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Autore: giulina    10/04/2014    2 recensioni
Harry allunga una mano da sotto il piumone giallo, che puzza di Vaporum e tè al miele, e tocca il braccio tatuato vicino al suo fianco, graffiandolo leggermente con le unghie mangiucchiate dal nervoso. Inizia a passare i polpastrelli sulle linee di inchiostro nero sul polso, ad occhi chiusi.
Lo fa sempre prima di addormentarsi, ha notato qualche settimana prima. E lo fa anche in quel momento, perché non vuole che quei piccoli piedi, coperti finalmente da ciabatte troppo grandi, escano dalla sua visuale.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                  Produzioni seriali di cieli stellati.

                                                                             -Le nostre vetrine interiori-


 

 

 

 

Odore di miele caldo che si appiccica sulla pelle tatuata di un paio di mani dalle dita lunghe e nodose; una voce acuta dall'accento irlandese tra le pareti bianche di una casa inglese; i colpi secchi di tosse che provengono da sotto un cuscino dalla federa azzurra che puzza di menta e sudore; un cartone animato - forse Shrek? - che proviene dalla televisione del salotto; piedi piccoli e nudi che calpestano il pavimento bagnato della cucina, cercando di evitare le macchie rosse di sugo al pomodoro troppo salato che sembrano aver raggiunto ogni superficie possibile. Una si è addirittura posata sopra la cartolina di una spiaggia australiana attaccata al frigorifero dimenticato aperto, da cui proviene una leggera puzza di latte scaduto.

Zayn Malik sta in silenzio, seduto su una poltrona di vimini trascinata stancamente sul tetto di quell'appartamento troppo grande a Hampstead Heath, con sei nani di ceramica in giardino e una tenda da campeggio montata sotto un salice piangente da ormai cinque o sei mesi. Sorseggia la sua birra ghiacciata, giocando con gli anelli che indossa sulla mano sinistra, e osserva il tatuaggio che si è fatto qualche settimana prima. È arrossato, in quel momento, e anche leggermente rialzato sui bordi.

Il tempo sta cambiando, forse la primavera è davvero arrivata.

Liam è sdraiato poco lontano da lui, direttamente sul pavimento di cotto freddo, con la felpa nera dell'amico a fargli da cuscino. Sta dormendo, o forse semplicemente riflettendo con gli occhi chiusi e la bocca spalancata; forse deve vomitare di nuovo, per la quarta volta. Zayn spera soltanto che questa volta decida di sboccare nel water e non di sotto dal balcone centrando l'amaca, come è successo qualche ora prima.

È stata una scena abbastanza divertente, se deve essere sincero. Liam battuto da una bottiglia di Tequila comprata a dieci pound a un Off License fuori dalla metropolitana.

Non lo avrebbe mai creduto possibile.

-Hey.

-Dimmi.

-Me la fai una canna?

-Payno, guarda la mia risposta. Liam socchiude un occhio e la prima cosa che vede è il dito medio del suo migliore amico a pochi centimetri dalla sua faccia.

-Ma chi è che sta cantando?

- Niall. È fatto di Coca Cola e Kinder Bueno.

-Buoni. Ne sono avanzati?

Zayn scoppia a ridere e tira fuori dalla tasca dei jeans il tabacco e le cartine. C'è odore di primavera inglese nell'aria, ne è sicuro. La cosa non lo disturba affatto. Niall sta cantando a bassa voce una vecchia canzone irlandese che sua nonna era solita cantargli quando aveva la febbre alta. Diceva allontanasse la negatività e la cattiva sorte.

In questo momento lui la sta cantando ad Harry, che è ormai sdraiato su quel divano di pelle nera comprato in un negozio vintage a Brick Lane e posizionato in un angolo della sua camera, da ormai dodici ore. Da quando su quel pontile a Clevedon stava per rimetterci la pelle.

Cinque gradi, cazzo. Lui odia il freddo.

-Mi sento male.

Harry, canta insieme a me.

Sembra di essere in un incubo popolato da Boy Scout stonati. Un cuscino vola attraverso la stanza e colpisce la lampada vicino alla finestra che dà sul giardino che mostra un paesaggio nuovo. C'è profumo di legna bruciata, sole timido e ciliegi in fiore mossi da un vento fresco che li fa tremare come bambini terrorizzati dal buio.

Louis adora questi odori. E adora anche l'odore di Harry quando è malato.

