roland e Robin a ricordarmi che è il passato e che rimane…nel passato. Ho voi a ricordarmi ogni giorno che ora sono una persona diversa e migliore e che non devo temere quella che ero perché non lo sono più.
Ho voi a ricordarmi che posso essere felice e che devo smetterla di guardare indietro e impedirmi di trovare la felicità” Henry le prese la mano e la strinse forte “Ti voglio bene mamma,tanto bene.Non dimenticarlo mai e poi mai” la guardò negli occhi e per un attimo mamma e figlio si sentirono in un’altra dimensione,come se tutto si fosse fermato e in quell’istante le uniche persone esistenti fossero Henry

“Ti voglio bene anche io,non hai idea di quanto ti voglia bene,bambino mio” disse con le lacrime agli occhi mentre si chinava per abbracciarlo

“Mamma?”

“Si Henry?”

“Mi dispiace se ti ho detto che eri cattiva e che ti odiavo e che non eri mia madre e tutte quelle altre cose terribili che ti ho detto e fatto. Io non le penso davvero,tu sei la madre migliore che ci sia e non voglio perderti per nulla al mondo. Scusami mamma,ti prego” Henry cominciò a piangere

“Henry” disse stringendolo a lei “Henry,shhh. Tranquillo. E’ passato,lo so che mi vuoi bene e tutto quello che è successo ce lo lasciamo alle spalle,perché sono cose passate che abbiamo dimenticato. Okay?Va tutto bene” sussurrò “Okay?” sentì il ragazzino annuire contro la sua spalla

“Su,fammi spazio. La mamma rimane con te finchè non ti addormenti” disse entrando sotto le coperte

“Buonanotte,piccolo principe” Henry si lasciò stringere da sua madre,proprio come faceva quando era piccolo e quando si addormentò Regina silenziosamente scese dal letto e con molta cautela uscì dalla stanza.

Ritornò nella camera da letto per trovare Robin nel letto sveglio a guardare la Tv
“Vedo che hai trovato un buon intrattenimento” disse salendo sul letto  mentre Robin spegneva il televisore

“Dovevo pur fare qualcosa mentre tu eri via” aprì le braccia perché Regina potesse posizionarvisi dentro.

La avvolse tra le sue forti e sicure braccia e Regina nascose il viso nel suo collo,cercando di stare quanto più vicino possibile a lui

“Mi piace quando mi stringi così” sussurrò . Lui abbassò lo sguardo “Mi sento protetta” affermò

“Bhe allora  che sia tutta la vita così” disse lui baciandole la tempia  “Buonanotte amore mio” sussurrò

Lei gli diede un tenero bacio sul collo e poi disse “Buonanotte”

E fu così che Regina riuscì a sentirti protetta e sicura,tra le braccia di colui che sarebbe stato al suo fianco per tutta la vita per ricordarle che lei era perfetta così come era,che il passato era passato e che nessun passato aveva il potere di determinare il futuro.

Si sentì Regina Mills.

‘Sindaco professionale.
Cittadino modello.
Amica speciale.
Mamma premurosa e dolce.
Fidanzata fedele e leale.
Donna in grado di amare più di quanto si possa immaginare,in grado di esserci per tutti in qualsiasi momento.
 Donna capace di farti sentire a casa,anche in mezzo al nulla.
Donna che sa farti apprezzare il valore dei piccoli momenti,dei piccoli gesti.’



PER LA PRIMA VOLTA SI SENTI’ ACCETTATA.
PER LA PRIMA VOLTA SI SENTI’ DI ANDARE BENE COSI’ COME ERA.
SI SENTI’ REGINA MILLS.

NON LA REGINA CATTIVA.
  
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