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Autore: millyray    07/04/2014    1 recensioni
Pare che finalmente la vita di Max e del suo Stormo stia per prendere una svolta decisamente importante e, forse, persino irreversibile con l'incontro di due ragazze, Jo e Shary, non molto diverse da loro, che sanno cosa significa essere in fuga, rischiare la vita e vivere nella paura.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LA LUCE DEI MIEI OCCHI

CAPITOLO DICIOTTO

Un rumore di vetri infranti seguito dall’urlo di Shary che squarciò l’intera casa; Iggy si precipitò al piano inferiore per capire che cosa fosse successo e, quando entrò in cucina, sebbene non potesse vedere che stava succedendo, capì che la sua ragazza era in pericolo nel sentirla ansimare contro un angolo del muro e chiamarlo per nome con una vocina debole e rauca, come se qualcuno la stesse soffocando. Sentì anche, oltre al suo profumo, quello di un estraneo che le stava terribilmente vicino, ma era un odore strano, come se non avesse niente di umano.

Gli ci volle meno di un secondo per capire la gravità della situazione, e immediatamente, si lanciò addosso allo strano tipo con la faccia da Eliminatore e due ali ritagliate male sulla schiena che stava strangolando Shary.

Cominciò a prenderlo a calci e a pugni facendogliela vedere veramente brutta; infine lo lanciò fuori dalla finestra rotta.

“Wow!” esclamò la ragazza che aveva assistito a tutta quella scena sbigottita e anche un po’ ammirata.

Anche Iggy però uscì dalla finestra dispiegando un poco le ali e controllò che il tizio a terra fosse morto; non sentiva il battito e neanche il respiro, però era strano. Emetteva uno strano odore, come di qualcosa di bruciato.

“Oh mio Dio, Iggy!” esclamò Gazzy all’improvviso sbucando dalla porta di casa e puntando il dito contro qualcosa verso il cielo. “Sono tantissimi!”

In cielo c’erano centinaia di Eliminatori con le ali che volavano in modo piuttosto minaccioso verso i tre ragazzi nella casa.

“Cazzo, siamo nella merda!” commentò Iggy ascoltando lo strano ronzio che emettevano volando; sembravano più insetti che animali.

Immediatamente anche Gazzy e Iggy si alzarono in volo e cominciarono ad attaccarli con tutte quante le risorse di cui disponessero, calci, pugni, testate e persino le bombe create da loro. Ma erano in troppi, veramente in troppi e i due ragazzi alati dovevano anche essere molto bravi a schivare, dato che quei tizi erano armati di fucile. Erano strani però, non dicevano niente e non li si sentivano respirare. Emettevano solo uno strano ronzio.

“Oddio, che cos’è?!” esclamò ad un certo punto Iggy che aveva tirato molto forte il braccio di uno di quei Eliminatori e a un certo punto gli sembrava di esserselo ritrovato in mano.

“Ma sono robot!” rispose Gazzy spalancando gli occhi e osservando il braccio staccato dell’Eliminatore in mano a Iggy dal quale pendevano fili elettrici.

“Uccidere…distr…uggere…”, ripeteva il robot con una voce meccanica e gracchiante finché non iniziò a precipitare per terra. I due ragazzi erano riusciti a distruggerne parecchi riducendoli in pezzi, ma ce ne erano ancora molti e alcuni erano addirittura scesi a terra e si erano diretti verso la casa dove, all’ingresso, li attendeva Total per azzannarli alla caviglia.

In cucina invece Shary era intenta a lottare contro tre di quei Eliminatori robotici; uno lo aveva completamente distrutto, ad un altro invece doveva aver danneggiato qualche filo del cervello perché ora si trovava a barcollare e a tirare pugni all’aria quindi non costituiva più tanto un pericolo. Era invece impegnata con il terzo che sembrava essere il più tosto.

La ragazza se la cavava piuttosto bene, era forte anche lei così come i ragazzi dello Stormo; insomma, alla Scuola mica avevano provveduto solo a metterle una coda da pesce. Anche lei ci sapeva fare con la lotta e aveva ottimi riflessi e questo era una fortuna che le permetteva di schivare i proiettili che le volavano addosso.