Quando esce dalla cucina, con i piedi ancora scalzi e i pantaloni bagnati e sporchi di pomodoro, la prima cosa che fa è annusare la sua nuca sudata: profuma di bambino appena sveglio che ha fatto un brutto incubo; profuma di miele e mele; profuma del suo bagnoschiuma perché indossa la sua maglia del pigiama, perché Harry un pigiama non lo ha. Di solito dorme nudo o con la felpa autografata degli Arctic Monkeys, che si dimentica sempre di lavare e che gli sta leggermente piccola sul petto e le braccia.

Passa le dita umide tra i suoi riccioli e gli morde una spalla nascosta dal cuscino, dove il ragazzo si è riparato per sfuggire alla voce di Niall. Un verso di protesta esce dalle sue labbra screpolate e rosse, come le fragole che hanno comprato insieme al Waitrose la settimana scorsa e che hanno mangiato guardando Braveheart.

-Hai un brufolo al centro della fronte.

-Puzzo.

-Anche. Vuoi che ti metta una bandana in testa così ti senti meglio?

-Sai dove te la puoi mettere la bandana?

-Mhm.. aggressivo. È il risultato delle tre pasticche di Paracetamolo che ti sei sparato?

Louis sorride sovrappensiero, continuando a passare le mani tra i riccioli del ragazzo sdraiato al suo fianco. Harry allunga una mano da sotto il piumone giallo, che puzza di Vaporum e tè al miele, e tocca il braccio tatuato vicino al suo fianco, graffiandolo leggermente con le unghie mangiucchiate dal nervoso. Inizia a passare i polpastrelli sulle linee di inchiostro nero sul polso, ad occhi chiusi.

Lo fa sempre prima di addormentarsi, ha notato qualche settimana prima. E lo fa anche in quel momento, perché non vuole che quei piccoli piedi, coperti finalmente da ciabatte troppo grandi, escano dalla sua visuale. I suoi occhi lucidi e arrossati per la temperatura alta incontrano quelli di Louis, che sembrano infinitamente stanchi ma anche felici.

Harry gli sorride con le labbra rovinate dalla febbre e Niall scoppia a ridere.

-C'è una apple pie in cucina, Niall. Perché non te la vai a scoppiare e ti levi un po' dalle palle?

Louis lo dice a voce bassa e con il sorriso sulle labbra, ma l'irlandese sente che non è aria e corre in cucina ululando e ridendo allo stesso tempo.

-Io gli voglio bene, sia chiaro, ma penso che quel ragazzo abbia dei seri problemi.

Il campanello di casa suona cinque volte di fila ad un ritmo sconosciuto. Dopo pochi secondi, la porta sbatte contro il muro bianco dell'ingresso senza un minimo di delicatezza e una voce femminile si espande tra le pareti fini, accompagnata dal dolce profumo che quell'ospite abituale sembra sempre portare con sé.

Anche Gemma profuma di quella primavera che finalmente si è decisa ad arrivare, dopo essere stata attesa per tanto tempo.

La ragazza è vegetariana da tre settimane ed ha i capelli rosa come il personaggio di un anime giapponese che guardava quando era solo una bambina di quattro anni che non riusciva a pronunciare il nome della paesello di campagna in cui era nata.

Holn Chapol. Holmme Chapem. Holmes Chapel.

Ha deciso di iniziare un corso professionale di fotografia ed ha un serio problema di cleptomania per quanto riguarda gli anelli di suo fratello e le giacche di pelle di Niall Horan. Il biondo pensa che gliele rubi perché sulla stoffa morbida vicino al colletto si possono sempre respirare tracce del profumo che si mette ogni mattina prima di uscire e si è quasi convinto che abbia una cotta per lui. È, se bisogna essere sinceri, quello che spera da ormai tre anni, da quando lui aveva ancora i denti da latte e indossava felpe improbabili e Gemma non aveva mai sperimentato tinte distruttive comprate in saldo da Poundland sui suoi capelli di un nero naturale.

Zayn Malik, che è sceso quasi cadendo dal terrazzo di casa Styles, versando la sua birra sulle scale coperte dalla moquette, pensa sinceramente che quei due improbabili esseri umani con cui ormai condivide la sua vita, potrebbero essere la coppia più bella del mondo. E si ritrova a pensarlo quando diventa osservatore discreto di momenti come quelli: Gemma, il cappotto ancora addosso, seduta sul divano di pelle troppo duro di quella casa inglese con un bonsai sul terrazzo, i piedi scalzi nascosti sotto un plaid pesante, un barattolo di gelato appena comprato da Tesco tra le mani. Niall, accanto a lei, le ginocchia che si toccano appena timidamente, inzuppa la sua apple pie dentro la vaniglia ormai quasi completamente disciolta e sfiora con la mano destra i capelli rosa della ragazza.