A un certo punto però si ritrovò messa all’angolo con l’Eliminatore davanti a lei che le puntava il fucile alla testa; prima di farsi prendere dal panico però, diede una veloce occhiata al rubinetto del lavello e le venne in mente un’idea. Aprì la mano destra volgendo il palmo verso il rubinetto ma sempre tenendola bassa, per non farsi notare, e riuscì a far scaturire un grosso getto d’acqua contro il robot che crollò a terra andando in cortocircuito.

“Mmmm… è un male essere allergici all’acqua”, commentò  Shary guardando l’Eliminatore ai suoi piedi con sguardo soddisfatto.

A un tratto però sentì la porta spalancarsi e almeno una decina di Eliminatori entrare a passo di marcia in cucina dove c’era lei.

“Oh porca…!” esclamò prima di saltare sul tavolo senza perdere tempo prezioso e cominciare a prendere a calci in faccia gli Eliminatori che stavano davanti.

Fuori invece Iggy e Gazzy erano ancora piuttosto impegnati a lottare per salvarsi la pelle ma sembrava che stessero per cedere. Quei robot non erano forti come i veri Eliminatori ma erano in tanti e loro si sentivano un po’ stanchi e avevano qualche ferita sparsa qua è là per il corpo.

“Gazzy, ritirata. Atterriamo!” gridò Iggy in direzione dell’amico che non se lo fece ripetere due volte e immediatamente lo seguì a terra, non prima però di aver lanciato le ultime bombe che gli rimanevano.

Iggy entrò immediatamente in casa per controllare che Shary stesse bene e la trovò che prendeva a calci e pugni alcuni Eliminatori cercando di non farsi colpire a sua volta; allora corse immediatamente ad aiutarla e cercò di atterrarli anche lui usando pure qualche oggetto che trovava in giro.

“Amore, dovevi vedere come ho steso quei tre Eliminatori!” fece la ragazza schivando agilmente l’attacco di un mostro.

“Sì, tesoro, magari la prossima volta mi fai un video”, scherzò il ragazzo staccando la testa a un robot.

Un altro però lo colpì allo stomaco facendolo inginocchiare per terra dal dolore.

“Iggy!” esclamò Shary cercando di correre da lui ma un altro di quei mostri la colpì e lei si trovò praticamente a volare attraverso il corridoio ed andare a sbattere contro la ringhiera mandandola in frantumi. Chissà perché le venne in mente che Jo l’avrebbe uccisa se avesse trovato la casa ridotta a quel macello. Beh, lo avrebbe fatto se fosse sopravvissuta a quell’attacco.

Sentì Gazzy che era andato a soccorrere Iggy e si sentì un tantino sollevata. Adesso però l’Eliminatore che l’aveva colpita le si stava avvicinando con aria minacciosa brandendo il fucile ma lei sembrava non avere la forza di attaccarlo, le aveva praticamente quasi bloccato il respiro.

Alla fine però si decise, perché alla sua vita ci teneva, e gli diede un potente calcio in mezzo alle gambe che lo fece barcollare all’indietro. Ma quelli non sentivano dolore come gli umani. Approfittando della sua distrazione e vedendo che ne stavano arrivando altri tre, si alzò in fretta e cominciò a correre su per le scale sia con le mani che coi piedi. Non sapeva perché lo avesse fatto, le era venuto istintivo… scappare.

Sta di fatto che ormai aveva raggiunto addirittura la soffitta, senza neanche accorgersene, probabilmente solo col pensiero di mettere più distanza possibile tra lei e quei mostri.

Ma i robot ormai l’avevano raggiunta e aveva dovuto di nuovo riprendere a distribuire calci e pugni insieme al lancio di qualche oggetto che trovava in giro. Aveva anche una buona mira. Gli Eliminatori però avevano preso a spararle e così si era dovuta nascondere dietro a qualche tavolo o altro mobile per evitare i colpi.