Lo fa con delicatezza, senza volersi far notare. Come se fosse invisibile. Invece Gemma lo sente, lo vede - forse vorrebbe girarsi e toccarlo anche lei piano - e rabbrividisce, ma continua indisturbata a raschiare con un cucchiaio il fondo di quel barattolo di cartone umido che tiene tra le mani con le unghie smaltate di nero.

Niall è completamente fuori di testa e un complessato come pochi, a lei non può piacere. Proprio no.

Ciao, Horan, esci dalla mia testa, te e la tua fottuta apple pie.

Anche Liam arriva in cucina, leggermente barcollante, con i jeans strappati e sporchi di terra e un'insana voglia di nachos al formaggio. Si siede sul divano accanto a Gemma che profuma troppo per i suoi gusti e si addormenta con la testa sopra Vanity Fair, in una posizione estremamente scomoda. Probabilmente quando si alzerà, tra nove o dieci ore, avrà l'impronta del viso di Kristen Stewart sulla faccia.

Zayn entra sorridendo nella cucina che odora di arance e pasta bruciata, dimenticata in una pentola sopra il microonde, che scalda soltanto per un minuto e ventidue secondi, e apre il frigorifero per prendere l'ennesima birra della serata. Mentre tenta di aprire il tappo della bottiglia di vetro con una forchetta, il suo sguardo cade sulle foto attaccate con delle calamite al congelatore davanti a lui. Una foto è in bianco e nero e ritrae una ragazzina che avrà sì e no dieci anni, che sta saltando la corda in un giardino. Indossa un paio di calzettoni fino al ginocchio e i capelli scuri sono legati in due piccole code ai lati della testa. Quella è Anne, la madre di Harry. Hanno gli stessi, identici occhi. Gli occhi che ha anche Gemma.

In un'altra foto ci sono loro, i fantastici cinque, alla loro prima serata a X Factor. Zayn ricorda che quella foto la scattò un cameraman, scazzato perché una delle sue migliori telecamere non funzionava e il tecnico del suono era a casa con una presunta cacarella fulminante.

Nella terza foto, vicino alla ricevuta di una lavanderia di Londra - 100 sterline per quattro giacche?! Che cazzo - c'è una foto leggermente spiegazzata all'angolo destro. In questa foto ci sono solamente Harry e Louis di profilo e si stanno guardando. Semplicemente, gli occhi dell'uno sono puntati negli occhi dell'altro, le bocche sigillate. Sono piccoli, si vede dalle loro maglie improponibili e dai loro capelli inguardabili.

Questo è un momento rubato dal diario che registravano ogni settimana durante il talent show. E Zayn si ricorda, di quello sguardo tra Harry e Louis. Forse anche Niall e Liam, se lo ricordano.

Si ricorda che pensò che erano nella merda fino al collo e che non aveva mai visto nessuno guardarsi nel modo in cui si guardavano loro; sembrava che si stessero raccontando tutta una vita. Sembrava che non respirassero nemmeno, troppo intenti a parlarsi in quella lingua conosciuta soltanto da loro due.

La finestra che dà sul giardino si apre leggermente, aiutata dal vento di quella sera d'aprile che sembra non finire mai. Una di quelle sere di urla e silenzi che gli piacciono tanto. Quando torna in salotto, trova Louis e Harry seduti sul tappeto vicino al divano, davanti alla televisione accesa. Si guardano negli occhi, in silenzio, sorridendosi un po' timidi. Lou allunga le mani verso la fronte del ragazzo, cercando di strizzargli quel brufolo arrossato che non riesce a non guardare ma Harry gli blocca le mani e gli urla contro di lasciarlo in pace, ma quelle mani lui non le lascia, e se le nasconde sulla pancia, sotto la felpa. Gli fanno leggermente il solletico ma va bene così.

Gemma prende il telecomando da sotto il sedere di Liam e cambia canale. X Factor la finale del 2010, registrata da mamma Horan quattro anni prima.

Un classico per un classico venerdì sera. Uno dei loro venerdì sera.

-Cazzo, ma Liam era anoressico!

Fuori inizia a piovere piano, pioggia primaverile che profuma di qualcosa di nuovo, qualcosa che non spaventa.












 

 

   
 
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