Non poteva nemmeno uscire allo scoperto perché quelli iniziavano subito a dar la carica ai fucili ed era terribilmente preoccupata per Gazzy e Iggy che li sentiva lottare di sotto.

Dopo un po’ però vide entrare Gazzy e, con un enorme slancio, lanciarsi su uno degli Eliminatori presenti con lei nella soffitta e disarmarlo con un potente calcio che gli fece volare via pure il braccio.

“Grande, Gazzy!” esclamò lei esultando e uscendo dal suo nascondiglio. “Attento!” gli gridò poi però con gli occhi che si spalancavano.

Fu troppo tardi: l’altro robot lo aveva colpito alla schiena facendolo cadere disteso a terra e urlare dal dolore; il bambino non riusciva più ad alzarsi né a fare alcun altro movimento per il dolore, così l’Eliminatore aveva imbracciato il fucile per puntarglielo contro e sparargli.

Shary cercò di andare a soccorrerlo ma non fece nemmeno in tempo perché quello che successe dopo lasciò tutti quanti attoniti, sbigottiti e incapaci di rendersi conto se fosse successo veramente; Iggy si era precipitato nella stanza e. senza pensarci due secondi, aveva spinto via Gazzy e si era messo al posto suo. L’Eliminatore quindi aveva colpito lui col fucile, sparandogli sia allo stomaco che ad una spalla davanti agli occhi sconvolti degli altri due.

Soltanto allora Gazzy sembrò riacquistare le energie. Si rialzò e colpì il robot staccandogli la testa, l’ultimo rimasto, a quanto pareva, perché non ne arrivarono altri.

Shary invece si precipitò da Iggy e gli si inginocchiò accanto guardandolo spaventata e con le lacrime agli occhi. Il ragazzo era riverso a terra completamente sanguinante sul lato sinistro.

“Iggy?” lo chiamò piano lei prendendogli la testa senza sapere bene che fare. Con una mano cercava di fermare l’emorragia dello stomaco che sembrava la ferita più grav. Ma era del tutto inutile.

“Sha…shary”, la chiamò lui debolmente e con voce roca, gli occhi azzurri, ma in quel momento sofferenti, rivolti verso di lei. Poi chiuse gli occhi sentendo le forze che lo abbandonavano e il dolore a poco a poco diminuire.

 

Lo Stormo stava ritornando a casa; erano riusciti a salvare Angel anche se ci avevano messo parecchie ore. Avevano dovuto affrontare un bel po’ di nemici e adesso non vedevano soltanto l’ora di sdraiarsi su una comoda poltrona e mangiare qualcosa di buono preparato da Iggy.

Max però  sentiva una strana sensazione; non sapeva perché, né che tipo di sensazione fosse. Forse era solo preoccupata per i due ragazzi del suo Stormo che aveva lasciato a casa, ma sapeva che non c’era motivo. Insomma, erano a casa, al sicuro, che cosa mai sarebbe potuto succedere? Gli Eliminatori non sarebbero di certo venuti proprio da loro.

Sì, però lo avevano già fatto.

La stessa sensazione sembrava condividerla anche Jo che si sentiva parecchio inquieta e volava irregolarmente. Era preoccupata per sua sorella, ma non era solo questo. Sentiva come se…

No, era assurdo, non poteva esserle successo niente e comunque c’era Iggy con lei, lui non avrebbe mai permesso che le succedesse qualcosa di brutto.

Angel e Nudge erano intente a ridere e scherzare.

Ma sì, non c’era niente di cui preoccuparsi.

Stavano bene.

 

 

MILLY’S SPACE

*apre l’ombrello*

No, no, non ammazzatemi che poi non sapete come va a finire!!!! Eh be’, non poteva essere tutto rose e fiori, no??

Quindi? Iggy si salverà? O forse no? Boh. Ditemi voi e lasciatemi qualche commento che non muore nessuno ^^ besos.

MAXBARBIE: ehi, ti si è rinfrescata un po’ la memoria? ^^ spero non mi starai in ansia troppo, non voglio essere responsabile di qualche attacco di panico tra i miei lettori ^^ Grazie per la recensione, sempre fedelissima. Un bacio, M.

  
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